PER UNA NUOVA DEFINIZIONE DEL SETTORE NAUTICO AGESCI
NB: documento approvato da tutti quattro Dipartimenti riconosciuti dall'AGESCI
PREMESSA:
Nell’ultima Conferenza Nautica tenutasi a Bracciano nel giugno del 2002, l’intero Settore Nautico si è ritrovato unito nel sostenere una ipotesi di ristrutturazione che tenesse conto dei seguenti punti :
SERVIRE all'Associazione senza inutili appesantimenti :
Incaricati Nazionali -------->Dipartimenti --------->Centri Nautici Dipartimentali
Partendo da questa coesione su argomenti sostanziali, presentiamo un documento che rappresenti la proposta dei Capi che prestano servizio nel Settore Nautico.
Desideriamo precisare che,
per poter rispondere alle nuove richieste dell’Associazione (Acqua ambiente educativo per tutti) il Settore non necessita di particolari stravolgimenti, quello che serve è continuare con fedeltà e rigore sulla rotta tracciata negli anni passati dalla stessa Associazione ( progetto anni ’90 ), attenti, propositivi e disponibili anche nei confronti delle altre branche ( R/S – L/C ).
Le novità più importanti sono rappresentate dalla richiesta di diarchia a livello nazionale, dalla normalizzazione dei Centri Nautici Dipartimentali e dalla normalizzazione dei rapporti con Area Metodo e FO.CA. .
Ci auguriamo che questo documento possa servire a tutti coloro che cercano di capire e per la prima volta si avvicinano al Settore Nautico.
Per questo siamo coscienti e timorosi delle difficoltà in quanto non sempre è facile spiegare le cose, ma restiamo comunque ottimisti, certi di aver sempre svolto un buon servizio e con la voglia di continuare a svolgerlo.
Il documento è strutturato nei seguenti capitoli
1. LE FONTI |
Scoutismo
per ragazzi - Baden Powell
"Nessuno scout può considerarsi completamente tale fino a che non sa nuotare e compiere salvataggi".
"Il periodo più bello della mia giovinezza fu quello in cui, da esploratore nautico, andai con i miei quattro fratelli, al mare, intorno alle coste dell'Inghilterra. Non che fossimo dei veri scout nautici, perché questi non erano ancora stati inventati, ma avevamo una barca a vela di nostra proprietà sulla quale vivevamo in crociera con qualsiasi stagione e con ogni tempo e ci divertivamo un mondo, col mare buono come quello cattivo".
" Ogni uomo dovrebbe saper nuotare. Mentalmente, il nuoto dà al ragazzo un nuovo senso di coraggio e di fiducia in sé stesso; moralmente, gli addossa la responsabilità di essere pronto a rischiare ad ogni momento la vita per gli altri; e fisicamente è un ottimo esercizio per lo sviluppo della respirazione e delle membra".
Taccuino - Baden Powell
"L'altro giorno mi è stato chiesto: 'Perché istituire gli scout nautici? Il mare non è davvero una buona professione, né offre molti posti di lavoro'… Il nostro scopo è di venire incontro ai desideri del ragazzo. E' un'altra implicazione del principio 'chiedilo al ragazzo'.
Ogni ragazzo normale ha (o spero che abbia) il desiderio, in un momento o nell'altro durante la sua adolescenza, di evadere sul mare.
Ebbene, noi gli diamo i
mezzi per diventare un navigatore e un avventuriero, sia pure in scala ridotta e quindi
egli acquista, grazie al suo entusiasmo, molte virtù virili, sul piano fisico, mentale e
morale. Il fatto di affrontare e vincere uno degli elementi, imparando a nuotare e a
navigare in una barca fatta dall'uomo, dà una forma di coraggio morale e di fiducia in se
stessi.
La salute acquisita con la vita all'aperto, il coraggio e l'indurimento fisico insiti nel far fronte al cattivo tempo, l'attività fisica e l'abilità manuale, la pronta ubbidienza agli ordini e lo spirito di risorsa insiti nel maneggio di una barca, tutto ciò contribuisce alla valida formazione di una personalità di adulto; e le crociere verso siti diversi e il commercio con uomini di altri mari hanno il loro effetto stimolante sull'intelligenza dei ragazzi.
