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- TERRA BRUCIATA - * - 22 novembre 2002 - Assemblea di Castelnuovo Scrivia indetta dal Comitato contro lo smaltitore Solchem di Casei Gerola

Un attentato alla libertà di opinione
La nostra solidarietà al Comitato
INTERVENTO DEL RAPPRESENTANTE DEI COMITATI, DEI GRUPPI E DELLE ASSOCIAZIONI
che nella Valle Scrivia e nell'Oltrepò Pavese si occupano di tutela del territorio


I comitati, i gruppi e le associazioni che nella Valle Scrivia e nell'Oltrepò Pavese si occupano di tutela del territorio ripropongono la loro attiva solidarietà nei confronti del Comitato contro lo smaltitore Solchem di Casei Gerola e dei loro aderenti citati in giudizio.

Riteniamo che l'atto della Solchem sia un pericoloso tentativo di intimidire chi non accetta passivamente, ma anzi pretende di essere informato, di informare gli altri e anche di opporsi, pacificamente e con la forza della ragione, a decisioni che ritiene pericolose per sé e per gli altri.

Non è importante questa sera stabilire se ha ragione il Comitato, oppure se ha visto bene la Regione Lombardia a concedere l'autorizzazione allo smaltitore; di fronte a questo e ad altri episodi di questi giorni, è importante invece riaffermare un principio, il diritto dei cittadini di esprimere il proprio pensiero, di diffondere il dissenso, di organizzare la protesta.

C'è un'assenza che pesa, questa sera; non ci sono attestazioni di solidarietà da parte di chi, per primo, avrebbe dovuto chiamare i cittadini alla protesta.
Salvo poche, lodevoli, eccezioni le forze politiche sono state assenti, vuoi per superficialità, vuoi per oscuri e meschini calcoli di bottega; forse non si rendono conto che queste azioni di soppressione del dissenso oggi colpiscono piccoli gruppi di cittadini, ma domani possono essere rivolte contro chiunque.

Se passa oggi contro i comitati spontanei il principio che l'espressione del dissenso, l'organizzazione di un'azione di lotta, sono passibili di risarcimento per i mancati guadagni, questo stesso principio può essere domani applicato anche ai sindacati e agli scioperi che proclamano, e alle stesse forze politiche, a seconda che nella loro azione favoriscano maggiori o minori guadagni ad un'industria, agli stessi lavoratori della Solchem il giorno che dovessero rivendicare qualcosa dalla loro ditta.

E' aberrante la pretesa che i diritti dei cittadini, esercitati nei limiti e nei termini previsti dalla Costituzione e dalle leggi, debbano essere sottomessi agli interessi di un'azienda.
Ed è grave che le forze politiche della zona non se ne rendano conto, non siano in prima fila a difendere il buon diritto dei cittadini, anzi, non abbiano loro stesse chiamato i cittadini per denunciare lo scandalo.
E ci chiediamo come facciano gli amministratori degli enti locali interessati a trattare e a rilasciare concessioni a chi, in modo così aperto e pretestuoso, calpesta la Costituzione.
Non ci risulta infatti che la regione Lombardia o la Provincia di Pavia abbiano richiamato la Solchem al rispetto dei diritti dei cittadini.

I comitati e le associazioni che hanno firmato il documento di solidarietà sono molto diversi tra loro, sia per temi di interesse, sia per modo di agire, ma c'è una cosa che ci unisce.
La coscienza del problema della gestione del territorio.

Quello che sta avvenendo ultimamente nella Valle Scrivia e nell'Oltrepò Pavese è la legge della giungla, è il Far West; nessuna programmazione, solo la legge del più forte.
Eppure le forze politiche che rappresentano i cittadini negli enti locali hanno il compito di programmare lo sviluppo di questo territorio e di effettuare delle scelte.
E di avere un dialogo con i cittadini.
La pretesa che la popolazione vada a votare ogni quattro cinque anni e poi, qualunque cosa succeda, non debba disturbare il manovratore è la fine della democrazia.
I cittadini devono poter decidere sul futuro del territorio, sulle prospettive di sviluppo, sui rischi per la salute che si trovano a correre, sulla qualità dei posti di lavoro che si possono creare.

Non siamo un paese del terzo mondo, dove pur avere un posto di lavoro qualsiasi bisogna accettare la prima cosa che passa; siamo in una zona che invece ha grandi possibilità, anche di fornire lavori qualificati e gratificanti.
Ma nella nostra terra bruciata (tra virgolette) non ci può stare di tutto; un'agricoltura sempre più di qualità, un'industria agro-alimentare collegata, il turismo, il businnes dello smaltimento rifiuti e della produzione di energia, il nodo dei trasporti, con i relativi inquinamenti e cementificazioni.
Tutto quanto insieme non ci sta.

Flavio Speranza



- Comitato interregionale "No al Supertreno MI-GE"
- "Pro natura" Piemonte
- WWF di Novi
- Comitato di Campomorone
- "Gruppo ambiente" di Castelnuovo Scrivia
- "Italia nostra" di Genova
- Legambiente di Alessandria, Tortona e Voghera
- Comitati "Salute e Ambiente"
- Comitati di Arquata-Rigoroso contro il Terzo valico
- Associazione "La nostra terra" di Novi
- Social forum di Voghera, Tortona, Novi, Val Polcevera
- Comitato per la tutela della Val Lemme
- Associazione "Alta Voracità" di Gavi
- Comitati della Fraschetta
- "Orizzonte Oltrepò" di Voghera
- "Italia nostra" di Alessandria
- Comitato Salvaguardia ambientale Pontecurone

Hanno espresso solidarietà, con documenti propri, anche le Associaziono agricole della provincia di Alessandria; la Provincia di Alessandria; i Comuni di Casei, Castelnuovo Scrivia, Guazzora, Isola Sant'Antonio, Molino, Alzano, Silvano Pietra, Pontecurone e Tortona.
Idem per quanto riguarda Rifondazione Comunista di Tortona e Voghera e l'Associazione Padania Ambiente Lomellina.



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