Il Prc di Arquata replica...
Riceviamo e pubblichiamo:
"Caro Direttore, da diverso tempo sul suo giornale, a tempi alterni, si leggono critiche all'azione ed all'impegno di Rifondazione Comunista su alcune questioni che hanno grande impatto nella vita della gente d'Arquata, e non solo.
Poiché il sottoscritto è stato ed è testimone e protagonista delle scelte del circolo di R.c. di Arquata Scrivia, voglia pubblicare alcune sue considerazioni, utili forse alla chiarezza ed alla completezza dell'informazione dei suoi lettori. Per non essere troppo dispersivo, sarò schematico.
Terzo valico - L'amministrazione comunale di Arquata Scrivia, formata da un'alleanza tra il centrosinistra e rifondazione, è stata ed è l'unico ente locale che, chiamato ad esprimere parere sulla valutazione d'impatto ambientale del progetto denominato "Terzo Valico", ha deliberato un "no" chiaro e comprensibile per tutti. Inoltre, è stato l'unico ente locale che ha ribadito il suo "no" anche recentemente "quando i lavori di adeguamento della linea ferroviaria storica venivano definiti dalle Fs come parte integrante al progetto "Terzo Valico". Inoltre, Arquata è l'unica città dove il dibattito su questa questione è stato ampio e diffuso. Si sono svolti consigli comunali aperti al contributo dei cittadini. Noi stessi, di Rifondazione Comunista, abbiamo più volte incontrato i comitati ambientalisti ed abbiamo prodotto diverse iniziative pubbliche, ove la volontà nostra e dei cittadini contro il progetto "Terzo Valico" veniva affermata con determinazione.
Cava cementir - è bene ricordare su questa questione che tutti i programmi per le elezioni amministrative degli ultimi vent'anni anni e forse oltre, presentati ad Arquata, allorché toccavano il problema lavoro, immediatamente esso veniva collegato alla questione della ex Cementir, per la quale si chiedeva un adeguato controllo ambientale sulle emissioni delle polveri e si rinnovava la richiesta di una nuova cava per garantire la produzione. Ciò nonostante, allorché le problematiche legate all'individuazione del sito per la cava si sono dimostrate fondate e pertinenti, come Rifondazione Comunista abbiamo aperto un tavolo di discussione con i lavoratori della ex-Cementir, con i comitati ambientalisti, sia a livello locale che in Provincia che in Regione. Abbiamo prodotto iniziative che tendevano a coniugare in una sola lotta l'esigenze dei lavoratori, che volevano fossero garantiti il proprio reddito e la propria professionalità, insieme alla necessaria tutela dell'ambiente e delle acque. Abbiamo denunciato l'inadeguatezza del sito individuato e, soprattutto, le ultime disposizioni in materia del governo Berlusconi.
Questi i fatti. Non ci risultano analoghe iniziative da forze politiche che governano la regione (An, Forza Italia, Lega, Udc) né dal centrosinistra.
Tutti costoro hanno nascosto la testa, si sono negati al confronto e, qualora interpellati, si sono espressi in modi fumosi. Allora diventa logico e naturale, anche se non sufficiente, che i cittadini si rivolgano con forza e polemica all'unico partito, cioè a Rifondazione Comunista, che ha il coraggio politico di parlare e di proporre percorsi politici. Perché, tutto sommato, siamo gli unici che ancora ascoltano la gente.
Tuttavia, fin quando le problematiche ambientali saranno viste come in conflitto con l'esigenze produttive, fin quando un aristocratico modo di essere ambientalista continuerà a cozzare con i problemi del quotidiano dei lavoratori, fin quando la battaglia giusta ed inderogabile a vivere in ambiente adeguato tenderà a dimenticare ed ad escludere le problematiche legate al lavoro, non riusciremo a costruire alleanze e proposte e non riusciremo in sostanza a vincere.
Questi i fatti, ma se andiamo oltre alle circostanze che li hanno determinati non possiamo non denunciare l'assenza di proposte politiche che tendano ad unificare le varie emergenze ambientali, in una grande vertenza a difesa del nostro territorio. L'anno scorso, noi di Rifondazione abbiamo proposto, in un'affollata assemblea, di costruire un "forum" che affrontasse in modo unitario le emergenze ambientali legate alla problematiche della cava, del Terzo Valico, del raddoppio della statale dei Giovi, degli inceneritori e delle centrali turbogas e di altro. Questo al fine di determinare un percorso comune che potesse influenzare le scelte delle varie amministrazioni locali, per poter uscire dall'emergenza. In quell'occasione non si è riusciti a superare i protagonismi dei vari comitati.
Verifico a tutt'oggi il rumoroso silenzio dei comitati sulle scelte operate dalla Regione, dalla Provincia e dai comuni come Serravalle, Novi, e Pozzolo Formigaro sia sul Terzo Valico che su altro. Constato che forze politiche diverse si sono uniformate al silenzio ed alla lezione di "Pilato". Critico lo strano strabismo dei suoi redattori, che se la sognano e se la raccontano e non guardano a chi, come l'amministrazione di Serravalle Scrivia, decide, come primo atto amministrativo, di limitare la circolazione ai cani, mentre la città è assediata da auto, camion ed altro e si ricorda dell'Ecolibarna solo su sollecitazione. E, ancora, non guardano a partiti come Forza Italia, Lega, An e Udc che qui negano responsabilità operative e poi nell'amministrazione regionale lavorano e votano contro la gente del nostro territorio.
