ARS Vedano

Il libro del Larroux

Pagina iniziale

Vedano Olona 1956


Germano Larroux

Vedano Olona 1956



A DON AMBROGIO TREZZI

AMATISSIMO PASTORE DELLA PARROCCHIA DI VEDANO

SOLERTE CUSTODE E VALORIZZATORE

DELL’ARTE DELLE MEMORIE DELLE TRADIZIONI LOCALI

NEL SUO CINQUANTESIMO DI SACERDOZIO

AD MULTOS ANNOS



VEDANO OLONA 1956

L'amore verso questa mia patria d'adozione, mentre volge al suo termine il trentaquattresimo anno dacché vi svolgo la mia modesta opera di educazione dei suoi figli, mi ha dettato queste pagine, che vogliono essere, oltre che tributo di affetto, opera rivolta a divulgarne la conoscenza e spinta a stimolarne il progresso.

Il volumetto potrà essere utile e ho ferma fiducia riuscirà gradito sia alle famiglie originarie del luogo, del quale venerano le memorie e custodiscono le tradizioni, sia ai nuovi venuti, immigrati o villeggianti, che vi troveranno il mezzo per farne una esauriente conoscenza, sia agli scola retti delle scuole elementari, che avranno in esso un valido aiuto per lo studio dell'ambiente in cui sono nati o in cui stanno crescendo, come prescrivono i programmi scolastici, sia agli emigrati o a coloro che comunque sono costretti a viverne lontani, ai quali potrà essere inviato in simpatico dono a lenire la nostalgia che li punge per il borgo natio.

L'opera, frutto di pazienti ricerche e di. molteplici informazioni,. difficilmente riuscirà completa e precisa; perciò sarò assai grato a tutti coloro, che mi offriranno il modo di precisare, rettificare, completare le notizie contenute nel volumetto. Questa. preziosa e desiderata collaborazione potrà riuscire utile per una eventuale nuova edizione più aggiornata ed esatta.

 

GERMANO LARROUX

 

Vedano Olona, 28 dicembre 1955



 

DATI GEOGRAFICI

Questo ameno e salubre centro è situato in felice posizione nella zona collinare della provincia di Varese a circa 8 Km. dal capoluogo e a circa 44 Km. dal capoluogo regionale, Milano. A qualCuno potranno. interessare le coordinate approssimative della località; esse sono: 45° e 47' di Latidudine Nord e 8° e 40' di Longitudine Est (Greenwich); la latitudine è presso a poco quella di Lione e di Montreal.

Il comune di Vedano Olona verso Est è al limite della provincia di Varese e confina con quello di Binago, in provincia di Como; a Nord confina col comune di Malnate, a Ovest col comune di Lozza e a Sud col comune di Venegono e, per un breve tratto, col comune di Castiglione Olona. Un altro comune porta lo stesso nome Vedano al Lambro, in provincia di Milano.

Le vie d'accesso alla borgata sono agevoli e numerose: anzitutto.la linea ferroviaria della Nord Milano: la Milano-Saronno-Varese-Laveno; poi l'altra ferrovia della Nord Como-Varese, facendo capo alla stazione di smistamento di Malnate, oppure scendendo alla minuscola stazione di S. Salvatore e percorrendo un paio di chilometri a piedi sulla strada provinciale Tradate-Malnate, è al centro del raccordo fra la provinciale varesina e quella Varese-Como.

L'abitato si estende assai da Est a Ovest, ma il nuovo sviluppo edilizio si svolge dovunque, eccetto ove trova l'ostacolo del ciglio della valle d'Olona e di quello del burrone della Quadronna. La superficie del Comune è di 712 ettari ossia di poco più di 7 Kmq., suddivisi in tre distinte zone: zona collinare, pianura e valli. La parte di gran lunga più importante è la zona di pianura nella quale si trovano i seminativi e il centro abitato, che è posto a 360 m. sul livello del mare. La parte collinosa è occupata quasi interamente da boschi e fa parte dell'altopiano « delle vallette », di costituzione morenica, residuo dell'antico ghiacciaio del Ticino. La cascina Pella sull’altopiano è il punto più alto del comune a m. 404 sul livello del mare; il Lazzaretto è a m. 387 e la cascina Tron a m. 388. A Nord, oltre il vallone della Quadronna, la pianura intorno alla cascina Celidonia è a un livello più basso a 346 m. I due fianchi della valle della Quadronna e quello verso la valle dell'Olona sono occupati da boschi. Il casale Marone, a mezza costa sul versante della valle dell'Olona, è a m. 321 sul livello del mare. Nel fondo valle, coltivato irriguo, la frazione Molino Fontanelle è a m. 280 sul livello del mare. La pianura digrada dolcemente verso Sud e così abbiamo la cascina Ronco a m. 354 e la cascina Fondo Campagna a m. 342.

Il terreno è costituito in massima parte da depositi alluvionali con sabbie, ciottoli e puddinghe, come appare nelle cave della zona, ove è messo a nudo per lo sfruttamento del materiale per l'industria edilizia e stradale. In località Baraggia è argilloso e viene sfruttato da una importante fornace per l'industria dei laterizi. Il suolo agrario è argilloso-sabbioso.

La valle del fiume Olona tra Vedano e Schianno si allarga notevolmente e vi confluiscono le vallette laterali della Quadronna e della Selvagna, questa proveniente dal territorio di Schianno e quella dal territorio di Vedano. I due torrenti hanno la loro confluenza con l'Olona presso la stretta di Castiglione. L'Olona delimita il comune di Vedano da quello di Lozza e per quasi tutto il suo corso presso Vedano è divisa in due rami detti localmente l'Olona vecchia e l'Olona nuova: questa è un canale di derivazione ad uso industriale (cartiera di Lozza e conceria Grammatica) ed agricolo (irrigazione); il limite del comune è l'Olona vecchia. Al ponte di Vedano, prima che il fiume si divida, vi è un idrometro.

Il torrente Quadronna, affluente di sinistra dell'Olona, nasce alle falde orientali del monte Morone e scorre presso Concagno e San Salvatore prima di entrare nel territorio di Vedano. La sua valle, presso il casello del Poro, dove la linea ferroviaria Varese-Milano della Nord si biforca con un binario verso Como, è scavalcata da un grande viadotto ferroviario a sei arcate, portante tre binari. Il corso inferiore del torrente ha quasi sempre il letto asciutto, perché la sua scarsa acqua è impiegata per l'irrigazione. Negl'inverni molto rigidi il torrente gela.

Due sono le sorgenti di notevole portata nel territorio del comune. La più importante è quella della località Baraggia che fornisce l'acqua potabile all'acquedotto comunale e alimenta con l'acqua sovrabbondante il fosso della Zocca, il quale scorre fin presso il cimitero in direzione Ovest e poi piega a Sud verso Venegono. La sorgente fornisce l'acqua al paese fin dal 1600 e ne può erogare circa 300 metri cubi al giorno. Anche in tempo di siccità l'acqua non manca, perché alimentata da un vasto bacino imbrifero collinare e boscoso comprendente l'altopiano « delle vallette » e la prossima zona collinare del Comasco. L'acqua sorge alla temperatura di 11°, è ottima dal punto di vista igienico, leggermente alcalina, con piccole percentuali di ferro e potassio. L'altra sorgente, anch'essa di acqua eccellente e abbondante, scaturisce a 12° presso il Molino delle Fontanelle, il cui nome è indicativo. Per ora non è sfruttata se non per l'uso locale della frazione, per un lavatoio e per irrigazione di marcite, che si presentano verdi anche in pieno inverno, data la temperatura costante del velo d'acqua. Lo storico mulino alle Fontanelle, nel secolo XVII proprietà degli Odescalchi, un tempo macinava grani e olii; peccato che da alcuni anni sia diventato inattivo.

Il clima di Vedano è continentale, ma non eccessivo perché mitigato dalla posizione collinare. L'inverno è rigido, ma non più che nelle località di pianura.Non sono rare le minime di parecchi gradi, sotto zero; nel febbraio 1929, la più fredda delle annate più recenti, fu registrata la temperatura minima di -17 in paese e di -23 nella valle. Nell'estate si raggiungono i 30°, raramente sono superati e di poco. Quasi mai manca la ventilazione, che tempera la calura. L’ umidità relativa è piuttosto elevata e certo vi influisce l'estensione dei boschi vicini. L'aria è salubre e sulla collina è balsamica per la presenza delle essenze resinose. Il barometro difficilmente segna più di 760 mm.; nelle rarissime giornate che tale pressione viene superata è facile scorgere di qui l'Appennino ligure e piacentino. Le nebbie anche d'inverno non sono molto frequenti. Le grandi nevicate si hanno generalmente in gennaio e in febbraio. Nei temporali estivi è raro il fenomeno della grandine e non reca gravi danni perché generalmente cade mista a pioggia. Le piogge sono in prevalenza primaverili e autunnali. Il vento che soffia più frequentemente è il Greco (localmente il Mendrisone); effetto visibile l'inclinazione di molti alberi di alto fusto verso Sud-Ovest. In complesso la località è meteorologica mente favorita e risparmiata dalle intemperie più gravi.

Facciamo una piccola rassegna della flora locale. Nei boschi in basso dominano le macchie chiare delle robinie, mentre l'altopiano « delle vallette » è rivestito di castagni, pini, betulle, col sottobosco costituito da eriche, ginestre, muschi, mirtilli, fra cui si raccolgono in abbondanza i funghi. Aceri, platani, tigli abbelliscono viali e piazze, macchie scure di abeti ombreggiano i parchi delle ville, mentre filari di pioppi, di carpini, di salici fiancheggiano i corsi d'acqua.

Le piante più coltivate sono i cereali (frumento, granoturco, segale, avena), le patate, una volta oggetto di un fiorente commercio per le qualità di seme, e le foraggere (trifoglio, erba medica). Fra gli alberi da frutta più diffusi sono i noci, i ciliegi, i maraschi, i susini, i loti. Sparsi nei campi i gelsi, che una trentina di anni fa alimentavano un fiorente allevamento di bachi da seta, ora del tutto abbandonato. I fianchi occidentali della collina, prima che si affermasse l'attività industriale che portò gli abitanti a lavorare negli stabilimenti, erano coltivati a vigneti, sistemati a terrazze: ne è rimasto il nome (Cascina Vigna) e il ricordo. In aprile-maggio è notevole nei boschi la fioritura dei mughetti dal delizioso profumo. Fra le erbe spontanee diffuse, probabilmente la medicinale celidonia ha dato il nome all'omonima cascina, ove ora ha sede una grande e moderna fattoria con quasi mille pertiche di terreno, in buona parte recentemente bonificato col diboscamento dei miseri avanzi del parco della Celidonia, una volta famoso nella zona.

La fauna selvatica locale presenta di notevole tra i mammiferi: volpi, tassi, faine, donnole, scoiattoli, ghiri, ricci, lepri, conigli selvatici; fra i rettili, bisce, vipere, ramarri; fra gli anfibi, rane, rospi e salamandre. Quaglie, fagiani, pernici, beccacce sono prede comuni dei cacciatori locali. Gli animali allevati di più sono i bovini di razza bruna alpina; ma sono molto allevati anche i conigli, il pollame e i maiali.

La popolazione è attualmente di poco superiore ai 4000 abitanti; gli uomini erano una volta famosi come selciatori e la loro opera era molto richiesta dovunque, anche all'estero, dove molti vedanesi si trasformarono in costruttori di ferrovie. Anche oggi si dedicano in gran parte alle costruzioni stradali ed edilizie, in cui sono molto abili; altri lavorano come meccanici, chimici, tessili, negli stabilimenti industriali della zona. Le donne lavorano in massima parte nelle industrie tessili o in quelle delle materie plastiche diffuse nelle vicinanze, come nel comune.


NOTIZIE STORICHE

Vedano Olona è un paese di origine romana. Lo storico Bombognini ci spiega l'origine del nome e la sua spiegazione vale tanto per il nostro Vedano quanto per l'altro sul Lambro: egli ci fa sapere che vi furono trovate delle iscrizioni che indicavano l'esistenza di un culto alle dee Vedane o Vediane. Doveva trattarsi di un piccolo posto militare sorto ai tempi dell'Impero sulla via che portava al Reno, così come tanti paesi vicini, come Morazzone (Mora Sentium) e Cantello già Cazzone (Captionum papus): è significativo il fatto che gli abitanti dei paesi di questa zona, discendenti di quegli antichi soldati-coloni, che nel basso impero erano certo in parte cristiani, si scelsero come santi patroni dei santi militari: S. Vittore, S: Maurizio, S. Martino, S. Giorgio.

I passaggi dei barbari nelle grandi invasioni devono aver lasciato anche qui delle tracce; qualche cognome locale è indicativo: Bulgheroni, Turconi e soprattutto Baroffio, il cognome più diffuso a Vedano, che da alcuni è interpretato come nome longobardo (Averolfo, somma di due nomi di fiere, denotanti forza impetuosa, coraggio indomito, ma anche ferocia: il latino aper cioè cinghiale più il germanico wolf ossia lupo; la fantasia suggerisce che anche l'unione delle parole delle due lingue possa essere indicativa. Ma quanti scherzi non gioca la fantasia?); tuttavia potrebbe essere, come da dichiarazione di qualcuno che porta tal nome e che certo parlava riferendo tradizioni familiari, nome di origine bulgara, russa o polacca.

Dell'età medioevale abbiamo la prima notizia attendibile, anche se un po' confusa, che riguarda direttamente Vedano e la sua partecipazione alle lotte fra Comaschi e Milanesi in quell'aspro periodo: dunque nel lontano 1121 i Comaschi saccheggiarono Vedano per vendetta, perché Vedano era andato al soccorso di Binago, assediato da quei di Como; questi avrebbero poi obbligato gli abitanti di Binago, parteggianti per i Milanesi,a chiudersi nel loro castello appiccando poi il fuoco al villaggio. Anche Varese in quella occasione e per lo stesso motivo subì il saccheggio dei Comaschi. Certo il paese partecipò alle vicende fortunose del contado del Seprio, di Federico Barbarossa e delle lotte fra Torriani e Visconti. Ma la storia non ci dice più nulla fino al secolo XV: sappiamo che il paese formava allora un' unica parrocchia, quella di S. Pancrazio, chiesa fondata prima del 1400.

Nel 1510 il paese fu saccheggiato dagli Svizzeri del cardinale di Sion. Nel 1572 vi venne in visita pastorale S. Carlo Borromeo, il quale obbligò a penitenza pubblica dei signori prepotenti e dissoluti del luogo. Nel 1577 la popolazione fu quasi completamente sterminata (incolis fere omnibus lue grassante correptis - si legge nella lapide del Lazzaretto) dalla terribile peste che infierì in quell'epoca. E' tradizione che si salvassero una trentina di persone appena; questi pochi superstiti, in ringraziamento di essere stati salvati, costruirono una chiesina sul colle, il Lazzaretto, dove furono sepolti i morti di peste. Sviluppandosi il paese verso levante, nel 1618 Vedano venne diviso in due parrocchie: quella di S. Pancrazio, detta anche Villa (Vella), e quella di S. Maurizio con l'attuale chiesa parrocchiale a questo Santo dedicata. In quel secolo, dal 1610 circa, la storia di Vedano è legata a quella della celebre famiglia dei banchieri Odescalchi di Como, che espresse dal suo seno il cardinale Benedetto, divenuto poi papa col nome di Innocenzo XI. Gli Odescalchi come banchieri davano danari a prestito ai vedanesi, i quali non sempre potevano restituirli, e quindi gli Odescalchi finirono per diventare padroni di molte proprietà terriere a Vedano. Il papa Innocenzo XI considerava dunque un po’ il paese come suo. Aveva qui pure un bel palazzo, rifatto nel 1933 in stile lombardo e divenuto sede del Municipio; all'esterno si può vedere ancora dipinto lo stemma del pontefice; il quale, quando era cardinale e specialmente nel periodo che fu vescovo a Novara, veniva frequentemente a Vedano. Per dimostrare il suo affetto e la sua stima ai vedanesi, quando era papa, volle che gruppi di selciatori di Vedano andassero a Roma a lavorare alla pavimentazione delle strade della città eterna. Quando le armi cristiane comandate da Giovanni Sobieski, re di Polonia, nel 1683 riportarono la grande vittoria di Vienna contro i Turchi, liberando l’Europa dal pericolo maomettano, il papa Innocenzo XI, che aveva voluto quella lotta in difesa della Cristianità, nel suo giubilo chiamò a Roma il parroco di Vedano, Don Carlo Antonio Visconti, e donò alla comunità di Vedano il corpo di S. Alessandro martire, che è venerato nella chiesa parrocchiale di S. Maurizio.

Nel 1764 Vedano contava 900 abitanti. Nel 1790 fu soppressa la parrocchia di S. Pancrazio, che fu unita a quella di S. Maurizio. Nel 1836 in occasione della posa delle campane sul campanile, fu celebrata una festa solennissima, durante la quale una banda militare tirolese suonò in piazza per tutto il giorno. Nel 1842 gli abitanti erano 1750.

