Da tempo il Comune, in mano alla destra più o meno nostalgica,
intende dare uno spazio pubblico a Mario Granbassi, giornalista fascista
morto in Spagna combattendo con Franco contro la legittima Repubblica democratica.
Nel 1939, in pieno fascismo e dopo le leggi razziali, gli era stata dedicata
una strada vicino a via Besenghi, togliendola allo storico “non ariano”
Samuele Romanin.
Ora la Giunta comunale vuole, a tutti i costi, togliere all’ebreo Giuseppe
Revere una parte della sua via, la scalinata vicino a Piazzale Rosmini,
per darla a Mario Granbassi. Le proteste e i dissensi non sono
ascoltati da chi comanda in Piazza Unità. Hanno infatti dichiarato:
“Me ne frego!” e “Facciamo quello che vogliamo!” Anche il parere contrario
degli storici della Deputazione viene messo a tacere.
La parola spetta perciò a tutti gli antifascisti, di Trieste
e non solo, agli italiani e sloveni che vanno alla Risiera non per dovere
di circostanza, come il sindaco, ma convinti che il nazifascismo sia stato
una sciagura che doveva e poteva essere fermata già nei primi
anni Venti. Evitiamo che esso ritorni con l’esaltazione dei suoi “eroi”
e attraverso il revisionismo toponomastico.
L’appuntamento per la protesta popolare, di italiani e sloveni, di
vecchi e giovani, di uomini e donne è sabato 13 dicembre alle ore
15 sulla scalinata Giuseppe Revere (sopra Piazzale Rosmini).
L’adesione alla manifestazione è libera e aperta ai cittadini
e alle associazioni culturali e politiche che concordano con l’obiettivo
di impedire il ritorno, sotto qualsiasi forma, del fascismo.
Parteciperà Gerhard Hoffmann, militante delle Brigate Internazionali in Spagna, nato a Vienna nel 1917.
Cittadini liberi ed eguali