IRLANDA

PROGRAMMA E ITINERARIO

PARTECIPANTI

 

Commenti Tecnici

Interessante per la Provincia la Zootecnia degli Irlandesi (G. Pellegrini)

Particolarità della verde Irlanda (M. Cassol)

L' agriturismo inteso come scuola agraria (G. Pellegrini)

Scheda Tecnica dell'azienda WOODVILLE FARM

 

ALTRE NOTIZIE

 

 

 

PROGRAMMA E ITINERARIO
21 Aprile Arrivo a Dublino.  Incontro con la guida Mr. Graham Collins. Incontro tecnico con Mr. Tony Leavy rappresentante dell’associazione degli allevatori Irlandese TEAGASC.

22 aprile Partenza per Kildalkey per la visita all’allevamento di razza Jersey del sig. Garret Tyrrel, proseguimento per Monasterboice con la famosa croce celtica e alla cittadina di Newgrange. Nel pomeriggio visita all’abbazia di Mellifont e continuazione per Bundoran Co Donegal. Incontro con il rappresentante della locale associazione per la tutela naturalistica “ the office of public works”.
23 aprile Partenza per la visita alla contea di Donegal; visita ad una fabbrica di tessuti tipo Tweed con dimostrazione delle tecniche adottate per la lavorazione del tweed. Incontro con la guida ufficiale del Glenveagh National Park, visita all’interno del parco ed al castello omonimo. Nel tardo pomeriggio ritorno a Bundoran passando per il porto di Killybegs famoso per i suoi pescatori.
24 aprile

Partenza per Galway passando per Sligo e Westport. Visita all’azienda di pecore di Woodville presso Strandhill. Pranzo a Westport proseguimento per Kylemore Abbey e gita in battello sul lago Corrib presso Galway. 

25 aprile Partenza per Rossaveal. Battello per l’escursione alle isole Aran dove con l’ausilio di minibus sarà possibile visitare gran parte dell’isola comprese le scogliere. 
26 aprile Partenza da Galway per Dublino con visita lungo la strada al monastero di Clonmacnoise. Pomeriggio visita alla distilleria di wisky presso Kilbeggan con esposizione delle tecniche produttive ed assaggi dei prodotti. 
27 aprile Visita alla città di Dublino St. Partici Cathedral, Trinità College; pranzo in città. Pomeriggio libero per visite private o in alternativa possibilità di visitare un allevamento di cavalli a Kildare. 
28 aprile Trasferimento all’aeroporto per il volo per Milano Linate.

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PARTECIPANTI

BARATTIN ALDO COSTAN BORTOLINO DEL FAVERO G. FRANCO SIEF LINO
BORTOT GINA D’ALPAOS WALTER DONAZZOLO SAVERIO SIMONELLA MARIA
BRIDDA RENATO DA DEPPO FLAMINIO FAVARO ADA SLONGO ANGELA
CAMPEDEL DARIO DA SOIS GIULIANA FRAGOLA VALERIO SLONGO LUIGI
CAPUTO PASQUALE DAL PIVA FLAVIO FRIGIMELICA GABRIELLA SOCCAL MARINO
CASSOL MICHELE DALLA GASPERINA BARBARA FUSINA BARBARA TRES CRISTINA
CESCATO ELDA DE BENEDET GIORGIO PAULETTI RINALDO TREVISAN PIERLUIGI
CHIMENTI GIOVANNI DE FELIP NORMA PELLEGRINI GIUSEPPE VAGNINI JULIA
CORRIANI MASSIMO DE MARIO RENZO SARTORI STEFANO VIOTTO ORIANNA
CORSO GIANNA DE ROCCO LUCIANO SBARDELLOTTO GIANNI XAIS MARIA
SCALARI FRANCO ZUCCOLOTTO FRANCESCO

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INTERESSANTE PER LA PROVINCIA LA ZOOTECNIA DEGLI IRLANDESI

(Giuseppe Pellegrini)

L’Associazione degli Agronomi e dei Forestali della provincia di Belluno ha organizzato una visita in Irlanda cui hanno partecipato 43 persone fra tecnici, veterinari, allevatori. Scopo principale dell’iniziativa quello di conoscere, da un punto di vista agricolo, un paese  fra i più poveri della Comunità Europea.

L’incontro della prima serata con il rappresentante del Ministero dell’Agricoltura Tony Leavy, si è subito rivelato illuminante sulle caratteristiche di questo paese che con i suoi 3 milioni di abitanti ha una disoccupazione, prevalentemente giovanile, pari al 20%. L’industrializzazione è concentrata attorno alle grandi città, mentre la produzione di cereali e la zootecnia costituiscono gran parte dell’attività agricola del paese.

Nel settore primario la produzione risulta largamente eccedente i fabbisogni interni pertanto l’esportazione di prodotti zootecnici ( carne, burro ecc.) appare una fonte importante per le entrate valutarie dello stato. Anche qui come negli altri paesi comunitari, il supporto più importante al mantenimento dell’attività viene dai sussidi comunitari.

La realtà aziendale presenta aspetti più vicini alla situazione italiana che a quella nordeuropea, caratterizzata da una dimensione fortemente ridotta, con polverizzazione della proprietà ed un mercato della terra molto statico in conseguenza del forte attaccamento alla proprietà del popolo irlandese. Tutto ciò rende l’attività agricola poco evoluta, molto diffusa e prevalentemente estensiva.

