Borghezio invoca la pulizia etnica. Inquietante comizio anti-islamico del politico leghista

"il manifesto", 9 agosto 2008


Insulti e gesto dell'ombrello all'indirizzo del sindaco Marta Vincenzi e un discorso in cui si è parlato di «pulizia etnica» e di «spade di Giussano»: delirante comizio ieri a Genova dell'europarlamentare leghista Mario Borghezio contro la proposta della giunta di centrosinistra di creare un centro interreligioso alla Commenda di Prè. Una proposta che arriva nel pieno dello scontro sulla costruzione della moschea, con Lega e An scatenate. «È una proposta vergognosa che viola un luogo storico - ha esordito - La Repubblica di Genova è stata un baluardo per la difesa della cristianità dall'invasione islamica e non consentiremo questo sacrilegio». L'europarlamentare del Carroccio ha poi precisato: «Ci proveremo prima con mezzi democratici, pronti però ad impugnare la spada di Giussano e a lanciare i sassi di Balilla se sarà necessario». Concludendo con «scateneremo a Genova un'Intifada al contrario se servirà». Nel comizio Borghezio ha poi parlato di «necessità a Genova di pulizia etnica». Poi, incitato dallo slogan «Genova cristiana mai musulmana» e accompagnato da un gruppo di fedelissimi, fra cui il segretario regionale della Lega Nord, Francesco Bruzzone, Borghezio ha chiesto al custode di entrare nella Chiesa di San Giovanni. Una volta all'interno è salito sull'altare con la bandiera della Lega e ha recitato la formula: «Noi cavalieri combattenti della cristianità giuriamo di difendere sempre e comunque la commenda dalla profanazione e dall'invasione islamica», conclusa con il giuramento pronunciato all'unisono dai presenti. Una baracconata che però mette i brividi.