Seconda parte
Ma, al di fuori di anonimi forum di conversazione, cominciarono a pervenire lettere formali di richiesta alla sede centrale ed alle filiali della società. Segue il testo, tradotto dall’inglese, di una di queste lettere in cui sono stati omessi alcuni dati per ragioni di riservatezza:
Watchtower Bible & Tract Society of New York
25 Columbia Heights
Brooklyn, NY 11201 – 2483
Cari fratelli,
Sono un testimone di Geova associato alla congregazione di ***. Sono battezzato sin dal 19**. Sono “cresciuto” nella Verità. Sono allarmato per certe notizie diffuse da un sito di informazione che mi hanno profondamente turbato, sia fisicamente che spiritualmente. Il sito in questione è indicato di seguito con estratti delle “notizie” abbinati ai link cui si riferiscono.
Sul sito delle Nazioni Unite (www.un.org) la Watchtower Bible and Tract Society era ed ancora risulta (almeno alla data in cui scrivo) elencata come Organizzazione Non Governativa (ONG) affiliata al Dipartimento di Informazione Pubblica (DPI).
A prima vista mi è sembrato che questa associazione della Watchtower Bible and Tract Society con le Nazioni Unite potesse essere ragionevole e logica. Tuttavia, ripensandoci, ho rimuginato su quanto ci è stato insegnato per anni … Siate “separati dal mondo”. (Giovanni 17:14)
In diverse pubblicazioni della Torre di Guardia compaiono citazioni relative alla “bestia selvaggia”, di Rivelazione. Questa “bestia selvaggia”, per quanto ne sappia, è sempre stata identicicata, in queste pubblicazioni, con la Lega delle Nazioni” ed il suo successore: le Nazioni Unite.
La Torre di Guardia del 1° ottobre 1986, pag. 20, § 20: «Nella parola di Dio, il comportamento della Lega delle Nazioni e delle successive Nazioni Unite viene paragonato a quello di “una bestia selvaggia di colore scarlatto” che ha sette teste (che simboleggiano le potenze mondiali dalle quali trae origine) e dieci corna (che rappresentano i governi che le danno sostegno ora). La Bibbia indica che si tratta di una “bestia” politica, un po’ come si parla del “leone” britannico o dell’”orso” russo. Essa viene cavalcata da una donna, “Babilonia la Grande, la madre delle meretrici e delle cose disgustanti della terra”. (Rivelazione 17:3-8) Questo fa vedere molto bene qual è il punto di vista di Geova sulla falsa religione, che non rappresenta lui e il suo giusto regno. La falsa religione commette adulterio spirituale ingerendosi nella politica. Ne è un esempio la stretta connessione tra religione e ONU nella campagna mondiale a favore della pace e della sicurezza. Essa vorrebbe anche avere pace e sicurezza rispetto al messaggio del giudizio di Dio che viene proclamato dai testimoni di Geova. A questo scopo ha premuto su alcuni governi perché proscrivessero l’attività cristiana dei Testimoni. — Salmo 2:1-3».
La Torre di Guardia del 1° settembre 1987, pag. 20, § 13: «Le Nazioni Unite sono in realtà un’alleanza mondana contro Geova Dio e i suoi dedicati Testimoni sulla terra.. Sono in effetti una cospirazione, in quanto le nazioni del mondo tramano fra loro contro la visibile organizzazione di Geova Dio sulla terra. Le Nazioni Unite furono prefigurate, nel loro ruolo in questo “termine del sistema di cose”, dalla cospirazione di cui si parla in Isaia 8:12. — Matteo 24:3»
Di seguito elenco “alcuni” dei requisiti il cui possesso da parte di un’organizzazione le consente di aspirare allo status di ONG/DPI. “Quali sono i requisiti perché le ONG possano associarsi al DPI?”
Le organizzazioni che possono aspirare ad associarsi con il DPI sono quelle che:
· Condividono gli ideali dello Statuto delle Nazioni Unite;
· Operano esclusivamente su base non lucrativa;
· Hanno un documentato interesse nelle attività delle Nazioni Unite e una particolare capacità nel raggiungere vasti e specializzati uditori, come educatori, politici ed esponenti del mondo della finanza;
· Hanno volontà e mezzi per condurre efficaci programmi di informazione circa le attività delle Nazioni Unite mediante la pubblicazione di notiziari, bollettini e opuscoli, l’organizzazione di conferenze, seminari, tavole rotonde, il coinvolgimento dei media.
Nel 1968, il Consiglio Economico e Sociale, con la Risoluzione n. 1297 (XLIV) del 27 maggio, incaricò il DPI di associare le ONG, sulla scorta del dettato e dello spirito della propria risoluzione n. 1296 (XLIV) del 23 maggio 1968, la quale stabiliva che una ONG “… dovrà impegnarsi a sostenere l’operato delle Nazioni Unite e a promuovere la conoscenza dei suoi principi e delle sue attività, in conformità ai propri scopi e finalità oltre che alla natura delle competenze e altre attività”.
