Tra natura - tradizione - cultura - gastronomia caucasica
26 maggio - 3 giugno 2011
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Contributi |
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Agronomi e forestali bellunesi sulle montagne del Caucaso Giuseppe Pellegrini |
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Paola Menegus |
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Osservazioni Ornitologiche in Georgia Osvaldo Palatini |
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Giorno 26/05 PARTENZA PER TBILISI Partenza in Bus da Feltre (ex consorzio Agrario) alle ore 14.30 proseguimento per Busche 14.40, Belluno 15.10, Cadola 15.30, arrivo all’aeroporto di Venezia verso le 16:45. Ore 18.45 volo della Turkish Airlines per Tiblisi via Istambul. Arrivo alle 2.45 circa ora locale, (0,45 ora italiana) e trasferimento con pullman all’. Hotel “Citadines”**** http://www.citadines.com/georgia/tbilisi/freedom_square.html. |
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Giorno 27/05 TBLISI Colazione in albergo. Incontro con la guida turistica, intera giornata dedicata alla visita guidata della città e dei suoi monumenti storici (città vecchia, Chiesa di Metekhi XIII sec., Fortezza di Narikala IV sec., Chiesa di Anchiskhati VI sec., Chiesa di Sioni VI-VII sec. e la nuova Cattedrale della Trinità); dopo pranzo visita al Tesoro del Museo Nazionale della Georgia; tempo libero; cena in un ristorante tipico, rientro in hotel e pernottamento nell’ hotel Citadines. |
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Giorno 28/05 TBILISI – ANANURI – KAZBEGI - TBILISI Prima colazione in albergo; partenza per Kazbegi dove è situato l’omonimo parco nazionale; . Salita verso la Chiesa della Trinità di Gergeti (XIV) situata a 2170m. (sopra il livello del mare)–si può ammirare il magnifico panorama che si apre sulla Georgia dal monte Kazbegi con il suo manto di neve. Ritorno a Tbilisi e pernottamento nell’hotel Citadines.
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Giorno 29/05 TBILISI –MTSKHETA – BORJOMI - AKHALTSIKHE Prima colazione in albergo e partenza per Akhaltsikhe; durante il tragitto sosta a Mtskheta - antica capitale e centro religioso della Georgia; visita al patrimonio dell’UNESCO: il Monastero di Jvari (VI sec.) e la Cattedrale di Svetitskhoveli (XI sec.) - uno dei posti più sacri della Georgia dov’è sepolta la tunica di Gesù. Proseguimento per Borjomi per la visita pomeridiana al parco omonimo insieme alla guida locale fondato in collaborazione con il governo tedesco negli anni 90. Cena e pernotto a Akhaltsikhe; Hotel “Bonadea” www.hotelbonadea.ge e Hotel “Rio” http://www.riohotelakhaltsikhe.com/gallery |
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Giorno 30/05 AKHALTSIKHE – VARDZIA – KHISABAVRA - KUTAISI Colazione in albergo e partenza per visita a Vardzia - città scavata nella roccia dei tempi della Regina Tamara - che rappresenta la Georgia in Età d’Oro con le sue chiese rupestri e gli magnifici affreschi. Di seguito arrivo alla al villaggio cattolico di Khizabavra situato su di un altopiano coltivato a orticole, prati, pascoli e frutta: pranzo in una famiglia locale e visita della zona; partenza per Kutaisi; arrivo, cena e pernottamento. Family style hotel “Gora” http://www.gorahotel-kutaisi.com/
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Giorno 31/05 KUTAISI – BATUMI - KUTAISI Colazione in albergo e partenza verso la zona del Mar Nero. Arrivo a a Batumi e visita della citta’, del boulveard di stile europeo. La sera ritorno a Kutaisi, cena e pernottamento. |
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Giorno 1/06 KUTAISI (Bagrati, Gelati) - TBILISI Prima colazione in albergo e partenza per visita al Monastero e Complesso dell’Accademia di Gelati XII . Visita a Uplistsikhe- città scavata nella roccia (VI a.C). Arrivo a Tiblisi, cena e pernottamento hotel Citadines.
