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( Torna all'indice ) - Dal quotidiano "la Repubblica" del 23 gennaio 2001 - Pagina 10:

Genova, dentro il porto un'intera montagna

Terzo valico: i detriti per i tombamenti del piano
Oggi vertice in regione


GISEPPE FILETTO


L’ACCORDO è fatto. Mancano alcuni dettagli da verificare, eppoi, il resto è in discesa. Si sa già che i detriti, i materiali di estrazione del Terzo Valico finiranno quasi tutti in porto. Qualcosa come 90 milioni di metri cubi di rocce e terra che andranno a riempire i moli e i terminali dello scalo di Genova. Una montagna. Qualcosa come quattro milioni e mezzo di camion che dovranno scendere i versanti dell’Appennino e arrivare fino in città.
In linea di massima l’intesa tra l’Autorità Portuale e l’Italferr (la società di ingegneria delle Ferrovie dello Stato) è stata raggiunta e oggi i tecnici si presenteranno in Regione con le idee più chiare. L’incontro è previsto alle 10, nella sala R6 del piano del Consiglio Regionale. Verranno valutati i progetti preliminari della tratta GenovaArquata ScriviaNovi Ligure, trasformata da linea ad "alta velocità" in "alta capacità". Soprattutto, saranno trattate le "tematiche connesse alla ricollocazione in ambito portuale dei materiali" di scavo delle due gallerie. Secondo le ultime ipotesi di progetto e dopo il disastro nel tunnel del Monte Bianco, l’Italferr ha elaborato il disegno di due gallerie anziché di una, con annesse "porte" di collegamento e di fuga.
Alla riunione tecnica ci saranno i funzionari dei Ministeri (Trasporti e Navigazione, Lavori Pubblici, Ambiente, Beni Culturali e Ambientali), Regione Liguria e Piemonte, Provincie di Genova e di Alessandria, Ferrovie dello Stato, Consorzio Tav (Treni ad Alta Velocità) Comuni di Genova, Novi, Arquata, Ceranesi, Ronco Scrivia, Campomorone, Isola del Cantone, ma anche Voltaggio, Rigoroso, Gavi, Pozzolo Formigaro, Fraconalto, Serravalle Scrivia.
Alle contestazioni dei comitati ambientalisti, contrari all’opera, si sono infatti aggiunte le preoccupazioni dei comuni dell’Alta Valpolcevera e della Val Borbera. I sindaci, tra le altre cose, hanno chiesto garanzie sui 90 milioni di metri cubi di detriti, lamentando le sofferenze che il territorio verrebbe a subire per l’elevata quantità di materiali di scavo. Dai calcoli fatti in ambito Italferr e Fs, dalle due gallerie di 40 chilometri e dal diametro di circa 12 metri ciascuna, sarebbero estratte rocce e terra da riempire 4.521.600 camion.
«Trasferirli nei riempimenti del porto di Genova è una soluzione _ ha spiegato ieri Danilo Cabona dell’authority _ tantopiù ché nel nostro piano regolatore è previsto un primo banchinamento tra Ponte Ronco e Ponte Canepa, a Sampierdarena, per il Terminal Messina». Cabona oggi sarà in Regione a rappresentare l’Autorità Portuale (il presidente Giuliano Gallanti e il segretario generale Fabio Capocaccia si trovano a Bruxelles). Nel primo riempimento si calcola possano andare 800mila metri cubi di detriti (un centesimo del totale), ma il Prp prevede un secondo banchinamento a Calata Bettolo, al teminal contenitori, con l’allargamento di Calata Sanità. Dove andrà il resto? «Il Terzo Valico sicuramente non partirà prima di un paio d’anni _ ha precisato Cabona _ pensiamo che prima di quella data potrebbe diventare più realizzabile l’ipotesi di prolungamento del porto di Voltri, nel lato ponente».

http://www.repubblica.it/quotidiano/repubblica/20010123/genova/10zeca.html



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