Se lo si propone con queste intenzioni, lo scoutismo nautico non è così difficile come il nome sembrerebbe talora indicare.
Esso non implica necessariamente l'andare per il mare, né la scienza della navigazione, ecc., anche se tutto ciò rappresenta un utile tocco finale.
Per un livello elementare non vi è nulla di meglio di crociere ed uscite nei fiumi o nei canali, su barche o su canoe.
Utilizzando in tal modo le vie navigabili, che attraversano da un capo all'altro l'Inghilterra e molte parti d'Europa, si possono visitare moltissimi luoghi interessanti ed acquistare una buona pratica di tutte le doti di carattere sviluppate dallo scoutismo nautico".
"Quando un ragazzo è divenuto uno scout di prima classe - non prima - egli ha in sé le basi di quelle facoltà mentali, morali e fisiche che contribuiscono a fare un uomo buono e utile.
E considero il nuoto un mezzo di estrema importanza in quanto combina doti di queste tre categorie: mentalmente, dà al ragazzo un nuovo senso di fiducia in se stesso e di coraggio; moralmente, gli dà il potere di aiutare coloro che si trovano in pericolo e gli addossa la responsabilità di essere pronto a rischiare ad ogni momento la vita per gli altri; e fisicamente, è ottimo esercizio per lo sviluppo della respirazione e delle membra".
"La scienza dei boschi è, come ho spesso sottolineato, l'attività chiave dello scoutismo.
Essa comprende essenzialmente campi, attività nautiche ed uscite frequenti nonché le attività complementari di pioneristica e studio della natura e in genere le arti dell'uomo del bosco".
Il libro dei Capi - Baden Powell
"Con il termine 'scouting' (scoutismo) si intendono l'opera e le qualità dell'uomo del bosco, dell'esploratore, del cacciatore dell'uomo del mare, dell'aviatore, del pioniere, dell'uomo di frontiera".
La strada verso il successo - Baden Powell
"Una gita in barca è simile al viaggio della vita".
Statuto AGESCI.
art.51
Patto Associativo AGESCI.
Regolamento Organizzativo
art. 9 / art. 18 / art. 39 / art. 45
Regolamento Metodologico Branca E/G
art. 21 / allegato 5
Manuale di Branca E/G
Capitolo 13
2. ATTI, ARTICOLI E DOCUMENTI |
Atti Consiglio Generale
1989.
Atti delle Conferenze del Settore Nautico
Documento "Quaderno di Rotta" di Edo Biasoli (5 sezioni)
Documento "Libro di bordo per i corsi nazionali di avviamento alla nautica" di Edo Biasoli
Documento "Progetto anni '90".
Documento "Speciale Settore Nautico".
Documento "Acqua come elemento educativo per tutti" di Marcella Siri
Relazioni annuali del Settore Nautico
Rivista AGESCOUT.
Articolo "Marinai con il fazzolettone" di Dino Nencetti.
Articolo "Nautici, ma non solo" di Andrea Lucatello
Articolo "Cacciare e volare in riviera" di Anna Fresco
Articolo "Proposte per lo Scoutismo nautico" di Giorgio Bottino
Articolo "Educare all'acqua" di Edo Biasoli
Articolo "Scout nautici in vista del porto" di Giorgio Bottino
Articolo "Dove soffia il vento?" - I capi nautici rispondono
Articolo "Taverna piena alla Tortuga" di Alberto Giattini
Articolo "giochi in acqua" di Alberto Giattini
Articolo "Capi di lungo corso" di Alberto Giattini
Articolo "Squali in barca" di Alberto Giattini
Articolo "Pronti a salpare" di Marcella Siri
3. PERCHE' UN SETTORE NAUTICO |
Noi siamo fra i pochi
Paesi che, ricchi di acque, non educano abitualmente alla conoscenza e confidenza con
questo elemento, lasciato a chi pratica sport, a chi vi lavora, a pochi affezionati, oltre
che ai frequentatori marginali, di vacanza, non necessariamente esperti.
Il settore utilizza già da tempo un diverso approccio con l'acqua che sia non solo "svago" ma principalmente un aiuto ai ragazzi a ricercare e sviluppare la propria identità (uomini e donne della partenza).
