PER CONOSCERE SE STESSI...
C'E' ANCHE LA GRAFOANALISI
di Franco Gentile
PREMESSA
La grafoanalisi è una disciplina finalizzata allo studio e all'analisi della scrittura. Questa analisi permette di individuare le caratteristiche emotive e le problematiche interiori, cogliendo anche i comportamenti esteriori della personalità: comportamento cognitivo, volontà, socializzazione, affettività.
Mentre la grafologia tradizionale stabilisce una correlazione statistica tra caratteristiche grafiche e comportamentali, la grafoanalisi, pur partendo dalla grafologia, se ne differenzia per l'impostazione psicoanalitica. E' una disciplina che rientra nella testologia, nell'ambito della psicodiagnostica. L'assunto principale è che la scrittura sia la proiezione delle caratteristiche emotive interiori.
L'impostazione psicoanalitica evidenzia una struttura portante: Io, Es, Super-io; i meccanismi di difesa ed altri processi psicodinamici fanno inoltre emergere le problematiche emotive interiori. Vi è poi la sovrastruttura che è costituita dalle manifestazioni esteriori della personalità.
Se la scrittura permette l'individuazione delle problematiche emotive attraverso l'analisi, verrebbe logico pensare che questo dovrebbe consentirci di cogliere i comportamenti esteriori attraverso l'analisi della sovrastruttura.
Non sempre è possibile effettuare questo parallelismo, in quanto è necessario che la problematica emotiva non sia eccessivamente intensa: di fronte ad una personalità molto disturbata, infatti, si perde o quanto meno diminuisce questa univocità.
TEORIA DELLA PERSONALITA'
E' importante mettere in evidenza l'esistenza di una struttura di base di carattere genetico e biologico: il primo riguarda il patrimonio cromosomico, mentre il secondo riguarda anche altri aspetti non legati al patrimonio genetico. Questo patrimonio biologico, che costituisce il substrato della personalità, interagisce con il vissuto individuale e la problematica emotiva. Da questa interazione deriva la struttura portante della nostra personalità.
NEUROFISIOLOGIA DEL MOVIMENTO SCRITTORIO
Tutti i movimenti, secondo gli studi di neurologia, sono incentrati, dal punto di vista motorio, in alcune aree cerebrali ed in modo particolare nell’area motrice e in quella pre-motrice che sono state individuate come area 4 e area 6. Si tratta di aree in cui la corteccia cerebrale è stata suddivisa agli inizi del '900 dal neurologo tedesco Korbinian Brodmann (1868-1918).
Brodmann fu uno dei pionieri della citoarchitettonica, disciplina che studia la struttura cellulare della corteccia e la sua suddivisone in varie aree allo scopo di individuare relazioni tra differenze strutturali e differenze funzionali. La partizione introdotta da Brodmann è oggi largamente impiegata dalle neuroscienze.
L’area motrice dirige i movimenti volontari, l’area pre-motrice, insieme con quella motrice, dirige i movimenti involontari: molti movimenti sono spontanei, come quando si parla, si pensa al contenuto ma non al movimento delle labbra o della lingua, o come quando si cammina. Tutti i movimenti, quando hanno superato la fase dell’apprendimento, sono automatizzati. A questo punto entrano in gioco ambedue le aree: l'area motrice e l'area pre-motrice.
Questa precisazione è molto importante per quanto riguarda la scrittura, perché quando un bambino impara a scrivere il suo movimento non è ancora automatizzato, è ancora in fase di apprendimento e quindi entra in gioco soltanto l’area motrice che ha minori connessione con le altre aree cerebrali.
Da un punto di vista grafoanalitico, sono di particolare interesse le problematiche emotive che emergono quando il bambino ha superato la fase dell'apprendimento. In questa fase c'è un movimento già appreso e quindi questo movimento diventa spontaneo, ed è a questo punto che entra in gioco anche l’area pre-motrice che ha numerose connessioni neuronali con le altre aree cerebrali: le problematiche emotive si riverseranno maggiormente sul movimento scrittorio e daranno la possibilità di essere diagnosticate.