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Giorno 2/06 TBILISI- SIGHAGHI -BODBE – GURJAANI – TBILISI Colazione in albergo e partenza per il Monastero di Bodbe con la visita alla tomba di Santa Nino. Proseguimento per Sighnaghi - delizioso villaggio arroccato recentemente rinnovato; visita alla citta’; Il pomeriggio arrivo a Gurjaani e pranzo presso una famiglia locale con la degustazione dei vini dalla cantina tradizionale, durante il pranzo gli ospiti possono assistere e partecipare alla preparazione del pane georgiano, del tradizionale ”Mtsvadi” (spiedini). Ritorno a Tbilisi. Banchetto d’arrivederci in un tipico ristorante georgiano nella Città Vecchia. Cena e pernottamento hotel Citadines. |
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Giorno 2/06 PARTENZA PER ITALIA Trasferimento all’aeroporto; partenza per l’Italia alle 04.05 e arrivo a Ve verso le 10.40. Proseguimento per Belluno. |
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Andrich Orazio | Arnoldo Giovanni | Barattin Aldo | Bedin Patrizia |
Berto Paola | Bortoluzzi Gelindo | Bortot Gina | Brustolon Fiorangela |
Brustolon Italia | Campedel Dario | Carlin Adriano | Cason Antonio |
Carazzai Corinna | Coana Celeste | Celli Pierenzo | Chemello Gianna |
Chiesura Angelo | Chimenti Giovanni | Costa Fabiano | Da Deppo Flaminio |
Dalfreddo Ivano | De Felip Luigi | De Lazzer Maria | De Pra Ido |
Donazzolo Francesco | Fent Elena | Fent Paolo | Ghedina Ludovico |
Larese Giovanna | Mazzone Mariarosa | Menardi Adriana | Menegus Paola |
Palatini Osvaldo | Pampanin Leone | Pellegrini Giuseppe | Saviane Ornella |
Soccal Marino | Solfa Massimo | Vagnini Julia | Viotto Orianna |
Zallot Andreina | Zampieri Monica | Zanola Gianluigi | Zanon Rino |
Agronomi e forestali bellunesi sulle montagne del Caucaso
In visita ai progetti di cooperazione realizzati dalla Caritas, dal Gal Alto Bellunese e da Fondazione Cariverona
Una delegazione di agronomi e forestali ha partecipato a un viaggio di studio in Georgia, per conoscere le risorse ambientali e culturali di questo piccolo paese molto orgoglioso della propria identità. Situato nell’area strategica del Caucaso, conta circa 5 milioni di abitanti e stà vivendo un periodo di espansione economica anche a seguito delle risorse finanziarie ottenute dai paesi occidentali dopo la guerra dell’estate 2008 con la Russia per la conquista dell’Ossezia. Se da una parte l’obiettivo del gruppo bellunese era quello di conoscere la storia e la cultura millenaria di questo paese dall’altra vi era il desiderio di conoscere alcune delle attività di cooperazione realizzate in quel paese a cura di Associazioni bellunesi.
Nel corso degli ultimi anni sono state avviate e concluse in Georgia molte iniziative con il supporto dell’Associazionismo bellunese; la Caritas Diocesana, la Fondazione Cariverona, Il Gal Alto Bellunese assieme a molti tecnici volontari hanno realizzato progetti e formato molte persone nei più svariati settori produttivi. Ricordiamo la costruzione del caseificio a malga Vani nel sud ovest della Georgia dove ora si produce un formaggio particolarmente richiesto dal mercato. Proprio questa iniziativa è stata uno degli obbiettivi del gruppo di tecnici bellunesi. Il villaggio di Kizabavra dove hanno sede le maestranze che gestiscono la malga realizzata dai bellunesi, ha organizzato per il gruppo un’accoglienza veramente commovente presentando una serie di balli tradizionali georgiani fatti dai ragazzi delle scuole elementari e medie. Si è sentito un vero spirito di amicizia e fratellanza che certamente non andrà perso nel prossimo futuro.
