Maria Turchetto, "Il Vernacoliere", novembre 2003
Un libro dedicato con amore - anzi, con passione - alle signore che
vogliono mantenersi in forma. Fassino rivela il segreto della sua invidiabile
magrezza: movimento.
Tutto è cominciato - chi l'avrebbe mai detto! - con Marx: "mi
ha sempre colpito l'inspiegabile contraddizione per cui la sinistra nasce
su un'intuizione di Marx - il movimento è il motore della storia
- ma poi guarda spesso con timore e ostilità a tutto ciò
che si muove" (p. 156, corsivo mio). Oddio, per essere precisi il Manifesto
comunista, cui Fassino senza dubbio si riferisce nel passo citato, parla
di "lotte di classe" e non di "movimento". Ma tant'è, Fassino l'ha
capita così (sapete, Marx l'ha studiato alla scuola dei gesuiti,
cfr. p. 21) e perciò continuamente cambia posizione, si agita, ruota,
si piega, si flette, salta, sgambetta e piroetta. Non lo fa per sé,
per vanità. Lo fa per muovere la storia.
E qualcosa di grosso, bisogna ammetterlo, riesce davvero a far muovere.
I suoi colleghi dirigenti del Pci, per esempio. Alla fine degli anni '70
erano tutti lì fermi a difendere il salario e l'occupazione, e lui
oplà! salta agilmente dall'altra parte: ha ragione Agnelli, bisogna
licenziare, "ci sono circa 14.500 lavoratori di troppo" (p. 111)! leviamo
pure la scala mobile, che "quattro punti non sono grande cosa" (p. 157)!
Lì per lì qualcuno rimase un po' perplesso, timoroso: mica
sono salti da poco. Ma poi quasi tutti si fecero coraggio, e saltarono
anche loro. E che po' po' di risultato: il Pci era un vero pachiderma negli
anni '70, guardate ora il Pds come s'è snellito! Per non parlare
degli operai: son diventati flessibili, mobili e magri che è una
vera bellezza.
E non è mica finita qui, Fassino continua a darsi da fare perché
- come ci ha spiegato - i suoi colleghi tendono a impigrirsi. Eccoli là,
li ha beccati fermi a difendere la scuola pubblica e la laicità
dell'istruzione: ma lui si è "adoperato perché la sinistra
superasse pregiudizi manichei nei confronti delle scuole religiose" (p.
21). Vedrete che presto raccoglieremo i frutti: scuole pubbliche magre
e preti grassi.
E ancora, eccoli titubanti (fermi sarebbe dire troppo, con quel trainer
ormai sono allenati al movimento) di fronte al grande salto - salto mortale,
è proprio il caso di dirlo - della guerra: ma su, su, "la vicenda
del Kossovo è l'ennesima, tragica dimostrazione (...) di come l'uso
della forza sia un'eventualità a cui la politica può essere
costretta". E difatti D'Alema saltò come un grillo.
Chetati, Fassino, facci respirare. L'hai mossa abbastanza la storia.
Ma in che direzione, te lo sei mai chiesto?