Paolo Ferrero, "Liberazione", 13 luglio 2011
L’attacco speculativo contro l’Italia è arrivato. Se non verrà
bloccato determinerà effetti molto pesanti sulla condizione sociale
del paese: disoccupazione, ulteriore precarietà, taglio di salari
e pensioni, taglio dello stato sociale. Come abbiamo visto per quanto riguarda
la Grecia, la speculazione produce danni come una guerra e le politiche
europee non costituiscono una difesa ma favoriscono la speculazione. Una
guerra economica scatenata dalle classi dominanti – politiche ed economiche
– contro i popoli europei al fine di cancellare tutte le conquiste ottenute
dal secondo dopoguerra in avanti, sia quelle sociali che quelle democratiche.
La reazione a questo attacco speculativo è la proposta – caldeggiata
dal Presidente della Repubblica – di unità tra tutte le forze politiche
per approvare la manovra. Si tratta di una prospettiva non solo sbagliata
ma dannosa: la manovra, come segnala anche la Cgil, non è rivolta
contro la speculazione ma contro i lavoratori e lo stato sociale. L’approvazione
della manovra, che è recessiva, aggraverà la situazione,
mettendo a disposizione della speculazione ulteriori risorse di cui cibarsi.
Siamo quindi contro ogni forma di patto politico per approvare la manovra
e riteniamo necessario opporsi alla manovra in tutti i modi al fine di
evitare la sua approvazione. Occorre costruire la mobilitazione sociale
contro questa manovra, che è solo l’inizio della stangata che hanno
programmato a livello europeo.
Per sconfiggere la speculazione è necessario fare una manovra
contro la speculazione e contro gli speculatori, cioè quei delinquenti
in giacca e cravatta che vanno sotto il nome di banchieri e finanzieri
e che dalla distruzione dell’economia di interi stati stanno guadagnando
barche di quattrini: i nostri.
Questa è l’elementare verità che occorre gridare dai
tetti in questi giorni in cui la censura verso ogni voce fuori dal coro
è totale: per sconfiggere la speculazione occorre combattere la
speculazione, non sparare sui popoli. Questa elementare verità si
basa su una premessa: sconfiggere la speculazione è possibile. La
speculazione viene presentata come un fenomeno naturale, come una specie
di tempesta scatenata dagli dei. Gli ideologi del neoliberismo – che vanno
sotto il nome di economisti – ci presentano il capitalismo neoliberista
come fosse un fenomeno naturale. E’ una menzogna!
La speculazione è stata volutamente resa possibile dalla deregolamentazione
di ogni aspetto dei mercati finanziari ad opera dei governi e dei parlamenti.
La forza della speculazione non è intrinseca ma è stata creata
da decisioni politiche sbagliate assunte in questi anni in nome dell’ideologia
neoliberista. La speculazione può essere sconfitta a partire da
decisioni politiche che correggano gli errori del passato e costruiscano
un nuovo sistema di regole.
Non è un caso che la speculazione stia attaccando l’Europa.
Solo in Europa le classi dirigenti di centro destra e di centro sinistra
sono state così criminali da costruire – a partire dagli accordi
di Maastricht – un sistema finanziario che consegna totalmente in mano
degli speculatori i destini delle nazioni e dei popoli. Solo in Europa
la Banca Centrale non può acquistare i Titoli di debito degli stati
nazionali, obbligandoli a cercare sul mercato – cioè dagli speculatori
– le risorse necessarie a finanziarie il debito. Negli Stati Uniti la Federal
Reserve può tranquillamente acquistare – come hanno sempre fatto
le banche centrali di ogni singolo paese anche in Europa sino all’avvento
dell’Euro – i titoli del debito pubblico.
Questa è la prima proposta che avanziamo: a livello europeo
si decida che la BCE acquisti subito a al tasso di interesse fissato ufficialmente
(1,5%) i titoli degli stati sottoposti ad attacchi speculativi. Questo
porrebbe immediatamente fine alla speculazione perché verrebbe a
mancare immediatamente la possibilità di speculare al ribasso. Se
i governanti europei non assumono questa posizione vuol dire che stanno
dalla parte degli speculatori e non delle nazioni che rappresentano. Invece
di finanziare gli speculatori (cioè le Banche), la BCE difenda gli
stati dalla speculazione!
In secondo luogo è necessario porre da subito una tassa alle
transazioni speculative di capitale (denaro contro denaro) in modo da togliere
convenienza economica alle manovre speculative (la cosidetta Tobin Tax).
La speculazione avviene attraverso piccolissimi guadagni percentuali su
masse enormi di denaro. Basta una piccola tassa per togliere convenienza
alla speculazione.
In terzo luogo è necessario impedire la vendita di titoli allo
scoperto. Forse non tutti sanno che nel mercato azionario italiano è
possibile mettere in vendita titoli anche se non si posseggono. Questa
è una delle modalità più utilizzate dagli speculatori
per fare una speculazione al ribasso (come quella che stanno subendo i
titoli di stato in questi giorni). In altri paesi europei – a cominciare
dalla Germania – questa pratica è illegale. Che cosa aspetta il
Parlamento italiano e rendere illegale anche in Italia questa pratica che
ha l’unico scopo di favorire la speculazione?
In quarto luogo la speculazione viene fatta direttamente dalla Banche
e dai fondi che da esse dipendono. Una delle modalità è quella
di tenere “fuori bilancio” una massa sterminata di “derivati”. Si faccia
una norma che impedisca alle banche di gestire i “derivati” fuori bilancio,
riportando il complesso dell’attività finanziaria all’interno delle
regole fissate e oggi completamente aggirate.
Se queste misure non dovessero bastare l’Italia deve ristrutturare
il debito, garantendo per intero i piccoli risparmiatori e allungando unilateralmente
i tempi di restituzione e le cifre da restituire alle grandi finanziarie,
cioè agli speculatori. Anche se nessuno ne parla, l’Islanda lo ha
fatto con ottimi risultati.
Le 5 proposte sopra esposte servono a bloccare la speculazioni. Ne
avanziamo altre 5 che rappresentano una manovra economica alternativa a
quella proposta dal governo:
Si faccia immediatamente una tassa sui grandi patrimoni. Una piccola
tassa sui grandi patrimoni che superano il milione di euro permetterebbe
di abbassare le tasse ai lavoratori, ai pensionati e di dar vita ad un
reddito sociale per i disoccupati.
Si azzerino le grandi opere (dalla TAV in Val di Susa al Ponte sullo
stretto) e con quelle risorse si faccia un piano per rendere autonomo energeticamente
ogni edificio pubblico (pannelli solari su tutti i tetti).
Si obblighino le aziende che de localizzano a restituire i finanziamenti
pubblici di cui hanno beneficiato.
Si dimezzi lo stipendio dei parlamentari e si riducano gli enti inutili
usando quelle risorse per stabilizzare i precari della pubblica amministrazione
Si ritiri l’esercito dall’Afganistan, si smetta di bombardare la Libia,
si riducano di un quarto le spese militari e con quei soldi di finanzi
lo stato sociale e l’istruzione pubblica.
Più pesante è la crisi e più servono scelte nette
i governanti europei e italiani, vogliono utilizzare la speculazione come
scusa per distruggere i diritti sociali e civili. Noi al contrario vogliamo
mettere la mordacchia al capitale finanziario per impedire la speculazione
e allargare i diritti sociali e civili. Questa è la posta in gioco
oggi in Italia e in Europa.