Dalla visita dell’allevamento di Mr. Tyrrel, Presidente dell’Associazione della razza Jersey abbiamo avuto alcuni spunti utili per capire la metodologia di gestione dell’azienda con la A maiuscola.

L’allevamento, costituito da 164 vacche da latte di razza Jersey, stabulate nel periodo dicembre febbraio su cuccette, ha una produzione media di 49 q.li di latte con il 5.6% di grasso ed il 4.06% di proteina; la superficie aziendale (circa 60Ha) viene coltivata a cereali e a prato-pascolo. La produzione aziendale riesce così a coprire circa il 75% del fabbisogno alimentare dell’allevamento. Di particolare interesse il trattamento del frumento in granella con la soda caustica (5% circa) e acqua che, demolendo la parte corticale del chicco, rende perfettamente digeribile il prodotto da parte degli animali. Questo sistema presenta due aspetti rilevanti; il primo relativo alla possibilità di utilizzo del prodotto aziendale senza doverlo macinare schiacciare, il secondo riferibile all’inserimento nella dieta di questo prodotto che, presentando una reazione alcalina, si accoppia perfettamente all’insilato d’erba a reazione acida somministrato a volontà.

Questa la razione standard per il gruppo di produzione di 25 Kg. di latte con il sistema unifeed, con una ingestione di sostanza secca di circa 16 Kg. Per capo:

insilato d’erba

Kg. 

a volontà

frumento trattato

Kg. 

5

polpe bietola

Kg. 

1,2

semi cotone

Kg. 

1,2

melasso

Kg. 

 0,2

farina pesce 

Kg. 

0,4

sali minerali 

Kg. 

0,2

Per quanto riguarda l’aspetto relativo alla remunerazione del latte viene adottato il pagamento in base alla qualità ed alla stagionalità di produzione. Nel caso specifico il prezzo base con una qualità base del 3.5% di grasso e del 3.3% di proteina era pari a Lire 540/litro nel periodo estivo e Lire 610 nel periodo invernale. Con la remunerazione in base alla qualità Mr. Tyrrel riusciva a spuntare un prezzo dalle 708 alle 854 Lire. Un' ultima annotazione riguardo l’aspetto riproduttivo adottato dall’azienda: la fecondazione artificiale rimane il metodo più utilizzato per raggiungere gli obbiettivi della selezione, ma spesso si effettua anche l’incrocio con la razza limusine e la blue belga per la produzione di carne. La presenza del toro risulta infatti una costante in tutti gli allevamenti di queste zone cosa che permette di avere una maggiore efficacia nell’ingravidamento durante i periodi di pascolo.

L’impressione avuta è quella di una profonda attenzione al contenimento dei costi extraziendali, di una ricerca nel miglioramento qualitativo delle produzioni ma soprattutto di una grande passione per il proprio lavoro.

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PARTICOLARITA’ DELLA VERDE IRLANDA

(Michele Cassol)

Nella bellezza e nell’armonia del suo ambiente naturale l’Irlanda ha indubbiamente una delle risorse di maggior interesse. Ne è stata prova la visita al Parco Nazionale di Glenveagh, di circa 10.000 ettari, ubicato in una zona montagnosa, ricca di laghi, brughiere, torbiere e piccoli boschetti dove è possibile osservare la pispola, il saltimpalo, il gallo cedrone, il raro pellegrino e molte altre specie. Viva è stata la sorpresa nell’appurare che questo territorio, oggi praticamente privo di vegetazione arborea, era un tempo boscato e che il paesaggio attuale è frutto quindi dell’azione dell’uomo. Interessante anche il fatto che una vastissima superficie è stata colonizzata da un rododendro di origine balcanica, fuoriuscito naturalmente da uno stupendo parco/giardino del castello presente nella zona.

La  visita al parco naturale è stata indubbiamente un momento di particolare intensità anche se tutto il viaggio ha offerto ripetute occasioni di contatto con la natura. E’ stato così per le sconfinate torbiere ognuna delle quali arriva ad occupare fino a decine di migliaia di ettari e dove la Drosera specie di pianta carnivora da noi ormai rarissima è abbondante lungo tutti i fossi di queste particolari zone umide. Le torbiere che forniscono una materia prima di fondamentale importanza per la produzione energetica in Irlanda, vengono oggi tutelate con leggi speciali, sfruttando solo la metà dello spessore di torba disponibile (che può superare 10 metri di spessore) in modo da consentire l’instaurarsi, dopo l’utilizzazione di formazioni vegetali (stagni), condizioni idonee al riformarsi della torba stessa.

Molte torbiere non più sfruttate sono state rimboschite con conifere e costituiscono gli unici boschi di una certa dimensione. Tale intervento, piuttosto diffuso, testimonia che sotto il profilo della cultura forestale possiamo con ogni probabilità ritenerci più avanzati ( mentre siamo più arretrati per quanto riguarda la tutela ambientale).

Fra gli aspetti ambientali di maggiore interesse osservati in Irlanda, un pensiero va certamente riservato al paesaggio agrario: un continuo susseguirsi di prati verdi separati da siepi arboree o muretti in pietra, di boschetti, di aziende, il tutto arricchito da frequenti greggi di pecore. In particolare colpisce la maestosità di molti alberi, quasi sempre isolati o a piccoli gruppi di età pluricentenaria; questi monumenti naturali non vengono tagliati in quanto la legna è un combustibile non considerato, stante l’abbondanza di torba. Osservando queste piante eccezionali il pensiero va alla nostra pianura padana, monotona e disalberata o ai vecchi castagni della val Belluna, un tempo preziosi amici del contadino e oggi abbandonati all’impari competizione con il ceduo che li soffoca.

