Matteo Pucciarelli, www.micromega.it, 24 Aprile 2012
Leggere gli entusiasti commenti dei vari esponenti del Pd (in primis
Bersani) dopo il primo turno delle elezioni francesi provoca un misto tra
ribrezzo e tenerezza. A parte l'antichissimo e italico vizio di salire
sul carro del vincitore, i condottieri del centro-centro-centro-centro-un
po' sinistra italiano probabilmente conoscono poco del programma del socialista
(tenete ben a mente l'aggettivo) Francois Hollande.
Tutti a inneggiarlo e tutti accuratamente attenti a non far cenno a
una – dicasi una – proposta programmatica del leader socialista. In questo
senso l'intervista rilasciata ieri aRepubblica dal segretario del Pd né
è un esempio lampante: una pagina intera per dire il nulla elevato
all'ennesima fuffa.
Per capire la ricetta del Ps francese è utile rileggersi l'articolo
pubblicato da Emilio Carnevali su MicroMega di poco tempo fa: maggiore
tassazione per i più ricchi, fondi per far assumere i giovani con
contratti a tempo indeterminato, voto agli stranieri per le elezioni locali,
eutanasia, nozze e adozione da parte dei gay.
Nel Pd il più "sinistro" di tutti, Stefano Fassina, è
uno che non se la sentì di partecipare a uno sciopero indetto dalla
Fiom – un sindacato fatto fuori dalla fabbrica con metodi parafascisti.
Per non parlare dei diritti civili: "matrimonio gay", anche solo l'espressione
in sé, provoca spasmi e atti di autolesionismo in mezzo partito.
Hollande, in Francia, punta a una riforma fiscale che prevede un'aliquota
superiore al 45 per cento per i redditi superiori ai 150.000 euro e un'aliquota
al 75 per cento per i redditi superiori a 1 milione di euro nonché
l'abolizione dei «regali fiscali e gli sconti» ai più
ricchi e alle grandi aziende. Il programma socialista, poi, vuole correggere
la riforma previdenziale di Sarkozy, riportando l'età pensionistica
a 60 anni (per chi ha versato 41,5 anni di contributi). Hollande promette
esoneri fiscali per le aziende che assumono un giovane a tempo indeterminato.
Il Ps pensa inoltre alla creazione di una banca pubblica di investimenti
per il sostegno alle piccole e medie imprese. Ancora: chi è maggiorenne,
in fase avanzata o terminale di una malattia incurabile potrà chiedere
un'assistenza medica per porre fine alla propria vita con dignità.
Senza dimenticare – è scritto nel programma – lo stop al cumulo
dei mandati per i parlamentari.
In Italia Bersani è coalizzato con Alfano e Casini (come se
Hollande fino a ieri fosse stato al governo con Sarkozy e Bayrou), si fanno
le foto e le postano su Twitter; il Pd è ostaggio di un premier
imposto dal presidente della Repubblica, a sua volta succube di enti sovranazionali
che con la democrazia hanno poco a che fare; il Pd ha votato praticamente
tutti i provvedimenti dell'esecutivo mediando costantemente al ribasso
– provvedimenti dove si sono imposti sacrifici ai soliti noti, lasciando
indisturbati gli altri.
Con tutta la buona volontà, le chiacchiere stanno a zero e le
analogie pure. Anche perché nessuno sa, tra un anno, con quale legge
elettorale, con quale coalizione e con quale programma il Pd stia pensando
di presentarsi. Credere che esista una correlazione, una vicinanza o affinità
culturale e politica, tra i socialisti francesi e il Pd è un falso
ideologico. E – purtroppo per noi – a dimostrarlo sono i fatti.