Oggi il settore è dotato delle attrezzature necessarie per offrire ai ragazzi un patrimonio pedagogico/culturale utile alla completezza della loro crescita e già ampiamente utilizzato dai ragazzi dei reparti nautici.
Abbiamo riscontrato che l'utilizzo dell'ambiente acqua ha evidenziato elementi positivi alla nostra azione educativa quali la progettualità, la perseveranza, la tolleranza, la fiducia in Dio e nella Provvidenza e l'incontro nel quotidiano delle diversità.
Non si possono considerare sufficienti le sporadiche avventure di traversate in canoa o di imprese sull'acqua della durata di un'estate
La presenza di "un settore nautico" giustifica un retroterra educativo che valorizzi le attività e le renda portatrici di scoperte, di abitudini, di competenze durature.
L'ambiente acqua deve divenire ben più familiare a tutti i nostri ragazzi e ragazze, affinché possano scoprire ed utilizzare pienamente questa ricchezza che abbiamo, superando i limiti degli stereotipi che sono le abituali occasioni offerte ai ragazzi.
Perché avvenga un salto di qualità e tutti i ragazzi che incontrano lo scoutismo siano avviati a conoscere e praticare l'acqua in piena sicurezza, occorre un itinerario unitario e progressivo che parte dall'ambiente in cui vivono e crescono i bambini e man mano si allarga col crescere delle loro scoperte e dei loro orizzonti.
4. L'ITINERARIO COGNITIVO ED EDUCATIVO |
Da principio si tratterà di scoprire l'elemento acqua ed
il mondo segreto che vive in essa attraverso le cacce che organizzeranno il Branco ed il
Cerchio lungo le rive di un corso d'acqua, di un lago ecc..
Poi ci saranno i racconti ("La foca bianca" tratto dal Libro della Giungla e non appartenente al ciclo delle Storie di Mowgli) e le avventure raccontate, le osservazioni, gli incontri, fino ad arrivare alla scoperta della propria "acquaticità", ai giuochi in acqua, all'imparare a nuotare, trovandosi a proprio agio e sfruttando in pieno le leggi fisiche cui si è soggetti.
Acquaticità è non solo l'approfondimento di una tecnica, ma un'attitudine acquisita, quasi un istinto.
Nell'adolescenza l'itinerario assume altre valenze, e le proposte sul piano educativo devono essere precise e ben comprese.
Il ragazzo/a privilegia l'avventura, la competizione; ha una voglia matta di bruciare le tappe e di affermare il proprio io, contraddicendosi continuamente fra essere e voler essere, fra sogno e realtà.
L'acqua lo affascina, e, se è stato condotto a conoscerla e ad avvicinarla, questa seconda fase sarà più semplice.
Rovers e scolte potranno avere occasioni significative ed impegnative in cui tenere la "rotta".
Avventure in cui non mancano la vita rude, il vento, il caldo e il freddo, la necessità di saper collaborare e di essere davvero competenti, di essere utili agli altri.
5. LE FINALITA' |
L'acqua, con mari, fiumi e laghi, completa
il quadro dell'ambiente naturale che proponiamo ai ragazzi ed alle ragazze attraverso la
vita all'aperto.
Nella fantasia di ogni ragazzo/ragazza, anche per quello/quella che abita nel più sperduto villaggio delle Alpi, la lettura di un libro di avventure ambientato in mare suscita il ripetersi di immagini e sensazioni da sogno: sartie, bompressi ed alberi di trinchetto, nell'azzurro del mare come sfondo, aprono la mente e gli occhi ad avventure che li coinvolgono come protagonisti.
L'acqua costituisce uno di quei elementi perennemente attraenti, anche se muta il fascino che esercita con il mutare dell'età delle persone che vi si affacciano.
Così è l'ambiente fantastico, l'avventura ed il servizio, vissuti sull'acqua: tavole, lance, zattere, canoe, barche a vela o a motore, giuochi in acqua, conoscenza della natura, costruzione di un mezzo, contribuiscono - nelle diverse fasi della crescita della persona - a far assumere ad ognuno un'identità sempre più definita e solida.
Il ritrovarsi insieme sulla stessa barca, costantemente attenti alla rotta da seguire, chiama qualsiasi scout e guida a mettere al servizio di tutti le proprie competenze; li apre alle meraviglie del creato, a godere ,insieme agli altri di questo dono da cogliere nella sua dimensione spirituale ma anche come sfida con la quale misurarsi.
