Quasi nessuno ricorda che, nel dicembre 1997, il Wwf di Genova, dietro sollecitazione di alcuni cittadini della Vallemme, sporse denuncia alle procure di Genova ed ALessandria in seguito all'apertura di tre fori pilota della galleria Flavia, opera fondamentale per il Terzo Valico, realizzati nei Comuni di Fraconalto, Voltaggio e Mignanego.
Adesso la Procura della Repubblica di Milano ha avanzato l'ipotesi di reato di truffa aggravata (per la bellezza di 100 miliardi di vecchie lire) ai danni dello Stato nei confronti di Luigi Grillo, senatore di Forza Italia, Ercole Incalza, ex amministratore delegato della Tav, Mario Nicolini, rappresentante del consorzio di imprese Cociv, Massimo Palliccia, dirigente di Italferr e degli imprenditori Marcellino Gavio e Bruno Binasco del consorzio d'imprese Itinera e Rosario Alessandrello del consorzio Tecnimont.
L'accusa riguarda il completamente dell'iter progettuale della linea ferroviaria ad Alta Velocità Milano-Genova, quello che è diventata prima Alta Capacità e poi Terzo Valico. Nell'inchiesta del pubblico ministero Fabio De Pasquale sono finite sotto indagine le procedure con cui l'enorme cifra di denaro pubblico è stata emanata dal dicembre del 1993 fino all'aprile 1998.

Quasi dieci anni fa, il famigerato consorzio di imprese Cociv decise di intraprendere una serie di indagini geologiche per la realizzazione dei tre cunicoli esplorativi. Secondo il pm, questo intervento sarebbe stato inserito nell'Accordo di Programma tra la Regione Liguria e lo Stato, stipulato il 22 dicembre 1993, inserimento che avrebbe appunto comportato appunto la cifra di 100 miliardi. Beneficiari di questo gruzzolo, e di un'ulteriore erogazione di altri 65 miliardi, sarebbero quindi stati gli imprenditori Gavio, Binasco e Alessandrello.
Sempre secondo la Procura, l'allora Sottosegretario al Bilancio Grillo avrebbe svolto il ruolo di collegamento politico tra chi doveva emanare la cifra, cioè lo Stato, ed i beneficiari dell'erogazione, cioè gli imprenditori suddetti. La procura ha chiuso le indagini ed ha deciso di procedere per la stipulazione di una aggiunta alla convenzione tra Tav e Cociv, stipulazione avvenuta il 16 giugno 1995.
Oltre a quanto già stabilito in precedenza, cioè 155 miliardi dal 1992, al Cociv sarebbero stati assegnati questi 100 miliardi, ma con alcuni lati oscuri: le opere geologiche sarebbe state del tutto inutili e causa di danno ambientale e il corrispettivo risulterebbe gonfiato di oltre il 100 per cento. La sentenza è prevista per il 26 febbraio.

Chiunque, passando per la strada provinciale della Bocchetta, può vedere lo scempio ambientale realizzato. Nonostante nel 1998 l'allora Ministro dell'Ambiente Edo Ronchi avesse ordinato la chiusura del cantiere in quanto la galleria non doveva essere tale, i lavori oggi proseguono, anche se in sordina, con l'avallo di questo governo.
Le amministrazioni di Voltaggio e Fraconalto hanno consentito tutto quanto è stato realizzato finora, in cambio di contropartite ridicole (capannoni per deposito attrezzi).
Stefano Lenzi del Wwf nazionale ha rilevato come il totale silenzio di queste amministrazioni locali all'epoca dell'inizio dei lavori sia da giudicare quantomeno sospetto alla luce degli avvenimenti odierni.
Ricordiamo che il Presidente della Provincia Palenzona, ultras del Terzo Valico, apostrofò Ronchi in malo modo in seguito a alla chiusura del cantiere. è utile inoltre ribadire che il senatore Grillo è attualmente presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato (un caso?), in passato è stato eletto nelle file del Ppi ed è stato sottosegretario al Bilancio nei governi Amato e Ciampi e, successivamente, alla faccia dei ribaltoni, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla legge finanziaria nel primo governo Berlusconi. Inoltre, Ercole Incalza, ex Tav, è oggi consulente del Ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi. Come si vede, questi personaggi, a prescindere dall'esito della sentenza di questo processo, hanno militato o collaborato con tutti i governi degli ultimi dieci anni (esecutivi "tecnici", di centro-sinistra e di centro-destra), a dimostrazione che quest'opera riguarda interessi imprenditoriali e politici che superano quelle che oggi qualcuno chiama ancora differenze ideologiche.






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