PAESI BASCHI DI FRANCIA E SPAGNA

PROGRAMMA 

PARTECIPANTI

 

 

 COMMENTI 

Conoscersi attraverso i Pirenei (C.Dadié)

A Cortina non sono  fieri dei loro pastori come qui (C.Dadié)

 

 

PROGRAMMA 

Lunedì 6 ottobre Partenza da  Bergamo alle ore 8.30 con  volo speciale per Lourdes: arrivo previsto per le ore 10.00. Trasferimento in pullman per la valle della Nive percorrendo la strada del formaggio, sosta a S. Martin D’ Arossa per scoprire i dintorni e la città si S. Jean Pied de Port, luogo di sosta dei pellegrini in transito per S Jaques de Compostela. Sosta presso un’osteria per degustare specialità locali. Cena e pernotto nel piccolo paese di Osses.
Martedì 7 ottobre visita ad un’azienda vitivinicola  nella zona di Irouleguy e proseguimento per la Spagna attraverso la valle de Baztan . Pranzo a Elizondo per la degustazione dell’agnello all’aglio e di altre specialità locali. Pomeriggio visita al giardino botanico e parco floreale di Bertiz che ha una superficie di circa 2.000 ettari. Arrivo con cena e pernotto a Pamplona.
Mercoledì 8 ottobre Visita guidata alla città di Pamplona, pomeriggio libero cena e pernotto a Pamplona con incontro tecnico curato dall’Istituto agroforestale di pamplona.
Giovedì 9 ottobre Partenza per la regione del Bearn attraverso il passo di Pourtalet, passaggio della sierra de Leyre, visita al monastero con il lago Yesa. Arrivo in Francia ad Urdos con ricevimento da parte del sindaco presso la Comunità Montana Locale . Cena e pernotto a Urdos.
Venerdì 10 ottobre Mattinata dedicata alla visita delle malghe dei Pirenei francesi accompagnati dai responsabili dell’Insitut Patrimonial. Pomeriggio visita al centro direzionale del Parco Nazionale dei Pirenei. In serata incontro ricevimento presso il Liceo Agricolo di Soex con il Prefetto.
Sabato 11 ottobre Visita la museo ecologico di Lourdios, pomeriggio visita alla foresta di Issoux e ad una segheria con esemplificazione dell’attività forestale. Visita alla cooperativa di produzione dei formaggi di pecora ad Accous con degustazione.Cena e pernotto a Aspois.
Domenica 12 ottobre Trasferimento a Pau, giornata dedicata alla visita della città e al pellegrinaggio a Lourdes. Cena e pernotto a Pau.
Lunedì 13 ottobre dopo colazione partenza per l’aeroporto di Lourdes per il volo delle 10.50 per Bergamo, proseguimento in autobus per Belluno.

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PARTECIPANTI

ANDRICH ORAZIO DAL FAVERO LUCIO SLONGO CATERINA
ARNOLDO GIANNI DAL PAN FRANCESCO SLONGO FILOMENA
BARATTIN ALDO DE MARCH MICHELE SOCCAL MARINO
BORTOLUZZI GELINDO DONAZZOLO FRANCESCO SOLFA MASSIMO
BURKI MERCEDES GASPARI ADA TRAMET FORTUNATO
CHIMENTI GIOVANNI GHEDINA TIZIANA TURRIN RENATO
COLLA MARIA MANARDI ADRIANA VAGNINI JULIA
DADIE CRISTINA MANFROI  GIORGIO ZALLOT ANDREINA
DA DEPPO FLAMINIO  PELLEGRINI GIUSEPPE   ZENTILE MARIA
DAL BORGO ALDO PIZZOL SILVIO ZUCCOLOTTO FRANCESCO
DAL BORGO MICHELE PRALORAN SERGIO

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CONOSCERSI ATTRAVERSO I PIRENEI

(Cristina Dadié)

"Spesso mi chiedo chi di noi siamo veramente. Dei pastori, dei contadini o dei boscaioli ?" scriveva Jean Barthou, nato nel 1769, segretario comunale, dopo che un'ordinanza di Luigi XVIII aveva eretto il suo villaggio di osses a comune. Quelle note , insieme ad altre sull'orgoglio di allevare il bestiame, di produrre il formaggio, "che nessun nome potrebbe designare meglio se non quello di paese, si possono leggere nell'ecomuseo di Lourdios (Pirenei Atlantici), un gioiellino nell'esposizione del tempo che fu, e pur dotato di sofisticati video.