In particolar modo l'acqua diventa occasione formativa per la dimensione spirituale dell'amore e della cittadinanza, sviluppando i "quattro punti di B.P.": carattere, abilità manuale, salute e forza fisica, servizio del prossimo.
La attività in acqua permettono infatti di strutturare il carattere, di sviluppare il corpo e potenziare la salute, di acquisire le capacità di trasformare le cose con le proprie mani e di rendersi utili agli altri.
La reale e quotidiana
avventura non è frutto di fantasia ma realtà impegnativa, dove ciascuno impara ad
affrontare le difficoltà scegliendo e decidendo rapidamente, dove si valuta sempre la
propria efficienza tecnica e fisica impegnandosi in una precisa manualità, in un
indispensabile trapasso delle nozioni, nell'osservanza delle regole, nell'attenzione leale
e critica verso gli altri, utilizzando elementi con cui si gioca la propria partita
educativa e ci si sente parte fragile di tutto il Creato.
E' un modo di vivere insieme una grande esperienza "diversa" da quella consueta, mantenendo però intatte tutte le potenzialità formative.
Tale esperienza è vissuta in acqua o comunque in funzione di attività da svolgersi in acqua: è continuativa e progressiva; è completa sia dal punto di vista formativo che tecnico; è attiva ed attivizzante; è creativa sia nelle occasioni offerte sia negli strumenti utilizzabili; non si riduce ad un'esperienza circoscritta nel tempo e richiede un'impostazione globale che coinvolge armoniosamente il metodo scout con tutti i suoi valori umani e spirituali.
Il Settore Nautico propone lo stesso metodo ed itinerario educativo, ma con altre sensibilità particolari, come quella di avere al centro delle proprie attività l'ambiente acqua: l'esca che viene usata è quella dell'avventura in acqua.
L'avventura da vivere sull'acqua rende incisivi e penetranti tutti i valori dello scoutismo ma esige preparazione e serietà in ogni fase del suo svolgimento, esige un approccio graduale e rispettoso, esige costanza ed umiltà perché mai una situazione si presenta come un'altra; ogni volta si parte per una nuova avventura, con tutto il fascino di mistero, con tutto l'imprevedibile come possibile.
6. I CONTENUTI DELLA PROPOSTA EDUCATIVA NAUTICA |
Vediamo in dettaglio come si compone la proposta globale
del Settore Nautico, cercando di isolare e valutare ogni frammento del mosaico.
La natura per lo scout/guida è una valida ed efficace metafora dell'esistenza, essa gioca il suo ruolo insostituibile ed unico sia quando appare calma e silenziosa sia quando scatena tutta la sua imponderabile forza motrice e distruttrice ed in ciò esalta i limiti e le grandezze di ciascuno. E' necessario, quindi, che ognuno assuma coscienza delle proprie possibilità e della propria pochezza.
L' avventura fa parte integrante della rotta da percorrere, sia nella dimensione della scoperta continua di nuovi ed affascinanti luoghi, sia della scoperta delle persone che si incontrano sulle svariate rotte, sia nell'imponderabile che emerge all'improvviso dietro un'ansa del fiume, all'uscita da una zona a ridosso del vento, al sopraggiungere di una burrasca che sconvolge lo specchio d'acqua in cui si sta navigando.
La vita comunitaria è intesa in quanto si lavora, si soffre e si gioisce gomito a gomito. Insieme poi si cercano nuove occasioni di avventura e si progetta, si costruisce e si realizza. Una comunità che cresce insieme, unita e compatta contro tutte le avversità.
La responsabilità verso se stessi e verso gli altri. Ognuno deve essere cosciente del proprio ruolo e delle proprie mansioni ed agire al meglio, nel rispetto verso gli altri, verso se stesso e verso la natura. 2)
La competenza per uno/a scout/guida nautici non è soltanto una tappa
da raggiungere, ma è veramente ragione e motivo di sperimentare nel concreto i propri
talenti, di scontrarsi con i propri limiti, imparando a superarli ed accettarli
serenamente. Si comprende, così, come i propri compiti vadano affrontati con serietà ed
impegno per produrre risultati, nel rispetto delle leggi della natura ed in amicizia con
il creato.
