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09 aprile 1998

TRAFFICO MERCI 1998 - Contro la TAV
Alcune osservazioni sui 5.000.000 di TEU previsti per il porto di Genova al 2015;
sui risultati del trasporto merci del 97 definiti da "Linea Diretta" del 2/98" risultati "record";
sui dati della portualità genovese di febbraio.

Sui previsti 5 milioni di TEU
Si tende a far credere all'opinione pubblica che al 2015 il porto di Genova sarà costretto a confrontarsi con una movimentazione di circa 5 milioni di containers (TEU da 20 piedi) all'anno.
A conferma di ciò si usa proiettare l' incremento medio del 18,5% che si è registrato a gennaio e febbraio rispetto allo stesso periodo del 97, per costruire un trend di crescita costante che porterà, al 2015, a tale previsione .

Ci sono almeno 4 fondamentali motivi che ci inducono a contestare tale affermazione. Tre hanno carattere empirico, uno si basa su un calcolo matematico-statistico.
1) Intanto sarebbe bene sottolineare l'inattendibilità di una previsione a così lunga scadenza e relativa ad un settore che difficilmente ha presentato trend di variazioni costanti : per esempio il 96 ha registrato un forte calo nei trasporti rispetto al 95 e il 97 un notevole aumento rispetto al 96. Non è corretto costruire un trend di crescita del 2,9% dal 95 al 97, quando il 97 ha registrato un incremento del 9% rispetto al 96, ma solo del 6% rispetto al 95. Inoltre i trend di crescita non possono essere infiniti: altrimenti, basandoci sulla crescita dei primi mesi del 98 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, potremmo già calcolare 160 milioni di container al 2050 (!?).
2) Il 18,5% di incremento relativo ai due mesi, (media fra il 13,3% di gennaio e il 22,6% di febbraio) non può definirsi un incremento reale in quanto dovuto al trasferimento a Genova dello spedizioniere "Messina" che a gennaio 98 ha movimentato, da solo, oltre il 18% del totale TEU del porto di Genova (18.588 pezzi su 102.200) e a febbraio il 16,8% (18.006 su 107.276) .
3) Se riteniamo ancora che l'unico modello di sviluppo possibile per la sopravvivenza del nostro pianeta sia il modello "Sostenibile", occorre riflettere sulle ripercussioni, ante e post, di una crescita dei trasporti così faraonica. Un aumento dei trasporti pari a quasi 5 volte significa assistere anche ad una crescita di 5 volte dei consumi di beni materiali, dei consumi energetici, della massa dei rifiuti, ecc.. Significa occupare diffusamente nuovo territorio.
È pura idiozia prevedere che al 2015 tutto sarà moltiplicato per 5, perché altrimenti, molto presto, la congestione sarà totale: di spazio e di risorse.
Le più moderne teorie economiche ( E. Gerelli, I. Progogine, K. Boulding, Commoner, Lombardini, Molesti, ecc.) enfatizzano sulla irrinunciabile dematerializzazione dei consumi futuri: salvo riuscire a colonizzare altri pianeti. Dematerializzare i consumi significa ridurre quantitativamente i trasporti, e/o trasferirli dalle attuali modalità (ferro e gomma) alle fibre ottiche.
4) Stando al trend di crescita dei trasporti fornito dalle FS e attenendoci agli obiettivi prefissati dall'Ente, (vedi la relazione sull'Alta Velocità del Ministro Burlando, redatta ai sensi della legge n° 662 del 23/12/96, articolo 2, comma 15) possiamo calcolare quanto segue.
La Società FS SpA stima un trend di crescita dei trasporti pari al 31% dal 1994 al 2005: il che significa poco meno del 2,5% all'anno ( vedi anche nota 1).
A gennaio il porto di Genova ha movimentato 102.200 TEU, a febbraio 107.276. Prendiamo buono quest'ultimo dato ed otteniamo un movimento presunto al 98 pari a 1.287.300 TEU.
Al 2015 possiamo allora stimare che i TEU movimentati nel porto di Genova, rispettando il trend di crescita fornito dalle FS e partendo dal dato presunto al 98, saranno 1.960.000: arrotondati per eccesso a 2.000.000. Per cui parlare di 5.000.000 di container è una pura invenzione che ci riporta a quell'altra invenzione (ora smascherata e funzionale solo a giustificare l'economicità della linea ad Alta Velocità) dei 55.000 passeggeri che avrebbero dovuto giornalmente trasferirsi da Milano a Genova e viceversa .

Infine, tanto per completare il nostro calcolo, possiamo osservare ancora quanto segue.
Nelle sue previsioni la Società FS SpA contempla un incremento della propria quota di mercato pari al 20% del totale delle merci trasportate.
Pertanto avremmo al 2015 una domanda di trasporto su ferro di TEU dal porto di Genova pari a 400.000 unità su tutte le linee (Tirrenica, Ventimiglia e valichi appenninici). Si tratta di 22/25 treni.
Se la quota di trasporto FS dovesse lievitare (come si auspica) al 50%, si tratterebbe di 1 milione di TEU, pari a 55/65 treni su tutte le linee.