Né, altresì, interpellano le forze del centrosinistra che a Genova come a Roma spingono perché si completi l'Alta Capacità, ovverosia il Terzo Valico.
Il circolo di Arquata di R.c. è stato la forza politica che ha prodotto più iniziative sui temi in oggetto, che sempre ha cercato ostinatamente soluzioni unitarie per rispondere alle esigenze dei cittadini e del territorio. Anche nelle sagre estive. Mentre da altre parti si cucinavano solo i ravioli e il suo giornale ne dava il giusto risalto da noi, nella festa di "Liberazione", oltre agli stomachi si allenavano i cervelli, discutendo sui problemi della sanità piemontese e dell'emergenze ambientali. Non è ancora incisiva e determinante la nostra azione, può essere ma gli altri dove sono? Tuttavia, verifico che quella di Arquata Scrivia è l'unica amministrazione comunale sicuramente contraria al progetto Terzo Valico. Le stesse forze politiche del centrosinistra si esprimono altrove in modo difforme rispetto a situazioni analoghe. Probabilmente, saranno diverse le forze politiche di Arquata e le persone che le rappresentano.
Forse è diversa la forza politica di Rifondazione, forse quando Rifondazione Comunista è forte ed adeguatamente rappresentata le esigenze dei lavoratori e la tutela ambientale diventano patrimonio comune delle coalizioni di governo. Per cui, fate le vostre considerazioni. Grazie per l'ospitalità".
Gino Sannino, Arquata Scrivia
...e "Il nostro Giornale" risponde
Risponde Giampiero Carbone:
Gentile signor Sannino, ho letto molto attentamente la sua lunga lettera sul presunto impegno ambientalista di Rifondazione Comunista di Arquata nella nostra zona.
Voglio ricordarle che le critiche rivolte al suo partito non sono mai state frutto di pregiudizi politici ma, semmai, ben mirate verso gli argomenti in questione, nei confronti dei quali, a nostro avviso, Rifondazione di Arquata ha avuto pesanti responsabilità sui recenti sviluppi, soprattutto in Vallemme. Ma andiamo con ordine.
Il Terzo Valico, negli ultimi dieci anni, è stato contrastato solo dai comitati spontanei.
In una lotta impari, queste persone hanno sviluppato una mole enorme di informazioni riguardanti le verità nascoste di questo progetto, quasi mai emerse salvo che in casi rari i quali il libro di Imposimato "Corruzione ad Alta Velocità".
Solo ultimamente, a livello nazionale, Rifondazione ha deciso di darsi da fare a tal proposito ma, nel locale, all'interno del partito esistono circoli che vanno totalmente controcorrente rispetto alla linea "superiore", peraltro giustissima.
Ad Arquata, Rifondazione ha avallato tutto ciò che ha deciso il centrosinistra, cioè "no" a questo tipo di progetto ma "sì" all'idea del Terzo Valico in generale.
Continuare a nascondersi dietro questo gioco non rende onore al suo partito, poiché lo rende troppo simile al vecchio Pci e ai giochi e ai compromessi, dai quali iI suo partito dovrebbe differenziarsi. Come è stato ed è deleterio continuare a seguire la linea dell'amministrazione Morando nella gestione della questione cava Cementir (a proposito, signor Sannino, lo stabilimento è nuovamente denominato "Cementir").
Se il suo partito ha davvero contestato dall'inizio l'inadeguatezza del sito individuato per la cava, magari non l'avrà fatto nelle sedi opportune, forse per non disturbare gli alleati in Comune.
Nessun rappresentante del circolo "Mario Lot" è mai stato visto in Vallemme, anche solo per protestare contro le palesi, almeno per chi le vuole vedere, violazioni di legge e dei diritti civili.
Lasciamo perdere "le ultime disposizioni in materia del governo Berlusconi": sono soltanto una scusa per non prendersi le proprie responsabilità.
Per ciò che riguarda l'assemblea del luglio del 2002 per la creazione di un forum ambientale, non è molto utile alla causa del suo partito ritornare sull'argomento. Essendo il sottoscritto presente, ricordo perfettamente che, sulle domande attinenti proprio ai temi qui in discussione, il vicesindaco di Arquata Roberto Tamburini non diede le risposte adeguate attese dai presenti. Non avete minimamente accolto l'appello del Presidente del Parco Capanne Gianni Repetto, il quale vi invitava, essendo in maggioranza ad Arquata, "ad impedire certe logiche ... poiché i tempi sono stretti e il 1° agosto le ruspe entreranno nel Parco": tutto ciò è avvenuto e il circolo arquatese non ha mosso un dito. Ricordo inoltre un iscritto al circolo arquatese che, dal fondo della sala, fece ampi gesti rivolti al segretario Cirri indicandogli di evitare di rispondere alle domande sulla cava. Altro che protagonismi dei vari comitati...
Le ricordo, inoltre, caro signor Sannino, che i comitati che lei tanto denigra continuano a sostenere la necessità di una forma di sviluppo alternativa che tenda a valorizzare l'ambiente ed il territorio, nonché le risorse culturali ed il patrimonio storico, migliorando nel contempo le prospettive occupazionali nell'ambito turistico e della qualità di vita per tutta la popolazione indistintamente. La loro posizione non è aristocratica: sono gli interlocutori politici ad essere sordi a proposte alternative, come lo è stata Rifondazione Comunista ad Arquata sulle questioni trattate. A presto.
Il nostro GIORNALE
Settimanale Indipendente del Basso Piemonte
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15 MARZO 2003 ANNO X - N. 10 - Euro 1,00
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