La creatività per uno scout/guida nautici è una dote importante. Essere creativi può voler dire ideare bellissime attività come essere capaci di progettare strumenti utili a tutti. La fantasia non ha limiti.
La manualità non è un esercizio accademico ma è un supporto sostanziale di tutta l'esperienza da vivere. Il saper usare le proprie mani per costruire, per riparare, per navigare o per fare tante altre cose è indispensabile. ogni cosa fatta serve realmente e deve essere fatta bene.
La cogestione, è un bene importante in quanto letteralmente si è tutti sulla stessa barca. Capi e ragazzi, tutti con un ruolo ben preciso per proseguire la rotta insieme. Diviene il coinvolgimento naturale dei ragazzi nelle attività secondo la loro età e la loro competenza, ognuno si sente responsabile anche per gli altri ed insieme agli altri di un qualcosa di collettivo.
La fede Forse non è un caso che Gesù abbia ambientato quasi tutta la Sua catechesi sopra il mare di Galilea o sulle rive, né che abbia ascritto fra i suoi principali collaboratori persone maturate sul mare. La vastità del mare, lo stellato del firmamento, il sole infuocato di mezzogiorno ci parlano di Lui, della Sua grandezza, ci fa sentire parte del Creato, parte viva e palpitante di un piano grandioso al quale lo scout e la guida deve rispondere.
La coeducazione intesa come "il crescere insieme" è facilitata dalla vita comunitaria di "bordo" e dalla integrazione dei compiti in relazione alle possibilità fisico/psichiche dei ragazzi. Il settore nautico con le sue attività favorisce un'area educativa ove sono compresenti e si arricchiscono scambievolmente "l'ordine maschile" e "l'ordine femminile".
La mondialità è una componente essenziale del progetto educativo impostato da B.P. ed il settore la può recepire con la massima intensità e con la più ampia articolazione: il mare non ha confini. Chi lavora sopra il mare o vicino ad esso, non può restringere la sua mente ai problemi del suo piccolo mondo. Lo scout e la guida nautici apprezzano nella concretezza la solidarietà e l'aiuto reciproco che il mare esige con la consapevolezza che "il mio bene è legato al bene dell'altro".
7. STRUTTURA |
LIVELLO NAZIONALE(già esistente) | |
DIPARTIMENTI (già esistenti) | |
Centri Nautici
Dipartimentali (da inserire) |
- Reparti Nautici (già
esistenti) - Reparti a Indirizzo Nautico (già esistenti) |
LIVELLO NAZIONALE
Le finalità principali del Livello Nazionale sono :
promozione dello sviluppo del Settore con particolare riguardo alla presenza dei Reparti E/G nautici,
promozione di una cultura educativa-metodologica legata all’acqua,
promozione delle attività in acqua per i ragazzi/e delle tre branche,
incremento dei Reparti nautici,
stimolo per tutti i Capi dell’Associazione ad approfondire le valenze educative dell’ambiente acqua secondo la metodologia scout,
coordinamento delle attività di unità nautiche in occasione di eventi nazionali,
favorire la circolazione delle informazioni, e perseguire la diffusione
delle norme di sicurezza in relazione ai mezzi nautici utilizzati, demandando
ai capi unità la verifica dell’idoneità dei mezzi nautici utilizzati.
raccordo col livello nazionale associativo.
E' necessario che anche il Settore Nautico possa avere la diarchia (art.15 statuto) perché da questa ristrutturazione deve poter nascere un Settore che non sia solo il luogo di un’azione tecnica, ma sia soprattutto luogo di esperienza educativa e crescita nei valori in cui l’Associazione si riconosce.
Gli Incaricati Nazionali al Settore Nautico vengono nominati dal Comitato Centrale.
DIPARTIMENTO
I Dipartimenti Nautici sono stati ufficializzati dall’Associazione nel corso del Consiglio Generale del 1989, << L’Incaricato nazionale al Settore Nautico, per l’organizzazione dei servizi e delle attività, si avvale dei Dipartimenti Nautici (strutturelogistico-tecnico-operative) >>
(atti del C.G.89 - Agescout supp.al n°4 marzo89 - progetto anni 90)
Nel corso di questi dodici anni i Dipartimenti hanno dimostrato ampiamente di non essere solo strutture logistico-tecnico-operative ma di essere soprattutto strutture propositive della metodologia scout vissuta in ambiente marino o comunque acquatico.
