di Angelo Quattrocchi, editore di Malatempora
Oh, certo che la tentazione è forte! Andare a stare,
almeno per una settimana, tra i giusti che costruiscono un altro mondo...mentre
noi qui ci sbattiamo per preparare un libro che, guarda caso, si intitola
"La sporca guerra del petroliere Bush",che scava nel non detto,nelle menzogne
del potere e del mediatico,c he spesso sono la stessa cosa...
Perchè non andiamo? Abbiamo un disperato bisogno
di uscire da noi stessi, dall'Italia, dalla Malatempora,eppure. Intanto
perchè la democrazia partecipativa (o democrazia diretta? Non ho
ancora letto una differenza chiara, secondo i nostri simpatici partenti)
è cosa dibattuta da una tradizione anarchica che ha due secoli,
fatti di lacrime e sangue, e mi pare che andare a farsela spiegare dal
sindaco di Porto Alegre sia certo cosa e simpatica e utile, ma, come dire,
un po' fuori dalla storia. Poi,che ci vada Bové, persona che rispetto,
mi ci farebbe correre, ma che ci vada Veltroni, il sindaco di una Roma
gasata e dolente, dalle istituzioni infingarde quando non di puro buonismo
disonesto,ma spinge a stare a casa.
Che sia, mi domando, un'altra tappa del circo mediatico
sinistrese-buonista, insomma, un'altra tappa della società dello
spettacolo,un signore degli Anelli dell¹alternativa alla Spielberg...
Vorrei che il tono fosse leggero, e che fosse chiaro
che non metto in dubbio che molti, là, creeranno contatti, svilupperanno
tesi e controsaperi, ma il paradosso resta:resta che il sentimento che
sia una tappa della società dello spettacolo è in me (e noi
della Malatempora, forte).
Un vecchio amico Pantera nera degli anni settanta mi
diceva sempre (ma è stato ammazzato dalle "istituzioni": o sei parte
della soluzione o sei parte del problema. Sante parole, e non mi pare nemmeno
bello stare sul crinale. Ma quando dico che i black block sono giovani
idealisti anarchici che non fanno male alle persone,e colpiscono solo le
banche, mi trovo intorno una censura torva da pensiero unico.Quando,come
solo tre giorni fa, richiesto da Radio Popolare di parlare delle "teorie"
che stanno dietro il movimento mi sono permesso di dire che comunque
un Agnoletto che chiedeva ai partecipanti di Genova di denunciare black
block (nel mio devoto Oli si chiama delazione) e che mi pareva quella fosse
una discriminante forte, come è sempre stata quella tra chi usa
la violenza (sulle cose, o per difesa) e chi, in un mondo di boombardieri
e massacratori preferisce un rispettabilissimo pacifismo, veniva censurato.
Mi chiudevano il microfono in faccia, con un "non era questo il tema,buongiorno".
Allora non posso non domandarmi chi fa spettacolo e chi agisce o pensa,
mentre Berlusconi ci porta rapidamente nel regime di Berlusconia. E allora,
magari fra mesi, a Porto Alegre ci andremo per necessità, in esilio,
non per turismo ideologico.
Questo detto,ovviamente, buon viaggio e buon lavoro a
chi crede meriti di andare.
Angelo Quattrocchi