MESSAGGERO VENETO DEL 12 AGOSTO 2002 Skiroll, tra pattinaggio e fondo Il problema è dove praticarlo, vista la severità del codice della strada "Nello skiroll non c'è
modo di frenare. Anche quando durante una competizione viene lanciata una volata, e la velocità degli atleti sfiora i 50 km l'ora, non esiste alcun dispositivo per fermarsi. E' la paura di cadere rovinosamente a
terra, il timore di farsi male sull' asfalto, uno dei motivi per cui molti, soprattutto i giovani, sono piuttosto restii ad avvicinarsi a questo sport". E' Maurizio Sica a parlare, presidente dell'Associazione
pattinaggio Tolmezzo, affiliata alla Federazione italiana hockey e pattinaggio (www.fihp.org). L'associazione è nata nel 1980 con il pattinaggio artistico. Soltanto dal 1998 si interessa di skiroll, e in breve tempo ha
prodotto campioni italiani e manifestazioni internazionali. "Il problema principale alla diffusione dello skiroll - rivela Sica -rimane la difficoltà a trovare luoghi in cui praticarlo. Il codice della strada
vieta espressamente l'impiego di tavole, pattini o acceleratori di andature in carreggiata o sui marciapiedi. Restano dunque le piste ciclabili, le piste di pattinaggio, oppure le strade chiuse o quelle a traffico
limitato, ma previa autorizzazione da parte dei Comuni. Inoltre, all'impossibilità di utilizzare carreggiate e marciapiedi si aggiunge la necessità di un manto stradale non troppo duro. Non è solo una questione di
cadute. E' che la consistenza dell'asfalto deve permettere una buona presa alle punte dei bastoncini". Loskiroll nasce negli Anni Settanta come metodo di allenamento per lo sci di fondo. Gli sci a rotelle -da cui
il nome skiroll - hanno tre ruote, una avanti e due dietro, per poter essere meglio indirizzati in assenza dei binari che vengono segnati sulla neve. Per, affrontare le salite con questi sci non sono sufficienti i
bastoncini. Serve un dispositivo che renda possibile la rotazione delle ruote solo nella direzione dell'avanzamento, un dispositivo che per questo motivo è detto anti-ritorno. Con il passare degli anni, tuttavia, ci
si accorge che il movimento più semplice che si può fare con gli skiroll ai piedi è quello del pattinaggio, che prevede una spinta leggermente laterale. Così, dai pesanti e ingombranti sci a tre ruoté si passa agli
agili e leggeri sci a due ruote, la cui lunghezza non può essere inferiore ai 53 centimetri e le cui ruote hanno un diametro non superiore ai 10 centimetri. "Lo sci a due ruote ha comportato un cambiamento sia
tecnologico che tecnico - aggiunge Sica -. Al classico passo alternato, un gesto simile a quello dello sci di fondo, si è affiancato il passo pattinato, un gesto simile, a quello del pattinaggio a rotelle. E stata
questa azione che ha determinato l'ingresso dello skiroll nella famiglia degli sport di pattinaggio. Oggi sono due le varianti della disciplina: la corsa in salita e la corsa in pianura. Invece, come già si sarà potuto
intuire, le discese vengono regolarmente evitate". Massimiliano Oleotto |