E veniamo al periodo glorioso del Risorgimento nazionale. Nel 1848 alla Marcollina, dei vedanesi, armati dei più svariati mezzi di combattimento, si misero al seguito del famoso patriota varesino Cesare Parravicini, sindaco di Varese, e recarono azione di disturbo agli Austriaci, i quali da Varese marciavano su Milano per prestare aiuto ai loro commilitoni nella lotta delle Cinque Giornate; furono dispersi per le campagne, non riuscendo a far giungere a Radetzky i loro rinforzi.

Il 26 maggio 1859 risuonarono in San Salvatore i rombi di due cannoni, che gli Austriaci, comandati dal generale Urban, avevano piazzato sul ponte della Quadronna per tentare una difesa contro gli accaniti Garibaldini, che li inseguivano dopo aver combattuto e vinto la battaglia di Varese. Inutile quel tentativo: i Cacciatori delle Alpi, nonostante otto ore di marcia e di lotta, con impeto nuovo ribattono i nemici, i quali, retrocedendo anche da Rovera, si precipitano nel burrone della Quadronna, da dove più non si vedono comparire. Garibaldi può contare piena vittoria, perché il giovane coadiutore di Malnate, Don Carlo Maesani, devia opportunamente sulla strada di Cagno un battaglione austriaco, che, condotto dal barone Bioll, doveva portare aiuto al grosso dell'esercito di Urban. Intanto i cimiteri di San Salvatore e di Malnate raccoglievano i morti di quella battaglia, che segnava una delle imprese gloriose dell'epopea garibaldina.

Durante le guerre per l'indipendenza sappiamo che le donne di Vedano lavorarono per l'esercito sardo confezionando indumenti con tela fornita dalla fabbriceria della chiesa.

Alcuni vedanesi parteciparono alla terza guerra d'indipendenza, altri alla prima guerra coloniale in Africa, una ventina alla guerra coloniale in Libia, in cui si ebbero due caduti. Alla prima guerra mondiale parteciparono circa 350 vedanesi: i caduti furono 54, una quindicina i mutilati e gl'invalidi, 14 i decorati al valore. Una ventina combatterono nella seconda guerra d'Africa nel 1935-36. Fresco è il ricordo dei lutti, delle distruzioni e dei sacrifici della seconda guerra mondiale; anche in essa notevole è stato il contributo di sangue e di vite offerto dalla popolazione vedanese: caduti 18 - dispersi 11 - morti per causa di guerra 5.

UOMINI ILLUSTRI

Benedetto Odescalchi nacque a Como il 16 maggio 1611 dall'illustre famiglia degli Odescalchi, ricchi banchieri. Egli avrebbe voluto dedicarsi alla carriera delle armi, nella quale aveva raggiunto il grado di capitano della milizia e di governatore di una città dell'Umbria; ma poi in Roma il cardinale spagnolo Cueva, al quale era raccomandato, lo persuase ad abbracciare lo studio del diritto. Indi entrò nella carriera ecclesiastica e trovò dei protettori nei cardinali Barberini e Pamphili, entrambi in seguito eletti papi. A 34 anni fu eletto cardinale. Fece una rapida carriera perché si fece molto apprezzare per la sua pietà e la sua generosità verso i poveri. Fu inviato da Innocenzo XI a Ferrara come legato e vi operò eccellentemente fino al 1650. Fu poi per quattro anni a Novara. Siccome l'aria non gli conferiva, pregò il nuovo papa Alessandro VII di trasferire in quel vescovado suo fratello Giulio Maria Odescalchi.

Durante il conclave dopo la morte di Clemente X nel 1676, fu eletto papa, nonostante avesse pregato i colleghi di non pensare ad eleggerlo; in seguito anzi fece celebrare tremila Messe in suffragio del cardinale Imperiali, che aveva ostacolato la sua elezione. Durante i tredici anni del suo pontificato dimostrò di possedere virtù che lo fanno ricordare come uno dei migliori pontefici. Operò attivamente per migliorare i costumi del suo tempo, ed egli stesso diede l'esempio di una vita austera, spesa in digiuni e penitenze. Disprezzava tutte le forme esteriori di lusso, vestiva assai semplicemente: qualche volta fu persino criticato per la sua semplicità. Questo papa che non rideva mai, che non voleva saperne dei disordini del Carnevale romano, che per combattere la carestia fece trasformare in granai i luoghi di divertimento, non incontrava la simpatia dei romani di quel tempo.

Contrariamente agli altri pontefici dell'epoca, non favorì la sua famiglia; solo dopo la sua morte, il nipote Don Livio Odescalchi fu nominato dai cardinali generale di Santa Romana Chiesa e principe di Piombino.

Fra le sue opere è degno di menzione il tentativo di prosciugamento delle paludi Pontine. Sostenne e difese i diritti della Chiesa, specialmente contro l'ambizioso re di Franzia Luigi XIV, ai cui desideri mai si piegò, dimostrando grande forza di carattere. Organizzò la difesa dell'Europa contro i Turchi, che minacciavano la civiltà cristiana. Si adoperò per ristabilire la pace fra gli stati europei,. perché voleva unirli contro il nemico della Cristianità. Aiutò con ingientissime somme di danaro le operazioni militari contro gl'infedeli, sconfitti nel settembre del 1683 sotto le mura di Vienna. Riconoscente alla Vergine per non aver fatto mancare alle armi cristiane l'aiuto invocato, in quei memorabili giorni, istituì il 12 settembre la festa del Nome di Maria. E' ricordato con riconoscenza nella storia ungherese, perché si deve alla sua tenacia la liberazione della nazione Magiara dai Turchi. Tutto il suo pontificato fu speso in opere di carità verso gli umili, di giustizia verso gli oppressi, di implacabile intransigenza verso i nemici della Chiesa.

Morì la mattina del 12 agosto del 1689 e al momento della sua morte crollarono due archi del Colosseo. Nei suoi reni furono trovati due grossi calcoli: non si comprende come il papa avesse potuto resistere ai fortissimi tormenti che gli devono aver procurato. Durante l'esposizione del cadavere del pontefice, morto in concetto di santità, furono rubate le scarpe e le calze e tagliati i lembi delle vesti dai fedeli per trarne delle reliquie. Il 23 giugno 1714 fu introdotta dalla Congregazione dei Riti la causa per la sua beatificazione, che è stata ripresa dopo 241 anni il 26 luglio 1955. Avremo la fortuna di venerarlo presto sui nostri altari, del cui decoro tanto si curò?

 

ANGELO PORETTI

Angelo Poretti fu uno di quei tipici uomini di iniziativa che gli anglo-sassoni chiamano « self made men »: era un semplice operaio, uno dei tanti che anche allora si portavano in terre lontane a prestare la loro opera costruttiva. Il suo campo di lavoro era il territorio dell'Impero austro-ungarico ove si era recato a costruire ferrovie. Suo compagno di lavoro Carlo Talamona, divenuto poi fondatore della filanda di Vedano, che ora purtroppo più non esiste. Con la sua intelligenza, col suo spirito d'osservazione, quando si trovava a lavorare in Boemia, imparò l'arte di fabbricare la birra, e, tornato in Italia, fondò a Induno Olona nel 1885 la birreria che porta ancora oggi il suo nome e che si trova allo sbocco della Valganna. Col suo ingegno e con la sua tenace volontà vinse difficoltà che sembravano insormontabili. Spettava poi ad Angelo Magnani ed al cugino suo Edoardo Chiesa il merito di dare alla fabbrica quello sviluppo meraviglioso e quell'altissima rinomanza, che tutti conosciamo. La casa di riposo e il vicolo che conduce ad essa portano meritatamente il suo nome, poiché fu la fortuna che egli si creò e che fu trasmessa ai suoi successori che permise la realizzazione di quella grande opera di beneficenza.

 

ANGELO MAGNANI

Nipote di Angelo Poretti, frequentò la scuola dei birrai a Monaco di Baviera; più tardi si recò anche nell'America del Nord a perfezionare la sua competenza. Aveva la direzione tecnica della birreria Poretti, mentre il cugino Edoardo Chiesa ne aveva la direzione amministrativa. Da questa felice e geniale unione derivò allo stabilimento uno sviluppo così rapido e prosperoso, da farlo diventare il primo d'Italia per capacità di produzione della birra.

Il suo amore al lavoro, la sua tenace volontà, lo spirito di osservazione, l’iniziativa, l'abitudine al risparmio, la bontà del cuore, non guastata dalla posizione raggiunta, sono doti morali che possedeva in gran copia e che lo additano alla nostra ammirazione assai più che i suoi beni di fortuna. Schivo di ogni onore, chiedeva solo di lavorare silenziosamente, di far de1 bene senza che lo si sapesse.

La ricchezza raggiunta non gli fece dimenticare il suo paese d'origine e i suoi compaesani. Sempre pronto a lenire ogni dolore, fu un vero padre per il suo Vedano, cui lasciò vari milioni di beneficenza, erogati per l'asilo infantile, la colonia elioterapica, le cure ospedaliere e soprattutto per l'erezione di una casa di riposo, dove i vecchi, stanchi dopo una faticosa vita di lavoro, potessero godere una tranquilla e serena vecchiaia:

Nato a Vedano Olona, l'11 dicembre 1865, morì a Riva di Trento il19 maggio 1924. Quando morì Vedano lo pianse, lo ricordò, lo eternò nel marmo. Sotto il portico delle scuole elementari è ricordato con un medaglione di bronzo col suo ritratto scolpito da Enrico Butti di Viggiù; la lapide in cui è incastrato suona così:

CONSENSO DI POPOLO

AL CUORE

DEL COMM. ANGELO MAGNANI

CHE EBBE PARI

AL GENIO DEL LAVORO

LO SPIRITO BENEFICO

MUNUFICENTE

La casa di riposo porta la seguente intestazione:

CASA DI RIPOSO

ANGELO PORETTI - ANGELOMAGNANI

PIETAS AEDIFICAT

1931


Nella casa di riposo sono dipinti tre bei quadri coi ritratti di Angelo Poretti,  di Angelo Magnani e di Anna Novak, moglie di Angelo Magnani; vi è murata  questa lapide:

ANNA NOVAK v. MAGNANI

CON GENEROSO lASCITO

RESE POSSIBilE

l'EREZIONE DI QUESTA CASA

CHE INIZIO' l'OPERA SUA

BENEFICA

Il 4-1-1932

ALTRI UOMINI ILLUSTRI

Altri uomini illustri annovera Vedano, specialmente nel campo del lavoro. Il cognome Baroffio, il più diffuso qui, è reso illustre a Buenos Aires da un architetto e da un professore di università di origine vedanese. lo stesso cognome è scolpito in uno dei ponti sul Danubio che congiungono Buda con Pest, per  ricordarne il costruttore (Ernesto Baroffio): non è questo motivo di legittimo orgoglio per la nostra borgata?

E' appunto nel campo costruttivo che si sono affermati in modo particolare molti vedanesi: così il cav. Giuseppe Pella, che diresse a Torino i lavori per l’erezione del Santuario di Maria Ausiliatrice e del Santuario di Santa Rita; così il perito edile Carlo Albini che nella stessa città diresse i lavori di costruzione del grattacielo in piazza Castello.

Nel campo dell'arte del ferro battuto ricordiamo Carlo Bombelli e i figli per la cancellata alla tomba del Milite Ignoto a Roma. Ai Bombelli furono pure affidati tutti i lavori in ferro eseguiti nella Biblioteca Vaticana sotto la direzione dell'architetto senator Luca Beltrami. La stessa ditta ha eseguito recentemente tutti i lavori in alluminio nella nuova stazione di Roma. Sempre nel campo dell'arte le porte di bronzo di S. Maria Maggiore a Roma furono donate alla basilica da un canonico Mazzucchelli, di origine vedanese in linea materna.

Non v'è dubbio che fra i vedanesi viventi saranno numerosi coloro che onoreranno il loro paese con l'ingegno e con le opere.  

NOTE D'ARTE

LA CHIESA DI SAN PANCRAZIO

La chiesetta di S. Pancrazio è la costruzione più antica del paese, anteriore al 1400, e fu fino al 1618 la parrocchiale di Vedano; quando vi venne in visita San Carlo Borromeo, gli fu recato l'annuncio di una vittoria navale degli Spagnoli sui Barbareschi, e subito nella chiesa furono celebrate solenni funzioni di ringraziamento. Dal 1618, costruitasi la nuova chiesa di S. Maurizio, il paese rimase diviso in due parrocchie: la parrocchia di S. Maurizio e la comparrocchiale di S. Pancrazio, chiesa porzionaria. La parrocchia di S. Pancrazio fu soppressa poi nel 1790 al tempo dell'imperatore Giuseppe II. Da allora la chiesetta cadde un po' in abbandono. Fu fatta restaurare nell'anno 1904 e seguenti e le opere di restauro furono eseguite dall'ing. Mistrangelo di Binago. Subì nuovi sostanziali restauri nel 1933 per volontà dell'attuale parroco Don Ambrogio Trezzi, vero intenditore d'arte. La chiesa, che durante la prima guerra mondiale (come nella seconda) aveva ospitato i soldati, fra i quali i cecoslovacchi che qui si organizzavano per combattere per la libertà del loro paese, aveva il tetto che minacciava di andare in rovina. Compiute le necessarie riparazioni, fu costruito un bel soffitto a cassettoni, che porta dipinti ritmicamente i simboli cristiani; furono decorati la facciata e l'interno.

La chiesetta è di stile lombardo. La facciata è decorata a graffiti di rombi intrecciati. Nel mezzo vi è una bella finestra bifora di mattoni alternati a pietre. Nel timpano sotto gli spioventi vi è una decorazione in cotto formata da archetti poggianti su mensoline. Entrando in chiesa si nota il piccolo battistero a sinistra, con ingenui affreschi del Battesimo di Gesù, mal conservati. All'altar maggiore è dipinto un prezioso affresco del 1400 che rappresenta Gesù risorto in piedi nel sepolcro fra due santi. Sull'altare un tabernacolo barocco di marmo intarsiato di fine fattura. L'antico tabernacolo ricavato in nicchia nel muro a sinistra dell'altar maggiore conserva una preziosa antica cornice in cotto. L'altare è sormontato da una tavola polittica incorniciata in legno scolpito dorato; nella parte centrale è dipinta la scena della Crocifissione e nelle altre parti sono raffigurate scene della Passione e figure di santi; il dipinto cinquecentesco si può ritenere il più notevole esistente nel paese.


Vi sono poi due cappelle laterali: a sinistra quella della Madonna delle Grazie, assai venerata dai vedanesi. Sull'arco della cappella sono affreschi secenteschi mal conservati, raffiguranti gli apostoli. Sull'altare il quadro della Madonna del Rosario, fatto dipingere a Roma e inviato al paese dai selciatori di Vedano che nel 1683 lavoravano alla sistemazione delle strade di Roma, colà chiamati dal papa Innocenzo XI. L'altra cappella contiene un bel quadro del pittore fiammingo G. Valschart, datato 1634, incorniciato in una preziosa cornice di legno scolpito del 1606: esso rappresenta in primo piano San Rocco e in secondo piano San Sebastiano.

Nella sacrestia si conserva un antico armadio del 1600 di buona fattura. Fino al 1816 la chiesa aveva anche il suo campanile alto 48 braccia (circa 28 metri e mezzo) senza la croce; esso era pericolante e in quell'anno fu demolito e il materiale fu impiegato nella costruzione del nuovo campanile di S. Maurizio. Anche le tre campane che portava furono fuse per formare il concerto di campane del nuovo campanile.

Il piccolo terreno recinto di fianco alla Chiesa e la piazzetta erano, fino ai tempo di Napoleone, l'antico camposanto del paese. Davanti alla chiesa la vasta piazza Roma, giardino pubblico del paese, col Parco della Rimembranza, ridente di verde e di fiori.

