"la Contraddizione", n. 87, novembre-dicembre 2001
Più volte ci è capitato di scrivere le sole consonanti
del cognome mitteleuropeo nordorientale di colui che (“democratico”) può
essere considerato uno dei maggiori guerrafondai usamericani. Del resto,
abbiamo ripe-tutamente detto che le sue due principali allieve e assistenti
rispondono ai bei nomi di Madeleine Albright (“democratica” e sionista)
e Condoleeza Rice (“repubblicana” e antisemita). Sicché che il suo
ascendente na-turale, e sodale in sètte segrete, sia il famigerato
Henry Kissinger (responsabile di mostruosi “crimini contro l’umanita”,
per i quali alcune anime-belle-dell’asinistra hanno chiesto la sua incriminazione
di fonte al tribu-nale internazionale: ancòra ...!) di fama “repubblicana”,
d’appoggio al maniacale Nixon, dimostra che il fatto che negli Usa uno
sia in odore “democratico” o “repubblicano” non importa nulla: è
soltanto questione di convenienza, opportunità o lobby prevalente.
Le bravate “geopolitiche” (ci si scusi questo orrendo termine) di Brzznsk
– sulla traccia della sua Grande scacchiera – dopo lungo esitare, e a parte
l’estrinsecazione avuta nel cosiddetto “piano di difesa” della pari-menti
cosiddetta “nuova Nato” attribuito alla penna del gen. Wolfowitz nel 1992,
hanno preso corpo e piena forma dal 1997. Con l’ascesa di Korbel Albright
alla guida effettiva del governo Usa (crisi finanziaria dell’Estasia, sua
esportazione in Russia e sudamerica, e infine aggressione nei Balcani)
i “corridoi” in direzione Cina si sono aperti. Oggi con Rice (lei stessa,
col padre, interessati nella gestione petrolifera Usa) quella me-desima
strategia continua – da Manhattan fino all’Afghanistan, passando per il
controllo del medioriente, cercando di distruggere insieme i sionisti di
Sharon e la borghesia palestinese di Arafat.
Non è inutile, pertanto, riferire le parole precise pronunciate
dal “maestro” stesso a le Nouvel observateur (la versione diffusa in Usa
è stata censurata) nel relativamente lontano gennaio 1998 – cioè,
prima della “promozione” di Albright – proprio a proposito del ruolo usamericano
nel costituire e fomentare il terrorismo fondamentalista in maschera islamica:
quello che oggi in qualche maniera gli è sfuggito di mano o comun-que,
e questo è ciò che più conta, non serve più
allo scopo antirusso di allora [per maggiori informazioni, cfr. <http://emperors-clothes.com>].
Facciamo parlare Brzznsk stesso, incorporando nel testo quelle domande
che invece poi sono state inseri-te redazionalmente dal giornale francese
[si noti, tuttavia, che per la determinazione yankee di Brzznsk, non conta
quasi per niente la possibile distinzione tra mujaheddin e talebani, considerati
entrambi al servizio U-sa].
Secondo la versione storica ufficiale, la Cia ha cominciato ad aiutare
i Mujaheddin nel corso del 1980, cioè dopo l’invasione sovietica
dell’Afghanistan del 24 dicembre 1979. Ma la realtà è completamente
diver-sa. Infatti, era il 3 luglio 1979 (ossia sei mesi prima dell’intervento
sovietico, come sostenne l’allora diretto-re della Cia, Robert Gates, nel
suo memoriale), quando il presidente Carter, di cui ero consigliere per
la si-curezza nazionale [carica oggi rivestita, con Bush jr., proprio da
Condoleeza Rice – ndr], firmò la prima di-rettiva segreta per l’aiuto
agli oppositori dei sovietici. Secondo il mio parere, ciò avrebbe
provocato l’intervento militare sovietico. Non si può dire proprio
che con questa “azione coperta” noi abbiamo spinto i so-vietici a intervenire,
ma certo ne abbiamo aumentato coscientemente la probabilità.
Una tale operazione segreta ha rappresentato un’eccellente idea. Non
c’è niente da rammaricarsi per il fatto che la popolazione afghana
non abbia creduto alle voci sovietiche relative a un coinvolgimento segreto
degli Usa nella faccenda. Anzi, proprio quell’idea ha spinto i russi nella
trappola afghana in una loro guer-ra “stile Vietnam”. Per almeno dieci
anni, Mosca ha condotto una guerra logorante per il governo, un con-flitto
demoralizzante al punto di aver provocato il crollo dell’impero sovietico:
di che cosa dovrei rammari-carmi?
E neppure ho da rammaricarmi per aver sostenuto il fondamentalismo
islamico, fornendo armi e infor-mazioni ai futuri terroristi, poiché
nella storia del mondo è più importante il collasso
dell’impero sovietico che non i talebani. Conta più un movimento
musulmano fomentato o la liberazione dell’Europa centrale con la fine della
“guerra fredda”? Ritenere che il “fondamentalismo islamico” rappresenti
oggi una minaccia è un nonsenso! Si è detto che l’occidente
abbia una politica complessiva nei confronti dell’Islam. Si tratta di un’affermazione
stupida. Non c’è un solo Islam. Se si guarda all’Islam in maniera
razionale e non demago-gica o emotiva, si vede che è, sì,
la prima religione del mondo con un miliardo e mezzo di fedeli, ma che
co-sa hanno in comune il fondamentalismo dell’Arabia saudita, il moderatismo
del Marocco, il militarismo del Pakistan, il filo-occidentalismo dell’Egitto
o il secolarismo dell’Asia centrale? Niente di più di quanto uni-sca
i paesi cristiani.
... e poi uno dice che quel miliardario delinquente di bin Laden è
responsabile di tutto!