Queste dichiarazioni mi turbano. La notizia sta ricevendo anche ampio spazio sulla stampa. Ciò che sostengono i mezzi di informazione NON è gradevole e mi turba profondamente. Per esempio, una fonte presente su di un sito Internet cita quanto segue:
“Alle Nazioni Unite è stato chiesto di investigare sulle ragioni per cui hanno concesso lo status di associato ai testimoni di Geova, la setta cristiana fondamentalista di origine americana, la quale considera l’ONU come la bestia scarlatta predetta nel libro di Rivelazione”.
Inoltre, poco dopo nello stesso mese compariva questa notizia dalla stessa fonte: “I testimoni si sono affrettati a dissociarsi dalle Nazioni Unite pochi giorni dopo la pubblicazione sul Guardian delle accuse di ipocrisia mosse alla setta da alcuni affiliati per aver sostenuto un’Organizzazione che essa ha ripetutamente condannato privatamente”.
Apprezzerò di cuore se vorrete rispondere ad alcuni miei interrogativi.
A. È attendibile l’informazione diffusa? È vera?
B. Se l’informazione è VERA, per quale ragione la Watchtower Bible and Tract Society si è associata alle Nazioni Unite in qualità di ONG/DPI?
C. Se l’informazione è VERA, potete confermarmi l’autenticità delle notizie contenute nell’allegata lettera di Paul Hoeffel, Dirigente della Sezione Organizzazioni non Governative del Dipartimento dell’Informazione Pubblica delle Nazioni Unite?
D. Se l’informazione è VERA, perché nell’ottobre 2001 la Società ha interrotto il suo rapporto quasi decennale con le Nazioni Unite, evidentemente dopo la divulgazione pubblica di questa notizia?
E. Se l’informazione è VERA, in qualità di rappresentanti della Watchtower Bible and Tract Società e di testimoni di Geova, come spiegheremo ai nuovi interessati la natura di questo rapporto e il suo obiettivo nell’ottica della Società del Nuovo Mondo?
Vi ringrazio in anticipo per l’aiuto che mi offrirete nel chiarire questa informazione che mi ha profondamente turbato. Sono convinto che la vostra risposta sarà, come di consueto, precisa, diretta e utile a dissipare ogni dubbio.
Vostro conservo nel servizio reso a Geova.
La risposta della Società a questa sincera richiesta di aiuto è contenuta nella lettera che è riprodotta qui sotto nell’originale e di cui diamo la traduzione
Congregazione
Cristiana dei
Testimoni di Geova
2821 Route 22, Patterson, NY 12363-2237 Phone (343) 386-3308
Caro fratello ***
Siamo lieti di rispondere alla tua lettera che abbiamo ricevuto il *** 2001, nella quale chiedi di sapere notizie sulla precedente registrazione della Società Torre di Guardia con le Nazioni Unite in qualità di ONG (organizzazione non governativa) e con il Dipartimento di Pubbliche Informazioni delle NU (DPI).
Il motivo per cui nel 1991 ci siamo registrati presso il Dipartimento per l’Informazione Pubblica come Organizzazione Non Governativa (ONG) fu quello di poter accedere a materiale di ricerca su argomenti quali la salute, l’ecologia e problemi sociali, disponibile presso le biblioteche delle Nazioni Unite. Avevamo usato quelle biblioteche già da molti anni prima del 1991, ma in quell’anno divenne necessario registrarsi per potere continuare ad usufruirne. Il modulo di registrazione giacente alle Nazioni Unite di cui noi abbiamo copia in archivio non contiene nessuna dichiarazione in conflitto con le nostre credenze cristiane. Inoltre, le ONG vengono informate dalle Nazioni Unite che “l’associazione delle ONG con il DPI non le incorpora nel sistema delle Nazioni Unite, né conferisce alle organizzazioni associate o ai loro staff alcuna sorta di privilegio, di immunità o di speciale status”. Dobbiamo però precisare che i Criteri di Associazione delle ONG, perlomeno nella loro ultima versione, contengono un linguaggio che non possiamo condividere. Quando ce ne siamo resi conto abbiamo immediatamente cancellato la nostra registrazione. Ci fa piacere che questa questione sia stata sottoposta alla nostra attenzione.
Siamo lieti di averti fornito i commenti di cui sopra in risposta alla tua domanda.
Tuoi fratelli nel servizio di Geova
Congregazione Cristiana dei
Testimoni di Geova
Lo scandalo internazionale che ha fatto seguito alla diffusione di questa notizia ha costretto i responsabili dell’organizzazione a cercare di correre ai ripari, di cui questa lettera è un primo esempio. Ma, come vedremo appresso, i rimedi sono stati certamente peggiori del male, in quanto, colti alla sprovvista, hanno operato inizialmente senza il necessario coordinamento per cercare di rendere credibile la loro incredibile risposta. Cominciamo con ciò che il responsabile della filiale di Lisbona, Pedro Candeias, portavoce della AJE (Associazione dei Testimoni di Geova del Portogallo) replicò al giornale portoghese Pùblico, che aveva anch’esso scritto un lungo articolo sullo scottante argomento.