LA CHIESA PARROCCHIALE DI S. MAURIZIO

Questa chiesa fu costruita nel 1618 nel luogo ove già sorgeva una cappelletta dedicata al Santo comandante della legione Tebea. Fu per molto tempo povera e disadorna, priva di campanile, le cui funzioni erano disimpegnate da tre pilastri che sorreggevano le campane situati ove ora sorge il campanile. Il curato Gabriele Argenti, che fu parroco di Vedano dal 1828 al 1855, nelle sue preziose Memorie che ci ha tramandato, fa la commovente storia della costruzione del campanile, dell'ampliamento della chiesa ed enumera tutte le difficoltà incontrate, tutti i contrasti, ed elogia l'entusiasmo religioso e lo spirito di sacrificio dei buoni vedanesi del suo tempo, che- prestarono la loro opera gratuita e diedero il loro contributo in denaro per quelle opere. L'ingrandimento della chiesa, iniziato il 13 giugno 1841 su progetto dell'ing. Giulio Bellasio, fu portato a termine nel 1843 come dice questa lapide murata nell'interno:

QUESTA CHIESA

COSTRUITA L'ANNO MDCXVIII

FATTA SQUALLIDA PER VETUSTA'

ED ANGUSTA ALLA CRESCIUTA POPOLAZIONE

VENNE AMPLIATA

CON INTERNI ED ESTERNI FREGI

DECORATA

COI SUSSIDI E CON L'OPERA

DEI PARROCCHIANI

L'ANNO MDCCCXLIII

La chiesa è di stile barocco. L'opera d'arte più notevole che essa contiene, è l'altar maggiore, monumentale, dono della famiglia Odescalchi: davanti ad esso si rimane estatici per la sua linea di una pura e perfetta architettura dell'ultimo Seicento, per le numerose statue che lo decorano e per i suoi bei marmi policromi. A detta del compianto cardinale arcivescovo Schuster esso è degno di stare in Duomo a Milano e in San Pietro in Roma.

Nel presbiterio, ai lati dell'altar maggiore, due grandi quadri a tempera dipinti dal pittore De Belly nel 1877, raffigurano il martirio dei Santi Patroni di Vedano, San Maurizio e San Pancrazio. Il coro, dipinto nel 1907 dai pittori Rossi e Valtorta, ha una bella vetrata dipinta che rappresenta S. Ambrogio nella magnificenza delle vesti pontifìcali e nella severità della sua figura. La vetrata fu posta nel 1940 per volontà del cardinale Schuster a celebrazione del XVI centenario della nascita del Santo. In alto altre tre vetrate più piccole e rotonde dipinte dal pittore Felice Foglia raffigurano i tre Santi cui Vedano si affida: Maurizio (a destra), Pancrazio (nel centro) e Alessandro (a sinistra).

Il soffitto della chiesa, prima disadorno, fu fatto dipingere dall'attuale parroco Don Ambrogio Trezzi. Il pittore Antonio Pasetti di Arcisate compì quest'opera negli anni 1932 e 1933 e nello stesso tempo la volta fu decorata di stucchi dal Somaini di Viggiù. Il pittore Pasetti vi ha dipinto la SS. Trinità, l'incoronazione della Vergine, i Santi maggiormente venerati a Vedano, S. Maurizio, S. Pancrazio, i grandi Santi della diocesi milanese Ambrogio e Carlo, le figure dei quattro evangelisti coi loro simboli, la visione di Sant'Angela Merici, fondatrice delle Orsoline, figure varie di Angeli, ecc.

Artistiche vetrate dipinte si aprono anche sulla facciata: quella centrale rappresenta S. Maurizio a cavallo alla testa della sua legione; le altre rappresentano una San Giuseppe che ha in braccio il Bambino Gesù e l'altra San Rocco inginocchiato. Due vetrate dipinte laterali, poste recentemente, raffigurano una il papa San Clemente e l'altra l'apostolo San Mattia, Patrono dei selciatori e dei muratori di Vedano.

Iniziando il giro della chiesa da sinistra, nel Battistero troviamo belle decorazioni in stucco con la scena del Battesimo di Gesù, raffigurato anche superiormente in una piccola vetrata dipinta. Una lapide spiega: ALBERTI CORTELEZI AC AEMILIAE ALIVERTI SUMPTIBUS REST. A. 1923.

All'altare della Madonna v'è l'urna che racchiude il corpo di S. Alessandro martire, donato alla chiesa da papa Innocenzo XI nel 1683 dopo la vittoria di Giovanni Sobieski, re di Polonia, sopra i Turchi a Vienna. Sopra l'urna del Santo si trova una nicchia dorata e chiusa da cristallo, che racchiude la bella statua lignea della Madonna Addolorata, della quale i vedanesi sono molti devoti. Sopra questa nicchia una lapide ricorda:

D. O. M.

REGINAE MARTIRUM

CUIUS HIC SACRUM CORPUS SERVATUR

ET MARTIRI ALEXANDRO

SESE DAT DICAT ET VOVET

UNIVERSITAS VEDANI

MDCLXXXIII

Il tutto è racchiuso in un tempietto di marmo di stile Barocco, opera del marmista Rigoli di Campione e dono del papa Odescalchi; difatti sopra il timpano sono scolpiti due angeli che recano lo stemma del pontefice. In questa cappella è anche affrescata la scena dell'Assunzione della Vergine: ai lati del tempietto gli apostoli che guardano al cielo e in alto nella lunetta la Madonna portata in cielo dagli angeli. Due figure di Sante sono affrescate sulle pareti laterali della cappella: S. Agnese e S. Atanasia. Gli affreschi a tempera sono opera del pittore Moroni, del 1910.

Nella cappella dedicata a S. Carlo Borromeo v'è una pregevole statua del Santo di legno dipinto, ritenuta un ritratto molto somigliante, perché scolpita da un artista che aveva conosciuto San Carlo. Sull'altare un quadro di S. Francesco d'Assisi.

Girando sul lato destro si giunge alla cappella dedicata a San Giuseppe con una bella statua lignea dipinta che rappresenta il Santo con in braccio il Bambino Gesù.

Segue la cappella del Sacro Cuore, dedicata nel 1914 dal parroco Don Pietro De Maddalena, opera della Ditta Rozzi e Speluzzi di Milano, come il bel pulpito della chiesa e la statua di Sant'Antonio all'altare dedicato a questo Santo, in faccia al Battistero.

Lo stesso parroco De Maddalena nel 1925 fece fare l'attuale pavimento, come dice questa lapide:

SAC. OBL. PIETRO DE MADDALENA

ARGENTEAS SACERDOTII NUPTIAS CELEBRANTI

VEDANI OLONAE POPULUS

PAROCHO SUO DE GREGE OPTIME MERITO

HUIUS ECCLESIAE PAROECIALIS

PAVIMENTUM EX NOVO STRATUM

STIPE ULTRO CONLATA

GRATI ANIMI ERGO COMPARAVIT

V NONAS JUNII ANNO MCMXXV

L'organo, del 1848, è opera del varesino Eugenio Maroni Biroldi. Recentemente vi è stato applicato un mantice elettrico.

La Via Crucis, fatta rinfrescare recentemente dall'attuale parroco Don Ambrogio Trezzi, è un prezioso lavoro a olio del pittore Antonio Turri di Legnano, del 1828; prima si trovava nella chiesa di S. Pancrazio.

La gradinata della chiesa fu qui portata e posta in opera per interessamento del parroco Gabriele Argenti al tempo dell'ingrandimento della chiesa; essa proviene da casa Arpegiani di Biumo Superiore, già convento dell'Annunciata. La chiesa parrocchiale possiede, oltre alla reliquia della S. Croce e quella della Beata Vergine Maria, le reliquie di una cinquantina di Santi. Possiede inoltre un antico e prezioso paramento in broccato d'oro e argento, donato a Vedano da Livio Odescalchi, nipote di papa Innocenzo XI, e un ostensorio d'argento in stile barocco, del peso di 8 chilogrammi, dono del signor Gioachino Talamona.

 

IL CAMPANILE

Non si può dir certo un monumento d'arte il nostro campanile, ma il concerto delle otto campane, una perfetta scala diatonica, la cui voce solenne si spande tutt'intorno fino alle vicine borgate, è espressione d'arte.

Il campanile fu iniziato nel 1824. Fece il progetto primitivo l'architetto Francesco Maria Argenti di Viggiù, professore all'Accademia di Brera. Ma il progetto venne modificato per ridurre il costo della costruzione, dall'ing. Franchini di Como. Pose la prima pietra il dott. Giuseppe Broggi, medico-chirurgo di Castiglione Olona, benefattore della nostra chiesa. Nell'anno 1828, quando era in buona parte ultimata la costruzione del secondo ordine, i lavori, che erano stati fatti in economia, furono sospesi per mancanza di mezzi.

Quando fu ripresa la costruzione, fu affidata al capomastro Cesare Antonini di Morazzone. Fu terminato nel 1833, ma subì la riboccatura, la stabilitura e la imbiancatura nell'anno seguente; la scala e il castello delle campane sono del 1835; così in quell'anno l'opera fu compiuta. Il mirabile concerto di campane, fuse dal signor Bizzozzero nella sua fonderia di Va rese, fu collocato nella cella campanaria 1'8 febbraio 1836, con una festa solennissima; una banda militare tirolese suonò tutto il giorno in piazza. Vale la pena di riportare per intero una pittoresca pagina delle Memorie del parroco di allora Don Gabriele Argenti, che descrive il fausto avvenimento:

« Appena fuse le campane, fu tanto il fermento del popolo per la condotta delle medesime, che si dovette procedere all'estrazione a sorte dei soggetti contendenti a tal fine. I nominati disposero dunque i loro carri in modo di attirare la ammirazione del pubblico, e accompagnati da una banda campestre fornita di buoni istromenti, composta di vari giovinotti dilettanti del paese, giunsero alla fonderia coi loro ben adorni carri, ove appena caricate le già disposte campane in bell'ordine di scala colla nominata banda campestre, che le precedeva, e colla banda militare che le susseguiva, scortata d'un buon numero di gendarmi e soldati per il buon ordine, fra i suoni, gli evviva e le acclamazioni di quasi tutto Vedano, partirono dalla fonderia, passarono per Varese con meraviglia e sorpresa né veduta né sentita giammai, si avviarono sullo stradale, e in breve spazio di tempo giunsero a Vedano, ove furono ricevute a festa collo sparo di mortaletti, e dopo condotte in giro per il paese come a prendere possesso si fermarono alla residenza parrocchiale, dove si scaricarono fra la gioia e l'esultazione di tutti ».

Restaurato una prima volta nell'anno 1900, ora il campanile ha bisogno di nuovi restauri; essi sono in progetto e saranno presto compiuti.

Il nostro campanile non è molto alto, circa 50 metri, ma ben visibile nella zona, tanto da essere un buon punto di riferimento per il volo degli aerei in arrivo e in partenza dal campo d'aviazione di Venegono. E' diviso in quattro parti di diversa altezza.

La base è quadrata col lato di metri 7,80. Lo spessore del muro in basso è di 2 metri, al secondo ordine è di metri 1,50. La parte inferiore è la più alta, m. 18,60; ha uno zoccolo di pietra di m. 3,60 e quattro finestroni rotondi, uno aperto e tre finti, del diametro di m. 1,20. Il secondo ordine ha quattro finestroni rettangolari, tre aperti e quello verso settentrione murato. Il terzo ordine è quello dell'orologio, del quale contiene la cabina; esternamente sulle tre facce rivolte verso l'abitato sono disegnati i quadranti delle ore. Viene poi la cella campanaria, che contiene le otto campane col loro castello di ferro e le grandi ruote di manovra; ai lati è chiusa da una balaustra di pietra. Le campane si affacciano a quattro arcate, che sostengono la cupola; lo spessore dei pilastri delle arcate è di 60 cm. La cupola è ricoperta da una lastra di rame ed è sormontata da un pinnacolo che sostiene una palla ovale pure di rame, sulla quale ruota una bandierina segnavento e s'inalza una grande croce d'acciaio alta ben quattro metri, equilibrata da tiranti d'acciaio e sormontata dal parafulmine. Per salire alla cella campanaria vi sono 23 rampe con 180 gradini.

Le campane attuali non sono più le sei campane del 1836, che venne re rifuse nell'anno 1883 dalla ditta Fratelli Barigozzi di Milano per formare un nuovo più poderoso concerto di otto campane. Anche questo nuovo concerto fu accolto con grandi festeggiamenti dalla popolazione, come è facile immaginarsi.

La campana più piccola, la squilla, è dedicata a tutti i Santi ed ha il diametro di 80 cm. La seconda è dedicata a S. Antonio, la terza a S. Giuseppe e la quarta a S. Pancrazio. La quinta, rifusa dai fratelli Barigozzi nel 1924 in memoria del benefattore comm. Angelo Magnani, è dedicata a S. Alessandro ed ha il diametro di m. 1,20. La sesta, di eguale diametro, è dedicata a Maria Immacolata. La settima, rifusa per un difetto, nel 1919, è dedicata a S. Ambrogio ed ha il diametro di m. 1,50. Il campanone, del diametro di m. 1,80 e del peso di 28 quintali, è naturalmente dedicato al Santo Patrono Maurizio. Una tastiera permette di suonare il carillon nelle grandi solennità.


LA CHIESETTA DEL LAZZARETTO

INCOLIS FERE OMNIBUS

LUE GRASSANTE CORREPTIS

ANNO MDCLXXVII

INITUM MEMORIA SACELLUM

AUCTUM MDCCL

LABORIBUS ET OBLATIONIBUS

AESOlUTUM ET SACRIS DECORATUM

MDCCCLIII

EX VOTO DICABANT

VEDANENSES

Questa lapide murata nella chiesina ne fa la storia. Quando nel 1577 la popolazione fu quasi interamente distrutta dalla peste che infierì in quell'anno, i superstiti, in ringraziamento di essere stati salvati, costruirono una cappelletta nel luogo che prese il nome di Lazzaretto, perché vi furono sepolti i morti di quella peste. La località è una delle più belle del comune, meta preferita delle passeggiate e punto di vista magnifico sulla borgata e sulla catena delle Alpi. La cappella fu ingrandita nel 1750 e completata e decorata nel 1853, restaurata nel 1924; l'altare centrale fu offerto dal parroco Gabriele Argenti, come si legge ancora nella lapide:

GABRIEL ARGENTI PAROCHUS

DEFUNTIS SUFRAGIO

ALTARE

POSUIT DONAVIT

ALOYSIUS CHIESA F. CAROLI

ANIMI GRATI ERGO

AN. MCMXXIV RENOVAVIT

Nel 1954, celebrandosi il venticinquesimo di parrocchia dell'amato attuale parroco Don Ambrogio Trezzi, alla chiesina, oltre a un campaniletto a vela, sono state aggiunte due cappelle laterali assai graziose, una dedicata a S. Rita da Cascia e l'altra a San Giovanni Bosco, con i pregevoli quadri dei due Santi dipinti dal pittore Varesino vivente Carlo Cocquio e gli artistici altari moderni, opera dello scultore Cedraschi di Viggiù, ora residente a Vedano. Sono state affrescate dal pittore Cocquio anche le quindici cappellette dei Misteri del Rosario, erette nel 1939 per iniziativa del parroco Don Ambrogio Trezzi lungo la strada che sale tra il verde della collina e che reca alla chiesina.

Non lungi da questa, un po' più in alto è stato costruito nell'anno 1938 un grande fabbricato moderno, che è divenuto la sede di una nuova benefica Istituzione, «Nostra Famiglia» destinata alla speciale educazione dei fanciulli minorati psichici.

Nella chiesina del Lazzaretto si conservano discreti quadri, che ricordano episodi della vita di San Rocco.

 

LA CHIESINA DI SAN ROCCO (ORATORIO DEL CROCIFISSO)

Questo tempietto in posizione centralissima, presso il municipio, è dedicato a Gesù Crocifisso, alla Madonna Immacolata e a San Rocco, e nell'interno si possono ammirare appunto un bel Crocifisso e le statue della Madonna e di San Rocco, che sono di buona fattura, oltre a due affreschi alle pareti, che raffigurano uno il passaggio dell'angelo alla piscina probatica e l'altro Mosè che salva gli Ebrei nel deserto dal castigo dei morsi dei serpenti. Nella facciata, al sommo del timpano si eleva una statua di San Carlo Borromeo benedicente. Nella lunetta sopra la porta è stata posta quest'anno (1955) una nuova vetrata dipinta con una grande figura d'Angelo che trasvola i cieli.

La chiesetta è frutto di un voto del popolo vedanese tormentato dal colera nell'anno 1836; come aveva promesso, il popolo, liberato da quel terribile flagello, elevò quel tempietto, arricchito da non molti anni di un campaniletto.

 

LA CHIESINA DELLA VILLA

I vedanesi sono molto devoti della Vergine Addolorata e a lei hanno voluto dedicare questa chiesina, che contiene un bel dipinto della Deposizione dalla Croce e, a sinistra, la grotta della Madonna di Lourdes. Il vecchio quadro questo anno è stato sostituito da uno nuovo del pittore prof. Antonio Pasetti di Arcisate, raffigurante la Pietà.

 

L'ORATORIO E LA CHIESA DI S. GIOVANNI BOSCO

Dev'essere motivo d'orgoglio per Vedano aver dedicato la prima chiesa del mondo alla venerazione di San Giovanni Bosco fino dal 1930. La chiesetta, di bello stile, è dedicata anche a Maria Ausiliatrice; contiene le statue di San Giovanni Bosco, di San Giuseppe Cottolengo e della Vergine Ausiliatrice. E' destinata al servizio religioso per l'Oratorio maschile. Nel cortile di questo si gode un bel panorama e si ammira un bel gruppo modellato in cemento a Malnate ed inaugurato il 12 luglio 1942, che ci rammenta le opere di Don Bosco: l'educazione dei fanciulli e la conversione dei selvaggi.