Moltissimo altri spunti ha offerto il viaggio in Irlanda a chi si interessa di problemi ambientali. Fra i tanti, comunque una attenzione particolare va rivolta al sistema di parchi e giardini della bella città di Dublino, dove il verde pubblico e privato si integra con la tipica architettura georgiana del centro storico e con quella più moderna delle periferie, costituendo un tessuto continuo che conferisce alla metropoli un aspetto armonico e sereno.

L’escursione in Irlanda,  oltre a costituire una valida occasione di confronto fra tecnici anche sulle tematiche naturalistico-ambientali, ha rappresentato un’opportunità di approfondimento su temi specifici personalmente utili anche per l’attività professionale.

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L’AGRITURISMO INTESO COME SCUOLA AGRARIA

(Giuseppe Pellegrini)

Come in tutta l’Europa anche in Irlanda negli ultimi decenni il margine di profitto per le aziende è andato progressivamente riducendosi, sia per l’eccesso di produzione che per la concorrenza dei paesi terzi.

La ricerca di nuove entrate economiche alternative alla tradizionale vendita di prodotti zootecnici viene da una politica oculata che ha provveduto, non solo ad approvare le norme comunitarie per lo sviluppo dell’agriturismo, ma anche ad applicarle con reali incentivi finanziari alle aziende.

La visita all’azienda agrituristica del Sig. Martin, ha permesso di comprendere con quanta professionalità il titolare sia riuscito a proporre al pubblico la propria attività facendola diventare una piccola scuola agraria. L’azienda ad indirizzo prevalentemente zootecnico, con 180 pecore alcuni bovini da carne e galline ovaiole, propone delle visite guidate con la spiegazione tecnico-scientifica sui metodi di allevamento per singoli gruppi di animali. Il grado di approfondimento delle problematiche varia in relazione all’interlocutore che può essere una scuola agraria, una scuola elementare, un gruppo di turisti o famiglie con bambini. Per l’illustrazione dei singoli argomenti vengono utilizzati cartelli didattici con le varie casistiche sul management aziendale. Per gli adulti la visita costa Lire 5.000 mentre per bambini  ed i gruppi le tariffe sono dimezzate. L’attività di ristoro e pensione viene praticata  in modo molto marginale. Questo fatto permette all’imprenditore di mantenere e mettere a frutto la propria professionalità senza dover diventare un ristoratore o un albergatore.

Più in particolare facendo proprie alcune misure previste dalla Comunità Europea, l’azienda ha attrezzato un’area a pic-nic con panchine, parco giochi per bambini ed un sentiero natura ricavato all’interno dell’area aziendale illustrato on cartelli didattici per l’identificazione delle piante, dei fiori e degli animali selvatici. Tutto questo perché la domanda da parte del pubblico di questo tipo di servizi è in continua crescita promettendo buone soddisfazioni economiche agli imprenditori agricoli.

Presentare al pubblico l’azienda nei suoi aspetti tecnici e culturali è indubbiamente  un’attività nuova per il settore, ma che riveste una importanza del tutto particolare essendo in grado di far conoscere alla gente comune gli aspetti tradizionali e produttivi di un allevamento o di una produzione tipica. Gli incentivi per tali iniziative ci sono anche da noi con le misure di accompagnamento alla politica agricola comunitaria basta solo che qualche imprenditore convinto e capace provi a percorrere questa strada.

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WOODVILLE FARM di Richard e Linda Wood-Martin Woodville Sligo(tel. 071 62741)

Superficie Ha. 55

Terreno prevalentemente argilloso con una parte di limo che crea notevoli problemi di coltivazione per l’elevata capacità di ritenzione idrica. In gran parte dell’azienda sono stati adottati sistemi di drenaggio con tubi drenanti interrati.

La conduzione:

La gestione dell’azienda con tecniche di basso impatto ambientale è una delle priorità più alte nella conduzione.

Tutte le deiezioni prodotte sono raccolte stoccate e distribuite durante il periodo vegetativo sulla superficie aziendale.

Un programma di reimpianto di specie arboree tipo latifoglie è stato iniziato per mantenere il paesaggio e l’ambiente rurale.

 

Produzioni:

vacche nutrici 36 capi di razza Simmental, Aberdeen Angus e Limousin incrociate con toro Charolaisns  il periodo dei partoi è concentrato durante febbraio e marzo mentre da ottobre a primavera sono tabulate ed alimentate solo insilato d’erba.

I vitelli svezzati sono venduti in Ottobre dopo essere stati allevati sul pascolo mentre le femmine sono cedute al peso di Kg. 330 circa ad altre aziende per il periodo di ingrasso che si conclude a circa 650 Kg.

Trattamenti sanitari:

tutti gli animali sono trattati contro la Fasciola epatica due mesi dopo il ritorno in stalla inoltre vengono vaccinate contro la Leptospirosi la Salmonella e E. Coli. Tale immunità passa al vitello attraverso il colostro.

Manze da carne: circa 60 capi prodotti all’anno che provengono in parte dall’azienda ed in parter dal mercato. L’alimentazione è basata sulla somministrazione di insilato ad libitum con integrazione di 4 Kg. Di mangime al 14% di proteina grezza. Gli animali sono venduti al peso di Kg. 550 alle macellerie locali ed all’estero.