Forse la stessa domanda se la sarà posta un Giovanni nostrano, nel capovolgimento repentino di abitudini di vita e di lavoro, avvenuto anche nella nostra provincia: "chi siamo ?".

La montagna , con i suoi problemi ma innanzitutto con i suoi abitanti, nei Paesi europei si rassomiglia. E mentre da molti mesi "l'entrata in Europa" è un ritornello dei "media", da anni tra diversi Paesi europei scambi di esperienze e di studio vengono già attuati proprio all'insegna della conoscenza e dell'informazione di prima mano. L'Associazione laureati in scienze agrarie e forestali di Belluno, per esempio, da diversi anni organizza in autunno un viaggio in uno di questi Paesi. Il prossimo ottobre dal 4 al 10, sarà la volta di Spagna e Francia, là dove i due paesi sono incernierati dalla splendida catena dei Pirenei.

Pochi giorni non esauriranno tutte le aspettative, ma forse saranno sufficienti alla comitiva di allevatori, agronomi forestali, veterinari, amministratori e altri interessati, insieme al presidente dott. Orazio Andrich, a captare dei flash in primo piano sulle diverse realtà.

Tratto d'unione tra Aragona e Béarn, sulla strada dei guerrieri e dei pellegrini verso S. Giacomo di Compostela, sarà la valle d'Aspe, a pochi chilometri dal colle di Somport (m.1600), che farà appunto gli onori di casa. Nel programma visite al parco nazionale, alla foresta d'Issaux, a segherie, al liceo agricolo, alla cooperativa di produzione del formaggio, nonché visite ravvicinate agli orsi, nel recinto di Borce, e agli avvoltoi, ripresi sulle rocce con una camera fissa.

Di tutto un pò, oltre beninteso alla cerimonia ufficiale di benvenuto presso la Comunità montana locale, l'Institut Patrimonial, che è in fibrillazione per ricevere degnamente "les italiens".

I paesi della "vallée" , come i piccoli villaggi, hanno ancora i caratteristici tetti scuri in ardesia, che in autunno spiccano accanto al rosso delle felci, coltivate per fare da lettiera al bestiame. Ognuno ha una ricca storia alle sue spalle, anche di fluitazione del legname, ma come da noi non tutto è poetico. Gli amministratori "cugini" sono come i nostri alle prese con la burocrazia e le normative CEE. Sarà dunque interessante ficcare un po' il naso in casa dei vicini che, a detta loro, andranno alla meta  "con passo da montanaro, lento ma saldo".

Visite anche alla spagnola Pamplona e alla mistica Lourdes regaleranno emozioni diverse, ognuna nel suo genere, alla comitiva bellunese, feltrina e cadorina.

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A CORTINA NON SONO FIERI DEI LORO PASTORI COME QUI

(Cristina Dadié)

 ”Dignità, audacia, pazienza, franchezza, curiosità sono i tratti essenziali della sua personalità”: così è presentato l’orso nell’ecomuseo del Parco Nazionale dei Pirenei.

 Simbolo dei Parchi francesi è però un vortice, in cui fiori e animali di montagna fluttuano, artisticamente riprodotti. Unico rappresentante della specie umana un pastore in mezzo al gregge.

“Benvenuto in uno spazio protetto. Ovunque d’altronde la natura merita la vostra attenzione” è la reclame che accomuna i 7 Parchi e ne divulga la conoscenza.

Viaggio interessante e arricchente sotto molteplici aspetti quello organizzato dall’Associazione in Scienze Agrarie e Forestali della provincia di Belluno dal 6 al 12 ottobre. Vi hanno aderito 32 persone tra tecnici, agricoltori e amanti della montagna provenienti da Feltrino, Val Belluna, Alpago, Cadore e Trevigiano. Tutti hanno seguito lo svolgersi di visite e conferenze con un’attenzione straordinaria. “Si tratta di un viaggio di studio”: così presentavamo, a chi chiedesse, il gruppo variopinto anche per età, dai 22 ai 74, talvolta recalcitrante all’ascolto delle traduzioni, attento invece alla sostanza e al profitto, per esempio nella produzione casearia.