APPLICAZIONE DEL TEST
Nelle scuole elementari e medie c'è la possibilità di trovare un’abbondanza di materiale grafico che può essere utilizzato per valutare eventuali problematiche emotive degli allievi. E' interessante mettere in evidenza che, anche per motivi affettivi, i genitori non buttano via facilmente i vecchi quaderni di scuola dei figli, per cui è abbastanza facile reperire una quantità di campioni grafici, scritti in anni diversi, da cui risulta possibile seguire e valutare l'evoluzione della personalità degli adolescenti.
Chiaramente, l'utilizzo del test proiettivo della scrittura è particolarmente utile a scopo pedagogico per soggetti in età adolescenziale, in quanto risulta possibile operare dei correttivi a livello educativo. Correttivi certamente possibili a tutte le età, ma più difficili quando si tratta di intervenire su un adulto ormai strutturato, a meno che questo lavoro di analisi sia supportato da grosse motivazioni personali che inducano il soggetto ad effettuare cambiamenti.
TEORIA STRUTTURALE DI FREUD
Parlando di grafoanalisi con impostazione psicoanalitica, è opportuno dare qualche cenno sulla teoria strutturale di Sigmund Freud (1856-1939), medico austriaco fondatore della psicoanalisi.
Secondo questa teoria, l’apparato psichico si distingue in tre strutture fondamentali: il Super-io, l’Io, l'Es. Il bambino, appena nasce, non ha ancora né l'Io, né il Super-io, ha soltanto l’Es, la zona degli istinti, delle pulsioni, che fondamentalmente sono due: l’istinto sessuale e l’istinto dell’aggressività. Per aggressività non si intende necessariamente un aggressività negativa, ma anche quella positiva che dà al soggetto l'energia per espandersi nel mondo (il termine aggressività inteso in senso lato secondo l'etimologia latina, significa non soltanto "assalire", ma anche "avvicinarsi, avanzare").
Per quanto riguarda l'istinto sessuale, secondo gli studi di psicoanalisi, il bambino si evolve mediante uno sviluppo che segue diverse fasi cominciando dalla fase orale, per proseguire alla fase sado-anale, alla fase fallica, la fase genitale della pubertà e oltre. Quindi esiste una sessualità nel bambino espressa nell’ambito dell’oralità e questo istinto si manifesta subito, mentre l’Io si manifesta in modo graduale.
A questo proposito sono fondamentali gli studi di Jean Piaget (1896-1980), psicologo e psicopedagogista svizzero, sullo sviluppo intellettivo del bambino. Tale sviluppo prende le mosse da una forma elementare di intelligenza (da 0 a 3 anni) definita come senso-motoria. All’incirca verso i tre anni, quando si viene a costituire in modo completo tutta la struttura anatomica del cervello, si pensa ad un Io strutturato, quell’Io che è principio di identità e che dirige la percezione e la funzione motoria.
Il Super Io è dato da tutto quell’insieme di norme che il bambino recepisce, norme che vengono fornite dai genitori e dal modo esterno. Queste norme, in quanto introiettate dal soggetto, vengono a costituire il suo Super Io, sono norme che pongono dei divieti, degli obblighi e che costituiscono l’educazione del bambino stesso.
A livello grafoanalitico è importante rilevare che si può rappresentare la presenza del Super Io, ma senza stabilirne la qualità. Per intenderci, la presenza forte del Super Io può essere utilizzata dal soggetto sia per fini socialmente utili, quanto dannosi.
La struttura dell'ES segue il "piacere" e l'immediato soddisfacimento dei bisogni, la struttura del Super Io segue il "dovere". E' facile intuire come dalla dialettica tra questi due poli nascano conflitti, ma è bene ricordare che un conflitto quantitativamente normale c’è sempre in ogni individuo.
MECCANISMI DI DIFESA
Questo conflitto può dar luogo a tante situazioni. Per esempio in un fase di conflitto tra Es e Super Io, si può avere come conseguenza l’inibizione e la rimozione delle pulsioni istintive che vengono relegate nell’inconscio; l'Io interviene con i cosiddetti meccanismi di difesa i quali, per ridurre la conflittualità, rimuovono parzialmente l’istinto che ha causato un conflitto nell’inconscio.
A livello inconscio questo istinto non si percepisce più o, comunque, si percepisce di meno; potrà disturbare la personalità, ma non si manifesta più il conflitto che c’era prima e ciò è tipico della rimozione.
