di Riccardo Orioles, "la catena di San Libero" N. 99/2002
Palmanova. Sulla facciata delle elementari, il sindaco di An ha
fatto restaurare il vecchio "Credere obbedire combattere" che dai tempi
del Lui s'era un po' sbiadita. "Ebrei tirchi": e' il punto di vista del
nuovo sindaco di Muggia, Gasperini di An. L'onorevole Menia, di An, e'
il nuovo responsabile della tutela della Risiera di San Sabba, che ai tempi
dei tedeschi serviva per rinchiuderci gli ebrei in attesa di Auschwitz.
Il nuovo sindaco di Trieste, Di Piazza, ha messo nel palazzo del Comune
il busto del podesta' (sotto i tedeschi) Cesare Pugnini. Pugnini servi'
bene il suo governo, ancorche' crucco, collaborando alla
deportazione di decine di ebrei. "E allora? - dice Di Piazza - Chi
dovevo metterci, Stalin?". In programma, sempre a Trieste, una "Via Almirante".
A Verona, i nazirock del circuito "White Power Music" prendono i contributi
del comune, in quanto "esponenti della cultura". Sempre come soldi alla
"cultura", a Padova il comune non finanzia i nazisti ma si limita ad acquistarne
qualche migliaio di libri, onde erudire i cittadini. All'Aquila, il sindaco
Tempesta dedica la nuova piscina comunale ad Adelchi Serena, segretario
nazionale del partito fascista nel 1940. A Bari, monumento - sul lungomare
- ad Araldo di Crollalanza, commissario della Camera delle Corporazioni
della repubblica di Salo'. Inaugurazione in pompa magna, con Fini. Sempre
a
Bari, dedicata una via a Nicola Pende, principale firmatario del Manifesto
della Razza. A Tremestieri Etneo, un paesino vicino Catania (che conosco
bene: vergognosamente infestato dai mafiosi) una strada e' stata recentemente
dedicata non a Giovanni Falcone o Giuseppe Fava, ma allo "statista" Benito
Mussolini. A Ragusa, in programma un monumento a un capomanipolo locale,
tale Filippo Pennavaria, illustre - a quanto si legge nella motivazione
- per aver "liberato Ragusa dalla follia
bolscevica" nel 1920, facendo fuori en passant una sessantina di "folli".
A Bologna, la maggioranza di centrodestra cerca di cancellare la parola
"strage fascista" dalla lapide dedicata alle vittime della strage del 2
agosto '80 alla stazione, e non ci riesce solo per l'indignata reazione
dei parenti delle vittime. Questo promemoria e' dedicato al distratto Presidente
di una Repubblica piu' distratta ancora.