comunicato stampa del Partito comunista dei lavoratori, 10 giugno 2010
In un colpo solo, mentre la Fiat vuole contratti polacchi, il governo
muove guerra frontale al pubblico impiego: con blocco dei contratti, licenziamento
di massa dei precari, nuovi tagli a cascata su scuola e sanità,
elevamento dell?età di pensione.. Perché tutto questo? Per
garantire i banchieri, italiani ed europei, sulla tenuta di titoli di Stato
che hanno comprato ( risparmiando sulle tasse). Cioè per garantire
i principali rapinatori di salari, pensioni, servizi degli ultimi vent?anni,
oltreché i principali responsabili del crack.
Di fronte a questo scandalo, c?è il disarmo dell??opposizione?.
Prodi si congratula con..Tremonti. Il Pd chiede meno tasse per i padroni,
alla coda di De Benedetti. Di Pietro vota il Federalismo di Bossi (più
soldi a padroni e cliniche del Nord, più saccheggio di servizi pubblici
al Sud). Tutti pendono dalle labbra di Marcegaglia. Mentre Cisl e Uil fanno
scudo al governo, e la Cgil convoca uno sciopericchio ridicolo di 4 ore.
Quanto alle cosiddette sinistre "radicali"- ex ministeriali- si limitano
a "denunciare", senza proporre alcuna azione reale: per non spaventare...il
Pd ed Epifani.
Questo spettacolo deve finire. E' l'ora di agire. E' ora che tutte
le sinistre politiche e sindacali promuovano unitariamente una mobilitazione
vera, radicale, prolungata; che si combini con l'occupazione delle aziende
che licenziano, il presidio dei pubblici uffici e delle scuole, l?assedio
di massa di governo e Parlamento; che si unisca alle mobilitazioni in corso
in altri paesi europei; che duri sino alla sconfitta di governo e padronato.
Lo sciopero generale del 25 Giugno va prolungato in questa direzione Paghi
chi non ha mai pagato! Si tassino i grandi patrimoni, rendite, profitti.
Si annulli il debito pubblico verso le banche, che vanno nazionalizzate
senza indennizzo, sotto controllo sociale. Si abbattano spese militari
e privilegi clericali . Si investano le risorse così liberate per
allargare le protezioni sociali e promuovere un grande piano per
il lavoro. Si apra un vera prova di forza per cacciare assieme a Berlusconi
le classi dirigenti del Paese, liberando la via per una vera alternativa.
Il Partito Comunista dei Lavoratori ( Pcl) si batterà in ogni
caso e ovunque per una vera ribellione sociale, contro lo spirito della
rassegnazione e della resa.