L’incontro con monsignor Giuseppe Pasotto vescovo della Diocesi di Tiblisi ha evidenziato le problematiche di un popolo che vive intensamente la propria religiosità ma che sconta ancora modalità di vita del periodo sovietico quando non esisteva l’imprenditoria privata e la pratica religiosa era veramente problematica. «Io sono stato mandato in Georgia - dice monsignor Pasotto - assieme ad alcuni altri confratelli subito dopo il crollo dell’impero sovietico con il compito di rifondare la chiesa e dare voce ai cattolici che vivevano in questo paese. Da allora, molto è stato fatto, ma non siamo ancora riusciti ad avere il riconoscimento ufficiale da parte del governo georgiano». la Diocesi diretta da monsignor Pasotto, soprattutto attraverso il braccio operativo della Caritas Georgia e dei Camilliani di Georgia, ha realizzato molte iniziative volte a sviluppare l’imprenditoria locale e a creare molte attività di assistenza nel campo del sociale. Possiamo citare fra gli altri, il panificio di Tiblisi, l’officina meccanica, la casa dei bambini senza famiglia, la mensa dei poveri, il laboratorio di analisi del sangue, la casa dei ragazzi disabili e molte altre. Gran parte di queste hanno visto protagonisti i volontari e le associazioni bellunesi che in questi anni hanno dato supporto tecnico e finanziario a questi progetti.
Nell’ultima giornata, il gruppo bellunese ha avuto l’onore di avere come ospite il Nunzio Apostolico monsignor Claudio Gugerotti originario di Verona e ottimo conoscitore della realtà bellunese essendo stato nel passato molte volte in provincia per tenere corsi di formazione spirituale.
«Mi congratulo - ha detto S. E. monsignor Gugerotti - con voi bellunesi per l’operosità e la tenacia con la quale portate avanti questi progetti in un paese come la Georgia dove è molto difficile cooperare ma soprattutto mantenere un’iniziativa durevole nel tempo. Il governo Georgiano recentemente ha lanciato una nuova campagna per il rilancio dell’agricoltura, è una cosa importante e per questo sarà sempre più importante anche la vostra assistenza con l’apporto di idee nuove dai paesi europei, in un settore dove siete stati pionieri. Speriamo che nei prossimi mesi anche come chiesa cattolica riusciamo a farci riconoscere ufficialmente dal governo georgiano, sarebbe un passo molto importante per noi. Vorrei infine avere come ospite anche il vostro vescovo monsignor Giuseppe Andrich che prima o poi dovrà pur venire a inaugurare tutte le iniziative che ha realizzato».
Nel corso delle altre uscite previste dal viaggio, magistralmente organizzato dalla piccola agenzia Omnes tour, sono state apprezzate la storia e la religiosità di questo popolo, la bellezza della natura, delle montagne del grande Caucaso e una importantissima attività agricola nel settore della produzione di vino di qualità nonché una forte presenza dell’allevamento di bovini e ovicaprini.
La consegna al sindaco del villaggio di Kizabavra, Vakhtang Muradascvili, del manuale per la produzione di formaggio da parte del presidente del Gal Alto Bellunese Flaminio Da Deppo.
anno dopo anno si è formato un gruppo “fantastico”; nella condivisione delle esperienze quotidiane, che il viaggio offre, ogni componente apporta qualcosa di sé e del suo sapere per un arricchimento reciproco di conoscenze e di calore umano … di gioia di vivere!
Questa volta è stata scelta nel territorio caucasico la Georgia.
La Georgia? Cosa ci sarà mai da vedere o da fare in Georgia… però è la terra del vello d’oro… la Colchide degli Argonauti… c’è la rupe di Prometeo…
Questa è la mitologia … la realtà è stata veramente una sorpresa:
che esperienza! Un’esperienza particolare e importante.