PALAZZI NOTEVOLI, GIARDINI PUBBLICI

Il palazzo comunale è in posizione centrale in piazza S. Rocco. E' stato costruito dal capomastro Pietro Chiesa su disegno dell'architetto Banfi e dell'ingegner Corti, in stile lombardo, nel 1933, e da allora è sede del Comune; prima, dal 1910 al 1933, la sede comunale era nel palazzo delle scuole in piazza del popolo. Il palazzo sorge dove un tempo era ubicata l'abitazione degli Odescalchi, il cui stemma è tuttora affrescato sul vecchio muro verso la via Francesco Baracca unitamente allo stemma del Comune affrescatovi quando fu costruito il nuovo palazzo. Il palazzo chiude ad angolo verso il lato settentrionale la piazzetta S. Rocco, sulla quale si affaccia l'ingresso principale agli uffici comunali fiancheggiato da un piccolo arengario graziosamente fiorito, mentre sull'altro lato si apre un pittoresco portichetto.

Sul terreno comunale prossimo al palazzo del Comune verso Nord è sorto un nuovo palazzo moderno destinato ad abitazione dei dipendenti pubblici, inaugurato nel 1954. Fra i due palazzi è stato sistemato un piccolo ma attraente giardino pubblico assai ben curato, decorosamente illuminato da una fila di globi.

Nella zona riposante, doviziosa di verde e di fiori, che forma la piazza del popolo col Parco della Rimembranza, presso il palazzo delle scuole elementari, costruito dall'Impresa Colombo e Conconi di Vedano su disegno dell'ing. Mistrangelo di Binago nel 1910, sorge il palazzo dell'asilo infantile Redaelli-Cortelezzi, vero gioiello d'architettura, costruito nel 1926 dall'Impresa Moretti e C. sotto la direzione artistica dell'indimenticabile comm. Ronchi, finissimo artista e ardente patriota che Vedano si onorava di ospitare una trentina di anni fa. Nel vasto atrio con fini decorazioni e fiori a profusione, due lapidi ricordano i benefattori dell'asilo, fra i quali meritano una speciale menzione i Cortelezzi e i Magnani; a uno di questi, Tranquillo Magnani, fratello del grande Angelo Magnani, è dedicato il vasto salone dalle linee armoniose, dalla luminosità e dalla sonorità eccellenti, che occupa la parte centrale dell'edificio.

Il Parco della Rimembranza occupa quasi tutta la piazza del popolo: esso è divenuto un frequentato giardino pubblico, molto curato dal Comune, con aiole a fiori e prati ben pettinati; 52 aceri ricordano altrettanti Caduti della prima guerra mondiale. Nel centro una stele che sostiene delle grandi lampade è stata elevata dopo la seconda guerra mondiale in memoria dei Caduti, in luogo. del bel monumento di bronzo requisito nel periodo della stessa guerra per ricavarne materiale bellico: esso rappresentava una madre con in grembo il suo figliolo sacrificatosi per la Patria; era un gruppo assai ammirato, opera di artista della vicina borgata di Viggiù. Su una faccia del piedistallo una lapide marmorea portava la seguente dedica:

LA GLORIA IMMORTALE

DEI SUOI FIGLI

NEL BACIO MATERNO

ANCOR VIVENTI

VEDANO OLONA

SCOLPISCE

NEL BRONZO

COME NEI CUORI

1915-1918

Il Parco della Rimembranza era stato inaugurato nel 1923 e ne aveva diretto la sistemazione il già ricordato comm. Ronchi. Uno dei primi visitatori del Parco fu allora il maresciallo ARMANDO DIAZ, il vincitore di Vittorio Veneto.

Edifici degni di nota non solo come complessi architettonici, ma come sedi di istituzioni benefiche sono: la Casa di Riposo Poretti - Magnani, la Pia Casa S. Giacomo e la Nostra Famiglia del Lazzaretto; da tutti e tre si godono oltre al resto dei magnifici panorami; anche questo godimento influisce sulla serenità degli assistiti.

Alcune ville signorili di altri tempi decorano il paese, che tuttavia si arricchisce sempre più di costruzioni moderne e di villette civettuole, che hanno il grande pregio, in confronto a quelle, di essere dotate di tutte le comodità moderne.

Fra i palazzi più antichi son degni di nota quello che fu dei Visconti alla Villa e la casa Pozzi, che fu prima del periodo napoleonico convento di frati.

 

IL CIMITERO

A Vedano, in cui è vivissimo il culto per i Defunti, il Camposanto è in una delle migliori posizioni ed è tenuto con la più grande cura. Peccato che si trovi così prossimo all'abitato! Davanti all'ingresso una grande aiola alberata e ben tenuta divide la larghissima strada asfaltata che in quel punto si biforca. Il Cimitero è stato molto ingrandito, subito dopo la seconda guerra mondiale, sul lato orientale, e chiuso con i colombari costruiti dall'Impresa Brianza e Moretti nel 1947-48 su progetto dell'ing. Pintonello, progettista della nuova stazione di Roma.

Nel centro dei colombari un'artistica cappella è stata dedicata alla memoria dei Caduti di tutte le guerre di questo secolo; a destra una lapide ricorda i Caduti della guerra di Libia e della prima guerra mondiale; a sinistra un'altra lapide ricorda i Caduti della seconda guerra mondiale. Il pittore varesino Cocquio, che ha arricchito il nostro paese di tante sue pitture, vi ha affrescato una bella figura di Cristo Redentore che invoca la pace fra le innumerevoli Croci dei Cimiteri di guerra e il groviglio dei reticolati; l'affresco è datato: luglio 1948. La cappella, che riceve luce da due vetrate dipinte con figure di angeli, l'angelo della fede e quello della preghiera, è decorata con i simboli dei primi cristiani delle catacombe (che erano i loro Cimiteri) affrescati alle pareti, le quali in alto, tutt'intorno, recano la scritta biblica:

ET DEDIT SE UT LIBERARET POPULUM ET ACQUIRERET

SIBI NOMEM AETERNUM

ET SUCCINXIT SE ARMA SUA BELLICA ET DEFENDEBAT

CASTRA GLADIO SUO

che così bene si addice al combattente moderno.

Una fila di cappelle di vario stile, ma tutte di armoniosa architettura, segnano quello che era il limite orientale del Cimitero prima dell'ampliamento. Sono quelle delle famiglie Vismara - Montoli, Albini, Corti, Garavaglia, Magnani, Aliverti e Pirovano - Visconti. Verso il centro della parte vecchia la cappella dei Baroffio e la cappella dei Cortelezzi assai pregevole per i marmi, i bassorilievi in bronzo e le vetrate dipinte. Nella parte nuova del Cimitero nella marmorea cappella della famiglia Croff si ammira una bella statua di bronzo di Cristo risorto nell'atto di apparire agli Apostoli rivolgendo loro il suo saluto preferito «Pax vobis ».

Fra le opere d'arte che adornano le tombe alcune meritano di essere particolarmente segnalate per il pregio artistico, l'espressività delle figure e la finezza della fattura: la statua di bronzo di una dolente che offre i fiori, sulla tomba di Brusa Adolfo e di Sonzini Ernesta ved. Brusa; la statua di bronzo della Rassegnazione sulla tomba di Alberto Cocchi e di Maria Macchi ved. Cocchi; il rilievo in marmo della Pietà sulla tomba di Maroni Luigi e Macchi Emilia; l'altra Pietà, pure essa rilievo di marmo bianco, sulla tomba di Conconi Carlotta; il grande Angelo di marmo bianco che addita il Cielo per dire « Perché cercate fra i morti colui che vive in Cielo? », sulla tomba della famiglia Castelletti; l'erma di bronzo di dolente, di finissima fattura ed espressione, sulla tomba di Raimondo Albini e di Ernesta Baroffio ved. Albini; un bel Crocifisso di bronzo su croce di marmo sulla tomba di Neri Angela e Baroffio Lodovico; un bel bassorilievo di bronzo che raffigura la Madonna, Madre dolorosa, fra le pie donne che la consolano, sulla tomba di Monetti Rosa e di Cocchi Luigi; un bell'Angelo di marmo bianco sulla tomba De Maddalena - Baroffio.

Il Cimitero è frequentatissimo in tutto l'anno, non solo nel mese dei Defunti; per le visite si osserva quest'orario: martedì e sabato dalle 17 alle 19 -giovedì dalle 13 alle 19 - domenica dalle 8,30 alle 19 - d'inverno solo giovedì dalle 13 alle 17,30 e domenica dalle 9 alle 17,30.

Anche i funerali locali sono cerimonie quanto mai commoventi e composte, con larga partecipazione di popolo, di associazioni e di istituti di beneficenza.

In novembre poi, nel mese dedicato in modo particolare alla commemorazione dei Defunti, tutto il popolo in massa partecipa alla suggestiva processione dei Morti e la chiesa è affollatissima alla predica dei Morti; non si manca mai di celebrare il 4 novembre la memoria dei Caduti di tutte le guerre, con rito religioso e civile.

IL TABERNACOLO DEL MARONE

Fu elevato dai vedanesi ad impetrare la protezione della VERGINE ASSUNTA in cielo contro il brigantaggio di altri tempi. Vi è dipinta la Madonna assunta implorata dalle Anime del Purgatorio. L'affresco fu restaurato nel 1950 dal pittore Cocquio.

IMPIANTI E SERVIZI PUBBLICI

L'ACQUEDOTTO

La sorgente che fornisce l'acqua a Vedano fin dal 1600 è quella della località Baraggia, ove fu costruita nel 1910 la centrale idrica su un'area recinta di mq. 1800 circa. La costruzione comprende la cabina di trasformazione, il locale dei motori elettrici e dei compressori e la sorgente vera e propria tutta coperta e dotata di filtri.

L'acquedotto è un po' antiquato e ormai insufficiente ai bisogni della popolazione assai cresciuta; il Comune ha in progetto il suo rinnovamento con l'ampliamento della rete e l'adattamento alle attuali esigenze. Nel centro del paese in via Cavour fu costruito nel 1911 un serbatoio in cemento armato della capacità di 150 metri cubi, elevato fino all'altezza di una ventina di metri; ma, essendo esso insufficiente, nel 1931 fu costruito un nuovo serbatoio di 300 metri cubi presso la cascina Pella all'altezza di m. 403 sul livello del mare; è una costruzione in cemento armato quasi interamente interrata.

I LAVATOI

Sono coperti e soddisfano ai dettami igienici. Uno è situato allo sbocco di via l° Maggio e un altro in via Volta. Un terzo è alla frazione Fontanelle.

LA FOGNATURA

Quasi tutto l'abitato è fornito di fognatura ed è in corso il completamento di essa (Via Volta - Via Insurrezione - Via Lamarmora). Gli sbocchi della fognatura sono quattro: tre nella Quadronna (Via Baracca- Via dei Martiri - Marone) e la quarta nel fosso della Zocca.

IL MERCATO

Si svolge ogni lunedì con l'intervento di una trentina di posteggiatori nel terreno di proprietà comunale annesso all’ex-palestra, in zona tranquilla e alberata, ed anche appartata, cosicché non è di nessun disturbo ed intralcio alla circolazione. Vi si trovano merci di ogni genere in vendita: generi alimentari, frutta e verdura, dolciumi, tessuti, articoli casalinghi, mercerie, maglierie, biancheria, calzature, ecc. Il terreno dove si svolge il mercato settimanale è anche destinato ad accogliere le giostre, i circhi equestri e spesso si trasforma in parco dei divertimenti. Nell'estate è anche adibito alla trebbiatura del grano.

AMBULATORIO MEDICO

SANITARI - FARMACIA

L'ambulatorio ha sede nei locali della ex-palestra ed è aperto per le visite tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle ore 10 alle 11 ed anche oltre, fino all'esaurimento delle visite, effettuate dal medico condotto dott. Amleto Crippa. Negli stessi locali si tiene anche il consultorio pediatrico dell'O.N.M.I.

Il consultorio è aperto il primo e il terzo lunedì di ogni mese.

Il dott. Amleto Crippa visita anche nella sua villa in Via Carducci.

Nella stessa via Carducci, proprio dirimpetto alla villa del dott. Crippa ha il suo recapito il dott. Vito Castiglioni, specialista in oculistica, che visita alla sera e alla domenica mattina.

In via dei Martiri nel palazzo Pirovano - Visconti ha il recapito il dott. Massimo Zuccoli che visita di sera. In via Papa Innocenzo XI N. 1 (casa Cerutti ) ha il recapito il dott. Giulio Toselli, medico-chirurgo dentista, che visita il mercoledì e il sabato dalle ore 14 alle 20.

Il dentista Carlo Bertolotti riceve al giovedì e alla domenica pomeriggio presso la famiglia Montoli in via I Maggio.

La farmacia, del dott. Tito Vezio Milani, si trova in via I Maggio N. 16 all'angolo con via Mazzini. Attualmente è diretta dal dott. Paolo Franzoni.

L'ostetrica condotta è la signora Velia Limido in Moschini, la quale ha il suo recapito in piazza S. Rocco nel palazzo comunale. E' infermiera anche la signora Rosa Talamona, che ha il recapito in via I Maggio N. 8. E' infermiera e ostetrica anche la signorina Maria Rosa Adamoli, che abita in via Lamarmora.

Un nuovo ambulatorio medico e gabinetto dentistico è stato aperto recentemente in largo Magnani N. 18 dal dott. Leone Timoncini. L'ambulatorio ha il seguente orario: giorni feriali, escluso il lunedì: dalle 16 alle 18; domenica dalle 14 alle 15. Il gabinetto dentistico è aperto il mercoledì e il venerdì dalle 16 alle 18 e la domenica dalle 14 alle 15.

UFFICI PUBBLICI

Gli uffici comunali sono aperti al pubblico tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 17 alle 18; però nel pomeriggio del sabato sono aperti solo per lo stato civile dalle 15 alle 18. Alla domenica sono aperti dalle 10,30 alle 11,30 per il solo stato civile. Il sindaco, attualmente il cav. Gian Domenico Martinengo, riceve nei pomeriggi di mercoledì e sabato dalle 15 alle 19.

L'ufficio collocamento si trova nello stesso palazzo comunale ed è aperto per il pubblico solo un'ora al giorno con orari vari secondo i giorni.

Il giudice conciliatore è il signor Carlo Sonzini. La Pretura e il Tribunale competenti per territorio sono quelli di Varese, la Corte d'Appello competente è quella di Milano. La stazione dei carabinieri cui è affidato il territorio di Vedano è quella di Malnate.

L'ufficio postale e telegrafico si trova in largo Angelo Magnani. Anche il telefono pubblico è nello stesso largo Magnani presso la trattoria di Alfredo Santandrea.

L'ufficio imposte di consumo è sotto i portici di piazza San Rocco.

BANCA

Una succursale del Credito Varesino è aperta in largo Magnani solo al mattino del martedì e al pomeriggio di venerdì (almeno per ora) e fa anche servizio di tesoreria comunale.

AUTOSERVIZIO

Il paese è servito da due corse al giorno in andata e altrettante in ritorno con due corriere dell'autolinea Binago - Castiglione. Il passaggio della corriera precede di poco l'inizio del lavoro nelle fabbriche alla mattina, e segue di poco il termine del lavoro al pomeriggio.

ILLUMINAZIONE

La distribuzione di energia elettrica è fatta dalla Soc. El. Vizzola, rappresentata dall'elettricista Attilio Bottinelli. Il voltaggio è di 125 volta.

GAS ILLUMINANTE. METANODOTTO

Una parte del paese è servita dalla rete del gas illuminante ad uso di cucina. Esso proviene dalla officina del gas di Tradate e un serbatoio si trova nella valle della Quadronna. Il paese è attraversato dal metanodotto della S.N.A.M. che entra dalla salita del Marone, segue tutta la via I Maggio ed esce dall'abitato in direzione di Malnate seguendo la strada che porta a quel centro.

ISTITUZIONI EDUCATIVE E CULTURALI

LE SCUOLE ELEMENTARI

Comprendono dieci classi, cinque maschili e cinque femminili, dalla prima alla quinta. Dipendono dalla direzione didattica di Tradate e dalla circoscrizione scolastica di Varese. Il direttore didattico è attualmente il prof. Egidio Riboldi, residente a Tradate. l'ispettore scolastico è il prof. Luigi Molinari. Il corpo insegnanti è così costituito: Luigia Carminati, insegnante capogruppo, residente a Vedano, in cui insegna dal 1915; Giovanna Antonioli, residente a Vedano, in cui insegna dal 1927; Germano Larroux, residente a Vedano, in cui insegna dal 1922; Enrica Larroux nata Mantica, residente a Vedano, in cui insegna dal 1930; Adele Davy nata Ughetto, residente a Varese, che insegna a Vedano dal 1949; Ada Trovati, residente a Varese, insegnante a Vedano dal 1949; Anna Stucchi, residente a Varese, insegnante a Vedano dal 1950; Itala Colombo, residente a Varese, insegnante a Vedano dal 1951; Antonio Masseni, residente a Varese, insegnante a Vedano dal 1954; Nando Fidanza, residente a Bodio, insegnante a Vedano dal 1955.

