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Pecore e Parchi: binomio vincente (G.Pellegrini)

 

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PROGRAMMA E ITINERARIO
30 marzo Arrivo a Londra e proseguimento per Stonehenge; visita con guida ai monumenti megalitici, proseguimento per Brecon, Galles centrale.
31 marzo Visita all'azienda all'azienda di Mr Davis caratterizzata da una superficie totale di 258 ha con 95 vacche da carne per la produzione di vitelloni; 730 pecore di razza incrocio per la produzione dell'agnello da macello. Particolare interessante è il ricovero per le pecore, dove stanno da dicembre fino a marzo. Nella mattinata incontro-dibattito con lo staff dirigente del Parco Nazionale di Brecon. Nel pomeriggio visita al'azienda di Mr G.Morgan caratterizzata da 125 ha di montagna nella valle dell'Usk, con 62 incroci di vacche da carne e 700 pecore di razza Welsh Cheviot e Brecknock Hill per la produzione di agnelli e di pecore in selezione. Guida Mr R.Gould.

1 aprile Partenza per Aberystywith con visita all'azienda sperimentale di Pwllpeiran; 1200 ha di montagna con 2200 pecore di razza Welsh Mountain: La ricerca di questo centro era in passato concentrata sul bestiame, mentre ora viene indirizzata più verso problematiche ambientali. Nel pomeriggio visita all'azienda di Mr Jones and Son con 800 pecore e 20 vacche da carne. Pernottamento a Dollgellau. Guida Mr L. Powell e R. Lynes.
2 aprile

Partenza per Bettws Coed Galles del Nord dove si trova un'azienda di proprietà dell'Associazione Nazionale per la Protezione dell'Ambiente che conta 920 pecore e 45 vacche da carne. Proseguimento per Capel Curig per la visita dell'azienda di Mr Davis con 40 ha, 205 pecore e 16 vacche da carne. In serata incontro con Mrs Janet Watt tecnico dell'associazione privata "The Woodland Trust" che si occupa della gestione dei boschi, creazione di parchi a scopo ricreativo, mantenimento di particolari ambienti. Guida Mr K.Jones.

3 aprile Partenza per la penisola di Pembrokeshere e tempo permettendo escursione in battello all'isola naturalistica di "Skomer" tutelata dal Ministero dell'ambiente. Proseguimento per Cardiff.
4 aprile Partenza per l'aeroporto e rientro in Italia.

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PARTECIPANTI

ANDRICH ORAZIO DE BENEDET GIORGIO MALACARNE MARCELLO
ARGENTA RINO DE MORI ERNESTO MAORET DARIO
ATTORNI BATTISTA DE BONA VALENTINO MASI ALESSANDRO
BARATTIN  ENRICO FACCHINATO FRANCESCO MENEGUS RICCARDO
BENEDETTI GIOVANNI FRAGOLA VALERIO MILANI MAURIZIO
CAVIOLA IVANO FRIGIMELICA GABRIELLA PANDOLFI GIANPAOLO
CORRIANI FRANCO GASPARI CLAUDIO PELLEGRINI GIUSEPPE
CURTO EGIDIO GHEDINA STEFANO PEROTTO VALERIO
DA DEPPO FLAMINIO GHEDINA TIZIANA SERRAGIOTTO GIANNI
DA DEPPO GIANLUIGI JENTILE RAFFAELE TONINI FRANCO
VACCARI MAURO

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PECORE E PARCHI: BINOMIO VINCENTE

(Giuseppe Pellegrini)

Nell'ambito dell'attività di aggiornamento tecnico l'Associazione e l'Ordine degli agronomi di Belluno hanno organizzato una visita ad alcuni allevamenti ovini situati nei parchi nazionali di Galles in Gran Bretagna. L'obbiettivo primario di questa esperienza era quello di verificare, dal punto di vista tecnico le modalità di produzione della pecora da carne, all'interno di un aspetto più ampio di gestione dell'ambiente in aree di particolare interesse naturalistico.

Il parco nazionale di Snowdonia situato nel Nord del Galles si estende per circa 210.000 ettari, dei quali 162.000 circa sono superfici destinate a prato e pascolo; queste ultime vengono utilizzate attraverso l'allevamento della pecora da carne che conta all'interno del parco circa 490.000 femmine riproduttrici, pari ad un carico di circa 3 capi/ha. Pertanto questi allevamenti, assieme a pochi nuclei di vacche nutrici da carne, sono l'attività zootecnica su cui l'ente parco fa affidamento nella politica di gestione del territorio.

Le aziende hanno una dimensione medio-grande con circa 800-900 pecore e una media di 100-150 ha di superficie condotta in proprietà, in affitto, ed in alcune zone con diritto di uso al pascolo similmente ai diritti di uso civico tutt'ora vigenti nella montagna bellunese.