Ecco le sue parole di “spiegazione”, così come le ha pubblicate quel quotidiano lusitano:
«La registrazione tra le ONG è stata fatta al solo scopo di provvedere aiuto umanitario e di difendere i diritti umani in diversi paesi del mondo …Il nostro gruppo riveste un ruolo importante nell’assistenza alle popolazioni di paesi come l’Angola, la Bosnia, la Georgia, il Ruanda ed altri paesi sia africani che latino americani. Raggiungerli è spesso difficile e, per questa ragione, è stato necessario registrare la WTBTS presso le Nazioni Unite. Ma tale registrazione non rappresenta assolutamente alcun compromesso dei testimoni di Geova con alcun movimento politico, né con l’ONU. Non si tratta di una manovra politica, perché senza il sostegno dell’ONU non sarebbe stato possibile distribuire aiuti umanitari. Né la nostra registrazione ha violato le regole del nostro statuto, per cui tutte le critiche che ci sono state mosse non hanno alcun fondamento».
Questa corrispondenza è del 20 ottobre. Qualche giorno prima, la medesima filiale aveva risposto pressappoco negli stessi termini ad una lettera che, questa volta, le era stata scritta da un testimone di Geova locale. E, prima ancora che la sede mondiale trasmettesse le sue “veline” a tutte le filiali del globo, queste furono le argomentazioni usate dai responsabili
Ed eccone la traduzione:
Associazione dei
Testimoni di GeovaSCC 8 ottobre 2001
Caro fratello,
Alcuni giorni fa abbiamo ricevuto una lettera nella quale ti dici preoccupato per qualcosa che hai letto on line su un opuscolo delle Nazioni Unite, relativamente alla Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati di New York. Siamo lieti di poterti provvedere alcune informazioni sulla questione.
Premettiamo che siamo lieti di farti sapere che apprezziamo i tuoi sentimenti in merito a quest’argomento e che è tuo desiderio vedere far sì che il nome di Geova e della sua organizzazione terrena siano sempre mantenuti puri e santi.
Nel rispondere alle tue domande ci fa anche piacere citare qualcosa che è stato detto nell’opuscolo in merito a ciò che vuol dire l’appartenenza ad una ONG. Nell’opuscolo possiamo leggere le seguenti espressioni
“Cos’è una ONG? Una Organizzazione non Governativa (ONG) è un gruppo di volontari, senza fini di lucro, organizzato a livello locale, nazionale o internazionale … le ONG svolgono diversi servizi e azioni umanitarie, rendendo noti ai governi i bisogni delle persone … Alcune sono organizzate per occuparsi di determinati settori, come quello dei diritti umani, dell’ambiente e della salute. Le loro relazioni con gli uffici e le agenzie del sistema delle Nazioni Unite differiscono in dipendenza dei loro obiettivi, dei luoghi dove operano e del loro mandato”.
Come abbiamo già detto, gli obiettivi delle ONG registrate presso il DPI differiscono. Alcune di loro sono registrate come Organizzazioni per i Diritti Umani, come è il caso della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati di New York. (Puoi vedere tu stesso che la società è elencata fra le ONG che difendono i diritti umani). Comunque, ciò non vuol dire che essa [la Società] abbia alcun legame di natura non biblica con le Nazioni Unite. Abbiamo già detto che la sorta di relazioni che le ONG intrattengono con i vari uffici e le agenzie delle Nazioni Unite differiscono l’una dall’altra, a seconda dei loro obiettivi.
Così, per aiutarti meglio a comprendere, nel caso specifico la società desidera difendere i diritti dei nostri fratelli in paesi dove i loro diritti umani sono violati,, provvedendo loro cure mediche, cibo ed altra assistenza (come è avvenuto in Ruanda ed in molti altri paesi e più di recente in Georgia, dove i nostri fratelli sono stati privati dei più elementari diritti umani). Per questo è necessario che la Società sia registrata presso le Nazioni Unite come Organizzazione per i Diritti Umani. Questo è l’unico modo che abbiamo per aiutare i nostri fratelli; molte volte lo facciamo chiedendo di incontrarci con membri del governo in posizioni di responsabilità, con ambasciatori e così via. Ciò non vuol dire, però, che la Società sia in alcun modo coinvolta politicamente con le Nazioni Unite o che sostenga le sue decisioni politiche. No! Il popolo di Geova continua a mantenersi politicamente neutrale. Facciamo semplicemente uso di un diritto che ci è stato concesso al solo scopo, come disse Paolo, di “continuare una vita calma e questo con piena santa devozione e serietà” — I Tim. 2:1, 2.