-Antichissime “città” addirittura scavate nella roccia.
-Chiese e monasteri, custodi di reliquie ed icone importanti, che testimoniano una fede mai sopita e suggeriscono devozione.
-Praterie traboccanti di fiori di tutti i colori.
-Specie Floreali endemiche.
-Melodie di uccelli.
-Rocce incombenti e strade impervie.
-Incontri con persone importanti.
-Ragazzi con la musica nel sangue che nel movimento ritmato manifestano tutta la loro carica emotiva per esprimere al meglio il piacere di
accogliere l’ospite.
-Persone che mettono a disposizione di tutto e di più perché hanno il culto dell’ospitalità.
Questo ci ha sbalordito e commosso, suscitando in ognuno di noi il desiderio di ricambiare la loro generosità e collaborare, per quanto possibile, al loro benessere.
Il viaggio in Georgia è stato un’esperienza particolare che abbiamo potuto vivere al meglio anche grazie alla competenza, alla disponibilità ed alla simpatia delle giovani guide georgiane Irina e Omar.
Osservazioni ornitologiche in Georgia
Il recente viaggio in Georgia con gli amici agronomi e forestali, sapientemente organizzato dal dr. Giuseppe Pellegrini, ci ha permesso di visitare importanti siti e monumenti di grande interesse storico. Abbiamo cosi' potuto ammirare un vasto e ricco mosaico culturale e storico. Per un appassionato birdwatcher come me, il viaggio si è rivelato anche una imperdibile occasione di notevoli osservazioni ornitologiche. La posizione geografica della Georgia, di transizione fra Europa, Asia, Medio-oriente e Africa con la variegata eterogeneita' ambientale, ha favorito una grande ricchezza floristica ed avifaunistica.
Ad un osservatore abituato alla campagna intensamente coltivata dei paesi occidentali, la Georgia appare come un mondo completamente nuovo. Un territorio ancora incontaminato, che, per l'incontro dei climi occidentali con quelli orientali, vanta una grandissima varietà di piante e più di 330 specie di uccelli. Il territorio, prevalentemente montuoso, si estende a nord sul versante meridionale del Grande Caucaso e a sud sul Piccolo Caucaso. Tra le due catene si allarga a ovest la pianura (antica Colchide) del fiume Rioni, che sfocia nel Mar Nero, mentre a est si estende la valle del fiume Kura, che sfocia nel Mar Caspio attraverso l'Azerbaigian. Il clima è di tipo subtropicale nella fascia costiera occidentale, rigido sui versanti montuosi, ricoperti da fitte foreste, ed è caldo e secco nelle zone steppiche orientali.
La wilderness di questo eden naturalistico richiama alla mente un antico mondo perduto. Ci si trova immersi in uno scenario quasi surreale: imponenti montagne sullo sfondo, fiumi sinuosi ed a tratti impetuosi e, dappertutto, una grandiosa, foresta che immagino millenaria e forse in qualche lembo ancora primigenia. Ovunque sono ampiamente rappresentati molti uccelli comuni anche da noi, come fringuelli, cardellini, verdoni, passeri, rondini, rondoni, rondini montane, ballerine bianche, balestrucci, picchi rossi e tortore. Ma e' soprattutto sorprendente la varieta' e il fascino di uccelli rari o mai visti prima. Per fortuna mi ha soccorso l' indispensabile Colling Bird Guide, prezioso manualetto che di sera rileggevo per confermare osservazioni fatte durante il giorno o per chiarire i dubbi di identificazione di nuove specie di uccelli.
