Volantino con dichiarazione di Amilcare Cipriani alla pagina principale

A TUTTI QUELLI CHE CONTRIBUIRONO ALLA MIA LIBERAZIONE

Eccomi libero, e libero, non come volevate ma come piacque a' miei infamatori. La mia libertà, passata per tali mani; accordata da tali uomini, non poteva essere che disonorante e contaminata; e lo sarebbe stata infatti se voi, prima e dopo, non li aveste ripetutamente schiaffeggiati, provando al mondo che voi soli, nelle quistioni di giustizia e di onore, siete giudici competenti. La mia libertà, l'onor mio incontaminato, lo debbo a voi soli, a nessun altro che a voi, unicamente che a voi. A voi soli debbo gratitudine eterna, eterna riconoscenza, e non a coloro che della mia liberazione, di una quistione di giustizia e d'equità fecero forse una speculazione politica.

Ed é di fronte a tali potenti e prepotenti nemici che io vi chieggo la cessazione di quegli odii, di quei rancori, di quelle contese personali che fino ad oggi fecero la loro forza, la nostra ruina.

Ed è di fronte ad un nemico forte, unito, compatto, armato e sempre pronto alla lotta contro di noi, che la divisione è una imperdonabile colpa, un'infamia, un tradimento. All'unione monarchico-clericale, opponiamo audaciamente quella di tutte le nostre forze rivoluzionarie; il progresso, la civiltà, l'umanità lo vogliono.

Non è, né può dirsi rivoluzionario chi non sa soffocare le proprie ire, le proprie passioni, i propri rancori. Non è rivoluzionario chi ad esse sacrifica l'avvenire, le speranze di chi soffre. Non è rivoluzionario chi non è animato da un'idea e chi non sa sacrificarle patria, famiglia, beni, felicità, speranze, tutto, tutto, tutto! Rivoluzionari di tutti i colori, di tutti i gruppi, di tutti i partiti, volete voi continuare ad essere preda de'nostri nemici, lo zimbello del mondo? Continuate a dividervi, a calunniarvi, a dilaniarvi, a combattervi, ad accoltellarvi.

Volete voi, invece, essere il terrore dei nemici dei Popoli e dell'Umanità? Amatevi, unitevi, organizzatevi, armatevi. Coloro che non sentono questa grande necessità non sono veri rivoluzionari, essi non appartengono alla nostra grande famiglia di martiri e combattenti. Coll'unirci conosceremo meglio le nostre forze, i nemici nostri. O con noi o contro di noi. E' tempo ormai di conoscere, di ben conoscere amici e nemici. E' tempo che scompariscano gli equivoci, le mistificazioni, gli inganni. E' tempo che gli uomini di una grande idea cessino di essere lo zimbello, la cosa di qualche ambizioso, di prestarsi a delle guerricciole meschine, a delle collutazioni che compromisero e comprometteranno sempre l'avvenire della grande Rivoluzione Sociale.

Ringrazio tutte quelle Associazioni, gruppi e persone che, con carte da visita, cartoline, lettere e dispacci m'inviarono un saluto, una congratulazione e che aderirono all'unione delle membra sparse del partito d'azione. Quanto prima intraprenderò un viaggio per ringraziare direttamente tutti quelli che contribuirono a salvarmi l'onore, a ridonarmi la libertà e che lotteranno ancora per farmi avere i miei diritti politici e civili che mi furono ingiustamente tolti. Ma nemico dei plausi e delle dimostrazioni fatte ad un individuo, sarò sempre grato d'esser ricevuto alla buona, alla chetichella, e se un grido deve echeggiare, sia pur sempre quello di: Evviva l'unione, evviva la Rivoluzione Sociale!

Amilcare Cipriani

ASF, GRP. b. 27, fasc. 77. Il volantino, distribuito il 10 agosto 1888 in varie città romagnole, venne immediatamente sequestrato.

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