Nei tempi biblici l’apostolo Paolo usò la sua cittadinanza (un diritto che gli era stato conferito dallo Stato senza che gli fosse chiesta alcuna partecipazione politica agli affari dello Stato medesimo) a sua difesa nelle più alte corti di giustizia del paese, e ciò gli consentì di dare una buona testimonianza. (Atti 25:11) Allo stesso modo la Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati di New York fa uso di una posizione che le Nazioni Unite conferiscono a diverse organizzazioni non governative senza per questo venir meno alla sua neutralità cristiana. In tal modo l’Organizzazione è in grado di ‘difendere e stabilire legalmente la buona notizia’. — Fil. 1:7.
Una cosa simile avviene, per esempio, con i sindacati. Un cristiano potrebbe, se lo volesse, associarsi ad un sindacato per essere tutelato nei suoi diritti di lavoratore, ed egli pagherebbe la sua quota di iscrizione e tale organizzazione ricevendone benefici nei casi in cui l’unione dovesse difendere i suoi diritti eventualmente violati. Comunque, anche se il cristiano dovesse ricevere alcuni benefici dalla sua iscrizione al sindacato, non vorrebbe certo prendere parte alle attività di quest’ultimo, né accetterebbe alcun incarico in esso né si farebbe coinvolgere in alcuna attività politica che dovesse violare la sua coscienza bene addestrata. I fratelli stanno semplicemente facendo uso di un diritto che è stato loro dato dalle Nazioni Unite quando si registrarono come ONG per la difesa dei diritti umani. In tal modo possono garantire meglio i diritti dei nostri fratelli e far sì che la loro voce sia ascoltata ai più alti livelli governativi (come fece Paolo) senza che siano mai stati coinvolti né aver dato mai il loro sostegno alla “bestia” di Rivelazione.
Ti confermiamo che la Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati di New York continua a mantenere la sua stretta neutralità nelle questioni politiche, non essendo in alcun modo coinvolta in alcuna cosa che sia non biblica, né che possa essere di sostegno alla “bestia”.
Speriamo che queste informazioni ti siano utili, e che quanto ti abbiamo detto abbia chiarito sufficientemente i problemi che ti preoccupano. Ritenendo di non avere altro da aggiungere, chiudiamo questa lettera ed usiamo questa opportunità per mandarti i nostri saluti cristiani. Tuoi fratelli
Associazione dei Testimoni di Geova
Questa lettera, non lo si dimentichi, proviene da una delle filiali dei testimoni di Geova; si tratta pertanto di una dichiarazione ufficiale pienamente approvata dal Corpo Direttivo. In essa, come è facile rendersi conto, non si fa alcun accenno ad altri motivi per l’associazione alle Nazioni Unite che non siano quelli della difesa dei diritti umani e dell’assistenza ai fratelli in difficoltà. Anzi, in essa è detto che “Questo è l’unico modo per aiutare i nostri fratelli”; sembra che la filiale sconosca la faccenda dell’accesso alla biblioteca. Dalle sue parole sembra che l’adesione alle ONG sia irrinunciabile per continuare a operare nei paese “difficili” come la Georgia e altri. Ma, pochi giorni dopo, sempre nel mese di ottobre (tutto si svolge sul filo dei giorni o delle ore) un’altra filiale europea dovette rispondere ad una richiesta simile. Si trattava della filiale tedesca che, ad una lettera inviatale il 24 ottobre da un Testimone locale, diede la seguente risposta:
Testimoni
di Geova
AM
STEINFELS, 65618 SELTERS OT NIEDERSELTERS
TELEFON: 0 64 83/41-0
POSTANSCHRIFT, 68617 SELTERS INFORMATIONSBÜRO
Caro fratello ***
Abbiamo ricevuto la tua lettera del *** ottobre, riguardante la registrazione della Società Torre di Guardia fra le Organizzazioni non Governative.
Le notizie che sono state diffuse hanno ovviamente frainteso (e crediamo intenzionalmente) i fatti, e sono state usate per gettare discredito sui testimoni di Geova. Possiamo assicurarti che i testimoni di Geova e le corporazioni legali di cui si servono non hanno mai fatto parte delle Nazioni Unite. La sede centrale di Brooklyn ha così risposto ad una domanda relativa al suo status di Organizzazione non Governativa (ONG):
“Il motivo per cui nel 1991 ci siamo registrati presso il Dipartimento per l’Informazione Pubblica come Organizzazione non governativa (ONG) fu quello di poter accedere a materiale di ricerca su argomenti quali la salute,, l’ecologia e problemi sociali, disponibile presso le biblioteche delle Nazioni Unite. Avevamo usato quelle biblioteche già da molti anni prima del 1991, ma in quell’anno divenne necessario registrarsi come ONG per potere continuare ad usufruirne. L modulo di registrazione giacente alle Nazioni Unite di cui noi abbiamo copia in archivio non contiene nessuna dichiarazione in conflitto con le nostre credenze cristiane. Inoltre le ONG vengono informate dalle Nazioni Unite che “l’associazione delle ONG con il DPI non le incorpora nel sistema delle Nazioni Unite, né conferisce alle organizzazioni associate o ai loro staff alcuna sorta di privilegio, di immunità o di speciale status”. Dobbiamo però precisare che i Criteri di Associazione alle ONG, perlomeno nella loro ultima versione, contengono un linguaggio che non possiamo condividere. Quando ce ne siano resi conto abbiamo immediatamente cancellato la nostra registrazione. Siamo lieti che questa questione sia stata portata alla nostra attenzione”.