Un altro importante meccanismo di difesa è l’isolamento. Questo meccanismo è analogo a quello della rimozione, ma si manifesta in modo più forte e incisivo. Esso è basato sulla tendenza schizoide, insita nell’individuo a livello biologico. Quando il soggetto a livello biologico e genetico ha una tendenza schizoide, può manifestare questo meccanismo di difesa attraverso una scissione della personalità, in quanto emerge una difficoltà nei processi neuronali (sinapsi), nella formazione sintetica del nostro pensiero, una difficoltà nel rapporto tra l’io e il tu perché esiste una scissione tra l’io e il tu all’interno del proprio io, generando una difficoltà anche a livello affettivo.
Un altro meccanismo di difesa tendenzialmente più positivo, è quello della sublimazione. Per esempio il Super Io non vuole che il soggetto eserciti la propria attività sessuale, come nel caso di un adolescente, i cui genitori ed educatori gli dicono di non praticare attività sessuale, ma questo soggetto, in età puberale o post puberale, sente questa pulsione molto forte e quindi o la rimuove o la isola o la sublima. Se la sublima può scaricare questa pulsione in modo che il Super io non solo la accetti, ma la promuova, ad esempio attraverso le attività in campo sportivo, in campo religioso, culturale o artistico, sociale, professionale.
La regressione è un'altra conseguenza della conflittualità tra Io e Super Io. Il soggetto, non accettando la realtà attuale, inconsciamente desidera il ritorno ad una età precedente, alla cosiddetta ”età dell’oro”. E' il caso della ragazza che reagisce alle prime mestruazioni mettendo il dito in bocca, manifestando la non accettazione della realtà, ricorrendo ad un comportamento regressivo tipico di un’età più infantile.
Alivello grafico possiamo anche notare le difficoltà dell'Io nel compito di mediatore tra le istanze dell'Es e del Super Io con destrutturazioni del grafismo, che possono arrivare ad un disordine grafico tale da rendere illeggibile la scrittura.
SIMBOLISMO GRAFICO
Un altro aspetto fondamentale per un corretto approccio alla grafoanalisi è lo studio del simbolismo grafico, approfondito dal grafologo svizzero Max Pulver. Il simbolismo è universale perché si riferisce agli archetipi, ciò richiama il concetto di inconscio collettivo teorizzato da Carl Gustav Jung (1875-1961) principale collaboratore di Freud da cui si distaccò definendo la sua nuova scienza psicologia analitica.
L'inconscio collettivo viene definito da Jung come una specie di magazzino di simboli e memorie, comuni a persone di varie epoche e culture. L'inconscio collettivo contiene gli archetipi, immagini e modelli fondamentali e ubiquitari che si trasmettono ereditariamente e rappresentano una sorta di memoria dell'umanità.
Nell’ambito del simbolismo vanno evidenziate in particolare alcune posizioni simboliche riferibili a lettere che esprimiamo nel tracciato grafico. Alcune delle lettere che tracciamo sono costituite soltanto dal corpo centrale, altre lettere sono costituite da allunghi superiori e/o inferiori: se consideriamo la f, essa avrà un allungo superiore e uno inferiore, se consideriamo la g parleremo di un allungo inferiore, se consideriamo la t o, ancor più, la I, sappiamo che è dotata di un allungo superiore.
La destra, secondo un simbolismo universale, sta ad indicare un desiderio di andare verso il tu, verso il futuro; la parte sinistra, invece, sta ad indicare le nostre origini, che può significare il ritorno indietro nel tempo, cioè la regressione, il posizionarsi in una situazione precedente a quella che stiamo vivendo. La parte alta della scrittura, cioè gli allunghi superiori, indicano la parte ideale e spirituale del soggetto, la parte inferiore della scrittura, espressa tramite gli allunghi inferiori, starà ad indicare la sessualità oppure l’attivismo del soggetto e sarà possibile vedere anche come si esprimeranno, in modo differente, queste due diverse caratteristiche del soggetto scrivente.
Per quanto riguarda l’andamento grafico, questa simbologia che è quella dell’andare verso destra partendo da sinistra, indica il desiderio di andare verso il tu; però a volte, soprattutto per questioni psicologiche particolari, ci sono situazioni che portano a blocchi nell’andamento destrorso, e quindi può esserci una minore destrorsità. Quando questa non c’è e gli assi delle lettere si incurvano verso sinistra si parla di scrittura rovesciata e di tendenza alla regressione. L'andamento rovesciato verso sinistra indica il desiderio di tornare indietro nel tempo, ritornare alle origini nel ventre materno.
