Jeff Halper insegna antropologia alla Ben Gurion University in Israele.
E' coordinatore del "Movimento israeliano contro le demolizioni" (Icahd)
e direttore della rivista critica "News from within", pubblicata dall'Alternative
Information Center. In gennaio e' stato arrestato dalla polizia israeliana
mentre protestava contro la demolizione di 58 case a
Rafah da parte dei tank di Sharon. Questo articolo è stato
pubblicato dal quotidiano "Il manifesto" del 17 gennaio 2002
Come prima cosa, crei grandi aspettative. Strette di mano di fronte
alla Casa Bianca. Una retorica di pace ("Basta con la guerra. Basta con
i bagni di sangue"). Elezioni, il diritto di avere una propria bandiera.
Poi, incontri segreti, vertici, cene, trattati di pace, accordi quadro,
promesse, benefici futuri sbandierati di fronte a bocche affamate. Altre
strette di mano, altri "gesti".
Poi crei un quadro di pace che ti garantisca una superiorita' negoziale.
Prendi leggi internazionali, convenzioni dei diritti umani, risoluzioni
dell'Onu e, per dare la giusta misura, arruoli come "mediatore" il tuo
alleato strategico, la maggiore potenza mondiale, la stessa che ti rifornisce
di armi.
Poi, mentre ad Oslo, Washington, Parigi, il Cairo, Wye Plantation,
Stoccolma, Amman, Camp David, Sharm el Sheik parli di pace, crei una situazione
sul campo che ti garantisca un controllo permanente e pregiudichi la riuscita
dei negoziati.
Nei sette anni seguiti alla firma degli accordi di Oslo fai in modo
di:
1. Smembrare la West Bank in tre aree "A, B e C", dando all'Autorita'
palestinese pieno controllo di solo il 18% di territorio e un controllo
formale del 61%; dividere la piccola striscia di Gaza in "aree gialle,
bianche, blu e verdi", fornendo a 6.000 coloni il controllo del 40% del
territorio e confinando un milione di palestinesi nella porzione restante;
separare completamente Gerusalemme est dalla societa' palestinese.
2. Espropriare 200 chilometri quadrati di fattorie e pascoli ai legittimi
proprietari palestinesi per costruire i tuoi insediamenti, le tue autostrade,
le tue infrastrutture.
3. Sradicare circa 80.000 ulivi e altri alberi da frutto che si trovano
sulla strada dei tuoi progetti di costruzione, gettando nella miseria i
contadini e trasformandoli in lavoratori a giornata per il tuo mercato
del lavoro.
4. Costruire circa 30 nuovi insediamenti, fra cui intere citta' come
Kiryat Sefer e Tel Zion, oltre alle decine gia' esistenti nei Territori
occupati su cui stai gia' negoziando, e costruire 90.000 nuove unita' abitative
a Gerusalemme est solo per la tua popolazione.
5. Demolire piu' di 1.200 case dello stesso popolo con cui stai trattando
la pace.
6. Raddoppiare la tua popolazione di coloni portandola fino a 400.000
unita', decidendo senza accordo con la controparte che il 90% degli insediamenti
rimarranno comunque sotto la tua sovranita'.
7. Avviare la costruzione di 480 chilometri di autostrade e "strade
di congiungimento" tra i tuoi insediamenti, trasformando il futuro territorio
del tuo partner di pace in un arcipelago di minuscole isole disconnesse
e impedendo di fatto la nascita di un'economia autonoma e competitiva.
8. Imporre un "blocco" permanente per impedire a coloro a cui hai sottratto
la terra di trovare lavoro nel tuo sistema economico, perche' hai scoperto
che i lavoratori rumeni e thailandesi sono meno costosi e piu' docili.
Nel far cio', impedisci loro di entrare a Gerusalemme, dove sono ubicati
i luoghi a loro piu' sacri.
9. Sfruttare le loro risorse naturali in modo unilaterale, drenando
il 25% dell'acqua del tuo paese dalle falde acquifere dei tuoi vicini,
lasciati a morire di sete per mesi.
10. Distruggere le loro campagne e i loro territori, soffocando il
loro ambiente con massicci insediamenti e autostrade per i tuoi deserti
urbani e industriali.
Poi aspetti che la tua occupazione diventi irreversibile e completa,
che le due economie siano definitivamente sotto il tuo controllo - con
tutte le reti elettriche, le autostrade e le infrastrutture urbane. Poi
annunci che la tua concezione di pace e' "separazione", e rinchiudi i tuoi
vicini in un pugno di piccoli isolotti, spazzando via ogni residua speranza
che essi avevano in un futuro migliore, in un paese degno di questo nome
e in un'identita' effettiva. Continui a rafforzare il tuo controllo, riducendo
lo
spazio vitale, umiliandoli e molestandoli finche' non esplode la rivolta.
Poi racconti al mondo la tua versione dei fatti: quanto hai cercato
di negoziare, quanto sei stato "generoso", quanto volevi la pace, e quanto
sei dispiaciuto che "loro" non l'hanno voluta. Racconti come "loro" hanno
lanciato pietre contro le tue buone intenzioni, come "loro" non sono partner
leali per fare la pace, come "loro" non sono pronti per la pace. Cosi',
finche' non si decidono a porre fine alle violenze e a ritornare a qualche
tavolo negoziale che ti permetta innanzitutto di consolidare il tuo
controllo, dovrai ricorrere alla forza - forza difensiva naturalmente,
perche' sono "loro" gli aggressori. Le armi americane piu' all'avanguardia,
i cecchini e i blocchi, la distruzione di migliaia di ettari di terra agricola
e di centinaia di case... Fintantoche' non recepiranno il massaggio.