Possiamo aggiungere che quando inizialmente ci registrammo non fu nemmeno necessario firmare il modulo di adesione, il che sta a dimostrare quanta poca importanza fosse allora annessa a tale fatto.
Caro fratello ***, ciò che non può fare a meno di amareggiarci è il fatto che sembra che alcuni dei nostri fratelli ripongano maggiore fiducia nei mezzi di comunicazione e nelle notizie diffuse dai nostri oppositori che nelle dichiarazioni dell’organizzazione dalla quale hanno imparato la verità. Noi ci aspettiamo naturalmente d’essere biasimati, diffamati e che ogni occasione, per quanto insignificante, venga usata per metterci in cattiva luce. Noi ce lo aspettiamo e ne siamo felici perché sopportiamo tutto questo per Geova e per suo figlio (Matteo 5:11; 1 Pietro 4:14). Ma ci sentiamo feriti quando alcuni dei nostri fratelli accettano acriticamente quanto viene loro riferito, opponendosi all’organizzazione di Geova, o perfino prestandosi a divenirne essi stessi portavoce. Certamente, nessuno di noi desidera far parte di quelli menzionati in Matteo 24:49 e 3 Giovanni 10. Naturalmente Satana sarebbe felice se potesse indurci in ciò.
I nostri oppositori cercano sempre di far credere che operiamo nell’ombra, tenendo nell’ignoranza i proclamatori. Queste accuse sono vecchie quanto il cristianesimo, con la differenza che oggi per diffonderle si fa ricorso ai moderni mezzi di comunicazione. Ciò non vuol dire che noi li condanniamo tutti, e ciò si comprende dal fatto che sia la sede centrale che alcune filiali gestiscono un loro sito web. Ma gli avvertimenti che lanciamo non sono infondati, perché tramite Internet si può facilmente entrare in contatto con i pensieri degli apostati contro i quali la Bibbia ci mette chiaramente in guardia (2 Giovanni 8-11).
Specialmente nei circoli intellettuali della società è considerato “chic” dubitare per principio di ogni cosa, e insinuare che chiunque abbia dei motivi errati. Quanto sarebbe disastroso se questo distruttivo spirito di critica facesse il suo ingresso di fra il popolo di Dio. Paolo disse che l’amore “crede ogni cosa” (1 Corinti 13:7). Ciò non significa essere creduloni, ma piuttosto nutrire una positiva fiducia in Geova, nella sua parola e nella sua organizzazione. Naturalmente, l’organizzazione di Geova non è perfetta. Non lo era nel primo secolo e nemmeno ai tempi dei Giudici e dei re d’Israele.
Ciò non di meno, coloro che riponevano la loro fiducia nella direttiva degli uomini nominati da Dio erano benedetti.
Un esempio appropriato è la ribellione di Assalonne. Egli biasimò il re Davide, l’unto di Dio, quando diceva a coloro che si presentavano al re con un caso legale: “Vedi le tue cose sono buone e rette, ma dal re non c’è nessuno che ti dia ascolto”. (2 Samuele 15:3)
Può darsi che in quella circostanza egli presentasse esempi di persone che apparentemente erano state trattate ingiustamente. Ma Geova non benedisse quelli che cedettero ad Assalonne, ma, piuttosto, quelli che rimasero fedeli a Geova. Noi vogliamo certamente seguire l’esempio di Ittai che rimase saldamente fedele all’unto di Geova (2 Samuele 15:21).
Speriamo che quanto detto ti sia d’aiuto. Con fiducia che Geova dia a tutti noi la forza di perseverare, ti mandiamo saluti cristiani. Tuoi fratelli.
Comunità religiosa dei Testimoni di Geova
Anche il lettore superficiale avrà notato la notevole differenza tra le due risposte. In quella della filiale tedesca (che aveva già ricevuto gli ordini di scuderia da Brooklyn) non vi è il minimo accenno alle motivazioni presentate in quella portoghese, che invece sono di rilevante importanza e molto più plausibili, in quanto invece di trincerarsi dietro l’indifendibile scusa dell’accesso alla biblioteca, oppongono motivazioni molto più serie. Come mai queste eclatanti differenze? L’elemento tempo ci aiuterà a fare chiarezza.