Pecore:  circa 180 femmine riproduttrici di diverse razze: Mule, Suffolk per Mule, Belclare per Texel, Bleu Demaine per Suffolk, coperte con riproduttori di razza Texel, Suffolk e Bleu Demaine. La produzione è di 1.8 agnelli/pecora/anno. Durante l’inverno sono tabulate su lettiera di paglia alimentate con fieno e concentrato per le ultime 6 settimane di gravidanza.

Trattamenti sanitari:  contro le verminosi gli agnelli sono trattati ogni 3 settimane dall’età di 6 settimane gli adulti 3 volte l’anno. Per la fasciola epatica sono trattate in settembre e due settimane dopo il periodo di stabulazione. Per le clostridiosi le femmine sono vaccinate in settembre e 4 settimane prima del parto. Tale immunizzazione passa negli agnelli attraverso il colostro. Contro la mosca sono trattate nella prima estate mentre in settembre per lo sono per la scabbia.

La vendita avviene nei mercati locali a 45-50 Kg. di peso vivo sul mercato francese a 40-45 Kg. di peso vivo.Sulle superfici a pascolo vengono distribuite mediamente 400 unità di azoto per ettaro.

Agriturismo iniziato nel 1992 con percorsi didattici all’interno dell’azienda, escursioni con passeggiate nella campagna e visita all’antico parco macchine dell’azienda

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ALTRE NOTIZIE

Morfologia, idrografia e clima

Popolazione

Storia

 

Morfologia, idrografia e clima

Morfologicamente l'isola si presenta piuttosto semplice: al centro si estende una vasta e pressoché uniforme pianura, rialzata ai bordi da rilievi antichissimi e di moderata altezza, che peraltro non formano un orlo compatto ma in ampi tratti lasciano spazio alla pianura di giungere sino al mare. Un tempo unita alla Gran Bretagna, l'isola poggia su uno zoccolo antichissimo, archeozoico e paleozoico inferiore (Cambriano e Siluriano), che fu interessato dalle due grandi orogenesi dell'era paleozoica: la caledoniana e l'ercinica. Alla prima si devono i rilievi dell'I. sett. e sud-orient., dal tipico andamento SW-NE, ben riscontrabile anche in Scozia e nella Scandinavia, regioni parimenti incluse nell'Europa caledoniana; all'orogenesi ercinica (di cui specificatamente interessò l'I. il corrugamento detto armoricano) vanno invece ascritti gli allineamenti dell'I. sud-occid., a pieghe grosso modo parallele e disposte da W a E, che hanno riscontro nei rilievi della Cornovaglia (Inghilterra) e della Bretagna (Francia). Gneiss e scisti cristallini con potenti intrusioni granitiche, verificatesi durante le fasi del corrugamento, sono ampiamente presenti nei rilievi caledoniani, mentre quelli armoricani mostrano una prevalenza di scisti, quarziti e arenarie. Il bassopiano centrale è formato invece essenzialmente da una potente stratificazione calcarea risalente al Carbonifero, quando gran parte dell'isola fu invasa dal mare. Anche i sommovimenti cenozoici, culminanti nell'orogenesi alpina, ebbero ripercussioni in I. – probabilmente portarono alla separazione dell'isola dalla Gran Bretagna –; si verificò un'intensa attività vulcanica con conseguente fuoriuscita di vaste colate laviche, di cui è un vistoso esempio l'altopiano basaltico di Antrim, nell'I. nord-orient., che raggiunge il mare con le imponenti scogliere a struttura colonnare chiamate Giant's Causeway (selciato del gigante). Tra i principali modellatori della morfologia irlandese è infine da annoverare la glaciazione pleistocenica; i ghiacci quaternari ricoprirono largamente la superficie dell'isola, lasciando al loro ritiro depositi morenici soprattutto ingenti nel bassopiano centrale, spesso strutturati in drumlins (alture a dorso di balena) ed eskers (cordoni allungati) e originando numerosissimi specchi lacustri. L'antichità del rilievo e l'incessante azione erosiva fanno sì che l'isola manchi di cime elevate, culminando nei MacGillycuddy's Reeks (m. Carrantuohill, 1041 m) nell'estrema e assai accidentata sezione sud-occid. dell'Irlanda. Tra gli altri principali rilievi, che in nessun punto toccano i 1000 m, sono: a N i monti del Donegal (m. Errigal, 752 m), i m. Sperrin (819 m) e il citato altopiano di Antrim, fiancheggiato più a S dai m. Mourne (m. Slieve Donard, 852 m); a W i m. Nephin (807 m) e Mweelrea (819 m); a SE l'imponente massiccio dei Wicklow (m. Lugnaquillia, 926 m); infine