Da "Umanità Nova" n. 08 del 4 marzo 2001
Analizzare il profilo reale della cosiddetta "cultura non conforme", riunitasi dal 22 al 25 febbraio a Verona, ci permette di dimostrare come le reazioni di molti rappresentanti della classe dirigente locale (laica ed ecclesiastica) rispetto alle presunte aggressioni subite dalla città di Verona (caso Marsiglia, accuse di razzismo, ecc) siano state caratterizzate da un elevato livello di ipocrisia e da una minima onestà politica ed intellettuale.
Da diverso tempo ormai in molti ambienti della città si ha effettivamente la sensazione che l'amministrazione locale sia impegnata in un progetto di promozione e diffusione di una cultura di ispirazione apertamente antidemocratica e intollerante, violentemente razzista e xenofoba. In un dossier pubblicato qualche tempo fa dal collettivo Porkospino, intitolato Allarmi son fascisti!, venivano esaminati i rapporti - ufficiali o informali, comunque organici - tra alcuni settori dell'amministrazione pubblica locale e le varie organizzazioni della destra profonda (dalle associazioni oltranziste cattoliche ai gruppi di skinheads neonazisti). Sulla base dei fatti denunciati dal dossier, l'ipotesi che sia in corso di sviluppo a livello istituzionale un progetto politico di matrice neofascista assume notevole concretezza.
Non conformi alla simpatia
L'assessorato alla cultura del Comune di Verona si è fatto promotore dal 22 al 25 febbraio, presso il teatro Camploy, di una mostra-mercato del libro, con annesso convegno, dal titolo Alla scoperta della cultura non conforme. Con modalità già collaudate in altre occasioni (ricordiamo che il raduno neonazista del 16 dicembre scorso all'Estravagario teatro-tenda era stato presentato come "un'occasione di sano divertimento per i giovani"), anche nel caso della mostra al Camploy i reali contenuti dell'iniziativa sono celati dietro un titolo non solo tranquillizzante per sua genericità, ma anche piuttosto accattivante. È sufficiente, però, la sola sigla Sinergie Europee (altro ente promotore dell'iniziativa) per capire come la fiera del Camploy altro non sia che una vera e propria fiera della cultura dell'estrema destra italiana. Il progetto di ricostruzione europea promosso da Sinergie Europee, che si fonderebbe sul coordinamento delle forze antiamericane e antimondialiste, al di là degli schematismi ideologici, è connotato in senso fortemente neonazista e antisemita. Risultano vicini a Sinergie Europee vari soggetti appartenenti alla destra radicale. Tra gli altri, Gabriele Adinolfi, fondatore di Terza Posizione insieme a Roberto Fiore; Mario Gozzoli, animatore di "Uomo libero", nota rivista razzista (presente alla mostra); il già citato Roberto Bussinello e Paolo Karatossidis di Forza Nuova; Piero Puschiavo del Fronte Veneto Skinhead. Aderisce al progetto Sinergie Europee anche la rivista "Orion", pure presente alla mostra, "mensile antimondialista per la sovranità popolare, per il primato della politica sull'economia, per la salvaguardia delle specificità culturali, tradizionali e religiose, contro l'omologazione planetaria del Nuovo Ordine Mondiale".
Mille definizioni per una sola realtà: neonazismo.
Entriamo, con naso e baffi finti
Lo sappiamo, conoscete tutti di che pasta sono fatti i porci fascisti e i contenuti delle loro pubblicazioni. Non c'è bisogno di dire molto. Eppure, trovarsi in mezzo a tanta fiera gioventù e al meglio della produzione editoriale dei nipoti di Mussolini, Hitler, Evola, Codreanu, v'assicuriamo un certo effetto lo fa. Soprattutto se la prima persona che ti passa davanti è il colonnello Amos Spiazzi che saluta a braccio teso i camerati, se la maggior parte del pubblico d'intellettuali è costituito dalle teste pelate del Fronte Veneto Skinnhead, se aggirarsi tra i libri vuol dire passare in rassegna il "meglio" del pensiero del raccapriccio.
Se poi ti viene in mente pure che - come già successo per i concerti nazi - la mostra-mercato è finanziata dal Comune (con circa 38 milioni), e in un certo senso hai contribuito involontariamente pure tu alla riuscita operazione di sdoganamento del nazismo a Verona, beh un po' la voglia di humour ti passa.
I rappresentanti delle istituzioni di Verona... che sagome! Tra un editore che nega l'olocausto e uno skin che spera di spezzare le gambe ai puzzolenti "rossi" di fuori (uno sparuto presidio antifascista tenuto a debita distanza dalla celere), sguazzano a loro agio i vari assessori alla cultura (del manganello), alla sicurezza (col manganello) e il mitico ex picchiatore ora vicesindaco Luca "Boja chi molla" Bajona.