Questa seconda lettera fu redatta dopo il primo novembre, data nella quale, tramite internet la sede centrale dei testimoni di Geova fece pervenire a tutte le sue filiali una precisa direttiva sulla “politica” da adottare per affrontare un caso che ormai stava per sfuggirle di mano. La circolare che pubblichiamo sotto è datata 1° novembre 2001, e impartiva le seguenti, precise disposizioni:
SEDE
CENTRALE DEI TESTIMONI DI GEOVA
25
Columbia Heights, Brooklyn NY 11201-2483 – Tel. 718 560-5000
1
novembre 2001, N***
Via CompuServe
Comitato di Filiale
Cari Fratelli,
A motivo degli allegati che sono stati pubblicati da oppositori secondo i quali avremmo dei legami con le Nazioni Unite, diverse filiali ci hanno posto delle domande alle quali rispondiamo. Questa circolare sostituisce qualsiasi altra risposta che abbiamo dato in precedenza e viene trasmessa a tutte le filiali. A chiunque nel territorio di competenza della vostra filiale ponga delle domande, potrete rispondere in armonia con ciò che è sotto indicato:
Il motivo per cui nel 1991 ci siamo registrati presso il Dipartimento per l’Informazione Pubblica come Organizzazione non Governativa (ONG) fu quello di poter accedere a materiale di ricerca su argomenti quali la salute, l’ecologia e problemi sociali, disponibile presso le biblioteche delle Nazioni Unite. Avevamo usato quelle biblioteche già da molti anni prima del 1991, ma in quell’anno divenne necessario registrarsi come ONG per potere continuare ad usufruirne. Il modulo di registrazione giacente alle Nazioni Unite di cui abbiamo copia in archivio non contiene nessuna dichiarazione in conflitto con le nostre credenze cristiane. Inoltre, le ONG vengono informate dalle nazioni Unite che “l’associazione delle ONG con il DPI non le incorpora nel sistema delle Nazioni Unite, né conferisce alle organizzazioni associate o ai loro staff alcuna sorta di privilegio, di immunità o di speciale status”. Dobbiamo però precisare che i Criteri di Associazione delle ONG, perlomeno nella loro ultima versione, contengono un linguaggio che non possiamo condividere. Quando ce ne siamo resi conto abbiamo immediatamente cancellato la nostra registrazione.
Siamo lieti che la questione sia stata sottoposta alla nostra attenzione”.
Confidiamo che quanto sopra sia utile nel contrastare i tentativi degli oppositori di screditarci.
Vi preghiamo di accettare il nostro caloroso amore cristiano ed i nostri migliori saluti.
Vostri fratelli
Comitato del Presidente
c: Uffici Amministrativi
Dipartimento legale
Ufficio delle Pubbliche Informazioni
Un commento del genere, del tutto insufficiente, non può non suscitare alcune riflessioni, che ci sembra opportuno menzionare.
La prima è che la Società americana ammette di aver fatto circolare in precedenza risposte differenti. Essa dice infatti: «Questa circolare sostituisce qualsiasi altra risposta che abbiamo dato in precedenza». Ci piacerebbe conoscere il tenore delle altre “risposte” che, senza dubbio, avevano contenuto i riferimenti all’attività di difesa dei diritti umani, altrimenti non si comprende perché la filiale portoghese li usasse nel rispondere sia al quotidiano Pùblico che al proclamatore. Adesso fa marcia indietro e annulla quanto incautamente aveva detto nella prima ora.
Si noti, poi, la frase con cui comincia la risposta ufficiale: «A motivo degli allegati che sono stati pubblicati da oppositori secondo i quali avremmo dei legami con le Nazioni Unite …». È del tutto evidente l’assoluta spregiudicatezza e la mancanza totale di una seppur minima assunzione di responsabilità da parte della Società Torre di Guardia per il suo ruolo ambiguo nell’intera vicenda; ambiguità che aveva solo poche righe prima confermato dicendo che questa versione “ufficiale” sostituiva le precedenti. Essa sapeva, infatti, che con la registrazione si era impegnata a sostenere i principi delle Nazioni Unite, e lo dimostreremo nuovamente più avanti. Gli “oppositori” non hanno niente a che vedere con questo, in quanto era stata una sua libera scelta! E non vi è alcun dubbio che i membri dell’Ufficio del Presidente sapevano ciò che facevano. Ed è questo il motivo per cui sin dal 1991, periodicamente, hanno continuato a pubblicare sulle loro riviste degli articoli a sostegno delle Nazioni Unite. Più avanti citeremo alcuni documentati esempi di questo.
