L'Omaggio di un amico

 Oggi,che Irene non è più tra noi,mi ritengo fortunato di aver avuto l'opportunità di conoscerla,di godere della sua amicizia,di aver avuto l'onore di vivere con lei momenti veramente unici ed esaltanti. La rivedo ancora,nei giorni grigi di inizio autunno con i sandali ai piedi,i suoi calzoni corti di un paio di taglie più del dovuto e l'impermeabile di nylon,forse l'unico rimasto in circolazioneI pomeriggi trascorsi a parlare d'arte nel suo studio,dove regnava un ordine quasi anacronistico per il regno di un artista.Dagli incontri con Irene ne uscivo sempre in uno stato di esaltazione,eccitato,mi aiutava nell'analisi di quello che occorreva fare ,tralasciando le amenità nella ricerca di ciò che si potesse definire arte.Il dolore e le prove che Irene aveva sostenuto nella sua vita avevano fatto sviluppare in lei una serenità contaggiosa,una voglia di vivere,una fantasia ed una umanità che emanavano dai suoi grandi ed espressivi occhi,dalle sue  labbra sempre pronte al sorriso , dai suoi gesti ,dalle sue grandi mani che sembravano ali di farfalla sotte le quali nascevano i colori e le forme dei sui  fiori,dei girasoli i suoi animali,le tartarughe,tanto care ad Irene . Irene Ugolini Zoli non potrà mai essere dimenticata,da tanti che hanno avuto l'onere di conoscerla,per le sue doti umane e per le opere che ha lasciato a tutte le latitudini del mondo.

Alvaro

Questo sito vuole essere un mio modesto omaggio ad una cara amica,uno strumento che possa onorare il ricordo di una Artista che per la sua genialità ed umanità onora la città che le diede i natali.Conobbi Irene alla fine degli anni '60,per mezzo di un amico anche lui ormai da tempo scomparso.Mi ricordo che era una giornata di fine estate ,nel primo pomeriggio.Andammo nello studio di Irene ed ella ci accolse senza alcun convenevole,come se entrambi avessimo frequentato la sua casa da sempre, poichè non aveva ancora pranzato,si scusò e ritornò a completare la   cottura degli spinacci che aveva sul fuoco,quindi li mangiò in piedi,in nostra compagnia,direttamente dalla scodella nella quale li aveva cotti. Mi diede subito l'impressione che il cibo per lei fosse solo una necessità fisiologica,alla quale non dava alcuna importanza,avrei avuto la conferma,conoscendola poi, il suo cibo era la pittura,per la quale viveva.
 

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