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Dal n.8 anno IX - del 02 marzo 2002 - pag. 25

Dalle pagine del libro di Imposimato, "Corruzione ad Alta Velocità
Viaggio nel governo invisibile", un percorso veramente inquietante

Alta Velocità: da Cosa Nostra
alla Camorra napoletana


di Giampiero Carbone
(QUINTA PUNTATA)
Dalle indagini dello Sco (il reparto della polizia specializzato in indagini societarie e patrimoniali) sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nell'Alta Velocità ferroviaria scaturisce un primo rapporto alla data del 30 settembre 1995.
Ferdinando Imposimato, ex giudice e all'epoca relatore presso la Commissione parlamentare antimafia sulla criminalità organizzata in Campania, capisce che quanto lui stesso aveva intuito sulla più grande truffa italiana si sta rivelando "una bomba: pulite sulla carta, dotate del loro bel certificato antimafia", alcune società a cui sono stati affidati i lavori per l'Alta Velocità nella tratta Roma-Napoli, scelte dall'Iri, colosso delle partecipazioni statali e feudo democristiano, risultano a tutti gli effetti collegate con la mafia siciliana.

L'autore del libro si chiedeva "come fosse possibile che la progettazione e la costruzione di una linea ferroviaria di interesse europeo avesse collegamenti con quanto era avvenuto e avveniva nella Sicilia degli appalti mafiosi?".
Nel rapporto dello Sco si dice che l'Iri, azienda pubblica di rilevanza nazionale, ha fatto entrare nel consorzio Iricav Uno la Icla, impresa che già all'epoca (1991) evidenziava strane connessioni con esponenti del crimine organizzato ed era notoriamente proprietà dell'ex ministro Paolo Cirino Pomicino".
Tra gli amministratori dell'Icla ci sono persone non proprio raccomandabili quali Massimo Bonanno, dal 1991 maggior azionista della società nonché amministratore delegato della Fondedile spa.

Il 31 gennaio 1994, Bonanno, compagno di studi di Pomicino, ha ricevuto, insieme ad altre 41 persone, un avviso di garanzia per svariati e gravissimi reati, quali associazione per delinquere, concussione, corruzione, truffa ai danni dello stato, turbativa d'asta ed altri, in merito all'assegnazione di alcune opere pubbliche nel cosentino.
La Fondedile, della quale Bonanno è amministratore delegato, nel 1991 è assorbita dall'Icla.
La stessa Fondedile è stata oggetto di indagini da parte della squadra mobile di Caltanissetta e del Ros dei carabinieri di Palermo, il cui risultato era finito davanti all'allora procuratore aggiunto di Palermo Giovanni Falcone, il quale si trova a leggere nomi di mafiosi eccellenti quali Angelo Siino, uomo di Totò Riina per gli appalti, e nomi di aziende di livello nazionale, come la stessa Fondedile.
Il capo zona di questa società per la Sicilia risulta essere tale Gaspare Di Caro Scorsone, già denunciato per associazione per delinquere di stampo mafioso.
Ma, nel rapporto dello Sco sono presenti anche nomi di altre ditte che lavorano per l'Iri nell'Alta Velocità Roma - Napoli, come la Calcestruzzi spa, che fa capo al re della chimica italiana, Raul Gardini.
E, a questo punto, nel rapporto si apre una parentesi sui trascorsi rapporti siciliani della ditta ravennate, la Calcestruzzi appunto, la quale, dal 1982 agli anni '90, acquista alcune ditte siciliane (Cava Occhio spa poi General Impianti, Calcestruzzi Palermo) da personaggi piuttosto dubbi come Antonio Buscemi, e un complesso immobiliare appartenuto alla sorella di Michele Greco, il boss mafioso detto "il papa", e l'elenco potrebbe continuare ancora.