L'edificio scolastico, fabbricato nel 1910, sorge sul lato occidentale di piazza del popolo circondato da uno spazioso cortile alberato. E' dotato di impianto di riscaldamento a nafta e dei servizi igienici. Comprende dieci aule scolastiche e un piccolo museo didattico con installato il radiogrammofono, che dirama le audizioni per mezzo di altoparlanti, di cui è dotata ciascuna aula. L'arredamento è moderno e nel corso dei tre ultimi anni scolastici l'attuale amministrazione comunale lo ha completamente rinnovato. L'edificio scolastico è dedicato a Edmondo De Amicis. Le scuole elementari, come l'asilo infantile, si trovavano una volta in Vicolo Silvio Pellico, dove attualmente hanno la loro sede la scuola di disegno e la scuola di musica del corpo musicale « Amilcare Ponchielli ».

LA SCUOLA DI DISEGNO

E' una scuola professionale che mira essenzialmente a creare degli esperti operai edili e dei bravi meccanici. E' una emanazione della Società di mutuo soccorso fra operai e contadini ed esiste e funziona fin dal lontano 1898. Ha sede in vicolo Silvio Pellico. Le esercitazioni pratiche di costruzione e di lavoro meccanico vengono compiute nella ex-palestra comunale, che è stata dotata della necessaria attrezzatura, che ogni anno viene arricchita e migliorata. E' frequentata ogni anno da 50-60 alunni. Essi seguono prima un corso preparatorio biennale ed hanno attualmente per istruttori i signori Mario Albini e Giuseppe Glassiani; poi seguono corsi specializzati, il corso per edili nel quale insegna l'ing. Adelmo Benzoni, e il corso per meccanici affidato attualmente al signor Umberto Pavinato. La scuola segue il calendario scolastico nazionale e l'orario festivo dalle ore 8,30 alle 12.

IL CORPO MUSICALE

«AMILCARE PONCHIELLI»

Fu fondato ad opera dei compianti dott. Ulisse Salvaneschi, medico condotto, e Carlo Ferrerio, segretario comunale, dei quali le persone anziane del paese ben ricorderanno la passione e la competenza nel campo musicale. Cominciò la sua attività nell'anno 1900 con un'aristocratica uniforme blu scura con feluca ornata di piume bianche e di coccarda tricolore. Riscosse lusinghieri successi, anche in concorsi ai quali partecipò nella nostra zona. Peccato che ora sia un po' in decadenza; il tempo è tutto assorbito da altre cure, da altri svaghi; è diminuita la passione per questa simpatica e popolare attività artistica, o forse è diminuito lo spirito di sacrificio necessario ad alimentarla.

Il corpo musicale ha la sua sede e la sua scuola in vicolo Silvio Pellico. E' dotato di una cinquantina di strumenti, ma i bandisti sono assai di meno: questi sono istruiti e diretti dal maestro Mario Giudici.

L'amministrazione è formata da un consiglio presieduto dal signor Angelo Maroni; il vicepresidente è il signor Carlo Maroni; segretario il signor Alberto Bianchi e cassiere il signor Ambrogio Frangi.

LA BANDA DEL FRACASSO

Questa tipica e originalissima banda locale, ormai nota non solo in tutta la nostra provincia, ma anche nelle provincie confinanti e nella vicina Svizzera, è sorta nel 1947 per l'estro umoristico - musicale di Arturo Roncoroni, che la dirige e ne è l'anima, ed è naturalmente composta di bandisti-buontemponi, in tutto ben una quarantina. Chi ha la ventura di assistere a un suo concerto ne ritrae un godimento forse più visivo che auditivo, sia per la stranezza di quegli strumenti, i più impensabili, e del relativo maneggio, sia per la maschera e i lazzi del direttore d'orchestra: il tutto infonde negli spiriti una carica di ottimismo; e vi par poco? Facile immaginarsi come i vari centri della zona si contendano un simile complesso nel periodo del Carnevale!

LA SCHOLA CANTORUM

« Castiun per balàa, Malnà per sonàa, Vedan per cantà »: così corre voce nella zona. Anche se il dialetto a Vedano è aspro e duro, anche se le voci sono alte, quando i vedanesi si mettono a cantare, ogni asprezza scompare: essi hanno l’anima musicale. Bisogna sentire in chiesa che cori a voci spiegate fondersi con il suono delle canne dell'organo! Prelati romani in visita a Vedano, come recentemente l'arcivescovo ordinario militare d’Italia mons. Arrigo Pintonello, hanno avuto l'impressione di gustare nella nostra chiesa parrocchiale esecuzioni delle cantorie delle basiliche romane.

Dunque quella del bel canto è una tradizione di cui vanno orgogliosi i vedanesi, i quali in altri tempi ascoltarono nel bellissimo parco della Celidonia i « do di petto» del famoso tenore Francesco Tamagno, che qui si portava dalla sua villa di Varese.

La corale, intitolata a Santa Cecilia, risale all'incirca al 1880 e primo animatore ne fu il coadiutore di allora, Don Tomaso Banfi. Ricevette il massimo impulso dal 1912 in avanti per opera dell'allora coaditutore Don Pietro Ermolli, figlio di fabbricante di organi e valente musicista, ora parroco a San Giorgio su Legnano. Tempi d'oro quelli per la corale: ottenne allora i massimi successi, anche fuori paese, diretta nientemeno che dal noto maestro pavese Vittadini, l'autore di «Anima allegra», il quale conobbe Don Pietro nel servizio militare che insieme prestava a Varese durante la prima guerra mondiale. Il celebre maestro divenne di casa e trasferì qui anche la moglie.

Anche attualmente la corale, che annovera cantori di valore, desta ammirazione e riscuote successi, sotto la direzione dell'attuale coadiutore Don Giuseppe Arrigoni. E' composta di un sessantina di elementi: una ventina con voce di soprano, una quindicina con voce di contralto, una quindicina con voce di tenore e una decina con voce di basso. I cori sono istruiti dal signor Alfredo Maroni e accompagnati dal musicista comm. Alfredo Talamona.

LA SCUOLA DI ECONOMIA DOMESTICA

Per iniziativa della sezione locale delle A.C.L.I. si è svolto negli ultimi tre anni presso l'oratorio maschile un corso serale di economia domestica, che è stato frequentato in media da una ventina di signorine.

LA SCUOLA PER EMIGRANTI

L'EMIGRAZIONE

Nel secolo XIV esisteva a Torino una Corporazione di mutuo soccorso per operai forestieri; tra i paesi aderenti figura pure Vedano. Da ciò appare chiaramente che il fenomeno dell'emigrazione è per Vedano di assai antica data. Un tempo la mano d'opera specializzata, ch'era caratteristica di Vedano, era quella dei selciatori; molti altri vedanesi si dedicavano, come si dedicano tuttora, all'arte muraria. Tanto gli uni, quanto gli altri andavano a lavorar lontano, in Italia e all'estero, passando le Alpi a piedi. Ci sono vecchi vedanesi che hanno lavorato a costruire ponti, strade e ferrovie di mezzo mondo: Svizzera, Francia, Germania, territori dell'ex-impero austro ungarico, Balcani, Russia: conoscono la geografia meglio di un professore. Oggi la corrente migratoria si dirige di preferenza in Svizzera, nella quale i lavoratori vedanesi sono molto desiderati e molto apprezzati. Molti di essi sono divenuti imprenditori e hanno fatto fortuna. Anche l'America, soprattutto l'Argentina, ha accolto numerosi lavoratori vedanesi.

Per iniziativa del C.I.F. e dell'A.N.F.E. si è svolto negli ultimi tre anni un corso serale per emigranti; vi prevaleva l'insegnamento delle lingue. E' stato frequentato in media da due dozzine di giovani d'ambo i sessi.

LE ISTITUZIONI DI ASSISTENZA E DI BENEFICENZA


L'ASILO INFANTILE REDAELLI CORTELEZZI
L'opera risale agli anni che precedettero immediatamente la prima guerra mondiale e prima propugnatrice e benefattrice dell'istituzione fu la signora Redaelli, che veniva a Vedano in villeggiatura. Prima che sorgesse il nuovo magnifico ed artistico palazzo (1926) l'asilo era alloggiato in spazio piuttosto ristretto in vicolo Silvio Pellico, sotto il campanile, ove si trovava la vecchia sede comunale. Andrea Cortelezzi, che nel 1926 era podestà di Vedano, fu il realizzatore del nuovo asilo, che è veramente un modello di costruzione del genere sia dal lato architettonico sia per la modernità degl'impianti.
Sorto sotto la direzione artistica dell'esimio pittore comm. Carlo Ronchi, conserva di questo artista un pregevole quadro della Crocifissione nella cappelletta delle suore; in essa si ammira anche un bel quadro di S. Giuseppe Cottolengo, che le defunte Suor Leopoldina Bartesaghi e Suor Rosa Tapparo, per tanti anni insegnanti nelle nostre scuole elementari, vollero incorniciare in un artistico ricamo. Alle suore del Cottolengo sono affidati i bambini dai tre ai sei anni, che nel numero di circa un centinaio frequentano l'asilo per dieci mesi all'anno ricevendovi l'educazione propria della scuola materna. La superiora dell'asilo è Suor Angela Stocco.
L'amministrazione attuale è presieduta dal sig. Gustavo Conti; vice-presidente è il rev. parroco Don Ambrogio Trezzi. Recentemente è stato rinnovato tutto l'arredamento dell'asilo. Le aule portano nomi di insigni benefattori dell'istituto: Bambina Broggi in Cortelezzi, Maria Talamona, Carlo Rovellini e Mario Aliprandi. Il grande salone centrale è dedicato a Tranquillo Magnani, fratello e collaboratore di Angelo Magnani, il grande industriale che diede un così prodigioso sviluppo alla Birreria Poretti, la prima d'Italia.

LA CASA DI RIPOSO
"ANGELO PORETTI - ANGELO MAGNANI"
Lontana dai rumori, con una magnifica vista sulla cerchia delle Prealpi e delle Alpi, è una vera oasi di tranquillità e di pace; all'aspetto esteriore si direbbe una villa signorile situata in un ambiente di pittoresca bellezza.
Fu costruita dall'Impresa Frattini di Varese su disegno dell'arch. Banfi e dell'ing. Corti.
Porta i nomi dei due più illustri cittadini di Vedano, dei quali si è già trattato. Angelo Magnani era uomo di sentimenti elettissimi e di cuore generoso; fra le tante opere di beneficenza ch'egli compiva in silenzio, si proponeva la creazione di una Casa di riposo per i vecchi poveri del suo paese d'origine, intendendo anche con tale opera di onorare la memoria dello zio Angelo Poretti. Ma non fece in tempo a realizzare il suo progetto perché andò a raggiungere prima il premio dei giusti. La sua vedova, signora Anna Novak, dispose con generoso lascito che il nobile intendimento filantropico del marito fosse attuato. Ciò avvenne nel 1931 e l'Istituto iniziò la sua opera benefica all'inizio del 1932. Quanti paesi, anche maggiori di Vedano, possono vantare qualche cosa di simile? I vecchi che vi sono accolti e che hanno la fortuna di soggiornarvi, liberi da ogni preoccupazione, benedicono la memoria di chi ha pensato a dare loro tanta provvidenza per un sereno tramonto.
I ricoverati si trovano a loro agio in questa loro casa e godono di ampia libertà. Oltre ai vecchi poveri di Vedano, che vi sono ammessi gratuitamente o semigratuitamente, ora vi sono accolti anche ospiti forestieri a pagamento e la richiesta è assai superiore alla disponibilità dei posti, cosicché l'amministrazione è venuta recentemente nella determinazione di ampliare la costruzione e quattro nuovi locali si sono aggiunti nel corso di quest'anno 1955.
La casa è fornita di tutte le comodità moderne: riscaldamento centrale a nafta, due lavatrici, autoclave, asciugatrice centrifuga, radio, ecc.; e tutto è lindo e lucido come specchio. Nel sotterraneo, ampio e bene illuminato, sono collocati gl'impianti di cucina, dispensa, lavanderia, disinfezione e riscaldamento.
Nella cappella dell'istituto si ammira un bel quadro del Cenni, che rappresenta Gesù Crocifisso; è dono di Tranquillo Magnani.
L'assistenza ai vecchi ospitati nella casa è affidata alle suore del Cottolengo, in numero di cinque: la superiora attuale è Suor Brunone Cattaneo.
L'amministrazione della Casa di riposo ha attualmente per presidente il signor Emilio Aliverti; segretario è il signor Rocco Fontana.

OPERA NAZIONALE MATERNITA' E INFANZIA
E' ben nota in ogni famiglia l'assistenza prestata dall'Opera alle mamme e ai bambini: assistenza materiale per i bisognosi, assistenza consultiva per tutte le mamme che desiderano di allevar bene i loro piccini.
E' presieduta dal sindaco. I bambini bisognosi assistiti materialmente sono in media una trentina. Il consultorio è aperto il primo e il terzo lunedì di ogni mese presso l'ambulanza medica alla ex-palestra comunale, con personale sanitario specializzato mandato da Varese.

ENTE COMUNALE DI ASSISTENZA
Provvede ai bisogni dei poveri del paese, ai quali vengono forniti soprattutto dei buoni per l'acquisto di viveri. Gli assistiti sono una cinquantina. E' presieduto attualmente dal signor Sandro Baroffio, consigliere comunale.

PATRONATO SCOLASTICO
L'assistenza di questo Ente agli alunni bisognosi delle scuole elementari cominciò subito dopo la prima guerra mondiale. Il Patronato, che è formato da un numero assai variabile di soci, assegna gratuitamente libri di testo, quaderni e materiale di cancelleria, somministra la refezione scolastica, il cui servizio è disimpegnato dalle suore dell'asilo infantile, distribuisce talvolta indumenti e medicinali, fa funzionare il doposcuola durante tutto l'anno scolastico, durante l' estate fa funzionare per un mese un corso di ripetizioni estivo.
Il Consiglio d'amministrazione del Patronato scolastico è attualmente presieduto dal signor Enrico Baroffio; segretario è il maestro Germano Larroux.
Gli alunni assistiti in ogni anno scolastico sono in media una cinquantina.

COLONIA SOLARE
COLONIE MARINE E MONTANE
La colonia elioterapica di Vedano Olona è una delle prime che siano sorte non solo in provincia di Varese ma in tutta Italia: data dal 1926 e fu promossa e iniziata dal compianto dott. Ulisse Salvaneschi, medico condotto di allora. A principio funzionò nel cortile delle scuole elementari e nell'edificio scolastico stesso per la mensa, i servizi, ecc. Poi trovò la miglior sede che si poteva desiderare presso il campo sportivo comunale, quando vi fu eretto il padiglione " Angelo Albini " in memoria di quel nipote di Angelo Magnani, morto in età assai giovanile. L'ambiente è magnifico in estate, con sole e aria libera a profusione, con una vista stupenda sui monti, con una quasi costante leggera ventilazione che tonifica e rinfresca, con l'ombra ristoratrice dei tigli che circondano il campo, indispensabile nelle giornate più calde. Il padiglione è dotato di cucine, dispense, doccia, servizi, arredamento adeguato. Fu costruito dall'Impresa locale Pietro Chiesa su disegno del capomastro Massimo Albini.
La colonia solare è una vera provvidenza per i fanciulli di Vedano, che non restano mai abbandonati, poiché essa si apre di solito pochi giorni dopo la chiusura delle scuole e termina qualche giorno prima dell'apertura del corso estivo di ripetizioni cui provvede il Patronato scolastico. La colonia sta aperta in media una quarantina di giorni effettivi in ciascuna estate, dalla metà di giugno ai primi di agosto e i fanciulli vi ricevono cure, educazione, assistenza continua e soprattutto un sano e abbondante nutrimento, con una spesa irrisoria per le famiglie. I ragazzi che la frequentano superano ogni anno i 200.
La colonia è sotto la direzione del coadiutore della parrocchia Don Giuseppe Arrigoni e sotto la sorveglianza sanitaria del dott. Amleto Crippa, medico condotto.
L'Opera pia Magnani - Novak con un lascito di L. 25.000 annue (ora purtroppo svalutate) doveva provvedere all'invio gratuito o semigratuito a colonie marine o montane di fanciulli di Vedano Olona e di Induno Olona bisognosi di quelle particolari cure; ma purtroppo il lascito è ormai inadeguato e viene utilizzato solo con la erogazione di piccoli contributi ai bisognosi delle cure suddette che sono più indigenti.

