Dott. Massimo Pasquale Cogliandro

“La Medicina Cinese nell’Europa del ‘700: l’opera di John Floyer (1715)  e sua attualità”

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3.

 

La nascita della Medicina Tradizionale Integrata

 

 

Nel corso del XVII° secolo l’interesse per la Medicina Tradizionale Cinese andò via via aumentando, anche in considerazione delle notevoli somiglianze tra la M.T.C. e la Medicina Galenica:

 

 

In quanto alla Medicina, e Chirurgia ne anno grande intelligenza, e le regole dell’Arte loro non sono molto differenti da quelle de Medici Europei.

(Floyer, L’Oriuolo da Polso de Medici, Parte Terza, Capo Primo, Venezia, 1715)

 

Tali somiglianze apparivano ancora più grandi in tre campi specifici (la sfigmologia, la fitoterapia e la dietetica), come ci spiega Floyer:

 

I Chinesi attribuiscono al Polso le medesime Cacochimie de Greci, e descrivono il collerico per l’amarezza, lo splenetico per una dolcezza cruda, la Cacochimia salsa per salsedine, la Sanguigna per spiriti ventosi, e acidità. questo è il temperamento fermentante degli umori.

 

[…]

 

… E si deve osservare, che i Chinesi hanno il loro Gensem da’ Tartari, e poiché aviamo il Caffè, il Thè, la Cioccolata, che sono parte delle nostre bevande dall’India, perché non doviamo far venire ancora di la [cioè dalla Cina] le medicine, se anno virtù superiore alle nostre?

 

[…]

 

La maggior cura loro è il cibarsi regolarmente, che s’accorda con Galeno: Il più gran medicamento è l’astinenza…

 

(Excerpta ex Floyer, L’Oriuolo da Polso de Medici, Parte Terza, Capo Primo, Venezia, 1715)

 

Padre Andreas Cleyer, nel tradurre in latino all’interno del suo Specimen Medicinae Sinicae, sive Opuscula Medica ad mentem sinensium un testo cinese medievale di sfigmologia, colse l’occasione per riscrivere in chiave umorale tutta la fisiologia della Medicina Tradizionale Cinese: era la nascita della Medicina Tradizionale Integrata.

Scopo fondamentale di Padre Cleyer, come più tardi del Dott. Floyer, era quello di sostituire l’uso dell’Urinoscopia con quello della Sfigmologia Tradizionale Cinese nella diagnosi delle malattie, come ben spiegato da Francis Bernard nell’esordio del Libro di Cleyer:

 

 

Tu pubblichi oggi ciò che Greci, Romani ed Egizi non sono mai giunti a conoscere; diciamo dunque addio per sempre all’urinoscopia, e tu, sulla base del polso, sarai il conoscitore del Cuore…

(Francis Bernard in Cleyer, Specimen Medicinae Sinicae, sive Opuscula Medica ad mentem sinensium, Francoforte, 1682)

 

A proposito della terminologia usata, Padre Boym nel 1686 ci spiega come nella Medicina Umorale si ha la traduzione di Yang con il termine galenico-aristotelico “calore primigenio” (calor primigenius) e, parallelamente, di Yin con “umido radicale o primigenio”, cioè humidum radicale>>:

 

[I Cinesi] vogliono che per Yang (Yàm) si intenda il calore primigenio, per Yin (in) l’umido radicale.

(Boym, Clavis Medica ad Sinarum doctrinam de pulsibus, Caput Primum, pag. 19, anno 1686)

 

Pompeo Sacco nel suo libro intitolato Iridis febrilis foedus inter antiquorum et recentiorum opiniones de Febribus promittens del 1695 ci spiega chiaramente che cosa si debba intendere per Calore Innato o Primigenio:

 

Il Calore preternaturale è contrario al calore innato, ma il calore innato è una sostanza, dunque anche il calore preternaturale, che è Febbrile, sarà una sostanza.

(Pompeo Sacco, Iridis febrilis foedus inter antiquorum et recentiorum opiniones de Febribus promittens, Caput Primum, X, Venezia, anno 1695)

 

Il Calore Innato (o Yang) e l’Umido Radicale (o Yin) non devono pertanto essere considerati delle semplici qualità fisiche degli umori, ma delle vere e proprie sostanze, che, come ci insegnano Cleyer e Boym, scorrono lungo delle Vie preferenziali ben precise (i cosiddetti “Meridiani” o “Canali Energetici”), scoperte nella più remota antichità dai “Chinesi”.

L’opera di Floyer, pubblicata nella sua versione italiana nel 1715 nella cattolicissima Venezia “con licenza de’ Superiori e privilegio”, riprende e porta a compimento il progetto di Padre Cleyer di creare una nuova Medicina Integrata, che fondesse la Medicina Galenica e la Medicina Cinese in un unico sistema.

Tale operazione come vedremo riuscì in particolare nell’ambito della Fisiologia, dove Floyer utilizzando i concetti della Medicina Umorale riuscì a colmare alcune lacune della Fisiologia Tradizionale Cinese, e nell’ambito della Sfigmologia.

L’opera di Floyer contiene tra l’altro una traduzione dal latino di un estratto dallo Specimen Medicinae Sinicae di Cleyer del 1682, contenente a sua volta tradotta in latino una versione tardomedievale del Mo Chueh (Istruzioni sfigmologiche), il cui testo più antico, opera di Kao Yang-Sheng, risale al 940 d. C..

Per tutti questi motivi, l’Oriuolo da Polso de Medici dovrebbe essere considerato tutt’oggi dai Medici Agopuntori Europei un manuale fondamentale per l’apprendimento della Sfigmologia Tradizionale Cinese e per rendere più comprensibile al medico occidentale la terminologia medica cinese.

 

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