Finalità del Dipartimento:
<< Il Dipartimento è una struttura operativa del settore sul territorio, che è impegnata nel perseguimento delle finalità del Settore, in sintonia con i livelli associativi interessati >>
(Condiviso e acquisito in Commissione il 19.01.02)
In pratica:
collabora con i livelli interessati (Regione e Zona) nel perseguire gli obiettivi del Progetto regionale e le finalità del Settore,
elabora e realizza incontri per tutte le unità interessate, Fratelli della Costa, gemellaggi, giochi, eventi particolari per ragazzi,
favorisce gemellaggi tra unità,
favorisce lo scambio di esperienze e materiali,
si fa promotore in tutte le unità affinché cresca la cultura della sicurezza in acqua,
si adopera, in sintonia coi livelli interessati, affinché vi sia uno sviluppo dei reparti nautici
mette a disposizione dei livelli associativi interessati l’esperienza educativa e tecnica maturata nel tempo,
coordina i Centri Nautici Dipartimentali territorialmente interessati.
CENTRI NAUTICI DIPARTIMENTALI
<< Per favorire la proposta nautica in ambito locale, il Dipartimento si avvale dei Centri Nautici Dipartimentali >> (Speciale Settore Nautico –aprile 2000- )
I Centri Nautici Dipartimentali nascono col progetto degli anni ’90, affinché i Dipartimenti potessero meglio rispondere ai nuovi compiti assegnati al Settore dall’Associazione: <<…stimolo, promozione, e organizzazione di attività in acqua per tutte le unità della Branca E/G…>> (progetto anni ’90).
I Centri Nautici Dipartimentali (CND) sono strutture logistiche, tecnico-pratiche, costituite da Capi e tecnici che offrono la propria competenza con lo scopo di permettere a tutte le Unità (l/c-e/g-r/s) di sperimentare l’acqua come ambiente educativo.
Il Dipartimento, attraverso i CND, propone campi di specialità, campi di avviamento alla nautica e competenze per la branca E/G, corsi di tecniche nautiche rivolti alla branca R/S.
Tali proposte sono offerte presso le rispettive basi nautiche, o avvalendosi di basi nautiche esterne. I CND dispongono di propri mezzi: canoe, imbarcazioni a vela e a remi, natanti di salvataggio, e dotazioni di sicurezza.
Possono fornire alle unità competenza ed efficienza tecnica, collaborando con Capitanerie di Porto, Sezioni di Lega Navale e Marina Militare.
I Capi Centro Nautico sono nominati dagli Incaricati Nazionali al Settore sentito il Capo Dipartimento.
REPARTI NAUTICI E AD INDIRIZZO
Una delle finalità del Settore è quella di <<……trasmettere la metodologia scout per vivere l’ambiente acqua……>>, (acquisito dalla Commissione il 19.1.02)
la presenza nel Settore dei Reparti Nautici rappresenta quindi lo strumento più importante per adempiere a tale finalità.
Per la definizione su cosa è un reparto nautico o ad indirizzo nautico si rimanda al capitolo 13 del Manuale di Branca e/g (art 21).
Un Reparto si censisce nautico o ad indirizzo nautico solo se esiste in tal senso una realtà ambientale favorevole (Capi e mezzi utilizzati che garantiscono i criteri di sicurezza delle attività in acqua) e la scelta educativa della Comunità Capi.
8. I COLLEGAMENTI DEL SETTORE |
Il Settore Nautico, oltre ai normali collegamenti gia previsti dallo statuto per i settori, deve avere un collegamento con la Pattuglia Nazionale di branca E/G e con l’area Metodo Nazionale.
SETTORE-livello nazionale------------------> Pattuglia Nazionale branca e/g
> AREA METODO
A livello regionale i collegamenti del Settore vengono tenuti dal Dipartimento.
SETTORE–livello regionale------------------> Pattuglia Regionale branca e/g
>Capo Incaricato
> FO.CA.