ORATORI
Anche gli oratori, maschile e femminile, oltre che impartire l'istruzione religiosa, svolgono eminentemente un'opera assistenziale ed educativa. Essi accolgono nel pomeriggio della domenica quasi tutti i fanciulli di Vedano ed offrono loro svaghi e ricreazioni, tenendoli lontani dai pericoli morali e materiali.
L'oratorio maschile, frequentato da circa 140 ragazzi, è situato in magnifica e centrale posizione; dal cortile spazioso si gode una magnifica vista sulle Alpi e sulle Prealpi. E' dedicato a S. Giovanni Bosco, venerato nell'annessa chiesetta, di cui si è già trattato, e ricordato nel cortile da un caratteristico gruppo modellato nel cemento.
L'oratorio dispone di un moderno salone per il cinematografo ed altri spettacoli, nonché per adunanze di numerose persone, di molte salette di riunione, di bar, di salette da gioco, di un'ampia tettoia per giochi all'aperto a riparo dalle precipitazioni. E' annessa all'oratorio anche la sede del Club Aurora, con salette arredate in modo signorile, bar e apparecchio televisivo. La direzione dell'oratorio è affidata al coadiutore della parrocchia, attualmente Don Giuseppe Arrigoni, anima di tutta l'attività giovanile della parrocchia, che è fra noi dal 1949.
L'oratorio femminile, affidato alla cura delle rev.de Madri Canossiane, che dirigono la Pia Casa San Giacomo, prossima alla chiesa parrocchiale, è anch'esso frequentato da circa 140 ragazze, che, oltre alla consueta attività religiosa e ricreativa, allestiscono di frequente graziosi spettacoli teatrali.

CONFERENZA DI SAN VINCENZO DE PAOLI
Questa pia istituzione ha per scopo l'assistenza morale e religiosa, ma anche materiale ai poveri, che vengono visitati a domicilio dalle pie Dame di San Vincenzo. La forma di assistenza materiale più usata è la consegna di buoni per l'acquisto di generi alimentari.
Nel nostro paese l'opera esiste dal 1940 ed è attualmente presieduta dalla prof. Giulia Rossi in Crippa; funge da segretaria la prof. Marisa Benzoni e da cassiera la signorina Rita Rovellini. Le Dame di San Vincenzo sono a Vedano una quindicina.

PIA CASA SAN GIACOMO
Questo Istituto ebbe come fondatrice la signora Teresa Castelletti vedova di Vincenzo Castelletti, la quale lasciò le sue sostanze per questa opera benefica in memoria del suo unico figlio Giacomo Castelletti, studente in ingegneria, morto a soli 24 anni. I Castelletti, originari di Albate, furono antichi amministratori degli Odescalchi. La famiglia stabilitasi a Vedano diede al paese cittadini probi e valenti. Ad esempio un Castelletti fu coadiutore della parrocchia al principio dello scorso secolo e fece costruire l'attuale casa del coadiutore in piazza San Maurizio; difatti sull'arco del portone si può vedere lo stemma della famiglia (un castello). Un altro Castelletti fu maestro comunale per 40 anni nel secolo scorso. I coniugi Castelletti per il cui lascito sorse la Pia Casa San Giacomo furono i più antichi industriali di Vedano e nel luogo dove ora sorge l'istituto per l'educazione dei sordomuti, nella seconda metà dello scorso secolo esisteva la loro filanda. I paesi del Tradatese e quelli dell'alto Comasco vi portavano i bozzoli.
L'Ente morale " ISTITUTO SORDOPARLANTI POVERI DI CAMPAGNA " ha la sua casa madre a Milano in Via Settembrini, ove si trova l'amministrazione. Ha lo scopo dell'educazione dei sordomuti, che nell'Istituto diventano appunto sordoparlanti, imparano a leggere, a scrivere, e ricevono ogni assistenza loro necessaria. Quando hanno ricevuto un'adeguata istruzione, sono liberi di tornare a casa presso le proprie famiglie, ma molti preferiscono rimanere nella pia casa, ove lavorano contribuendo al proprio mantenimento.
L'Istituto ora si è arricchito di un nuovo edificio, sorto proprio sul posto dove il 17 luglio 1944 precipitò un nostro aeroplano militare incendiandosi e appiccando il fuoco a una parte della proprietà della Pia Casa San Giacomo; in totale vi furono 12 vittime: tutti gli aviatori che occupavano l'apparecchio ed alcuni borghesi che si trovavano nel fabbricato sul quale l'aereo cadde, fra i quali gli ebanisti vedanesi Adamoli Pietro, Conti Angelo e Conti Ezio, la cui ebanisteria rimase distrutta. Il nuovo fabbricato sarà destinato alle più piccole sordomute, che vi verranno educate come alla scuola materna. In estate vi verranno in villeggiatura le piccole delle scuole elementari educate nella casa di Milano.
L'educazione delle sordomute è affidata alle Rev. Madri Canossiane, che sono qui in numero di dieci ed hanno per attuale superiora la rev. Madre Cozzi da Magenta. Le sordoparlanti ospitate nella casa sono ora circa 35.
Le rev. Madri Canossiane, oltre ai loro compiti nell'Istituto, presiedono alle associazioni femminili di Azione Cattolica, impartiscono l'istruzione religiosa ai fanciulli che si preparano alla Cresima o alla prima Comunione, dirigono l'Oratorio femminile, insegnano il lavoro femminile alle ragazze in un ben attrezzato laboratorio; per molti anni, per il lascito Castelletti, tennero anche una classe elementare femminile superiore all'ultima esistente nelle scuole comunali. La loro opera è molto apprezzata nel paese.

" LA NOSTRA FAMIGLIA "
La valorizzazione della collina dove sorge il Lazzaretto, detta poeticamente colle degli usignuoli, è stata nei voti di molte personalità vedanesi. Il primo impulso a tale valorizzazione si può dire che sia stato dato da questa nuova Opera, il cui fondatore Don Luigi Monza, fu per alcuni anni coadiutore a Vedano. Nel 1938 sorse il grande palazzo in mezzo alla pineta e ai castagneti; la sua bianca mole dà subito nell'occhio a chi giunge in ferrovia da Milano. Lo costruì l'Impresa Moretti e C. su disegno dell'Ing. Bellorini. Fu in quell'occasione che fu costruita l'ampia strada che ora porta alla deliziosa località in luogo del vecchio ripido sentiero; ai lati della strada furono costruite per volontà del parroco Don Ambrogio Trezzi le cappelle dei Misteri del Rosario, affrescate dal pittore Cocquio, che costituiscono insieme all'antica chiesetta una specie di Santuario per i vedanesi. Presto forse vedremo la strada prolungarsi fino alla cascina Pella. Intanto qualche altra costruzione incomincia a popolare la ridente collina.
L'Istituto " Nostra Famiglia" ha, oltre questa casa di Vedano Olona, altre due case a Ponte Lambro e a Varazze: lo scopo dell'Istituzione è quello dell'educazione dei fanciulli minorati psichici, scopo altamente sociale e particolarmente difficile, come quello dell'educazione dei sordomuti, che può essere raggiunto solo da personale di speciale competenza e in più animato da fervida carità cristiana. Questo personale è formato dalle "Piccole Apostole", nuova congregazione religiosa femminile, che, insieme con Don Luigi Monza, ebbe come fondatrice la defunta Clara Cucchi. L'attuale superiora generale è Zaira Spreafico, una delle prime compagne della Cucchi. Le Piccole Apostole a Vedano sono in numero di otto e istruiscono ed educano una trentina di fanciulle minorate. La casa di Vedano è diretta dalla superiora Giuseppina Dell'Oro.

LE ASSOCIAZIONI

 L'autore non intende in questo volumetto di far parola delle associazioni politiche; accenna semplicemente che nel paese sono organizzate sezioni dei seguenti partiti politici: Partito della Democrazia Cristiana, Partito Socialista Italiano e Partito Comunista Italiano. In quanto alle associazioni religiose, oltre a quelle di Azione Cattolica, fiorenti tanto nel campo maschile, quanto nel campo femminile, esistono molte associazioni che hanno importanza nella storia locale, storia di una popolazione profondamente religiosa.

LA CONFRATERNITA DEL S. S. SACRAMENTO L'associazione risale nientemeno che ai tempi di San Carlo Borromeo che la istituì e la promosse non solo con lo scopo di onorare la SS. Eucaristia, ma anche a scopo educativo, per l'istruzione, non solo religiosa, del popolo. A Vedano la Confraternita conta 70 uomini e 300 donne circa. E' presieduta da Angelo Martignoni e ha per cassiere Federico Gini.

LA COMPAGNIA DI SAN MATTIA 

E' antichissima, poiché risale al Quattrocento; difatti se ne fa cenno nelle tavole della Corporazione di mutuo soccorso per operai forestieri che esisteva allora a Torino. E' sempre stata nel contempo una compagnia religiosa e una corporazione di mestiere formata da selciatori e da muratori. Anche oggi raccoglie un buon numero di lavoratori che esercitano quei mestieri, circa 200. Ne è presidente Giacomo Bottinelli. L'attività dell'associazione si riduce ormai a poca cosa, soprattutto al ricordo dei morti appartenenti alla Compagnia, in suffragio dei quali viene raccolta un'offerta e viene celebrato un solenne Ufficio funebre nel mese di febbraio.

LA SOCIETA' DI MUTUO SOCCORSO FRA OPERAI E CONTADINI Questa associazione, che data dal 1883, come dice il suo nome ha scopi essenzialmente assistenziali; eroga specialmente sussidi ai soci in caso di malattia. La sua attività è ora assai ridotta; da segnalare fra le sue benemerenze l'impulso che dà alla scuola di disegno, che è una sua emanazione. I soci sono attualmente circa 150 e la società è presieduta dal signor Angelo Maroni, ha per vicepresidente il signor Carlo Baroffio e per segretario il signor Ambrogio Frangi; cassiere è il signor Angelo Martignoni.

MUTUA SANITARIA 

Questa associazione conta una trentina d'anni di vita; essendo sorta nel 1926, e comprende quasi la metà delle famiglie del paese. Presta l'assistenza sanitaria ed ospedaliera (questa fino a 30 giorni di degenza) ai soci. Ogni socio versa una quota annua che attualmente è fissata in L. 3000. Ne è presidente il signor Carlo Sonzini; segretario è il signor Angelo Legatti. La sede della società è nel palazzo comunale.

MUTUA COLTIVATORI DIRETTI 

E' di recente costituzione e conta circa 40 soci della speciale categoria di lavoratori. Ne è presidente il signor Emilio Aliverti, vicepresidente il signor Ernesto Dalle Ave e segretario il signor Rocco Fontana.

UNIONE SPORTIVA VEDANESE 

Fondata nel 1926, ha delle onorevoli tradizioni nella nostra provincia. L'attività che svolge è soprattutto quella calcistica; per questa dispone del campo sportivo comunale, in magnifica posizione, che ogni anno va migliorando le sue attrezzature. La squadra di calcio, che indossa la casacca viola con bordi gialli, ha raggiunto quest'anno un luminoso successo: è stata ammessa a disputare il campionato di promozione, a carattere regionale; quindi è da annoverarsi fra le migliori della provincia.

I soci dell'Unione Sportiva sono una ottantina e le cariche sociali sono così ripartite: presidente onorario il comm. Luigi Grammatica; presidente il dott. comm. Franco Giannini; vice presidenti i signori Mario Calzolari, Luigi Moroni e Adalberto Monetti; segretario il signor Pio Zuccoli; cassiere il signor Ferdinando Neri. Allenatore della squadra di calcio è il signor Guido Mollica. La Sportiva ha la sua sede presso la Trattoria San Rocco di Giuseppe Castiglioni.

GRUPPO BOCCIOFILO "VELA" 

Anche questa associazione sportiva si fa onore nell'ambito provinciale, poiché ha vinto in cinque anni più di 50 coppe. Conta circa 45 soci; è presieduta dal signor Giovanni Trovesi ed ha per segretario il signor Genesio Buzzi. Ha la sua sede e i suoi giochi di bocce presso il Circolo "Vela". Direttore tecnico del gruppo è il signor Clelio Marazzi.

SOCIETA' BOCCIOFILA VEDANESE 

Anche questa società, che ha la sua sede e i suoi giochi di bocce presso la trattoria San Rocco di Giuseppe Castiglioni, raccoglie meritate vittorie. Essa conta una ventina di soci ed ha per dirigenti i signori Mario Calzolari e Peppino Danesi.

ASSOCIAZIONE CACCIATORI 

Gli appassionati della caccia, circa quaranta, sono riuniti in associazione presieduta dal signor Natale Lo mazzi; funge da segretario il signor Mario Stevenazzi.

A.C.L.I. 

Questa associazione, sorta nel 1945, è organizzata a Vedano in Circolo che conta quest'anno circa 130 soci, presieduti dal signor Sandro Baroffio; funge da segretario il signor Eligio Baroffio. L'associazione promuove varie attività assistenziali e culturali a beneficio dei lavoratori: conferenze, spettacoli, corsi serali d'istruzione, gite, invio alle colonie dei figli di lavoratori. Ha promosso soprattutto la costituzione della Cooperativa edilizia "Labor et Fides" e della Cooperativa di Consumo A.C.L.I. e la fondazione del "Club Aurora".

CLUB AURORA 

Ha scopi ricreativi e culturali. E' costituito da un centinaio di soci, presieduti dal signor Sandro Baroffio. La sua sede è presso l'Oratorio maschile; dispone di bar moderno, di una saletta signorilmente arredata, con apparecchio televisivo, e del grande salone del cinema con modernissimo impianto di proiezione e schermo panoramico.

ASSOCIAZIONE COMBATTENTI E REDUCI 

La Sezione di Vedano di questa gloriosa associazione conta oltre un centinaio di soci; sotto la presidenza del prof. Remo Manicardi; vicepresidente è il signor Alberto Fieschi, segretario il signor Piero Rolandi. La sede è in piazza S. Rocco nel palazzo comunale.

ASSOCIAZIONE MUTILATI DI GUERRA 

I mutilati di Vedano, una ventina, che recano nel corpo le stimmate del valore e del sacrificio, hanno come loro fiduciario il signor Ambrogio Frangi.

COOPERATIVA DI CONSUMO 

Fu costituita nel 1898 e conta circa 400 soci. Ha una buona organizzazione e gestisce tre spacci di generi alimentari, uno, quello centrale, in via Matteotti, uno in Largo Magnani e uno alla Vela; gestisce inoltre due circoli vinicoli, il circolo "Figli del lavoro" in via Matteotti e il circolo Vela in via Papa Innocenzo XI all'angolo con la via Don Minzoni. Presso lo spaccio centrale vi sono gli uffici, i magazzini e un forno da pane, dato in appalto al panettiere Renato Cortellari. La Cooperativa di consumo ha per presidente il signor Federico Talamona; direttore è il signor Giuseppe Baroffio fu Davide e cassiere è il signor Ambrogio Frangi.

COOPERATIVA A.C.L.I. 

E' di recente costituzione, promossa dal locale circolo A.C.L.I. ed ha un moderno ed efficiente spaccio di generi alimentari con i magazzini e gli uffici in piazza San Maurizio; un nuovo spaccio in via Guglielmo Marconi. I soci sono una settantina; il presidente è il signor Giannino Martignoni; direttore è il signor Angelo Legatti; segretario il signor Peppino Glassiani.

COOPERATIVA EDIFICATRICE 

Questa società, che conta circa 75 soci, conta più di 50 anni di vita, essendo stata costituita nel 1904. Essa ha costruito, tutto col lavoro dei soci stessi, sette case popolari in via 25 aprile; le prime quattro case furono edificate nel 1909 e le altre tre nel 1924. Vi sono 8 appartamenti da due locali; 8 appartamenti da tre locali e 12 appartamenti da 4 locali; vi è dunque allogato un buon numero di famiglie. Presidente della Cooperativa edificatrice è il signor Giuseppe Baroffio fu Davide e segretario è il geometra Remigio Cortellari.

COOPERATIVA EDILIZIA "LABOR ET FIDES" 

Fu costituita nel 1948 per ovviare alla penuria di abitazioni nel recente dopoguerra ed ha realizzato la costruzione di cinque moderne case economiche nella via 25 Aprile, che è quasi interamente fiancheggiata da case popolari. Le nuove abitazioni occupate dal 1951, anno in cui furono terminate, comprendono in tutto 17 appartamenti per altrettante famiglie di soci, con un totale di 59 locali più i relativi servizi. Quattro delle abitazioni sono a un solo piano, col sottostante semiinterrato, e comprendono due appartamenti ciascuna; esse sono destinate al riscatto da parte dei soci che le abitano; tale operazione avverrà dopo dieci anni, ossia nel 1961. La quinta casa è di tre piani e comprende nove appartamenti di tre locali ciascuno più i servizi; questi appartamenti vengono dati in locazione ai soci, che possono anche farne il riscatto in un numero di anni a loro scelta, fino a 25 anni. La cooperativa ha in programma una nuova costruzione con negozi al piano terreno sull'area residua all'angolo via 25 Aprile -via 1 Maggio. I soci di questa cooperativa sono una cinquantina. Il presidente della società è il signor Giulio Benzoni, il vicepresidente è il signor Ambrogio Frangi e funge da segretario il maestro Germano Larroux.