Ovunque la vita stessa è scuola e nelle nozioni apprese direttamente in stalla o nei boschi sta anche la saggezza dei montanari.

 Montanari: parola ripetuta spesso, quasi ad esorcizzare la riservatezza che relegava l’abitante dei monti al silenzio e all’ascolto, oltre che al dono delle proprie ricchezze (leggi legname ed acqua) alla pianura.

Bando al vittimismo. E’ tempo di uscire dalla riserva indiana, innanzitutto quella di una mentalità chiusa. E se il solitario montanaro può restare un orso, perché di qualità simili al plantigrado ne ha davvero, è ormai uno che deve approfondire e specializzarsi, perché è anche un europeo. Ed Europa è stata l’altra parola palleggiata, in bene e in male, dai relatori nei vari incontri. Facciamo qualche nome.

Orazio Andrich, dottore forestale, presidente dell’Associazione, ha dato lezione di stile in più occasioni. Insieme al vice-presidente e funzionario Giuseppe pellegrini, organizzatore della trasferta, completava la terna il sindaco di Domegge, Flaminio Da Deppo, presidente della Comunità Montana Centro Cadore. Il sindaco di Lées Athas, Louis Lousteau Chartez, organizzatore dell’impeccabile ospitalità francese, ha smobilitato per la nostra visita, evidentemente gradita, mezzi Pirenei tanto da far dire  ai nostri: “Mai incontrato tante personalità nei precedenti viaggi!”.

Dal viceprefetto ad una schiera di sindaci e presidenti vari, tenuti in gran conto colà, da ambientalisti a presidenti di cooperative casearie. Il presidente della Lattebusche Donazzolo ci ha detto:” Il montanaro non deve più essere un assistito, ma un protagonista e per farlo deve imparare a partecipare.”

Perfino Gaber, a suo tempo, cantava “la libertà non è star sopra un albero…” Sugli alberi, nascita, crescita e utilizzo, molto è stato spiegato nella foresta di Issaux e nella relativa segheria. 

Come dimenticare Jean Lassalle, presidente dell’Institution Patrimonial dell’Alto Béarn e del Parco Nazionale, personaggio carismatico che sulla fierezza dei bearnesi di essere e di restare montanari batte come su un chiodo ai piani alti dei palazzi di Parigi e di Bruxelles?

“Anch’io sono orgogliosa di lavorare la mia terra, ma a Cortina non sono fieri dei loro pastori come qui”, ci ha raccontato Ada Ghedina.

Nel vortice-simbolo, citato all’inizio, il pastore è parte di un creato armonico. “Per creare buoni rapporti, bisogna rinforzare l’identità dell’altro” ci ha ricordato Didier, ingegnere forestale e direttore dell’Institut, che insieme ai suoi colleghi segue periodici corsi di formazione.

Alcune cifre, infine, per riflettere. I 13 comuni (ognuno con sindaco e municipio in proprio) della vallée d’Aspe hanno in totale 2800 abitanti. Lourdios, (dove in un ecomuseo, visitato da 2000 persone all’anno, è stata ricostruita la vita dei suoi antenati.) ne ha 170. Il suo sindaco, Lassalle, intervistatissimo, perché fautore del traforo del colle di Somport sul valico spagnolo, è odiato dagli ambientalisti,  usa i “media” per pubblicizzare il suo territorio… “è l’orso che ci unisce”.

Il “clos des ours” di Borce (140 abitanti) entro il ’99 verrà ingrandito anche con gli aiuti europei. Nel ’96 sono arrivati 34.000 visitatori, 10.000 in più a motivo della nascita di una piccola orsa… ormai una celebrità.

Tralasciando dettagli piacevoli, non relativi a boschi e pascoli, come le visite a Pamplona e Pau, non possiamo non accennare all’articolo con fotografia che il quotidiano locale “Sud-Ouest” dei Pirenei Atlantici ci ha dedicato. Titolo: “Un esempio italiano”.

Tutti abbiamo qualcosa da imparare, no? Per questo si mette il naso fuori di casa. Ora nella nostra ci verranno i francesi…

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