Nel corso del viaggio verso la montagna piu' alta del Caucaso il monte Kazbegi, immacolato di neve, abbiamo visitato la gola di Dariali verso il confine russo. Qui abbiamo scorto alcuni grifoni. Volteggiano ad ali quasi immobili e sono piu' grandi dell' aquila. Il loro areale di distibuzione e' esteso dal sud Europa all' Asia. In molte zone l'ambiente sarebbe idoneo anche in Italia ma i bocconi avvelenati per le volpi, la trasformazione della pastorizia estensiva ed il disturbo nei siti di nidificazione dovuto al turismo, sono una costante minaccia. Mentre il nostro gruppo si concedeva una sosta, uscendo dal pullman, su queste montagne è apparso improvvisamente un gipeto, che ci sorvola con le grandi ali a volo planato, a bassa quota E' abbastanza vicino e si puo' notare con il binocolo il petto rossiccio ed il becco barbuto. E' veramente emozionante. Osserviamo anche molti gracchi alpini ( e forse anche gracchi corallini) che spuntano dagli strapiombi rocciosi.
Saliamo alla chiesa della Santa Trinità di Gergeti costruita nel XIV secolo su un’altura a 2170 m. Proprio di fronte al massiccio del Kazbegi, ( 5047m), possente nella sua sfida al cielo azzurro del Caucaso. Il connubio fra la montagna più alta e la chiesa costruita in posizione più elevata della Georgia è una certezza per un’intero popolo e per un’intera Chiesa. Per arrivarci, superato il villaggio di Gergeti, affrontiamo un bosco fresco di betulle e pini del Caucaso, da dove si alzano in volo alcuni merli dal collare. Dalle betulle giunge il canto cantilenante di un lui' piccolo ( forse varieta' caucasica) e quello monotono del prispolone. Partono e ritornano alle pinete anche alcuni piccoli stormi di verzellino fronterossa (serinus pusillus) emettendo di continuo un cinquettio-cicaleccio festoso. Questo uccelletto è il cugino caucasico del verzellino nostrano, ma il canto ricorda di piu' il nostro cardellino ed il piumaggio e' più scuro, con una caratteristica macchia rossa frontale che risalta sul capo nero. Alla fine sbuchiamo in un verde pianoro tra il monte e la chiesa. Lungo i pendii erbosi con roccette affioranti ci sono molti codirossi spazzacamino ed alcuni culbianchi.
Il 29 maggio a Mtskheta nei pressi del Monastero di Jvari avvistiamo 2 averle cenerine ( Lanius minor). Sono di un perfetto color cenere, maschera frontale nera più ampia dell' averla piccola, petto chiaro, ali e coda nere, con barra alare bianca e timoniere esterne bianche. Si alzano in volo, con tuffi e risalite, puntando verso qualche grosso insetto nell' erba e ritornano poi al punto di partenza fra gli arbusti. L'averla cenerina in Italia e' divenuta molto rara ed a rischio di estinzione a causa di bracconaggio, inquinamento, e ampliamento delle periferie ubane. Qui vediamo anche il primo splendido zigolo testanera (emberiza melanocephala). E' tra i più grandi degli zigoli europei e presenta, nei maschi, la testa completamente nera; anche ali e coda sono nere e contrastano con il giallo intenso del ventre e il castano fulvo del dorso. Vive in Europa orientale e nell'Italia meridionale (raro). Avvistiamo anche fanello nordico (acanthis flavirostris) e nelle praterie circostanti molti strillozzi dal caratteristico canto cristallino. Sulle mura del monastero appare la monachella dorsonero (oenanthe pleschanka) che per il suo colore bianco e nero ricorda un po' il culbianco.
Facendo tappa al parco Borjomi speravo di poter avvistare il fagiano di monte caucasico ma ovviamente questa specie si puo' osservare solo salendo in alto al limite della foresta, nelle prime ore mattutine quando i maschi sono in parata primaverile. Nella splendida foresta mista:( picea orientalis, abies nordmannia, aceri, querce e faggio orientale; e nel sottobosco anche sorbus torminalis) si sente il canto di ciuffolotti, crocieri, di varie specie di cince, regoli e rampichini alpestri.
