Gilad Atzmon, http://www.gilad.co.uk (Link: http://www.gilad.co.uk/html%20files/grossman.html), 9 novembre 2006
(Traduzione per http://www.comedonchisciotte.org a cura di Ruggero Orlandi)
Il mondo, così sembra, sta accogliendo con una grande ovazione
il nuovo oratore israeliano, l'autore David Grossman. Le pubbliche relazioni
di Israele hanno disperatamente bisogno di un intellettuale retto, un autore
che 'parli di pace', un uomo che predichi la 'riconciliazione', un uomo
di shalom. Ieri The Guardian ha pubblicato un discorso di Grossman, tenuto
la scorsa settimana a Tel Aviv davanti al monumento eretto in memoria di
Yitzhak Rabin.
Grossman è un 'israeliano illuminato' di 52 anni, un sionista
della sinistra moderata che anela ad un cambiamento. Ho letto il discorso
di Grossman, e devo dire che benchè questa persona venga vista come
un israeliano intellettuale di sinistra, io vedo riflesso nelle sue parole
nient'altro che il cuore della supremazia ebraica, e anche la difesa dei
vecchi e crudeli piani razziali sionisti. Grossman, come altri Israeliani,
è totalmente immerso nel discorso fanatico e centralista sionista,
un discorso di negazione della causa Palestinese; cioè il diritto
al ritorno.
Ho raccolto e messo in evidenza alcuni passi oltraggiosi pronunciati
dal nuovo, emergente oratore ebreo di sinistra.
Grossman e il Mito dei "Valori Universali Ebraici"
Grossman, l'israeliano che alcuni di noi amano amare, ci fa dono di
un ampio scorcio nei meandri della mentalitè laica sionista. "Io
sono", così dice di sè, "un uomo senza la minima fede religiosa".
Ma Grossman non si ferma qui. "Per me, l'establishment - e la stessa esistenza
- dello stato di Israele è qualcosa di miracoloso capitata a tutti
noi in quanto popolo; un miracolo politico, nazionale e umano". E io mi
chiedo, da quando un laico crede ai miracoli?
Qualcuno dovrebbe ricordare al signor "intellettuale laico israeliano"
che un miracolo è 'l'effetto di un evento straordinario, nel mondo
fisico, che oltrepassa tutti i poteri umani o naturali conosciuti, ed è
ascritto a cause sovrannaturali'. Ma Grossman, come molti altri israeliani,
è riuscito a seguire una nuova forma di laicità . E' un ateismo
ascritto ad 'alcune cause sovrannaturali'. Alquanto bizzarramente, i laici
sionisti sono degli ortodossi piuttosto fondamentalisti nella loro nuova,
patetica religione. Vorrei aiutare Grossman, e rivelargli che non c'è
davvero alcun miracolo eroico per quanto riguarda lo stato di Israele.
Israele è soltanto un volgare stato razzista e ultranazionalista.
Il relativo successo di Israele sembra miracoloso semplicemente perchè
per gli arabi nativi ci sono volute solo alcune generazioni per doversi
adattare al livello di barbarie sionista.
Secondo Grossman, Israele ha sprecato questo 'miracolo, questa "grande
e rara opportunità che la storia ha concesso, l'opportunità
di creare uno stato democratico correttamente funzionante ed illuminato
che avrebbe agito in conformità ai valori universali ebraici".
Secondo questa panoramica offerta da Grossman sullo spirito ebraico,
l'illuminazione e la democrazia sono estranee agli ebrei, e quando hanno
luogo nell'ambito della sfera ebraica, dovrebbero essere considerate come
un miracolo. Forse senza rendersene conto, Grossman riconosce che l' 'illuminazione'
e la 'democrazia' sono intrinsecamente contrarie allo spirito ebraico.
Certo, questa corrente intellettuale non è nuova, nè originale.
Le prime masse di ideologi sionisti credevano che nella terra di Sion sarebbe
emerso un nuovo tipo di ebreo: civilizzato, laico, democratico e illuminato,
ribelle verso la diaspora moralmente degenerata dei suoi antenati.
Ancora più allarmante è quando Grossman inganna grossolanamente
i suoi ascoltatori parlando dei 'valori universali ebraici', come se questi
valori fossero ben integrati e accettati da tempo come dato di fatto. Potrà
suonare bizzarro, ma non è mai esistita una cosa simile nella cultura
ebraica. Esiste forse qualche libro che parli di 'valori universali ebraici'
? Non mi risulta. Se esiste un insieme di valori che può essere
inteso come 'valori universali ebraici', questo può essere individuato
nel cuore del giudaismo. Credo che gli ebrei della Torah che sostengono
con sincerità la causa palestinese possano eventualmente sapere
qualcosa di questi valori universali. Ma Grossman si definisce un uomo
laico. Certo non fa riferimento a questi valori secondo l'interpretazione
ortodossa giudaica, quando parla in senso globale degli ebrei. Perchè
è la cristianità che traduce il giudaismo in un sistema di
valori universali. E' la cristianità che trasforma il 'vicino' in
un 'altro universale'. Sicuramente vi è abbondanza di umanisti universali
ai quali capita di essere di origine ebraica. Ma non esiste nessun sistema
di 'valori universali ebraici'. Grossman, come altri intellettuali ebrei
che diffondono il mito dell' 'universalismo ebraico', inganna sé
stesso e i suoi ascoltatori. E in più, il fatto che il laicismo
ebraico sia privo di una sua storia filosofica potrebbe spiegare la generale
bancarotta morale dello stato ebraico. Come leggeremo tra poco, anche Grossman,
lui stesso, cade in questa trappola. Potrebbe ben essere cosciente del
concetto di moralità, ma è incapace di offrire una visione
globale della moralità. Potrebbe anche comprendere l'effetto
negativo del razzismo, ma lui, lui stesso, cade molto facilmente nel
bigottismo suprematista.