L’andare verso destra può anche essere accelerato e questo fa intendere un maggior desiderio del soggetto di andare verso destra, quindi di essere aperto verso gli altri, di desiderare una maggiore socializzazione. Un maggiore andamento verso destra si può vedere, ad esempio, attraverso un’inclinazione assiale verso destra; questo movimento grafico non indicherà soltanto un’andare verso il tu, ma anche una maggiore forza dell’andare verso il tu, in sostanza un desiderio maggiore di portarsi verso gli altri, di essere estroverso, di socializzare più facilmente.
Un’altra accelerazione dell’andamento verso destra può essere costituita dalla rapidità scrittoria: se il soggetto ha una scrittura più rapida rispetto ad una scrittura più lenta, chiaramente manifesta un’accelerazione verso destra e con questo indica simbolicamente che il suo desiderio di andare verso il tu, verso il futuro, è più intenso.
Un altro esempio è fornito dagli allunghi inferiori della scrittura che possono indicarci, per esempio, l’immaginazione erotica del soggetto se gli allunghi inferiori delle g sono particolarmente rigonfi; se, al contrario lo stesso allungo inferiore presenta un restringimento e una rapidità particolare, ciò dimostra che il soggetto declina i suoi interessi sessuali verso un attivismo inteso in senso generico, come attività professionale, come suo modo di muoversi nella vita, di andare verso gli altri e così via.
Sono dati sommari, perché la lettura della scrittura e dei simboli che ci aiutano in questa lettura, non sono soltanto dati di natura simbolica, ma riflettono una situazione interiore più profonda. La complessità della lettura della scrittura deve fare sempre riferimento ad un contesto grafico, ossia ad un insieme di caratteristiche scrittorie; risulta dunque impossibile analizzare una caratteristica per volta per potere definire, per esempio, un soggetto estroverso perché ha la scrittura inclinata verso destra; esso potrebbe avere altre problematiche per cui, di fatto, vorrebbe andare verso destra, però non ci riesce poiché, dal punto di vista psicologico, è bloccato.
CONTESTO GRAFICO GENERALE
E' necessario sottolineare, come non ci si possa improvvisare grafoanalisti, analizzando singoli aspetti grafici. L'analisi del contesto grafico generale diventa prioritario per dare una precisa rilevanza psicologica ed un peso ponderato alle caratteristiche emotive del soggetto.
Nel momento in cui un soggetto vorrà fare analizzare la propria scrittura, non dovrà portare uno scritto fatto appositamente per l’analisi, perché anche se non c’è un autocontrollo cosciente si verifica comunque un autocontrollo a livello inconscio per cui le caratteristiche genuine del soggetto vengono nascoste.
Davanti ad una scrittura molto controllata bisogna andare molto cauti. E' come se lo scrivente volesse nascondere la sua autenticità. E' come se il soggetto volesse indossare un abbigliamento molto diverso dal suo abito quotidiano. Tanti campioni grafici scritti in momenti diversi fanno sì che l'analisi della scrittura possa essere professionale ed attendibile e scardinare i tentativi consci o inconsci di dissimulazione.
CONCLUSIONI
Svariati sono i settori di utilizzo della grafo analisi: consulenza nell'orientamento scolastico e più in generale nell'ambito educativo, consulenza familiare e di coppia, consulenza per l'assunzione di risorse umane, consulenza giudiziaria.
L'auspicio è che questo prezioso strumento venga sempre più conosciuto e utilizzato. In quest'epoca super automatizzata spesso si dimentica la centralità della persona, la cui piena comprensione costituisce la prima vera causa di un autentico progresso della comunità umana.
Bibliografia
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Maero, Michele - Il test di scrittura, Associazione Nazionale Italiana Per L'Analisi Della Scrittura Torino, 2000
Galimberti, Umberto - Le Garzantine, Psicologia, Milano, Garzanti, 2001
Dacquino, Giacomo - Dove incontri l’anima, Milano, Mondadori, 2011
Gentile, Franco - Ricerca grafoanalitica su Antonio Rosmini, inedito
(26 Febbraio 2012)
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