Nella lettera non si nota nemmeno un velato accenno di rammarico per l’intera vicenda, e vi è, piuttosto, il solito rito accusatorio nei confronti dei cosiddetti “oppositori”, il cui unico demerito sta nell’avere messo a nudo la loro ipocrisia portando alla luce fatti che, se fosse dipeso unicamente da loro, non sarebbero mai diventati di pubblico dominio e avrebbero, anzi, consentito loro di continuare indefinitamente la loro associazione alle ONG, dati gli indubbi vantaggi che ne derivano. Non si sarebbero “accorti” dei nuovi “criteri di associazione”, né del loro essere in conflitto (ma quando, poi?) con i principi biblici. Ci sarebbe anche atteso che si assumessero la piena responsabilità per avere chiesto di essere registrati alle ONG/DPI con la conseguente volontaria adesione agli ideali delle NU (sembra di ricordare la famosa (o famigerata) Dichiarazione dei fatti del 1934 con la quale allora si sostennero gli ideali del partito Nazionalsocialista) senza che nessuno, tanto meno gli “oppositori” li avesse costretti a farlo. Ci si sarebbe atteso che mostrassero un certo dispiacere per aver sostenuto e propagandato — anche se sommessamente — per almeno 10 anni le idee e gli ideali della “cosa disgustante”. Invece di un sincero atteggiamento di rammarico, la reazione – consueta, peraltro – è stata quella di scaricare su altri ogni responsabilità e piangere lagrime di coccodrillo per il solito “discredito” di cui sarebbero perennemente oggetto. Non solo non si sono sognati di ammettere di avere, anche involontariamente, sbagliato ma hanno continuato con la debole e risibile scusa che “non sapevamo che i moduli di adesione fossero stati modificati. Noi volevamo avere solo la possibilità di accedere alla biblioteca per potere acquisire materiale utile per informare i nostri fratelli di ciò che accade nel mondo!”.
A questo punto ci piacerebbe solo ricordare agli epigoni del geovismo solo alcune delle loro stesse dichiarazioni, che in questo particolare momento ci sembrano veramente pertinenti. Le preleviamo così come sono da alcune delle loro stesse pubblicazioni.
«Quante volte sentite qualcuno dire “Chiedo scusa. È stata colpa mia. Mi assumo ogni responsabilità!”? È raro sentire ancora dichiarazioni così oneste. Anzi, spesso anche chi ammette di avere fatto qualcosa che non andava fa di tutto per dare la colpa a qualcun altro o a circostanze esterne su cui, a sua detta, non aveva alcun controllo» — Svegliatevi! del 22 settembre 1996, pag. 3.
«Di chi è la colpa? Quando sorgono problemi, date subito la colpa ad altri? O analizzate la situazione per vedere di chi è realmente la colpa? Nella vita quotidiana è molto facile cadere nella trappola di incolpare gli altri dei nostri errori e dire: “Non è colpa mia!” .... Quando nella nostra vita qualcosa va storto, non vorremmo subito imitare i nostri antenati Adamo ed Eva e dire: “Non è colpa mia!” Ci chiederemo invece: ‘Cosa avrei potuto fare diversamente per evitare questo spiacevole risultato? Ho usato giudizio e ho chiesto consigli a una fonte saggia? Ho dato all’altra persona (o persone) il beneficio del dubbio, rispettando la sua (o la loro) dignità?’» — La Torre di Guardia del 1° febbraio 1995, pagg. 26, 29.
«Dobbiamo capire che benché Dio riconosce che il Diavolo può influenzare le nostre azioni ed è in larga misura responsabile della condizione peccaminosa del genere umano, questo non ci esime dalle nostre responsabilità. Infatti Romani 14:12 dice: “Ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio”. Tuttavia, se ‘aborriamo ciò che è malvagio’ e ‘aderiamo a ciò che è buono’, possiamo riportare la vittoria sul male. (Romani 12:9, 21) La prima donna, Eva non lo fece e fu punita per la sua disubbidienza; avrebbe potuto resistere e ubbidire a Dio. (Genesi 3:16) Dio però non ignorò il ruolo che ebbe il Diavolo ingannandola. Il Diavolo fu maledetto e condannato alla fine all’annientamento. (Genesi 3:14, 15; Romani 16:20; Ebrei 2:14) Ben presto non dovremo più lottare contro la sua influenza malefica. — Rivelazione 20:1-3, 10». — Svegliatevi! dell’8 settembre 1998, pag. 27.
Come anticipato, accludiamo un esemplare delle pubblicazioni con le quali negli scorsi 10 anni, la Società ha pagato il suo debito di registrazione alle ONG dell’ONU. Si tratta della rivista Svegliatevi! del 22 novembre 1998, di cui riportiamo il testo:
*** g98 22/11 3-4 "Portato a termine un lungo lavoro" ***
CINQUANT’ANNI fa una donna ormai avanti negli anni parlò e il mondo stette ad ascoltare. Era il 10 dicembre 1948. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite si era riunita a Parigi nel Palais Chaillot, costruito da poco, e la presidente della Commissione dell’ONU sui diritti umani si alzò per pronunciare un discorso. Con voce ferma Eleanor Roosevelt, vedova dell’ex presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt, disse a quell’uditorio: “Oggi siamo alle soglie di un grande avvenimento sia della storia delle Nazioni Unite che della storia dell’umanità: l’approvazione da parte dell’Assemblea Generale della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”.Dopo che lei ebbe letto le vigorose parole del preambolo e i 30 articoli della Dichiarazione, l’Assemblea Generale adottò il documento. Poi, per onorare la straordinaria leadership della signora Roosevelt, i membri dell’ONU tributarono una calorosa ovazione a quella che era affettuosamente soprannominata “la first lady del mondo”. Alla fine della giornata, la Roosevelt annotò: “Portato a termine un lungo lavoro” … Come risultato, dopo due anni di riunioni, centinaia di emendamenti, migliaia di dichiarazioni e 1.400 votazioni praticamente su ogni parola e ogni clausola, la commissione completò un documento che elencava i diritti che dovevano essere accordati a tutti gli uomini e le donne, in qualunque parte del mondo vivessero. Fu chiamato Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. In questo modo fu portata a termine una missione che a volte era sembrata impossibile.