VILLEGGIATURA - ATTRATTIVE - LOCALI DI DIVERTIMENTO Vedano Olona divenne un centro di villeggiatura estiva dal tempo della costruzione della ferrovia Milano-Varese-Laveno della Nord; fu preferito da molti milanesi per la comodità delle comunicazioni e per la frescura che vi porta il massiccio del Generoso. Il tronco Saronno-Vedano della ferrovia fu aperto al pubblico servizio il 17 aprile 1884; il 14 agosto 1884 fu aperto il tronco Vedano-Malnate; il 24 settembre :885 entrò in esercizio il tronco Como-Quadronna; e il 5 luglio 1886 si poteva viaggiare fino a Varese e a Laveno tanto provenendo da Milano quanto da Corno. Cominciò da allora la prosperità nella nostra zona, sorsero le prime industrie e il paese si abbellì di ville. Il felice clima di collina, i bellissimi boschi, fra i quali il signorile parco della Celidonia,ora scomparso per far luogo con recente bonifica a una grande fattoria moderna, esercitavano senza dubbio il loro fascino. Ora, con lo sviluppo della motorizzazione, la villeggiatura dei milanesi ha altri sbocchi più lontani, con attrattive molto maggiori di quelle che offre il nostro Comune; è divenuta inoltre una villeggiatura meno stabile, prevalendo oggi il turismo. A ogni modo Vedano conserva ancora i suoi affezionati, anche se non molto numerosi; ritornano poi a passare sereni periodi di riposo presso i loro parenti i vedanesi residenti lontano. Infine oggi avviene in estate un movimento inverso di vedanesi che se ne vanno come turisti per l'Italia ed anche all'estero, che frequentano le migliori spiagge e stazioni alpine; e questo è certo indizio di notevole benessere che fa piacere. A Vedano Olona non si paga tassa di soggiorno. Fra le personalità di chiara rinomanza che Vedano ha avuto l'onore di ospitare possiamo citare il banchiere Ponti, che villeggiava nella villa Cortelezzi, il marchese Cornaggia e il senatore marchese De Capitani. Della distinta casa Pozzi merita speciale menzione Mons. Francesco Pozzi, vescovo missionario nella lontana India. Persino il servo di Dio Vico Necchi, professore universitario, passò delle vacanze a Vedano presso alcuni parenti ed ebbe per il nostro paese parole di elogio. Anche attualmente si notano nella stagione delle ferie ospiti illustri, come ad esempio l'ing. Achille Pintonello, presidente del collegio degli ingegneri di Roma e progettista della nuova grande stazione di Roma, che progettò anche la parte nuova del nostro cimitero. Oltre a belle passeggiate nei boschi sull'altopiano delle vallette, vasto ambiente per il campeggio, per lo sport della caccia e per la raccolta di deliziosi funghi, il paese offre alcuni svaghi. Vi sono due cinematografi; di quello dell'Oratorio, 1'"Aurora", si è già trattato; l'altro, il cinema "Italia", in via Matteotti presso il circolo "Figli del lavoro", è gestito dal signor Alberto Bertolotti ed è fornito di modernissimo impianto con schermo panoramico. Giochi delle bocce sono presso il circolo Vela, presso la trattoria San Rocco; bigliardi all'oratorio, al Bar Gallipoli, alla trattoria San Rocco e alla trattoria Modenese.

Infine un'attrattiva non trascurabile sono gli splendidi panorami che offre la località specialmente sulla val d'Olona e sulla cerchia delle Alpi e delle Prealpi. Nelle giornate molto chiare, che però sono un po' rare, si può vedere anche l'Appennino Ligure e Piacentino, come pure il Monviso. Girando lo sguardo da ponente a levante si scorgono: la catena che divide la Valsesia dalla val d'Aosta, che culmina nel Corno Bianco; l'imponente massiccio del Rosa tutto scintillante nei suoi ghiacci; i monti del Vallese, colossi di oltre 4000 m. che culminano nel Dom e nella Weissmies; più vicini i monti intorno al lago Maggiore col notissimo Mottarone, e quelli dell'Ossola; indi il passo del Sempione; verso Nord le Prealpi varesine con il Campo dei Fiori, la Martica, il Poncione di Ganna, il Monarco, il Sasso delle Corna, il Piambello, l'Orsa; più lontani il Limidario, il Tamaro, la Colma Regia, il Torrione fino al candido massiccio dell'Adula e ai monti intorno ai passi del Gottardo e dello Spluga; poi le Prealpi Comasche con il Generoso, il Sasso Gordona, il Bisbino; il San Primo, il Boletto e il Bolettone; più lontane le dolomitiche Grigne, il Resegone ed ultimo il gruppo dell'Albenza.

ATTREZZATURE RICETTIVE

TRATTORIE 

Purtroppo a Vedano non esiste un vero e proprio albergo e se ne sente la mancanza. Tuttavia dispone di tre camere e fa servizio di alberghetto la trattoria di Alfredo Santandrea in piazza San Rocco; essa è anche famosa per la sua cucina e recentemente ha rinnovato i suoi locali e ha dotato di apparecchio televisivo un vasto salone. Prossima ad essa è la trattoria Pio Santandrea, anch'essa con servizio di cucina. Si trova sul piazzaletto della stazione (Trento e Trieste) e fa servizio di ricevitoria per le scommesse del Totocalcio e del Totip. . Oltrepassata la ferrovia, troviamo subito a destra il caffè-ristorante "Bella Gallipoli" dei fratelli De Salve di Tuglie (Lecce), che fa servizio di gelati. C'è un salone con bigliardo. Gli stessi fratelli hanno un altro spaccio per vini da trasportare in via I° Maggio, angolo via Mazzini.. Più avanti in via Guglielmo Marconi si trova la trattoria San Rocco che fa servizio di buona cucina; è gestita dai coniugi Giuseppe Castiglioni e Luigia Chiesa; è fornita di vari giochi, fra cui il bigliardo e il tennis da tavola, e dall'apparecchio televisivo. Fuori ha i giochi delle bocce. E' sede dell'Unione sportiva vedanese e della Società bocciofila vedanese. D'estate fa servizio anche di gelateria. Portandoci ora verso il centro del paese in via Matteotti, troviamo i seguenti esercizi: Alini Luigi, che fornisce specialmente liquori, gelati e pasticceria; il circolo "Figli del lavoro"; la trattoria Modenese di Rita Bocchi, con servizio di cucina, bigliardo e televisione. Giunti in piazza San Maurizio vi troviamo il bar di Giovanni Masciocchi con annessa tabaccheria e vendita di valori bollati; lo stesso esercente ha aperta verso la via Matteotti una bottega di salumeria e altri generi alimentari. Vende anche gelati. Nel rione della Vela v'è la trattoria di Maria Gilardi in Grassi; più avanti la trattoria Italia, di Veronica Pallini in Gasperini, con tabaccheria e servizio di cucina; più avanti ancora, sempre nella via Papa Innocenzo XI, v'è il circolo Vela con giochi di bocce e televisione. Nella via Garibaldi c'è la trattoria di Primo Anacleto Monetti; infine al casale Marone c'è la trattoria di Maria Giuseppina Guglielmetti in Cortellari, con servizio di cucina.

SPACCI DI GENERI ALIMENTARI 

Oltre agli spacci della Cooperativa di Consumo, della Cooperativa A.C.L.I. e della salumeria Masciochi, già accennati, vi sono i seguenti esercizi: la salumeria e drogheria di Luigi Gianoli in piazza San Rocco; la posteria di Maria Gilardi in Grassi in via papa Innocenzo XI; la posteria di Gaudio Monetti in vicolo Pirovano Visconti; la bottega di Agnese Radici in Pozzoni, in via Guido Faraforni; la bottega di Amabile Fiorina in Lamera, che vende anche semenze, concimi e attrezzi agricoli.

PANETTERIE PASTICCERIE 

Il pane, oltre che nel forno della Cooperativa di Consumo già accennato, è confezionato dai fornai Luigi Ceppi ed Emilio Cadario; entrambi vendono nei loro negozi anche articoli di pasticceria di propria confezione, paste alimentari, riso, granaglie ed articoli affini, nonché olii e coloniali.

FRUTTA E VERDURA 

Il commercio di frutta e verdura è esercito da Angelo Mazzoleni, con spaccio in Largo Magnani presso la stazione; da Giovanna Baroffio in Castiglioni che ha il suo spaccio in via Matteotti poco lungi da piazza San Rocco; nella stessa via Matteotti, ma vicino allo sbocco nella piazza San Maurizio, da Rosetta Monetti in Marazzi; nel rione Vela da Guido Pinotti in via Verdi e da Giuseppina Monetti in De Donno in via papa Innocenzo XI. MACELLERIE Vi sono in paese cinque macellerie: in via Matteotti quella di Massimo Santandrea e quella di Elmo Baroffio; in piazza San Maurizio quella di Augusto Gasperini; in largo Magnani al n. 3 quella di Gianni Fortunali; nel rione Vela in via papa Innocenzo XI la macelleria di Alfredo Salvadè.

LATTERIA 

La latteria, che si rifornisce dai produttori locali direttamente, si trova in via Sciesa ed è gestita dalla signora Anita Amadei ved. Necchi.

AUTORIMESSE STAZIONI DI SERVIZIO AUTOTRASPORTI 

Una sola autorimessa con officina di riparazioni si trova in paese ed è quella di Edoardo Castelli in via l° maggio; in essa si può far rifornimento dei prodotti della Petrolcaltex. Una stazione di rifornimento dei prodotti dell'Aquila tiene presso il Ponte di Vedano il signor Ernesto Erba, il quale è anche il maggior allevatore di api nel territorio del Comune e la sua "Casa del miele" fornisce un ottimo ed economico prodotto al consumatore. Il servizio di autopubblica è fatto dal signor Carlo Moschini con recapito e rimessa in piazza San Rocco. L'industria degli autotrasporti è esercita dai fratelli Crugnola, recapito in piazza San Rocco; essi fanno il servizio di corrieri per Milano; altri autotrasportatori per conto terzi sono i fratelli Meroni e Lorenzo Signorelli, i primi con recapito in via Mazzini e l'altro in via Matteotti.

MECCANICI - FABBRO 

Meccanico con officina per riparazione cicli e motociclette è il signor Luigi Cividini in via Matteotti N. 43 presso piazza San Rocco. Nella piazza San Rocco sotto il portico del palazzo municipale c'è l'officina del meccanico Giacomo Baroffio che effettua la riparazione cicli. Altra officina di riparazione cicli si trova alla Vela in via Guido Faraforni ed è del signor Cesare Stevenazzi. Fabbri sono i fratelli Nidola che hanno l'officina alla Vela in vicolo G. Puccini.

COMMERCIO ARTICOLI VARI - SERVIZI VARI - ARTIGIANATO

SALI E TABACCHI - CARTOLERIA - GIORNALI sono venduti nel negozio di Battista Baroffio in largo Magnani presso la stazione ferroviaria. FOTOGRAFO con studio e negozio in via Matteotti è il signor Dino Cavadini, cui è dovuta la maggior parte delle fotografie che illustrano questo volumetto.

Vende, oltre gli articoli fotografici, materiale filatelico e articoli di cancelleria e cartoleria.
Una OREFICERIA E OROLOGERIA ha aperto recentemente in via Matteotti N. 36 il signor Luigi Bancolini.
ELETTRODOMESTICI (fornelli - frigoriferi - lavatrici - asciugatrici) - STUFE ECONOMICHE - FORNELLI A GAS - APPARECCHI RADIORICEVENTI E TELEVISIVI si possono trovare presso Giuseppe De Franceschi con negozio in via Matteotti N. 38. Egli tiene anche deposito delle bombole dell'AGIPGAS.
APPARECCHI RADIORICEVENTI E TELEVISIVI delle migliori marche (Allocchio Bacchini - Marelli - Telefunken - Geloso) vende Antonio Giovanardi nel negozio in largo Magnani. Egli è anche tecnico della radio e della televisione. Vende altresì apparecchi ELETTRODOMESTICI di ogni genere e MACCHINE DA CUCIRE Singer.
IMPIANTI ELETTRICI - MATERIALE ELETTRICO
Vi sono due elettricisti: Attilio Bottinelli in via Guglielmo Marconi, vicino alla stazione, che è anche agente locale della Soc. Elettrica Vizzola; e Augusto Talamona in via Matteotti, non lontano da piazza San Rocco.
ARTICOLI CASALINGHI e FERRAMENTA si trovano nel negozio di Giuseppe Lamperti, il quale tiene anche un deposito di bombole del LIQUIGAS. Recapito: Via Marconi.
ARTICOLI CASALINGHI - GIOCATTOLI - CANCELLERIA vende nella bottega in via Matteotti la signora Ines Barbieri in Ferrario.
MOBILI si trovano in vendita da Isidoro Rivolta, che ha una fabbrica di mobili a Brugazzo di Giussano (Milano) e un deposito a Vedano in via Matteotti. TESSUTI sono venduti nel negozio di Giuseppina Pezzini in via Matteotti e da Conconi, mercante ambulante.
CONFEZIONI - BIANCHERIA - ARTICOLI DI MODA sono smerciati da Angelina Baroffio ved. Pella, che ha negozio in via Matteotti presso piazza San Rocco. MERCERIE - MAGLIERIE - BIANCHERIA sono oggetto di commercio da parte di: Giuseppina Crugnola ved. Frangi, con negozio in via Matteotti; Carla Baroffio, che ha negozio in piazza San Maurizio; Amalia Croci in Gregori in via papa Innocenzo XI; Anna Romanelli in Milone, nella stessa via; Battista Croci, ambulante; Michele Aspesi, pure ambulante; Giacomo Pasta anch'egli ambulante.
SARTI DA UOMO sono Vincenzo Zuccoli, in via Matteotti, Luigi Consonni, in via l° maggio, Federico Adamoli, in via Lamarmora; difficile enumerare tutte le sarte da donna, cucitrici e magliaie che lavorano in casa propria.
La lavatura degli abiti a secco è fatta dalla ditta PULILAMPO che ha aperto recentemente una bottega in piazza San Rocco.
CALZATURE sono vendute da Riccardo Buzzi, che ha bottega in piazza San Rocco, e da Angelina Seleri in Trinchinetti nel negozio in via Matteotti.
ZOCCOLI sono venduti da Carlo Bottinelli che ha bottega in piazza San Maurizio. ARTICOLI DI PELLE,DI GOMMA E DI PLASTICA, ARTICOLI DA VIAGGIO E SPORTIVI, CAPPELLI E OMBRELLI sono in vendita nella nuova bottega di Battista Pulici in via Matteotti, che annesso alla bottega ha anche il suo laboratorio di sellaio.
CALZOLAI che confezionano calzature ed effettuano riparazioni sono Mario Aibini, che ha recapito in via l° Maggio all'angolo con via 25 aprile, Riccardo Buzzi che ha bottega in piazza San Rocco, Carlo Cermesoni in via papa Innocenzo XI e Massimo Gini in via Cavour.
OMBRELLI fabbrica e ripara Carlo Lanzetti che ha recapito in via Cesare Battisti.. Lo stesso articolo è in vendita anche da Giuseppina Pezzini, che nel suo negozio di via Matteotti vende anche COPERTE E LANA da materassa.
MATERASSAI sono Angelo Poletti, che ha il suo recapito in via Francesco Albini, e Luigi Bollini che ha bottega di TAPPEZZIERE in via Matteotti.
PARRUCCHIERI da uomo e da signora sono Paolino e Luigi Claudio Cremona, che hanno bottega in via Marconi; parrucchieri da uomo sono Alessandro Baroffio con bottega in via dei Martiri presso
la piazza San Maurizio, e Mario Milioli in via papa Innocenzo XI.
PETTINATRICI sono le sorelle Bulgheroni in via Mazzini e Angela Fornasa in vicolo Silvio Pellico.
Una bella bottega di FIORISTA ha aperto in largo Angelo Magnani il giardiniere Romildo Crugnola, che ha recapito anche in via Volta.
COMBUSTIBILI si possono acquistare da Luigi Gianoli, che ne ha il recapito in largo Magnani, da Emilio Taglioretti con deposito in vicolo Pirovano Visconti, da Alfredo Castelli con deposito in via I maggio e dai fratelli Ottolini con deposito in piazza San Maurizio; questi ultimi commercianti vendono anche MATERIALE DA COSTRUZIONE.
Una SEGHERIA MECCANICAambulante esercisce Luigi Baroffio, con recapito in vicolo Pietro Micca; egli compie anche LAVORI DI FUMISTERIA ed ha un deposito di bombole dì PIBIGAS.
Un grande deposito di DOMOGAS per le province di Varese e di Como si trova in via Francesco Baracca presso Alberto Fieschi.
IDRAULICI sono Michele e Michelangelo Martignoni con recapito e laboratorio in via Matteotti.
Commercianti di OLII, GRANAGLIE e generi affini sono Alberto Sonzini e i fratelli Sonzini della frazione Fontanelle e Giovanni Salmoiraghi (via I maggio - via Cairoli), e Beniamino Castiglioni in via Garibaldi.
Commercia PASTA all'ingrosso per conto del Pastificio Castiglioni di Magenta il signor Francesco Castiglioni, che ha il suo recapito in via Marconi.
Fanno servizio di trasporti vari con veicoli a trazione animale i CARRETTIERI Silvio de Carli (via Monte Grappa) e Mario Brianza (via Matteotti).
Contratti di ASSICURAZIONE di ogni specie si possono stipulare per mezzo del maestro Germano Larroux, agente locale per Vedano dell'Istituto Nazionale delle Assicurazioni e delle Assicurazioni d'Italia.
Lo stesso maestro Larroux è CONSOLE del TOURING CLUB ITALIANO per Vedano Olona.