La gestione del gregge viene impostata cercando di utilizzare al massimo le risorse del pascolo che va da marzo a fine novembre; durante i 2-3 mesi invernali anche in coincidenza con i parti, gli animali vengono ricoverati nelle strutture aziendali per avere un maggiore controllo dei soggetti ed evitare le condizioni meteorologiche più avverse caratterizzate da  forte piovosità (1800 mm/anno) e dalle precipitazioni nevose nelle zone più alte.

Nonostante le due e tre concimazioni minerali (75-80 unità di azoto/ha/anno), e la forte piovosità che favorisce ricacci dell'erba molto frequenti, la disponibilità di sostanze nutritive non riesce a coprire i fabbisogni delle pecore durante i due periodi critici delle fecondazioni (settembre) e dell'allattamento (marzo-aprile). E' dunque prassi ordinaria, l'integrazione, in questi frangenti, con mangime nella misura di 0,5 - 1,2 kg/capo a seconda della razza allevata.

Da un punto di vista economico l'azienda ricava mediamente £ 50.000 dalla vendita dell'agnello i 20-25 kg e circa £ 2500 dalla vendita della lana. Accanto a queste entrate dirette esistono degli incentivi comunitari (indennità compensativa £ 15.000/pecora, premio CEE £ 57.600/capo) e un premio particolare  che deriva dall'utilizzo di pascoli semi-naturali situati in zone di particolare sensibilità ambientale (circa £ 72.000/ha).

Nell'ultimo anno l'ente di gestione del parco nazionale ha cercato nuove forme di integrazione con le aziende zootecniche incentivando con particolari sovvenzioni una gestione del territorio più oculata, volta ad uno sfruttamento meno intensivo delle superfici. In particolare vengono sovvenzionate, con un nuovo programma, iniziative che riservano parte dell'azienda agricola ad aree di accesso pubblico ed al tempo libero, la ricostituzione delle siepi naturali, la piantagione di latifoglie nelle zone più pendenti e di difficile pascolamento.

Queste forme di diversificazione dell'attività aziendale si inseriscono in una strategia più ampia che mira a far gestire il paesaggio, l'ambiente naturale, da chi opera o vive sul territorio.

Il tentativo di calare nell'operatore agricolo il concetto di gestione oculata del territorio, pur avendo trovato in molti casi una risposta poco convincente, in altri sembra sia stato colto come una nuova opportunità per l'allevatore che in tempi di contingentamento delle produzioni vede una via per diversificare l'attività ed aumentare le proprie entrate.

Il risultato da un punto di vista paesaggistico l'abbiamo avuto sotto i nostri occhi ed anche la convinzione che in zone marginali senza alternative il binomio allevamento ovino - gestione territorio possa essere vincente.

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Geografia

Storia

Geografia

Regione storico-geografica (20.768 km2; 2.913.000 ab.; capol. Cardiff) della Gran Bretagna, politicamente facente parte del Regno Unito. Si affaccia al Mar d'Irlanda a N (dove si trovano, oltre lo stretto di Menai, le isole gallesi di Anglesey e Holy), al Canale di San Giorgio a W e al Canale di Bristol a S, mentre confina a E con l'Inghilterra lungo una linea che segue pressappoco il meridiano di 3ºW. Amministrativamente è diviso nelle contee di Clwyd, Dyfed, Gwent, Gwynedd, Mid Glamorgan, Powys, South Glamorgan e West Glamorgan. Il territorio, prevalentemente montuoso, è costituito dai rilievi caledoniani dei Monti Cambrici che, fortemente erosi, hanno modeste altitudini (massima elevazione è il monte Snowdon, 1085 m); i rilievi, orientati da NE a SW, giungono talora sino al mare, determinando una costa sovente alta e rocciosa, articolata in ampie e profonde baie (baia di Cardigan). Il clima, di tipo oceanico, è temperato sulla fascia costiera, aspro nell'interno ed è caratterizzato da abbondanti precipitazioni. I fiumi, piuttosto brevi, sono ricchi di acque: i principali sono il Dee, il Conway, il Severn, il Wye, l'Usk, il Tywi e il Teifi. Per l'umidità del clima e la scarsa fertilità del suolo l'attività agricola (cereali, patate, ortaggi, barbabietole da zucchero) è modesta, mentre la vastità dei pascoli favorisce l'allevamento, specie quello ovino; diffusa la pesca (Milford Haven, Swansea) che attraversa tuttavia una fase di decadenza dovuta alla lontananza dei grandi mercati e alla concorrenza straniera. La maggior parte degli abitanti del G. vivono nelle contee di Mid, South e West Glamorgan, dove la presenza di ricchi giacimenti di carbone ha favorito, fin dalla metà del sec. XVIII, lo sviluppo dell'industria, attiva soprattutto nei settori siderurgico (Newport, Port Talbot), metallurgico, meccanico, cantieristico, chimico, petrolchimico (Baglan Bay), elettronico, delle materie plastiche. La crisi dell'industria carbonifera britannica ha imposto la chiusura di quasi tutte le miniere e la riconversione dei tradizionali porti carboniferi di Cardiff, Swansea e Newport. Città principali, oltre al capol., sono Swansea, Newport, Rhondda e Merthyr Tydfil. In ingl., Wales; in gallese, Cymru. 