Nei pressi di Vardzia, citta' scavata nella roccia, passano in volo basso e rapido alcuni storni rosei. Questo uccello ha struttura simile allo storno nostrano ma presenta sul capo, una cresta di piume nere, ali nere e resto del corpo di color rosa brillante molto caratteristico. L' areale di nidificazione va' dall' Europa orientale verso le regioni meridionali dell'Asia temperata, svernando in India e Asia tropicale. Vive nelle steppe e nelle distese agricole. Negli anni in cui le cavallette sono molto abbondanti, alcuni esemplari di storno roseo si allontanano dal consueto areale, spingendosi fino alla Francia e al Regno Unito. Salendo verso la Citta' nella roccia sui pendii erbosi sottostanti abbiamo visto dei belllissimi ciuffolotti scarlatti ( carpodacus erytrinus) in alimentazione su erbe alte con fiori gialli. I maschi hanno il capo di un bel color rosso che sfuma a bruno verso la groppa e crema verso il petto. Vi sono anche degli zigoli testanera, gioielli color oro, nero e castano, e zigoli muciatti ( emberiza cia) questi ultimi familiari anche da noi in ambienti rocciosi e xerici. Sulle rocce, diverse passere lagie ( petronia petronia) ed alcuni esemplari di picchio muratore di roccia (sitta neumayer). Abbiamo poi visto un bel passero solitario maschio di color azzurro scuro. In lontananza nella campagna alberata si sentiva spesso il canto del torcicollo.
Al monastero di Gelati abbiamo visto ancora zigoli muciatti e codirossi. Anche tra le rovine della citta' nella roccia di Uplistsikhe abbiamo visto 2 passeri solitari intenti a diffondere il loro canto melodioso, e alcuni picchi muratori di roccia. Nei dintorni del monastero avvistate altre averle cenerine. Presso il parco di Kolkheti sono comparsi in volo i colaratissmi gruccioni. Molte averle piccole ( lanius collurio) soprattutto nel tragitto verso la zona dei vigneti e molte upupe dal volo ondulato. In un canneto presso la strada sentito il canto gracidante e poi avvistato un cannareccione (acrocephalus arundinaceus).
Insomma una grande varieta' e ricchezza di specie che sono parte integrante della biodiversita' di ambienti natuarli ancora quasi intatti.Invece in tutta Europa negli ultimi 10 anni le popolazioni di molti uccelli sia sedentari che migratori, si sono ridotte in modo allarmante. Non occorre essere un birdwatcher per avvertire la mancanza del richiamo del torcicollo e dello stiaccino, dei volteggi delle pavoncelle sopra i campi, del canto dello strillozzo dai pali della luce. Un mondo di uccelli gia' compromesso dalle stragi fatte da cacciatori e bracconieri grazie anche alla efficientissima tecnologia dei richiami, delle reti, panie e trappole, viene spinto ancora più in fretta verso l'estinzione dalla perdita di habitat e dall'agricoltura intensiva. Con il progresso, gli ecosistemi forestali climax vengono distrutti e sostituiti da una serie di sistemi sempre meno complessi e diversi: foreste secondarie, poi piantagioni di alberi a crescita rapida e campagne intensivamente coltivate; alla fine puo' arrivare la cementificazione per far spazio allo sviluppo urbano, lasciando solo brandelli di natura malconcia.
La Georgia colpisce perche' non è ancora questo. Rappresenta il mito di una natura pura e ancora incorrotta. I suoi paesaggi sono magnifici, immersi nelle montagne coperte di scure foreste e di verdissime praterie alpine e la sua campagna e' coltivata in modo estensivo e modellata ancora secondo antiche pratiche agricole. Qui gli uccelli selvatici soprvviveranno ancora per un po'.
genere aurinia |
genere capparis |
genere papaver |
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genere primula |
saxifraga porophilla |
limodorum orchidea senza clorofilla |
genere corydalis |
halium halimifolium |