sovrastanti da S la conca centrale, la cui altezza media si aggira sui 100 m, i m. Silvermine (Keeper Hill, 695 m) e SlieveBloom (m. Arderin, 529 m). Lembi più o meno estesi di basseterre s'interpongono tra i rilievi periferici (p. es. la piana attorno a Dublino, la depressione del Lough Neagh, ecc.) determinando una costa bassa, ma fittamente articolata per effetto dell'erosione fluvio-glaciale. Altrove il litorale è alto e roccioso, specie in corrispondenza del massiccio del Donegal e dei monti dell'I. sud-occid., dove si protendono nell'Atlantico digitate penisole, che rappresentano le estremità occid. dei rilievi armoricani; esse si formarono a seguito di una relativamente recente trasgressione marina che ha invaso il tratto inferiore di numerose vallate, dando origine a fiordi e rías. § La rete idrografica non è molto sviluppata e per il rialzo montuoso periferico poco organica; le caratteristiche climatiche, in particolare la omogenea distribuzione delle piogge nel corso dell'anno, assicurano però una rimarchevole costanza del regime. I principali fiumi nascono dalle alture maggiormente pronunciate del bassopiano centr., dove spesso però vagano lentamente, espandendosi di frequente in bacini lacustri, elemento tipico della morfologia irlandese; il loro corso ampiamente senile subisce in genere un processo di ringiovanimento in prossimità della costa, dove devono spesso aprirsi a fatica un varco tra i monti e il loro declivio aumenta sensibilmente. Il maggior fiume irlandese è lo Shannon, che si origina dai margini interni dei rilievi sett. e, dopo aver solcato da N a S il bassopiano, sfocia con un lungo estuario nella costa occid.; il dislivello delle sue acque tra l'uscita dal Lough Derg e l'inizio dell'estuario, a Limerick, è sfruttato da una centrale che fornisce energia elettrica a buona parte del Paese. Dall'orlo rialzato formato dai m. Silvermine e Slieve Bloom si originano i f. Barrow, Nore e Suir, che si riuniscono nel Waterford Harbour; insieme al Blackwater, al Lee (che scendono verso E tra le vallate dei monti del Kerry) e allo Slaney (che sfocia nel Wexford Harbour, cui convoglia le acque dei versanti merid. e occid. dei m. Wicklow) costituiscono i maggiori fiumi dell'I. meridionale. La regione montuosa sett. è solcata parimenti da numerosi fiumi, anch'essi originatisi dalle alture ai margini del bassopiano centrale; i principali sono il Bann e il Foyle, che sfociano nel Canale del Nord, e l'Erne, che dopo essersi espanso nei laghi Erne Superiore ed Erne Inferiore sbocca nella baia di Donegal. Molteplici sono i bacini lacustri, i loughs lasciati nell'isola dalla glaciazione quaternaria; si ricordano il Lough Neagh, il più esteso (396 km2), i citati Erne, il Ree e il Derg, attraversati dal f. Shannon, il Mask, il Corrib, il Conn, tutti nella regione del Connacht, nell'I. occidentale. § I fattori principali che condizionano il clima dell'I. sono l'insularità del Paese e la posizione sulla direttrice delle masse di aria atlantiche le quali, data la frammentarietà dei sistemi montuosi periferici, penetrano facilmente nell'interno. L'intera isola è perciò caratterizzata da un clima di tipo oceanico, mite e piovoso; le piogge si aggirano sugli 800-1400 mm annui, con massimi di 3000 mm sui più esposti versanti montuosi sud-occid. e minimi di 600-700 nella più protetta fascia costiera orientale. Invero più dell'eccesso di precipitazioni è rimarchevole la loro uniforme distribuzione (la maggior parte del territorio presenta oltre 200 giorni di piogge all'anno): per contro assai scarsa è l'insolazione, anzi il cielo quasi costantemente nuvoloso è uno dei tratti distintivi del paesaggio irlandese. La temperatura media annua si aggira sui 9 ºC; gli inverni non sono rigidi, mantenendosi al di sopra dello.0 ºC, mentre le estati sono fresche,con medie di 15 ºC. Per l'elevata umidità e la temperatura relativamente mite l'isola aveva anticamente ampie zone boschive, specie di latifoglie; un plurisecolare e irrazionale diboscamento ha ormai pressoché ovunque distrutto l'antica copertura forestale, mentre da tempo predominano nettamente gli spazi erbosi, grazie ai quali si è peraltro potuta sviluppare quell'attività zootecnica che è la principale e tradizionale risorsa economica degli Irlandesi.