Nota 1)
Secondo i dati forniti dalla Società FS e concordati con i sindacati nel rinnovo del C.C.N.L. del 6/2/98, gli incrementi previsti sono i seguenti:
- Incrementi di UT dal 1996 all'anno 2000: 11%, pari al 2,7% annuo di crescita)
- Incrementi di Treni /Km nello stesso periodo: 4% , ossia meno dell'1% annuo di crescita).

Se i lavori previsti sulle tre linee di valico attuali da Genova verso Nord fossero portati a termine, ci starebbero ancora 200 treni circa. Quindi sarebbero ancora in grado di sopportare la domanda di trasporto del 2015.
Per non parlare poi del recupero della Pontremolese e della Savona- Torino.

Le linee di valico attuali, in Liguria, sono ben 5, e la Liguria è la regione italiana con la più alta densità di linee sul territorio nazionale: 94,31 chilometri di linea per Km quadrato contro una media italiana di 65,75.
Pertanto prima di parlare di nuovi valichi, occorre riflettere su ulteriori occupazioni di territorio.

Sul "record" del trasporto merci rilevato nell'anno 97 ("Linea Diretta" febbraio 98)

I carri movimentati a Genova nei primi dieci mesi del 97 risultano essere 123.000, sia per le merci containerizzate che per il traffico convenzionale, le rinfuse solide, liquide, ecc.. Sostanzialmente si tratta di 20/30 treni al giorno, per tutte le merci in entrata e in uscita da Genova, da e per tutte le direzioni. Il dato collima con quanto rilevato prima e relativo solo ai trasporti containerizzati.

Ma non solo. Riguardo alla stima di incremento riportata dalla rivista delle FS e relativa agli anni 96 - 97 (+9%), siccome tale stima pare essere relativa alle tonnellate-Kilometro trasportate (ormai è questa l'unità di misura adottata dalle previsioni del Piano di Impresa), sarebbe utile fare un'indagine sull'allungamento dei percorsi dovuto alla recente riforma logistica degli scali.
È quanto avviene ad esempio nel Compartimento di Genova, dove i carri destinati agli scali genovesi dallo scalo di San Bovo, devono prima risalire fino ad Alessandria Smistamento, impiegando due volte la linea San Bovo - Alessandria. Oppure i carri destinati dalla Liguria all'Emilia e alla linea Adriatica, che potrebbero percorrere la Pontremolese risparmiando molti chilometri, viaggiano invece da Genova a San Bovo, da San Bovo ad Alessandria Sm. e da qui, finalmente, prendono la via per l'Adriatica.
Oppure ancora i carri diretti da Savona all'area Torinese, fanno il "giro dell'orecchia", passando da Genova, San Bovo, Alessandria Sm., anziché percorrere la Savona - Torino. Ecc. ecc..
Se si facessero i conti dei chilometri in più si capisce come l'incremento del 9%, qualora espresso in Tonn-Km, non sia affatto un incremento reale dei trasporti.

Il movimento contenitori di febbraio

Abbiamo già espresso, a parte, alcune osservazioni sul movimento di containers del mese di gennaio 98.
Le stesse considerazioni possiamo adesso proiettarle sui risultati di febbraio forniti dall'Autorità Portuale di Genova.
Si tratta di 107.276 TEU, pari a 3.832 pezzi al giorno, di cui la quota FS, del 28% (utilizziamo la percentuale su ferro di gennaio in quanto quella di febbraio non è pervenuta), può essere soddisfatta da 20/25 treni containers, da e per tutte le direzioni.
La quota più grossa di movimentazione è quella del VTE che ha realizzato una media di 2.010 containers al giorno, dei quali il 28% su ferro può essere soddisfatto da 11/15 treni al giorno da e per il porto di Voltri.
La parte di questi convogli diretta al Nord e ai valichi appenninici troverebbe l'istradamento più opportuno e logico sulla Voltri-Ovada-Alessandria-Domodossola.

Osservando i risultati della domanda di trasporto in tutte le proiezioni fatte si nota certamente come i risultati siano tutti abbastanza simili, appiattiti comunque su una cifra che può benissimo essere soddisfatta a seguito di opportuni lavori di ammodernamento e potenziamento delle attuali linee di valico; anzi, avanzano ancora ampi spazi per gli auspicabili sviluppi futuri del porto di Genova e di una sempre più consistente quota di trasporto da affidare al binario.

Ecco perché non comprendiamo tutta questa agitazione sul Terzo Valico (o meglio "sesto" valico), e, soprattutto, come ambientalisti innamorati dei treni, rifiutiamo che gli appalti sulle ferrovie diventino l'immagine speculare delle autostrade di Prandini e di Nicolazzi e delle opere pubbliche inutili e devastanti che caratterizzato la repubblica di "Tangentopoli".

Novi Ligure, 9/4/98

Milano Renato




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- Associazione "Alta Voracità - Contro questo Terzo Valico" - 14 luglio 2003 -