Grossman il Razzista Schietto
Grossman è abbastanza coraggioso da prendere posizione e ammettere
che la "violenza e il razzismo" hanno preso il controllo della sua casa,
Israele. Fin qui tutto bene. Per un istante sono tentato dal credere che
Grossman sia davvero un ebreo laico anti-razzista illuminato, ma poi torno
subito sui miei passi quando sento la sua frase successiva: "com'è
possibile che un popolo dotato di un potere creativo e rigenerativo come
il nostro sia riuscito a ritrovarsi, oggi, in una condizione così
debole e disperata?". Il lettore critico si potrebbe chiedere cosa
Grossman intendesse veramente quando accennava ad un "popolo dotato di
potere creativo e rigenerativo"? E' piuttosto semplice.
Grossman crede davvero nell'unicità del popolo eletto. In altre
parole, Grossman non è niente più che un biologo determinista.
Ciò che ci si dovrebbe chiedere qui è come sia possibile
che il quotidiano The Guardian dedichi tre pagine ad un suprematista ebreo?
Sono indubbiamente convinto che gli ebrei godano di una certa libertà
di cui il resto dell'umanità è priva. Per esempio, mi riesce
difficile credere che The Guardian dia credito a un filosofo tedesco che
predica il "potere creativo e rigenerativo" della razza ariana. Ma per
qualche strano motivo, un intellettuale ebreo è libero di farlo.
Benchè Grossman sia onesto a sufficienza da ammettere che i
Palestinesi riconoscano Hamas come loro leader, sollecita il primo ministro
israeliano Ehud Olmert a "fare appello ai Palestinesi per reclamare la
testa di Hamas. Di fare appello ai palestinesi moderati, quelli che, come
voi e me, si oppongono a Hamas e alla sua ideologia".
Signor Grossman, se realmente lei è un umanista universale,
cosa che io sospetto lei sia, le raccomanderei allora di ascoltare meglio
le parole di Hamas, invece di parlare ai Palestinesi della testa del loro
capo. E' evidente che Grossman manca di rispetto verso i suoi vicini; non
è in grado di rispettare la loro scelta democratica. Parlando in
generale, suggerisco di indirizzare questo genere di discorsi alle teste
di Bush e di Blair. Gli intellettuali hanno il privilegio di ascoltare
e di agire eticamente.
Grossman, la Vittima
Ma la sua chutzpah (Ebr: audacia), non si ferma qui.
"Guardi ai Palestinesi, almeno una volta", dice ad Olmert. "Vedrà
un popolo torturato non più di quanto lo siamo noi". Sì,
è proprio così, non è uno scherzo. Grossman, il colonialista
ebreo, che si sofferma sulla Palestina occupata, una terra sottoposta alla
pulizia etnica della popolazione indigena, che guarda alle vittime Palestinesi
terrorizzate e contemporaneamente afferma che "vengono turturate quanto
noi".
Questa la dice tutta. Riassume in toto il livello di cecità
della sinistra sionista. Certo che se questi sono gli Israeliani di sinistra,
chi ha più bisogno della destra?
Tant'è che Grossman, nella sua conclusione finale, ammette:
"Le differenze tra la destra e la sinistra sono ridotte ai minimi termini
oggigiorno". E ha ragione. All'interno del discorso politico europeo, Grossman,
l'intellettuale di sinistra israeliano, non è niente altro che un
banale neoconservatore di destra. Un uomo che predica il razzismo in nome
della buona volontà. Un uomo che parla alle spese delle teste altrui.
Grossman e la Soluzione dei Due Stati
Grossman inganna se stesso e chi lo ascolta, dicendo che "la terra
sarà divisa, e ci sarà uno stato palestinese". In parte si
sbaglia, signor Grossman. Questa terra non verrà mai divisa. Le
pongo la questione in termini molto chiari e inequivocabili, in modo che
lei e i suoi pochi sionisti di sinistra ve ne rendiate conto una volta
per tutte. La Palestina è una terra, e Israele è uno stato.
La Palestina sarà sempre la Palestina, cioè una terra. E
Israele, al contrario, è uno stato razzista e nazionalista e scomparirà
. La terra non sarà divisa. Sarà riunita in un'unica Palestina.
Anzichè mantenere uno stato razzista e nazionalista, propongo a
Grossman e ai suoi amici di unirsi al movimento palestinese. Un movimento
in nome dell'eguaglianza nella terra di Palestina. Una Palestina con valori
universali.