Popolazione

La sezione orient. dell'I., la più prossima alla Gran Bretagna e la più climaticamente protetta, ha sempre rappresentato l'area di più fitto popolamento, ospitando tra l'altro le due principali città irlandesi, Dublino e Belfast. Ivi si ebbero i più antichi insediamenti, già nel VI millennio a. C., di pescatori e cacciatori giunti dalla Scozia e, poco dopo (nel Neolitico, lungo il f. Bann, e nell'Eneolitico) dei primi pastori e agricoltori la cui presenza è ben attestata anche da centinaia di dolmen. Nel sec. IV a. C. sbarcarono nell'isola i Celti provenienti dal Galles che in breve tempo colonizzarono tutta l'isola: a loro si devono la diffusione dell'agricoltura – a detrimento peraltro delle aree forestali, già da allora degradate – e la fondazione di numerosi centri stabili. La successiva invasione dei popoli nordici, localmente chiamati Danesi, giunti nell'isola per depredare ed effettivamente saccheggiandola, portò alla fondazione di quelle minute basi portuali da cui si sarebbero poi sviluppate quasi tutte le principali città irlandesi, a cominciare da Dublino. L'occupazione normanna dell'Inghilterra e il suo conseguente espansionismo provocò, dal sec. XII, la progressiva invasione inglese dell'isola cui si deve l'edificazione di Belfast, piazzaforte sorta a contrastare la penetrazione scozzese. Nel complesso, però, la popolazione rimase a lungo piuttosto scarsa, anche per la stagnazione dell'economia dell'isola, pressoché priva di risorse naturali e duramente sfruttata dagli Inglesi; si calcola che alla fine del sec. XVII contasse appena 1,3 milioni di abitanti. Ma l'introduzione della coltura della patata determinò un rapido e sensibilissimo incremento demografico; già cent'anni dopo l'I. aveva 4 milioni di ab., passati a ben 8,5 milioni nel 1845. Ma negli anni 1846-47 si manifestò – come in altri Paesi d'Europa – una gravissima infestazione della peronospera della patata, che determinò una carestia di enormi proporzioni e con tragici effetti: in 5 anni la popolazione diminuì di ca. un quarto, scendendo nel 1851 a 6,5 milioni. Dei 2 milioni di Irlandesi risultati in meno, 700.000 (o 1 milione secondo altra stima) erano morti, gli altri erano emigrati, per lo più negli Stati Uniti. Tale flusso migratorio proseguì ininterrotto fin dopo la metà del sec. XX. Non che per l'addietro non vi fossero state forti correnti migratorie; l'espatrio aveva sempre rappresentato l'unica risposta alle insufficienti risorse locali; tuttavia, mentre si calcola che tra il 1780 e il 1845 avessero lasciato l'isola 1,8 milioni di Irlandesi, tra il 1845 e il 1950 gli emigranti furono ben 6 milioni. La popolazione è andata pertanto diminuendo fino al minimo di 4,1 milioni del 1966; la successiva ripresa demografica ha stabilizzato gli abitanti intorno ai 5 milioni. La densità nelle due compagini politiche irlandesi è, però, assai diversa: ben 111 ab./km2 si registrano nell'Irlanda del Nord, 50 ab./km2 nella Rep. d'Irlanda. Sono pressoché analoghe le percentuali tra popolazione rurale e urbana, che è quasi il 57% nella seconda, oltre il 55% nell'Irlanda del Nord. Tuttavia il fenomeno dell'urbanesimo, strettamente legato all'evoluzione dell'economia, è recente e in pratica ha interessato solo Dublino e Belfast; le altre maggiori città sono Cork, Limerick e Dún Laoghaire (Rep. d'Irlanda) e Londonderry (Irlanda del Nord).

