di Tommaso Di Francesco, "il Manifesto", 21 novembre 2002
Lunedì da Pristina è arrivata una nota del comando Kfor-Nato diffusa proprio nel giornio dell'arrivo di Kofi Annan, segretario Onu. Nella nota - emessa dopo la distruzione con attentati al tritolo di due chiese ortodosse che non avevano protezione militare - si giustificava la disattenzione dei militari atlantici annunciando anzi che la Kfor-Nato in Kosovo d'ora in poi proteggerà solo «siti religiosi d'importanza storico-artistica e attivi al culto», perché «quelle chiese erano da tempo abbandonate e non avevano rilevanza artistica, una era stata costruita nel 1940 e l'altra nel 1997 e non contenevano arredi di alcun genere». Essendo la Kfor-Nato in Kosovo comandata dal generale italiano Fabio Mini, l'incredibile «nota» non può che essere sua. Ed è vergognoso. Visto che in Kosovo i contingenti Nato sono 35mila uomini che, dall'estate del 1999 hanno occupato la regione - ancora serba - amministrata protempore dall'Onu. Ebbene, da quella data sono stati uccisi più di mille serbi, rom e albanesi moderati, altrettanti sono desaparecidos, 200.000 serbi e rom sono fuggiti sotto il terrore della nuova contropulizia etnica. Ma l'arte che c'entra? E' che in questi due anni le milizie dell'ex Uck, alleato in guerra della Nato, hanno distrutto 110 chiese ortodosse, ha ricordato lunedì il vescovo Artemje. «Non storico-artistiche» per il Mini-generale - famoso perché durante il governo D'Alema era il capo ufficio informazione pubblica al ministero della difesa, ma poi indimenticabile redattore di Limes, con l'articolo che un anno fa aggrediva così chi era contro la guerra Usa all'Afghanistan: «Spazzatura propagandistica e di disinformazione che ci viene propinata sotto le nobili vesti del diritto al dissenso». Perché è così ignorante? Vorremmo sapere infatti come fa lui a giudicare di scarsa rilevanza storico-artistica una chiesa (?!) tanto da decidere se può o meno essere rasa al suolo. Dovrebbe ricordare che: 1) le 110 chiese ortodosse fatte saltare finora erano artisticamente rilevanti, dice l'Onu, 2) il fatto che quelle di questi giorni siano del 1940 e del 1997 non vuol dire nulla, visto che erano costruite con pietre di edifici medioevali distrutti in storici massacri precedenti, 3) dire che «non contenevano arredi di alcun genere» è uno sfottò, visto che quegli arredi ( con le icone) sono stati trafugati - vuole vedere le foto? - e vandalizzati sotto gli occhi della Nato, 4) e che è un'infamia bella e buona raccontare che non sono «attivi al culto», visto che i serbi sono stato costretti con la violenza a fuggire e che l'Onu «promette» di farli rientrare. Faccia il suo mestiere, generale!