Del legame tra la società dei Ferruzzi e di Gardini e Cosa Nostra ha parlato anche il pentito di mafia Leonardo Messina.
Quindi, per cercare di non perdere il filo logico di questo dedalo di commistioni fra criminalità e imprese, possiamo riassumere la vicenda dicendo che l'Icla, società alla quale sono state assegnati lavori per l'Alta Velocità, oltre ad essere proprietà di un ex ministro democristiano che ha patteggiato varie condanne, ha pesanti connessioni con società e personaggi siciliani legati alla Mafia.
Anche la Calcestruzzi spa, società del gruppo Ferruzzi, anch'essa presente alla spartizione della torta dell'Alta Velocità, per decenni ha stabilito legami con mafiosi di un certo calibro come Michele Greco.

Da questo intreccio fra le società interessate alla realizzazione del progetto ferroviario del secolo e la criminalità siciliana, Imposimato risale ad un altro rapporto, realizzato dal Ros di Palermo nel febbraio del 1992.
In questo documento si parla degli intrecci tra la Mafia e alcune ditte del nord Italia come la Rizzani De Eccher, il cui rappresentate in Sicilia, il geom. Giuseppe Li Pera, decide di vuotare il sacco su quanto conosce riguardo a quella che Imposimato definisce la "Tangentopoli siciliana", la quale però avrà esiti ben diversi da quella più nota.
Oltre a svelare il meccanismo degli appalti truccati, Li Pera fa i nomi di cinque magistrati palermitani (Lo Forte, Giammanco, Pignatone e De Francisci), accusandoli di aver concordato con gli avvocati difensori dei suoi coimputati, prima ancora degli arresti, una linea processuale, facendo avere ai difensori una copia del rapporto del Ros.
Il 22 aprile 1993 verrà chiesta l'archiviazione per l'inchiesta a carico dei magistrati palermitani.
Imposimato si stupisce del fatto che, nel 1995, occupandosi di ben altre vicende rispetto a queste, si ritrova davanti i nomi di società coinvolte in questo losco affare e, secondo Li Pera, oggetto di attenzioni da parte di magistrati della repubblica.
Nella sostanza, il rapporto in questione afferma che nell'Alta Velocità sono presenti società che, come la Calcestruzzi, sono accusate di essere controllate da Cosa Nostra.
Dopo indagini, rapporti, inchieste e processi sembra che nulla sia cambiato e il sistema degli appalti truccati dalla Sicilia (alla quale si riferisce il rapporto del 1992) si sia spostato in Campania e in altre regioni.
La stessa inchiesta sui magistrati di Palermo riemerge nel 1997, in un dossier dove si paventa l'ipotesi che la strage di via D'Amelio, dove hanno perso 5 agenti di polizia e il giudice Paolo Borsellino, sia frutto del costante interessamento di quest'ultimo per il dossier "Mafia e appalti" del 1992.

Da queste pagine del libro di Imposimato emerge il quadro inquietante dell'Alta Velocità, con uno sfondo che parte dalla mafia siciliana per giungere alla camorra napoletana, le quali, senza i presunti adeguati appoggi politici (Cirino Pomicino, la democrazia cristiana e altri partiti "insospettabili") non avrebbero potuto infiltrarsi nel meccanismo degli appalti.
Lo spaventoso aumento dei costi del progetto può essere attribuito soprattutto alle tangenti pagate dalla criminalità organizzata per farsi assegnare i lavori.
La prossima settimana parleremo del secondo rapporto dello Sco, dal quale emergono altri particolari inquietanti.

( 5 - CONTINUA )



Giampiero Carbone



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02 MARZO 2002 ANNO IX - N. 8 - L. 1.700 (Euro 0,88)


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Libro che fa molto “in“ dichiarare d’aver letto,
ma che è stato in realtà letto da ben pochi:

(il solo possesso dell’opera non è sufficiente)

Corruzione ad Alta Velocita’
Viaggio nel governo invisibile

F. Imposimato, G. Pisauro, S. Provvisionato
KOINe’ nuove edizioni
Telefono: 06 / 52.24.42.80
novembre 1999


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