Storia

Colonizzata verso il sec. IV a. C. da popolazioni celtiche che si sovrapposero ai preesistenti Prittani, di origine sconosciuta, l'isola formò una serie di staterelli tra cui quello di Connacht prevalse al punto che il suo re venne considerato l'“alto re” da parte di tutti gli altri, costituendo in tal modo un'unità di tipo feudale ante litteram. Sfuggita alla conquista romana, venne convertita al cristianesimo a partire dal 432 da San Patrizio. La nuova religione fu accolta con molto favore dai sovrani locali e con essa si diffuse la cultura latina: i monasteri irlandesi divennero nei secoli bui dell'Europa autentici focolai di sapere che non rimase confinato all'isola ma si diffuse sul continente quasi a restituire parte di quanto da esso aveva assorbito. Sulla fine del sec. IX iniziarono le incursioni e le parziali conquiste da parte dei Vichinghi favorite dalle guerre scoppiate tra i re locali. Solo nel 1014 l'isola fu liberata e nel 1103 venne stroncato l'ultimo tentativo compiuto dai Norvegesi, ma la libertà dell'isola durò ben poco: attribuita da papa Adriano IV a Enrico II d'Inghilterra nel 1154, fu invasa da questi nel 1171 e conquistata grazie all'aiuto del clero. L'I. venne allora percorsa da una turba di avventurieri inglesi che, dopo aver rubato e razziato, vi si stabilirono, né i tentativi di Giovanni Senza Terra per porvi rimedio ebbero effetto per la debolezza politica del re. Venne istituito a Dublino un Parlamento sul modello inglese, cui nel 1310 furono ammessi anche i rappresentanti delle città (i “Comuni”). Per tutto il sec. XIII infuriò la lotta fra avventurieri inglesi, che dicevano di combattere per il loro re, e potenti famiglie irlandesi, ma gli sforzi di queste per respingerli furono vani nonostante il temporaneo aiuto degli Scozzesi: gran parte dell'isola rimase agli Inglesi. La situazione migliorò quando di fronte all'arrivo di nuovi avventurieri si opposero i discendenti dei primi invasori, che nel frattempo s'erano fusi con l'elemento locale, e in una parte dell'isola, il Connacht, tornarono a rifiorire la lingua gaelica e le arti. Lo scoppio della guerra dei Cent'anni fra Inghilterra e Francia (1338) consigliò la prima a restringere l'area di occupazione a poche contee sulla costa orient. (Pale) che furono sottoposte a forzata anglicizzazione, mentre il resto dell'isola veniva considerato territorio nemico e si rompeva pertanto con esso ogni rapporto (Statuti di Kilkenny, 1366). La vita irlandese riprese vigore anche se sull'isola incombeva il pericolo che, una volta finito il conflitto con la Francia, gli Inglesi ne tentassero la riconquista partendo dal Pale, il che avvenne coi Tudor: Enrico VII nel 1494 sottopose il Parlamento di Dublino al proprio controllo ed Enrico VIII nel 1541 si fece proclamare re d'Irlanda. La riforma anglicana, favorevolmente accolta dagli Irlandesi in un primo momento, venne avversata quando a partire dal regno di Edoardo VI (1547-53) vi si introdussero principi calvinisti: scoppiarono numerose rivolte, tutte infruttuose, contro Elisabetta I Tudor e contro Giacomo I Stuart, nonostante la buona volontà di quest'ultimo di trattare con i cattolici. Fu presa allora una decisione che per il futuro dell'I. si dimostrò fatale: nella parte sett. (Irlanda del Nord o Ulster) vennero inviati dei coloni protestanti e l'unità dell'isola fu così spezzata. Divamparono lotte terribili tra cattolici, anglicani e puritani, duramente represse da Cromwell tra il 1649 e il 1652 e da re Guglielmo III d'Orange nel 1689-90, quando lo spodestatoGiacomo II Stuart tentò dall'I. la riconquista del trono. La questione divenne sempre più, oltre che religiosa, sociale, in quanto la massima parte delle terre fu data ai protestanti. Inoltre i cattolici furono esclusi dal Parlamento di Dublino e il commercio del bestiame e la produzione della lana vessati. Per un secolo le condizioni dell'I. cattolica furono misere. Solo a partire dal 1778 le leggi che la opprimevano furono attenuate, ma la simpatia degli Irlandesi per la Francia rivoluzionaria tornò a peggiorarle: il Parlamento di Dublino venne soppresso e l'isola ridotta a un'appendice della Gran Bretagna. Quando quivi il liberalismo economico trionfò, l'I., che non poteva competere con la Gran Bretagna, fu ridotta in condizioni pietose, aggravate dalla crisi agricola prodotta dalla distruzione del raccolto delle patate, il cibo dei poveri. La reazione fu la nascita d'un partito rivoluzionario irlandese (Fenian) che, unendo la propria azione a quella più moderata svolta nel Parlamento britannico da Parnell e da Davitt, finì col creare nella stessa Gran Bretagna un movimento di comprensione per la sorte dell'Irlanda. Gladstone fu l'uomo politico che più degli altri si batté: riuscì nel 1871 e nel 1881 a introdurre provvedimenti che migliorarono le sorti dei proprietari di terre, ma l'autogoverno (Home Rule), approvato dalla Camera dei Comuni, fu respinto nel 1886 e nel 1893 da quella dei Lord. La caduta di Gladstone (1894) e il ritorno dei conservatori al potere nel 1895 bloccarono ogni iniziativa a favore dell'I. dove nel 1899 sorse un nuovo movimento rivoluzionario, il Sinn Fein. Solo nel 1905 i liberali, tornati al potere a Londra, ripresero in esame la questione irlandese, senza successo immediato sempre a causa dell'opposizione della Camera dei Lord. Bisognò quindi lottare per ridurre il potere di questo ramo del Parlamento: un'alleanza tra deputati liberali e deputati irlandesi riuscì nel 1911 a varare la legge in base alla quale non era più possibile ai Lord respingere più di due volte un progetto di legge approvato dai Comuni. Nel 1913 venne così votato l'autogoverno, ma lo scoppio della I guerra mondiale l'anno seguente ne impedì l'attuazione. Gli elementi estremisti irlandesi fecero scoppiare nel 1916, sotto la guida di Pearse, una violenta insurrezione a Dublino, che venne soffocata nel sangue e che per il fatto di essere stata appoggiata da elementi aiutati dai Tedeschi (sir Roger Casement) fu del tutto controproducente presso l'opinione pubblica inglese. Tutto ciò portò a un rinvio della soluzione e soltanto dopo che il Sinn Fein nel 1920 passò all'insurrezione armata e al terrorismo, il governo di Londra si decise a risolvere la questione: l'Ulster, in maggioranza protestante, ebbe una larga autonomia e continuò a far parte del Regno Unito, mentre il resto dell'I. costituì un Dominion nell'ambito del Commonwealth. Tale soluzione, approvata dal Parlamento di Dublino il 7 giugno 1922, doveva essere foriera di futuri conflitti a causa dell'avvenuta spartizione dell'isola. Nella parte cattolica si sviluppò un acceso nazionalismo, che ha portato alla resurrezione della lingua gaelica e a un progressivo distacco dalla Gran Bretagna.