Perché un collegamento con la Pattuglia di branca E/G
Per quelle regioni che hanno dei reparti nautici o ad interesse, è necessario mantenere il collegamento tra Dipartimento e Pattuglia E/G (art.45 reg.Nautici) (art.36 statuto) (art.37 statuto)
Capo Incaricato
Questo ruolo già esiste in Associazione (art.36 comma C statuto)
L’Incaricato nominato a cui è affidato il compito di mantenere i contatti con il Settore collaborerà col Dipartimento Nautico nel perseguire gli obiettivi specifici del programma regionale.
Perché un collegamento con la FO.CA. regionale
Scopi del Campo di Formazione Metodologica (art. 6 reg.formazione capi).
E' importante illustrare agli allievi di un CFM le caratteristiche dello scoutismo nautico, in particolare da chi ha vissuto o vive in prima persona quel tipo di esperienza.
Un collegamento con la FO.CA. regionale può aiutare gli staff dei CFM ad affrontare bene questi discorsi, individuando insieme quei capi del Settore disponibili a collaborare.
9. STRUMENTI DEL SETTORE |
LIVELLO NAZIONALE |
Corsi di animazione per capi Conferenza Nautica Stampa Eventi nazionali per ragazzi Pattuglia nautica Enti esterni |
LIVELLO DIPARTIMENTO |
Incontro dei Capi (Asilo dei Capitani) CND Campi di competenza E/G Corsi per R/S Campi di tecnica nautica per capi Campi di avviamento E/G (in accordo col liv. Regionale) Campi di specialità E/G (in accordo col liv. Regionale) Attività dei Reparti ( FdC-gemellaggi-giochi) Stampa Crociera Enti esterni |
La Conferenza Nautica
serve per leggere lo stato del Settore, ed elaborare il progetto del Settore indicando priorità, obiettivi, e durata in relazione alle finalità e ai mandati ricevuti.
La Pattuglia Nazionale Nautica
è un momento molto importante per la vita del Settore perché è il luogo dove si traduce in proposta operativa il progetto del Settore alla luce dei mandati ricevuti, è il luogo dove gli Incaricati , tramite i Capi Dipartimento, hanno il "polso" del Settore e vengono a conoscenza delle problematiche, delle esigenze, e delle proposte.
L'Asilo dei Capitani è l'incontro dei Capi Reparto, Capi-CND e Istruttori che partecipano alle attività proposte dal Dipartimento. Generalmente sono tre le riunioni che si succedono nell’anno; oltre ad assolvere compiti tecnico pratico per l'organizzazione delle attività del Dipartimento, gli Asili dei Capitani costituiscono un'importante occasione di confronto, scambio d'esperienze ed elaborazione di attività fra i Capi in servizio attivo nelle unità nautiche.
Fratelli della Costa è il tradizionale incontro annuale di tutti i reparti che prendono parte alle attività proposte dal Dipartimento. L’incontro si sviluppa generalmente in un fine settimana, e viene organizzato di volta in volta in luoghi diversi. Sono previste attività a carattere nautico in cui i ragazzi hanno modo di confrontarsi e conoscersi.
Campi e Corsi organizzati dal Settore
La possibilità di organizzare campi e corsi rappresenta uno degli strumenti forti per far avvicinare all’acqua ragazzi e capi in maniera metodologicamente corretta.
L'esperienza di Campi e Corsi Nautici organizzati dal Settore Nautico è oramai consolidata.
Campi e corsi sono sempre stati legati, direttamente o indirettamente, alla vita delle unità nautiche presenti nella zona. Non si è trattato solo di una necessità tecnica (la fornitura dei mezzi e delle attrezzature) ma soprattutto di uno scambio vicendevole di esperienze, di una necessaria sinergia per ottenere un doppio risultato: a un lato offrire l'occasione di sperimentare lo scoutismo nautico a chi non ne aveva normalmente l'opportunità, dall'altro valorizzare le competenze acquisite sia dai ragazzi che dai capi coinvolgendoli direttamente in un servizio agli altri. L'inserimento di E/G con brevetti di competenza o R/S nelle Staff dei campi (sia pur con il solo incarico tecnico) è un elemento originale e prezioso, tipico dei nostri corsi che occorre preservare.