INDUSTRIA AGRICOLA
Per il grande spezzettamento della proprietà terriera poche sono a Vedano le aziende agricole di una certa importanza. Lo spezzettamento è maggiormente accentuato nella zona di pianura. Le maggiori aziende si trovano invece una nella valle dell'Olona e l'altra sulla destra della Quadronna in località Celidonia.
L'azienda agricola della valle d'Olona gravita intorno alle cascine Massaro e Cagnoni presso i Molini delle Fontanelle. E' proprietà di Renzo Sgorbati. Comprende circa 270 pertiche di terreno. E' dotata di molte macchine agricole e di sili per la conservazione dei foraggi. Vi si allevano attualmente due dozzine di bovine.
Cenni particolari merita
LA FATTORIA DELLA CELIDONIA
Più volte in questo volumetto si è già avuta l'occasione di parlare di questa località, ove negli anni che precedettero immediatamente la prima guerra mondiale esisteva un magnifico parco signorile, in cui svettavano tutte le specie di alberi ad alto fusto propri della regione. Il parco, coi viali tenuti con la -massima cura, con panchine, con belvedere sulla valle dell'Olona e perfino con uno spiazzo riservato alle danze, era frequentatissimo ed era teatro di cacce, di scarrozzate e di feste da ballo. Lo sfruttamento sfrenato del legname durante la prima guerra mondiale cominciò a depaurare sensibilmente il bosco. Ciò nonostante ancora dopo quella guerra accorrevano alla Celidonia grandi comitive di milanesi e vi si svolgevano feste campestri, ciliegiate, feste dei mughetti e perfino pesche di beneficenza. La seconda guerra mondiale diede al famoso parco il colpo di grazia, di modo che vi rimasero poche decine di alberi ad alto fusto i il resto fu raso al suolo. Fu allora un'ottima idea quella di svolgervi una grande bonifica con la trasformazione del bosco in terra arativa. Entrarono in azione i trattori e le grandi macchine da bonifica, gli alberi furono abbattuti, i ceppi estirpati e la sterpaglia arsa sul posto.
Terminate le prime arature e semine, fu data opera al completo rinnovamento dei fabbricati, restaurati di sana pianta e notevolmente ampliati con stalle razionali, fienili, rimesse e magazzini. Nel cortile è stata costruita una grande aia di cemento per l'essicazione dei raccolti. Sono stati costruiti pollai razionali e grandi recinti per l'allevamento del pollame. Le migliorie continuano senza interruzione. Fra quelle più notevoli v'è l'impianto d'irrigazione a pioggia, che raccoglie l'acqua dalla valle della Quadronna, nella quale è stato scavato un pozzo di 15 m. di profondità; è stata costruita una cabina le cui pompe permettono al prezioso liquido di vincere i 25 metri di dislisvello raggiungendo sotto pressione i campi da irrigare. Il liquido può essere arricchito da cessino e colaticcio di stalla fertilizzante calato dell'alto per mezzo di appositi condotti, che mescolato con l'acqua ritorna pompato sull'altopiano per la fert-irrigazione.
La fattoria appartiene alla Soc. An. IMMOBILIARE, di cui è consigliere delegato il signor Pietro Dell'Orto. Ha la direzione agricola il tecnico agricolo signor Augusto Palmarini. Sono coltivate circa 600 pertiche milanesi di terreno ed altre 300 pertiche, ora a bosco, sono destinate ad essere prossimamente trasformate in fertili coltivati. L'azienda ha una ricchissima dotazione di macchinario agricolo di ogni specie.
Le piante più coltivate sono i cereali e le foraggere, fra cui l'elianto italico, pianta nuova per le campagne vedanesi. Nella parte valliva presso la Quadronna è stato fatto l'impianto di un pioppeto di 3000 pioppi.
Le bovine che sono allevate nell'azienda sono per ora circa ottanta, ma si prevede un notevole aumento nel numero dei capi allevati.
Fa piacere che anche a Vedano, vicino alle industrie manifatturiere, nelle quali sono occupati per lo più gli abitanti, sia sorta questa importante fattoria modello, dalla quale potranno trarre esempio ed insegnamento i minori coltivatori per apportare miglioramenti ai propri metodi di coltivazione, traendone naturalmente maggiori redditi.

INDUSTRIA ESTRATTIVA
LA FORNACE DI MATTONI DELLA BARAGGIA
L'industria che sfrutta i minerali del suolo a Vedano ha scarsa importanza, poiché vi si trovano solo cave di ghiaie, sabbia e argilla.
Una cava in pieno esercizio si trova presso le Fontanelle e sfrutta il materiale alluvionale e ciottoloso. E' dotata di moderni mezzi di lavatura e di cernitura. E' di proprietà di Antonio Saruggia.
In località Baraggia è sfruttata una cava d'argilla per la fornace di mattoni della Soc. a R. L. Baraggia. Lo scavo del materiale è effettuato con una moderna scavatrice meccanica a funzionamento elettrico e il trasporto per mezzo di una piccola ferrovia Decauville. I mattoni sono prodotti con macchinario moderno e la fornace vera e propria ha un notevole sviluppo (48 camere di cottura) e un altissimo camino di 44 metri di altezza. Anche le tettoie per l'essicazione dei mattoni crudi hanno un grande sviluppo. Vi si producono mattoni comuni e forati,
nonché tegole, destinate al mercato edilizio locale.

LE INDUSTRIE MANIFATTURIERE


INDUSTRIA TESSILE - IL LINIFICIO MAGRINI E CALZOLARI
E' una ditta fondata nel 1857, ma lo stabilimento di Vedano fu aperto nel 1921. Esso è situato in via Marconi. Gli uffici della ditta sono a Milano in Corso Magenta, N. 61 - 63. La fabbrica è una tessitura di telerie e tovaglierie di lino, di canapa, di cotone e miste; in dettaglio produce tele di ogni specie di biancheria e da letto, tovagliati di ogni genere, asciugamani, fazzoletti, ecc. Fornisce specialmente le società di navigazione, gli alberghi, i collegi, gli ospedali e in genere le comunità. I suoi manufatti vengono anche esportati, specialmente in Isvizzera e nelle due Americhe.
La fabbrica dà lavoro a un'ottantina di operai, in maggioranza donne. Vi sono installati circa 80 telai, oltre il macchinario per il lavoro preparatorio alla tessitura: incannaggio, orditura, ecc. Vi si tesse lino proveniente dal Belgio e dall'Irlanda e canapa italiana.

IL NASTRIFICIO N.I.V.O. (Nastrificio italiano Valle Olona)
Questa importante tessitura, che occupa circa 140 dipendenti, produce nastri di seta naturale, di nylon, di rajon, di cotone e fornisce i mercati interni e molti mercati esteri, specialmente nel Nord Europa, nel Centro America, nel Portogallo, nell'Egitto e nel Sudan, nell'Eritrea e nel Medio Oriente. lo stabilimento, dotato del macchinario più moderno, ha avuto un grande sviluppo dopo il 1930 sotto la direzione del sig. Gustavo Biermann, consigliere delegato della Società per azioni proprietaria ed esimio benefattore, e del compianto signor Carlo Rovellini, anch'egli così benemerito nel campo della beneficenza come in quello dell'industria.

CALZIFICI - IL CALZIFICIO VALLE OLONA
E' un .complesso industriale che vide i suoi inizi nel 1930 e che è in continuo sviluppo. La società per azioni proprietaria ha stabilimenti a Somma Lombardo e a Vedano e i magazzini e gli uffici di vendita a Milano in Via Mauro Macchi N. 42. Lo stabilimento è dotato di macchinario moderno ed è completato dalla tintoria. Produce calze da donna e da uomo di nylon, di filanca, di seta naturale, di lana e di cotone, destinate tanto al mercato interno quanto ai mercati esteri, segnatamente a quelli egiziani. Occupa circa 200 dipendenti.
Questo ramo dell'industria tessile ha trovato a Vedano terreno favorevole e adatta maestranza, poiché sono stati aperti in seguito molti altri calzifici dopo il primo, che è il più importante.

CALZIFICIO DEL DOTT. ALDO BIANCHI
Aperto nell'immediato dopoguerra nel palazzo Pirovano - Visconti in via dei Martiri, è specializzato nella fabbricazione di calze da uomo di filanca e di cotone, destinate soprattutto al mercato interno.

CALZIFICI RIUNITI ITALIANI
L'industria così denominata è di una Società a responsabilità limitata con sede in Milano in viale Bianca Maria N. 9. Lo stabilimento, in via Guglielmo Marconi, è di apertura molto recente (1954) ed occupa già una ventina di dipendenti. Vi si fabbricano calze da donna di nylon destinate ai mercati interni.

CALZIFICIO DI ITALO GREGORI
Questo piccolo calzificio piuttosto a carattere artigiano, è sorto anch'esso nel dopoguerra i esso produce calze da uomo di filanca e di cotone, che sono vendute in Italia ed anche nel Belgio. E' situato in via dei Martiri all'angolo con via papa Innocenzo XI.

CALZIFICIO DI LUIGI CARRARA
Anche questo piccolo calzificio, sito in via papa Innocenzo XI, ha carattere artigiano. E' sorto da un paio d'anni e fabbrica calze di nylon da donna.
Altri calzifici artigiani aperti quest'anno sono quello di Binaghi e Gasperini in Via Volta e il calzificio Donati in via Verdi. Fabbricano lo stesso articolo.

CORDERIA ADAMOLI
Anche questa industria, che ha la sua sede in via Sciesa, ha carattere artigiano. Conta già molti anni di attività ed è diretta dal signor Pierino Adamoli. Vi si fabbricano corde, spaghi, nastro vegetale per imballaggi e trecce per tendaggi. Le materie prime impiegate sono la canapa e il cotone. Serve i mercati interni.

LAVORAZIONE MATERIE PLASTICHE
Anche questo genere d'industria proprio della nostra zona, con centro a Castiglione Olona, ha preso piede a Vedano, con un grande complesso industriale e molte piccole aziende, delle quali alcune a carattere artigiano, come quella dei fratelli Binaghi in via Sciesa.

SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA "L.A.T.I."
La sigla significa "Lavorazione Articoli Tecnici Industriali". l'origine di questa industria risale al 1942 ed ora occupa un centinaio di dipendenti. Ha stabilimenti a Vedano per la lavorazione del materiale vergine, a Venegono per la rigenerazione del materiale, ed a Tradate per la fabbricazione di articoli in materiale plastico. Vi si lavorano, il politene, il polistirolo, la vipla, l'acetato di cellulosa, ecc. La ditta importa materie prime, oltre che dall'interno, dalla Germania e dall'Inghilterra, e smercia i suoi prodotti in Italia e all'estero. Gli stabilimenti di Vedano sono in via Cavour.

FABBRICA IMPUGNATURE DI GIUSEPPE CARNEVALI
Questa industria, sorta da alcuni anni e posta in via Roma, produce impugnature per ombrelli di avorio, avoriolina, rodoide e plexiglass. I prodotti sono venduti nei mercati italiani ed anche esportati nel Nord America, segnatamente a New York, in Europa e in Australia.

DITTA S.E.L.A.M.P.
Questa fabbrica si trova proprio all'estremo limite del comune di Vedano verso Venegono. E' diretta dai fratelli Berta e lavora il polistirolo e l'acetato di cellulosa per fabbricare fusi e rocchetti per tessitura, ed altri articoli stampati in materiale termoplastico.

S. A. CONCERIA GRAMMATICA
Ha lo stabilimento e l'amministrazione alla frazione Fontanelle. E' un'industria nata nel 1921 per opera di Pompeo Grammatica, ora defunto. Il figlio comm. Luigi ha dato grande e continuo sviluppo alla industria a cominciare dal 1948, e così negli anni 1952 e 1953 abbiamo visto sorgere nuovi reparti di lavorazione, che ora formano un complesso notevole, che dà lavoro a una sessantina di dipendenti.
Vengono conciate in questo stabilimento pelli bovine intere e sezionate, pelli equine, ovine, ecc. per uso di valigeria, pelletteria, selleria, calzature, cinture. Specialità della ditta sono le pelli per tavoli riscaldati per la lavorazione delle caramelle, cuoi per articoli ortopedici, pelli anfibio, cuoi per forniture militari.

LAVORAZIONE DEL LEGNO
Le imprese artigiane per la lavorazione del legno sono le seguenti:
Conti Giovanni - industria del mobile - in via Verdi - specializzata nella fabbricazione di banchi per bar.
Gini Federico, in via Cavour, ditta specializzata nella costruzione di serramenti, che perciò lavora molto per l'industria edilizia.
Gini Luigi e Alessio, in via Matteotti, che, come la precedente, fornisce serramenti all'industria edilizia.
Sozzani Gino, in via Garibaldi, che fabbrica mobili.

INDUSTRIA EDILIZIA
In questi tempi di fervida ripresa costruttiva, anche a Vedano l'industria edilizia è rappresentata da alcune piccole imprese:
Fasetti Eligio e Fioravante, con recapito in vicolo Pirovano Visconti.
Ing. Gian Battista Albini, con recapito in Largo Magnani.
La Società a Responsabilità limitata "L'Artigiana" con deposito e magazzino in via Don Minzoni.
Ma l'industria edilizia vedanese si è affermata notevolmente nelle vicine città con imprese di notevole importanza, quali l'impresa di Eligio Moretti a Busto Arsizio, quella di Angelo Maroni e di Luigi Moretti nella stessa città; l'impresa Brianza e Moretti per costruzioni stradali ed edilizie a Varese; poi a Milano le imprese di Gilberto Pella, dei fratelli Conti e di Edmondo Monetti.

IMBIANCATORI E DECORATORI
Questo genere di industria artigiana,
ausiliaria dell'industria edilizia, è esercitata
da Pio Poretti, in via Matteotti all'angolo con la via Mazzini, da Alfredo Maroni, in via Matteotti all'angolo con piazza San Maurizio, da Enrico Castiglioni, pure in via Matteotti presso la piazza San Rocco, da Giacomo Lamera in via Sciesa, da Giuseppe Sonzini in via Mazzini.

FABBRICA DI PIASTRELLE MARONI CARLO
E' un'altra impresa ausiliaria dell'industria edilizia; fabbrica piastrelle di cemento per pavimenti ed è posta in via l° maggio.

SAPONIFICIO ZATTA
Si trova in via De Amicis verso Binago ed è specializzato nella produzione di saponette fini. Proprietario è il signor Gino Zatta. Lo stabilimento è sorto nell'immediato dopoguerra.

S.I.M.C.A.
Questo moderno stabilimento, aperto recentemente nei pressi del casello ferroviario verso Venegono, fabbrica macchine da cucine, destinate al mercato interno ed anche all'esportazione in Germania ed in America. Dà lavoro a una sessantina di dipendenti.

OFFICINA MECCANICA DI GIUSEPPE BUZZI
Si trova in via Francesco Albini ed è una piccola industria a carattere artigiano; produce stampi per la lavorazione delle materie plastiche.

DITTA LEBON DI PIO PORETTI
E' una fabbrica di pennelli a carattere artigiano con laboratorio in via Volta.

TIPOGRAFIA GAETANO SALA
Anche l'industria grafica è rappresentata a Vedano da questa tipografia a carattere artigiano situata in via Cavour.

INDUSTRIA DOLCIARIA CEPPI E PORTA
Si è fatta una rinomanza in tutta la zona per la produzione di panettoni, torte, paste e in genere per ogni tipo di pasticceria fine. Si trova in via Marconi presso la stazione.

FABBRICA ACQUE GASATE BERNASCONI
Dai dolciumi alle bevande ristoratrici nella stagione estiva. Si trova questa industria in vicolo Silvio Pellico e smercia i suoi prodotti presso gli esercenti della zona.