A scuola torna la selezione di classe
 
Bruno Moretto (segretario Comitato bolognese "Scuola e Costituzione"), "il manifesto", 29 giugno 2009


I dati ministeriali confutano che la scuola italiana sia “buonista”. Molti dei paesi i cui studenti vanno meglio a partire dalla Finlandia, sono molto meno selettivi. L’aumento imponente dei respinti è il tentativo della Gelmini di reintrodurre la selezione di classe.

Negli ultimi giorni è stato reso noto dal Ministro Gelmini che il numero degli alunni respinti è stato questo anno di 70.000 nei primi due anni della scuola media, pari al 6% del totale, con un aumento di circa 25.000 unità rispetto allo scorso anno e di ben 372.000 dalla prima alla quarta superiore, pari al 17,8% del totale con un aumento di circa 35.000 unità.
Parimenti si è saputo che il numero dei non ammessi all’esame di Stato è di circa 30.000 pari al 6% del totale, contro il 4% dello scorso anno..
Ciò è diretta conseguenza delle modifiche apportate nei criteri di valutazione degli studenti prima dal Ministro Fioroni: promozione solo con tutte le materie sufficienti e reintroduzione del giudizio di ammissione all’esame finale e poi dalla Gelmini: introduzione del voto di condotta ai fini della promozione.
Il Ministro Gelmini ha affermato al riguardo che “nessuno si compiace per l’aumento delle bocciature.., ma serve una scuola del merito, non una scuola buonista.”
Sentendo una tale dichiarazione qualcuno potrebbe pensare che la scuola italiana sia stata negli anni precedenti alle nuove norme una scuola lassista, una scuola che promuoveva tutti.
I dati ufficiali del Ministero dimostrano tutto il contrario.
Nel 2006/07 gli abbandoni totali sono stati 44.664 di cui 20.168 negli Istituti professionali, i bocciati in prima classe delle superiori sono stati 119.474, pari al 18,9%, dei quali 40.649 (29,4%) nei professionali.
Gli alunni ritardatari di un anno nei professionali sono il 25,9%.
Il tasso di abbandono totale nei 5 anni delle superiori è del 22%.
Negli altri paesi c’è forse più selezione ?
Tutto il contrario !
Molti dei paesi i cui studenti ottengono risultati migliori dei nostri nei test della ricerca Ocse Pisa in pratica non bocciano nessuno fino a 16 anni.
La percentuale di ripetenti fra gli studenti 15enni nel nostro paese raggiunge il 15% (dati 2003), mentre nella mitica Finlandia si raggiunge solo 2,8 %. Percentuali decisamente più basse delle nostre hanno anche il Canada, l’Australia, la Svezia, gli Stati Uniti, l’Inghilterra (2,1), il Giappone (0 !).
Eppure i loro studenti vanno meglio dei nostri. Come lo spiega il nostro Ministro ?
Quando poi si scopre che l’aumento delle bocciature coinvolge soprattutto gli studenti dei professionali e fra questi in particolare gli stranieri sorge il dubbio che il merito sia solo una copertura e che l’operazione della Gelmini non sia altro che il tentativo di espellere dalla scuola i più deboli per farli entrare precocemente nel mercato del lavoro, magari attraverso qualche corso professionale regionale.
Si tenta cioè la reintroduzione della selezione di classe.
Ma l’art. 34 della nostra Costituzione afferma che: “La scuola è aperta a tutti.
L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.”