I corsi di Avviamento
I corsi di Avviamento alla Nautica sono organizzati "specificatamente" dal Settore Nautico e si differenziano dai campi di Specialità in quanto, pur rivolgendosi alla stessa fascia d'età, non si focalizzano sulla presentazione di una o più specialità, bensì offrono una prima occasione per vivere pienamente l'ambiente acqua sotto vari aspetti ed in varie occasioni. Verosimilmente il ragazzo si troverà a vivere l'esperienza di un reparto nautico ove l'elemento acqua impermea tutta l'avventura scout ovvero le tecniche (la canoa, la voga, la vela, ecc.) ma anche la fede (catechesi occasionale e a tema) e l'ambientazione (i canti, i fuochi di bivacco ecc.)
sono un’occasione ottima per coinvolgere i ragazzi più grandi del Reparto in possesso di brevetto ed eventualmente in cammino vero la tappa dell’animazione (vedi libretto a cura di Edo Biasoli).
Per loro diventa un momento reale di responsabilità e animazione in cui possono mettere a servizio del prossimo la competenza acquisita .
L’esperienza della Crociera è un momento creato per capi e istruttori che prestano servizio nel Dipartimento. Lo scopo è quello di offrire un’esperienza nautica ad alto livello, in modo da migliorare le capacità personali e rilanciare l’entusiasmo. La crociera viene vissuta in stile scout su barche d’altura e dura ¾ giorni.
10. ARTICOLO 45 |
Nuovo testo dell'art.45 elaborato in seno alla Commissione istituita su richiesta del Consiglio Generale (anno 2002), votato ed approvato alla 3° Conferenza Nazionale dello Scoutismo Nautico AGESCI - Bracciano, giugno 2002.
<< Per attuare e sviluppare la traduzione metodologica attraverso la proposta nautica, l’Associazione si avvale del Settore Nautico.
Agli incaricati Nazionali al Settore Nautico, che fanno parte della Pattuglia Metodo e operano in stretto collegamento con la Branca E/G, sono affidati i seguenti mandati:
a) coordinare le attività per le unità nautiche e ad indirizzo nautico, secondo
il metodo di branca E/G ;
b) incrementare il numero delle unità nautiche sensibilizzando i Capi ad
utilizzare l’acqua quale ambiente educativo, proponendo esperienze ai campi
scuola e corsi specifici;
c) promuovere e curare le iniziative e le attività in acqua per i ragazzi e le
ragazze, garantendo sulle valenze educative, secondo il metodo delle
rispettive branche ;
d) perseguire la diffusione delle norme di sicurezza in relazione ai mezzi
nautici utilizzati ;
e) verificare l’idoneità dei mezzi e delle dotazioni per le nuove unità nautiche
autorizzate ;
f) segnalare agli incaricati Nazionali al Metodo ed agli interventi educativi i
capi degli eventi per ragazzi ed agli Incaricati Nazionali alla Formazione
Capi quelli degli eventi per Capi, per la nomina da parte del Comitato
Centrale ;
g) collaborare con gli altri Settori nel perseguire gli scopi statutari ;
Gli Incaricati Nazionali al Settore per l’espletamento dei mandati ricevuti si avvalgono dei Dipartimenti Nautici, strutture operative territoriali che concretizzano gli obiettivi perseguiti dal Settore in sintonia con i livelli
Associativi interessati (Regioni e zone) ( aggiungere il riferimento al Referente Regionale ).
I Dipartimenti coordinano i Centri Nautici Dipartimentali, territorialmente interessati.
I Centri Nautici Dipartimentali sono strutture logistico-tecnico-pratiche, costituite da capi e tecnici che offrono la propria competenza con lo scopo di permettere a tutte le Unità di sperimentare l’acqua come ambiente educativo.
I Capi Dipartimento sono nominati dagli Incaricati Nazionali al Settore e insieme formano la Pattuglia Nazionale Nautica, i Capi Centro Nautico sono nominati dagli Incaricati Nazionali al Settore sentiti i Capi Dipartimento.>>
11. ADEGUAMENTO NORMATIVO |
Articoli che dovrebbero essere riscritti in virtù di quanto indicato nel presente documento:
Statuto (art. 51 - 54)
Regolamento FOCA (art.6)
Regolamento Organizzazione (art. 9 - 45)
Regolamento Metodologico (art. 21)
FINE DOCUMENTO |