Questi sono pure codardi, comunque. Non hanno il coraggio di dichiararsi feccia fino in fondo. Infatti al centro dello spazio allestito con le bancarelle di libri, per ribadire che loro hanno organizzato questa cosa al di là degli schieramenti ideologici in nome del non-conformismo editoriale, ecco uno striminzito banchetto con alcuni titoli di sinistra: edizioni Kaos, Leoncavallo, Datanews, Manifesto. Il quadretto era alquanto fellinianamente surreale: skins tatuati, rasati e ipersvasticati aggirarsi tra i tavoli, tra cui anche quello con i libri del Leoncavallo... Come se, per cautelarmi, ad un convegno sul pensiero insurrezionalista rivoluzionario mettessi sul banchetto delle distribuzioni qualche libro di Bruno Vespa.
Che le case editrici non schierate con Goebbels non sapessero di essere
presenti ad una simile fiera degli orrori, poco importa. Durante il convegno
è stato infatti spiegato che quella non era una mostra di case editrici
(ogni tavolo coi libri aveva la targhetta in bella mostra della casa editrice
di riferimento), ma una mostra di libri e loro si sono rivolti ai distributori
e i distributori in catalogo c'avevano pure quei libri lì e... Falsi,
ipocriti e nazisti: e noi, in missione, in mezzo.
Spazio alla cultura
Tra le case editrici presenti alla mostra presso il teatro Camploy, segnaliamo:
Akropolis e All'insegna del veltro: Nuova Destra radicale: opere di De Benoist, il padre della Nouvelle Droite, Tarchi, Corneliu Z. Codreanu, il fondatore della famigerata Guardia di Ferro rumena;
AR: di Franco Freda. Pubblica opere di Evola, Hitler, Goebbels, Hess, Codreanu, oltre dello stesso Freda;
Effedieffe e Editoriale Pantheon: oltranzismo cattolico, estrema destra;
Editrice Civiltà: oltranzismo cattolico. E' diretta da don Luigi Villa, il quale risulta accreditato perfino nel sito antisemita www.holywar.org;
Europa Libreria Editrice: libreria-messaggeria-editrice romana: pensiero anticonformista e tradizionale; specializzata in reducismo. Alla Libreria Europa fanno capo le Edizioni Settimo Sigillo e la Fondazione Julius Evola "per la difesa dei valori di una cultura conforme alla tradizione", pure presenti alla mostra; pubblica le riviste "Storia verità" e "De cive";
Famiglia e Civiltà: associazione integralista cattolica veronese, ispirantesi alla figura del brasiliano Plinio Correa de Oliveira, il fondatore della famigerata organizzazione di estrema destra Tradizione, Famiglia, Proprietà;
Graphos: negazionismo. In catalogo: "Bakunin, vita di un rivoluzionario" di Kaminski (!) "L'irritante questione delle camere a gas ovvero da cappuccetto rosso ad... Auschwitz" di Mattogno, "E' autentico il diario di Anna Frank?" di Faurisson;
Il Cerchio: tradizionalismo, neonazismo, pubblica anche testi di Corneliu Z. Codreanu;
Il Cinabro: fascista, negazionista, tradizionalista cattolica in odore di lefebvrismo;
Novantico: militaria, reducismo, RSI, nazi-fascismo;
Pellicani: pubblica sotto-studi su Nietzsche, opere sull'esoterismo di Evola e altro materiale afferente alla cultura della Nuova Destra;
Ritter: altro nome della Società Editrice Barbarossa, legata a Sinergie Europee, ha pubblicato il libro ASSOCIAZIONE D'ARIA FIAMME NERE, Campo X il campo dell'onore;
Sear: di Nereo Villa: psichiatria culturale, 'antropocrazia'; fortemente connotata in senso subculturale;
Società editrice Barbarossa: pubblica Orion e in catalogo ha titoli come:"I congressi nazionali del partito (nazionalsocialista tedesco)", "Léon Degrelle fascista per Dio e per la Patria", "Trattato di saper vivere ad uso delle giovani generazioni" di Raoul Vaneigem (!), "Le campagne militari delle Waffen SS", "Questa è la Hitlerjugend".
Nello spazio riservato alle riviste da notare gli involontari accostamenti
tra "Civitas Christiana", periodico dei tradizionalisti cattolici veronesi,
e una rivista filo-islamica fondamentalista. Presenti giornali nazional-comunitaristi
("Comunitarismo", "Rinascita nazionale") e alcuni numeri di "Terra Insubre"
(padano-secessionisti-filonazi).
