OSSIGENO DISCIOLTO

 

L'acqua contiene ossigeno gassoso (O2) che costituisce una delle impurità naturali dell'acqua. Gli animali acquatici come i pesci e lo zooplancton, per respirare, usano proprio l'ossigeno gassoso sciolto nell'acqua.

Senza sufficienti livelli di ossigeno disciolto nell'acqua, la vita acquatica soffocherebbe. I livelli di ossigeno disciolto inferiore a 3 mg/L rappresentano una condizione difficile per la sopravvivenza della maggior parte degli organismi acquatici.


Anche l'atmosfera contiene ossigeno (circa il 20%). Mischiando vigorosamente aria e acqua, come avviene quando il flusso è turbolento, la quantità di ossigeno dissolto nell'acqua aumenta. La stessa cosa succede a causa della fotosintesi clorofilliana delle piante acquatiche. L'ossigeno viene consumato dai pesci, dallo zooplancton e dai batteri che decompongono la materia organica. I materiali organici come piante morte e rifiuti animali vengono continuamente scaricati dalle foreste, dai prati e dai terreni coltivati o dal sistema fognario. Nei corsi d'acqua a lento movimento vicino alle fonti di materiale organico, da qualsiasi fonte provengano, si hanno livelli bassi di ossigeno disciolto, ben al di sotto della metà del valore saturato.

La concentrazione dell'ossigeno può essere espressa in mg/l e in percentuale di saturazione; quest'ultima è la quantità di ossigeno presente rispetto al valore massimo, preso uguale a cento, che si può avere nelle stesse condizioni di salinità, di temperatura e pressione atmosferica. Tale valore in un corpo idrico non deve scendere al di sotto del 60% perché ciò comprometterebbe la vita acquatica. La saturazione può superare il 100% quando sono in corso processi molto attivi di fotosintesi clorofilliana.


L'ossigeno disciolto è uno dei parametri più importanti per formulare un giudizio sulla qualità del corpo idrico. I fattori che influenzano la solubilità dell'ossigeno sono: la temperatura, la pressione atmosferica, la salinità, l'attività dei batteri, la fotosintesi clorofilliana, il regime più o meno turbolento del corso d'acqua. L'acqua calda contiene meno ossigeno dell'acqua fredda; per questo motivo è in estate che si manifestano i momenti più critici per la vita dei pesci e dello zooplancton. A 25°C, infatti, la solubilità dell'ossigeno disciolto è 8,3 mg/L, mentre a 4°C, 13,1 mg/L. E' interessante tenere sotto controllo la variazione della quantità di ossigeno perché su questo parametro oltre la presenza di vegetali, materie organiche ossidabili, organismi e germi aerobici, può influire l'eventuale presenza sulla superficie dell'acqua di grassi, idrocarburi e detergenti, che possono limitarne la solubilità.

 

(Pagina presa ed adattata dalle pagine Web dell'I.I.S. "FERRARIS BRUNELLESCHI"- EMPOLI (FI) Docente referente: Maria Posarelli)