L'ACQUA E' DI TUTTI.
di Alberto Mannoni



La menzogna. Ad arte o palese, fine o grossolana, tacita o smaccata, ci scivola ormai addosso. E' sempre più difficile scovarla nell'impasto umidiccio di mezze verità e grosse panzane che ci viene propinato quotidianamente, da media pubblici e privati.

Una di queste, lanciata dai controfagotti del governo e rimbalzata dai vari telegiornali, ci infiocchettava il bel pacco dono della privatizzazione dell'acqua, come una necessaria modernizzazione, accelerata da obbighi normativi europei, pensa un po'.

Per fortuna esistono ancora argomenti su cui la sensibilità dei cittadini è forte, tanto che nella campagna per sottoporre a referendum le leggi che impongono di privatizzare l'acqua, sono state raccolte un milione e 400 mila firme, un record per la storia della nostra repubblica.

Dopo il via libera della Consulta, ha preso il via la campagna referendaria sull'abrogazione delle due norme del decreto Ronchi sulla privatizzazione e le tariffe dell'acqua.
Stefano Rodotà, giurista e tra gli estensori dei quesiti referendari, sottolinea che "dichiarando l'ammissibilità dei quesiti, la Consulta ha chiarito che non esiste una norma europea che obbliga la privatizzazione dei beni comuni".

Si tratta di un'iniziativa partita completamente dal basso: per la prima volta infatti, il Comitato promotore è interamente frutto di movimenti sociali e culturali: le prossime campagne saranno dunque autofinanziate, con sottoscrizione volontaria tramite versamento bancario o sul sito www.referendumacqua.it.

Dopo anni di quorum mancati, su argomenti che spesso venivano sentiti lontani dai cittadini, c'è finalmente la possibilità di contribuire con il proprio voto a salvaguardare un principio importante, e mantenere un accesso democratico ad un bene che è di tutti: le gestioni spesso sciagurate fatte dagli enti pubblici non possono essere un alibi per la sua svendita.


(27 Febbraio 2011)
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