 

Nel 1937 fu costituita la Rep. di Irlanda (comunemente chiamata, con termine gaelico, Eire, benché tale nome indichi più propriamente l'intera isola). Unico dei Dominions, rimase neutrale nel secondo conflitto mondiale creando un serio pericolo per la sicurezza della Gran Bretagna; nel 1949 l'Eire uscì anche dal Commonwealth, divenendo completamente indipendente, anche se il governo di Londra continuò a concedere ai cittadini dell'Eire piena paritàdi diritti con i cittadini britannici. Dal 1922 la vita politica irlandese fu dominata dalla grande figura di De Valera, uno degli scampati della rivolta di Dublino del 1916, il quale fu presidente del Consiglio dal 1932 al 1948, dal 1951 al 1954 e dal 1957 al 1959, nonché presidente della Repubblica dal 1959 al 1973. Col passare degli anni però le conseguenze della spartizione dell'isola e della condizione in cui i cattolici si trovavano nell'Ulster, anziché migliorare, si aggravarono. Tra il 1957 e il 1962 vi fu una campagna terroristica dell'I.R.A. (Irish Republican Army) che, fondata nel 1920 con lo scopo di mantenere l'unità irlandese, era stata messa fuori legge nel 1939, ma con scarso risultato. Nell'Ulster i protestanti detenevano il potere economico e politico grazie a leggi da loro fatte che discriminavano i cattolici e la questione, che per l'Eire era fondamentalmente religiosa e nazionale, per gli abitanti dell'Ulster era religiosa e sociale. I primi sintomi si ebbero nel 1968 a Londonderry con la repressione violenta da parte dei protestanti di una manifestazione di cattolici che chiedevano la parità dei diritti. Seguì la “marcia dei diritti civili”, essa pure organizzata dai cattolici (gennaio 1969), che venne egualmente repressa e da allora, nonostante lo scioglimento del Parlamento di Belfast e lo svolgimento di nuove elezioni (febbraio 1969), che confermarono lo schieramento di forze politiche esistenti, e nonostante l'intervento dell'esercito britannico, la situazione andò peggiorando; anche perché tali misure furono controbilanciate dalle dimissioni del premier O'Neill, moderato, sostituito dal duro Chichester Clark (aprile 1969), e da provocatorie marce dei giovani protestanti nei quartieri cattolici di varie città. Da allora le città dell'Ulster, e particolarmente Belfast e Londonderry, furono sconvolte da tumulti gravissimi, oltre che da attentati violenti e sanguinosi. L'intervento della forza “Special B”, fatta di estremisti protestanti, portò la tensione all'estremo e, nonostante il divieto opposto nel 1970 dal primo ministro dell'Eire, Lynch, iniziò un traffico di armi per i cattolici dell'Ulster e segretamente intervenne l'I.R.A. Negli anni seguenti la situazione divenne drammatica: nell'Ulster le elezioni per la Costituente (1º maggio 1975) videro vincente il cartello degli intransigenti protestanti  che si rifiutarono di scendere a patti con i cattolici con la conseguenza che la Costituente stessa fu sciolta nel 1976. In quell'anno ci fu una recrudescenza del terrorismo, con 296 vittime, fra le quali l'ambasciatore britannico a Dublino, Ewart Biggs, ciò che indusse il governo irlandese a varare una severa legge antiterrorismo. Questo fatto, unito a crescenti difficoltà economiche, rese di conseguenza il governo assai impopolare e portò alle elezioni. Da allora, nell'Eire, quasi ogni anno si è avuta una nuova consultazione, con alternanza di partiti al governo fino al 1982, allorché il potere esecutivo è passato a una coalizione fra il Fine Gael (Irlandesi Uniti) e il Partito laburista: nel corso del suo mandato il primo ministro Garret FitzGerald ha quindi promosso un avvicinamento alla Gran Bretagna, giunto a più piena realizzazione con la ratifica del Trattato di Hillsborough (1985), implicante l'impegno delle due parti a favorire la riunificazione dell'Irlanda. La sconfitta del bipartito in alcuni referendum, unitamente allo scontento per la tendenza britannica a interpretare il suddetto accordo solo in funzione antiterroristica, in un contesto di accresciuta crisi economica ha portato, nel febbraio 1987, al trionfo elettorale del Fianna Fáil che ha potuto varare un governo di minoranza, presieduto da Charles Haughey, sostituito nel febbraio 1992 da Albert Reynolds. A seguito delle elezioni anticipate del novembre 1992 e a quelle del dicembre 1993, il Fianna Fáil, pur registrando una flessione dei consensi, ha conservato la maggioranza relativa e dato vita a governi di coalizione guidati da Reynolds. Nel 1994, dopo le dimissioni di Reynolds, una nuova coalizione composta da laburisti Fine Gael e partito democratico della sinistra ha posto John Bruton, del Fine Gael, a capo del nuovo governo. Fra il 1989 e il 1990 la collaborazione tra Rep. di Irlanda e Gran Bretagna ha condotto all'istituzione di un'Assemblea consultiva permanente (a formazione paritetica e convocazione semestrale) e al riconoscimento politico del governo irlandese come interlocutore anche da parte degli stessi unionisti protestanti dell'Ulster La decisione dei repubblicani nordirlandesi di sospendere unilateralmente le attività armate (1994) ha favorito obiettivamente la ripresa del dialogo e il governo di Dublino si è inserito immediatamente nella trattativa con i Britannici pervenendo a un primo accordo quadro (febbraio 1995) per lo sviluppo di un negoziato multilaterale. In realtà il processo di pace ha segnato il passo per l'irrigidimento del governo britannico, deciso a mantenere la pregiudiziale del disarmo come condizione per l'avvio di accordi diretti e la ferma opposizione dell'I.R.A. che alla fine del 1995 ha sconfessato il suo stesso braccio politico (Sinn Fein) e poco dopo ha ripreso la lotta armata. Il diverso clima politico e culturale favorito dalla coalizione tra Fine Gael, laburisti ed ex comunisti, tuttavia, determinava anche profonde modificazioni nella società irlandese che, nonostante la radicata impostazione cattolica, nel novembre 1995 si pronunciava per l’abolizione della norma costituzionale contraria all’introduzione del divorzio nel Paese. Alle presidenziali dell’ottobre 1997 veniva eletta Mary McAleese, sostenuta dai partiti di governo. Sempre nel 1997 l’I.R.A. firmava una rinuncia alla lotta armata e nell’aprile 1998 veniva sottoscritto a Belfast l’accordo di pace che, approvato a larghissima maggioranza nel referendum tenutosi a maggio, portava nel mese successivo alle elezioni per il primo Parlamento misto. L’intesa, raggiunta anche grazie alla mediazione statunitense, prevedeva la creazione di un’assemblea di 108 membri, eletta con sistema proporzionale, per garantire una consistente delegazione alla minoranza cattolica. Tale assemblea, nel febbraio 1999, approvava le nuove strutture di governo miste protestanti-cattoliche, governo che veniva varato nel dicembre dello stesso anno. Ma la pace era nuovamente compromessa, nel febbraio 2000, dal mancato disarmo dell’I.R.A., con la conseguente decisione di Londra di sospendere il governo dell’Ulster. Il 1° gennaio 1999 l’I. entrava a far parte dell’Unione economica e monetaria europea.

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