di Teresa Campagna, "il Manifesto", martedì 07 Maggio 2002
Un parco «mistico» in Sicilia. Tre statue formato gigante
di Padre Pio, Madre Teresa di Calcutta e di papa Giovanni Paolo II a ridosso
del parco archeologico di Segesta. Questa l'idea che frulla nella testa
già da diverso tempo al sindaco di Calatafimi, Nicola Cristalli
(An), ex presidente dell'Assemblea regionale siciliana. Un'operazione che
è stata motivata con la necessità di rilanciare il turismo
nella zona, emulando quanto già realizzato dagli americani con le
immagini dei loro presidenti più prestigiosi. Un'idea che ha fatto
infuriare associazioni ambientaliste e semplici cittadini. Neanche la Curia
di Trapani sarebbe d'accordo. «Si tratta di un progetto folle - accusa
Gianfranco Zanna, responsabile del dipartimento beni culturali di Legambiente
siciliana - al momento all'assessorato Beni culturali della Regione non
è arrivato alcun progetto ufficiale. La Sovrintendenza di Trapani
non ha materiale sul quale esprimere un parere. Ho sentito, comunque, soltanto
commenti sfavorevoli, da ogni persona che abbiamo interpellato. Per quanto
ci riguarda siamo assolutamente sfavorevoli alla spettacolarizzazione in
chiave religiosa di una zona che non ha certo bisogno di questo tipo di
turismo, soprattutto in prossimità di un'area archeologica unica
per la sua bellezza. L'impatto con l'ambiente circostante sarebbe allucinante».
Il Circolo Metropolis di Castellammare del Golfo, venuta a conoscenza
di questo «progetto aberrante», ne ha diffuso alcuni dettagli.
In particolare che l'amministrazione comunale di Calatafimi, a seguito
di variante al piano triennale delle Opere pubbliche, aveva inserito, nel
2000, la redazione del progetto del «parco mistico» affidando
l'incarico a progettisti privati. Il progetto di massima sarebbe distinto
in tre lotti per un importo complessivo di cinque milioni di euro, così
suddivisi: il dieci per cento a carico del comune di Calatafimi, il quaranta
per cento dell'Assessorato regionale al Turismo e il rimanente cinquanta
per cento di sponsor privati.
Le tre statue, in cemento e acciaio, verrebbero ancorate sopra il santuario
di Mango, risalente al VI-V secolo a. C. Naturalmente, il progetto prevede
anche la costruzione di un piazzale e una strada che attraverserebbe terreni
privati da requisire. Va sottolineato inoltre che tutta l'area che interesserebbe
tutto il progetto mistico è soggetta a vincoli di vario genere,
da quello archeologico a quello paesaggistico, forestale e idrogeologico.
Indignato per quanto potrebbe accadere, il Circolo Metropolis invita tutte
le realtà associative della Sicilia a mobilitarsi per impedire la
rovina del tempio di Segesta. «Il progetto - sostiene il circolo
- non solo verrebbe a stravolgere e ad aggredire la natura di uno dei luoghi
più belli della zona, il Vallone delle Fusa, ma anche l'identità
storico-culturale di un sito archeologico tra i più importanti d'Italia».
L'associazione, tra le iniziative di protesta, suggerisce di inviare
messaggi di dissenso alla sovrintendenza ai beni culturali di Trapani.
L'indirizzo e-mail è il seguente:: soprintp@tin.it.