Sono sgomento, è come se avessero arrestato anche me. A leggere
le accuse contestate alle venti persone arrestate stanotte mi vengono i
brividi: "cospirazione politica, sovversione dell'ordine economico, propaganda
sovversiva". Trovo una sinistra assonanza con un fatto che molti di noi,
me compreso, hanno finora sottovalutato: noi 93 che il 21 luglio 2001 eravamo
dentro la scuola Diaz siamo tuttora indagati per associazione a delinquere
finalizzata alla devastazione. Noi che siamo stati pestati e arrestati
sulla base di "prove" costruite dalla stessa polizia (le due molotov).
Due di noi, cittadini tedeschi, in occasione del Forum di Firenze sono
stati respinti alla frontiera, proprio in ragione di quest'accusa ancora
in corso. I nostri diritti civili - evidentemente - sono tuttora limitati,
siamo persone sospette.
Questi arresti, quest'ondata repressiva in cui - per quello che sappiamo
- si contestano reati di tipo politico, confermano gli allarmi che tante
volte io stesso ho lanciato sulla qualità della nostra democrazia,
sullo stato dei nostri diritti.In questi mesi ho tante volte ricordato
che nessuno, a un anno e 4 mesi dai fatti, ha mai preso le distanze nemmeno
da un episodio grave e infamante per le forze dell'ordine come il blitz
alla Diaz. Il capo della polizia, De Gennaro, non ha mai rinnegato quell'operazione,
non ha mai trasmesso al paese un messaggio di autocritica, di presa di
distanza. Tutti i funzionari implicati nel blitz, e accusati di reati infamanti
come la calunnia, il falso ideologico, le lesioni personali, sono ancora
la loro posto.
In questo anno e più trascorso dai fatti di Genova i vertici
della polizia, del governo, dello stato, non hanno fatto nulla per colmare
quel fossato che si è aperto a Genova fra le istituzioni e la società
civile. Quest'ondata repressiva, a pochi giorni dal Forum di Firenze e
dalla smentita degli inutili allarmi lanciati in precedenza, allarga ancora
quel fossato, e tenta di spingere ai margini della vita civile migliaia
di persone, intere moltitudini. Quello che sta accadendo a Cosenza, a Trani,
nel paese riguarda tutti i cittadini che hanno a cuore i diritti civili
e le libertà garantite dalla costituzione. Io stesso, oggi, mi sento
meno sicuro di ieri. Avverto una perdita nella qualità dei miei
diritti di cittadino. E' come se avessero arrestato anche me.