I fantastici relatori al convegno "La censura del chiasso - Come lo strapotere mediale uccide il dissenso"
Caludio Risè
Psicanalista, è l'autore del saggio Essere uomini, la virilità in un mondo femminilizzato, Red Studio Redazionale. Pubblica anche per l'editrice Barbarossa. Secondo Risè il maschio moderno, che vive nella società occidentale stretto tra consumismo e femminismo, rischia di perdere la sua identità. Il ruolo dominante che l'uomo si è dato, è sempre più contrastato e sconfitto dal nuovo potere delle donne: in società, sul lavoro, in famiglia. Nasce così I'uomo 'matrizzato', "sottomesso alla società, Grande Madre di tutti i consumi". Quali possibilità ha il maschio di uscire dal mondo femminilizzato e "materno-infantile"? La via indicata da Claudio Risé si colloca nella consapevolezza della crisi della modernità e passa attraverso la riscoperta di ciò che è maschile e virile, proponendo un ritorno al maschio selvaggio e guerriero . Le tesi espresse nei libri di Claudio Risé si ritrovano nel sito: www.maschiselvatici.it (di cui lo stesso Risè è il principale animatore).
Colpisce la sintonia tra questa aulica filosofia selvatica e la ribellione della gente veneta. Sembra che il Selvatico trovi un terreno fertile tra "uomini che non possono aver dimenticato il profondo legame che li ha sempre uniti alla Natura" (dal citato sito dei Maschi Selvatici). Le posizioni ideologiche di Risè sono ben illustrate in un'intervista di Gianluca Savoini allo stesso Risè, pubblicata su "La Padania", in cui il nostro villoso (ma ahimè vittima di incipiente calvizie) psicoterapeuta tesse le lodi all'altrettanto macho Bossi.
Guido Giraudo
Autore del libro-cult Sergio Ramelli, Effedieffe 1984. A meno di omonimia, scrive anche di cucina (Viva la pasta di tutti i colori e Oriente in cucina, Piccoli 1990). Consigliere di presidenza dell'Associazione per la formazione al giornalismo (Afg) "Walter Tobagi" di Milano. Ha relazionato al I meeting internazionale dei Giovani Veneti nel mondo del 5-7 dicembre 2000 (cfr. nel sito www.regione.veneto.it).
Walter Pancini
Direttore generale Auditel. Esperto delle tecniche di telecomunicazione e della ricerca sociale. Ha ricoperto cariche direttive nell'ambito della grande distribuzione (tra l'altro per "La Rinascente"). Lo riguardano direttamente le accuse mosse all'Auditel di non aver rilevato in modo corretto i dati ascolto TV, da parte di alcune TV, e in particolare da parte di Vittorio Cecchi Gori. Insegnante del XII biennio all'Afg "W. Tobagi".
Enzo Cipriano
Editore, titolare delle edizioni Settimo Sigillo. Figura imbarazzante anche per la destra, si direbbe, date le difficoltà di Cipriano a portare i suoi libri alle manifestazioni di AN.
Marcello Staglieno
Ha scritto il libro Fini: un'Italia civile, Ponte alle Grazie, Milano (Il progetto di AN dalle parole di Fini in un'intervista di Staglieno; basta con la parola Paese: dobbiamo tornare alla parola Patria).
Gianfranco de Turris
Giornalista RAI, presidente Fondazione Julius Evola costituita nel 1975.
Tra i suoi libri: con Sebastiano Fusco, Il simbolismo della spada. Fantastico e simbologia;
Come sopravvivere alla modernità (Evola, Junger, Mishima),
con Enrico Nistri e Adolfo Morganti, Julius Evola. Mito, azione, civiltà;
Elogio e difesa di Julius Evola;
Politicamente scorretto.
Nota a margine Erano naturalmente presenti in carne, ossa e aspersorio anche alcuni esponenti locali dell'integralismo cattolico. Da un articolo apparso sul quotidiano "L'Arena" (25 febbraio) si apprende che l'inchiesta sui presunti reati d'istigazione all'odio aperta sei anni fa a loro carico è stata archiviata. Ma la cosa sconcertante è un'altra: da un controllo effettuato sugli elenchi di "tradizionalisti cattolici esterni" trovati in casa degli integralisti ci sono i nomi di alcuni esponenti di Stay Behind e Ordine Nuovo, di un militante di estrema destra arrestato per costituzione del partito fascista e per concorso nella strage del treno Italicus, di un altro indagato in passato per l'attentato al treno 904 Napoli-Milano, e, infine un altro il cui nome era sull'agenda di una cittadina sudamericana coinvolta in un'inchiesta su un vasto traffico di armi nel Veneto.
A cura di Giano Mishima conte di Predappio
e Dottor Platano