comunicato dell'Unione Sindacale di Base, 28 ottobre 2010
L'intesa raggiunta ieri tra Confindustria e CGIL-CISL-UIL rilancia una
nuova stagione di collaborazionismo finalizzata a garantire nuovi margini
di profitto al padronato.
In nome dell'emergenza sociale e della lotta alla crisi si scarica
ancora addosso ai lavoratori il peso della mancanza di competitività
dell'economia del paese: come se i lavoratori italiani non fossero già
agli ultimi posti in Europa come salari, e ai primi posti come ritmi di
lavoro e di omicidi per infortunio.
Nel giro di pochi Epifani è passato dal ventilare lo sciopero
generale alla stesura di un nuovo patto sociale, tutto sbilanciato a favore
delle esigenze prioritarie delle imprese e non sulle priorità dei
lavoratori.
Noi invece respingiamo l'assurda logica che vuole far coincidere gli
interessi delle imprese con gli interessi dei lavoratori, come respingiamo
lo scambio tra la dovuta proroga degli ammortizzatori sociali e l'impiego
di ancora più ingenti risorse pubbliche a favore delle imprese.
Inoltre a conferma delle intenzioni di Governo, Confindustria e Cgil-Cisl-Uil,
è stato contestualmente siglato il "Patto sull'apprendistato", che
diventa il contratto di ingresso al lavoro per tutti i giovani , con meno
salari e meno diritti. Così Cgil-Cisl-Uil sono stati capaci di concedere
a tavolino al padronato quel Contratto di Primo Impiego che in Francia
è stato respinto con le grandi lotte?
USB ritiene urgente definire, con chi si vorrà opporre realmente
a questa macelleria di diritti e di reddito, un'ampia mobilitazione sociale
e sindacale contro il procedere a tappe forzate di questo tavolo tra padronato,
sindacati collaborazionisti e governo.