Storia

I Gallesi si dicono Cymry (compagni) e il loro Paese è chiamato Cymru, da cui Cambria. La popolazione del G. è, in modo predominante, britonica (antenata del gallese, cornovallese e bretone) con elementi goidelici (gaelico d'Irlanda, scozzese degli Highland e di Man) e iberici (preceltici). Conquistato dal romano Frontino (74-78), che soggiogò i Siluri e i Demeti, e da Agricola, che distrusse gli Ordovici e i Druidi di Anglesey (antica Mona), il G. fu invaso nel sec. VI da popolazioni britoniche del nord, guidate da Cunedda, che fusero le varie tribù senza che l'unità politica sopravvivesse al conquistatore. Successivamente nei piccoli regni del G. si introdusse il cristianesimo (sec. VI e VII) e più tardi popolazioni germaniche che provenivano dall'est spinsero le popolazioni locali tra i monti separandole dai loro affini della Cornovaglia. Il territorio fu nuovamente unificato nel sec. IX sotto Rhodri il Grande, che lo difese dalle invasioni dei Norvegesi, e di nuovo nel secolo successivo sotto Howel il Buono, al cui nome è associato un notevole corpo legislativo. Dopo il 1066, con l'arrivo di Guglielmo il Conquistatore, i nobili normanni invasero rapidamente la maggior parte del G. del sud e assunsero i poteri semiregali dei signori spodestati, introducendo un sistema feudale. I principi del G. del nord opposero invece una forte resistenza ai re anglo-normanni e Llewelyn di Iorwerth (m. 1240) ebbe un'attiva parte nella lotta per la Magna Charta, mentre suo nipote, Llewelyn di Gruffydd, partecipò alla rivolta di Simon de Montfort e nel 1267 assunse il titolo di principe di G., che gli fu riconosciuto dalla corona inglese. Morto combattendo contro Edoardo I d'Inghilterra nel 1282, la sua dinastia si estinse e la conquista del G. fu completata. La regione fu organizzata dallo Statuto di Rhuddlan (1284) e il territorio di Llewelyn divenne un principato separato attribuito al figlio del re d'Inghilterra come principe di Galles. In seguito, le rivolte contro la dominazione inglese furono numerose. Durante la guerra delle Due Rose, sia gli York sia i Lancaster trassero dal G. molta della loro forza e alla fine i diritti reclamati dai Lancaster passarono a Enrico Tudor, di un casato gallese. Alla battaglia di Bosworth Field (1485), Riccardo III fu ucciso ed Enrico Tudor salì al trono d'Inghilterra come Enrico VII. Un gruppo di atti del Parlamento durante il regno di Enrico VIII, di cui i più importanti furono quelli del 1536 e del 1542, noti oggi come gli Acts of Union, determinarono l'incorporazione del principato e della regione nel regno d'Inghilterra. Il G. fu diviso in 13 contee cui fu attribuita una rappresentanza parlamentare e i Gallesi ottennero completa uguaglianza con gli Inglesi dinanzi alla legge, pur divenendo l'inglese lingua ufficiale nei tribunali e negli affari pubblici, norma rimasta in vigore fino al 1942. Per i successivi tre secoli e mezzo (fino al Local Government Act del 1888) il G. fu governato dalla sua stessa piccola nobiltà che lo rappresentò in Parlamento e amministrò la giustizia. La fine del sec. XIX vide lo scontro tra il partito liberale, che voleva la separazione tra Stato e Chiesa in G., e il partito tory che vi si opponeva. Il G. si schierò col partito liberale e nelle elezioni generali del 1906 non inviò al Parlamento di Londra alcun deputato tory. Leader dei liberali gallesi era il loro più eminente uomo politico, David Lloyd George, premier britannico durante e dopo la I guerra mondiale (1916-22). Con il successo nell'assicurare la separazione tra Stato e Chiesa (1920), il partito liberale in G. parve compiere il suo corso e nel 1925 fu fondato il Partito Nazionalista Gallese (Plaid Cymru), che invocò lo status di Dominion per il G. e che, pur non avendo successo nelle elezioni al Parlamento, costrinse i partiti maggiori a prendere coscienza dei problemi gallesi. Tra le due guerre mondiali, il partito laburista crebbe rapidamente e alle elezioni del 1929 il G. elesse 25 membri laburisti su un totale di 35; questa proporzione rimase costante, con leggere variazioni, nelle successive elezioni. Nel 1949 il governo, per farsi consigliare sugli affari gallesi, istituì un Advisory Council for Wales; nel 1954, poi, fu creato un minister per il G. mentre nel 1964 fu nominato un segretario di Stato e nel 1965 il Walesh Office. La possibilità di istituire un'assemblea legislativa autonoma gallese, respinta con un referendum dagli elettori della regione nel 1979, è stata accolta con il referendum del settembre 1997.

 

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