*** g98 22/11 5 "Portato a termine un lungo lavoro" ***
LA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMOLo scrittore e premio Nobel Aleksandr Solzenicyn ha definito la Dichiarazione Universale “il miglior documento” che l’ONU abbia mai scritto. Se diamo un’occhiata al contenuto capiremo perché molti sono d’accordo con la sua affermazione.
Il principio fondamentale della Dichiarazione è esposto nell’articolo 1: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.
Partendo da questo presupposto, gli estensori della Dichiarazione hanno garantito due categorie di diritti umani. La prima categoria è menzionata nell’articolo 3: “Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona”. Questo articolo costituisce il fondamento dei diritti civili e politici elencati negli articoli da 4 a 21. La seconda categoria di diritti si fonda sull’articolo 22, il quale afferma, in parte, che a ogni individuo deve essere garantita la possibilità di realizzare i diritti “indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità”. Su questo principio si fondano gli articoli da 23 a 27, che specificano quali sono i diritti economici, sociali e culturali dell’uomo. La Dichiarazione Universale è stata il primo documento internazionale a collocare questa seconda categoria di diritti tra i diritti fondamentali dell’uomo. È stata anche il primo documento internazionale a usare l’espressione “diritti umani”.
La sociologa brasiliana Ruth Rocha riassume il contenuto della Dichiarazione Universale in questi termini: “Non importa di che razza sei. Non importa se sei uomo o donna. Non importa che lingua parli, di che religione sei, quali sono le tue idee politiche, da quale paese o da quale famiglia vieni. Non importa se sei ricco o povero. Non importa da quale parte del mondo vieni, se il tuo paese è una monarchia o una repubblica. Questi diritti e queste libertà devono essere garantiti a tutti”.
Da quando è stata adottata, la Dichiarazione Universale è stata tradotta in più di 200 lingue ed è stata inglobata nella costituzione di molti paesi. Oggi alcuni leader ritengono che andrebbe riscritta. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, non è però di questo avviso. Secondo un funzionario dell’ONU, Annan avrebbe detto: “Proprio come non c’è bisogno di riscrivere la Bibbia o il Corano, non c’è nessun bisogno di modificare la Dichiarazione. Quello che bisogna modificare non è il testo della Dichiarazione Universale, bensì la condotta dei suoi discepoli”.
Conclusioni
A questo punto non ci resta che tirare le somme. Cosa emerge da tutto il polverone che è stato sollevato? La risposta monocorde parte di tutti i testimoni di Geova — anche in seguito agli ordini di scuderia che sono stati impartiti dalla sede mondiale — è che ci si trovi di fronte all’ennesima strumentalizzazione fraudolenta operata dai consueti detrattori dei testimoni di Geova. Nei vari interventi, dai più qualificati (sede centrale e filiali), ai più modesti (semplici proclamatori che scrivono senza sapere nulla dei retroscena), vi è il comune denominatore del tentativo di nascondere la pochezza dei sistemi religiosi (ma che c’entrano, poi?) e di gettare il discredito su un’organizzazione assolutamente pura e santa.
Riassumendo i vari tentativi di giustificazione di ciò che è accaduto, ne emerge che i veri responsabili sono (oltre ai noti apostati) anche i funzionari delle Nazioni Unite, rei di avere fraudolentemente ingannato gli ingenui e fiduciosi responsabili della sede centrale di Brooklyn, ai quali è stato celato a che cosa andavano incontro chiedendo una semplice e innocente tessera di accesso ad una biblioteca! Ecco le principali accuse:
1) La Società, nella sua circolare asserisce che “anni dopo, all’insaputa dei testimoni di Geova, le Nazioni Unite hanno pubblicato i “Criteri di Associazione”, che devono essere sottoscritti da chi fa parte delle ONG, dove è richiesto di sostenere gli obiettivi delle Nazioni Unite. Le Nazioni Unite, invece, non hanno informato la Società Torre di Guardia che le regole per entrare a far parte delle Organizzazioni non Governative erano state modificate dopo il 1991, quando Lloyd Barry ed altri chiesero (sottoscrivendo la richiesta) di ottenere l’accesso alla biblioteca. Vedi modulo sottostante.
2) Le Nazioni Unite sono le responsabili di questa omessa informazione, ed hanno fatto incorrere la Torre di Guardia in “errore”, facendole credere che fosse necessario registrarsi alle ONG per potere avere accesso alla biblioteca dell’ONU. Essa infatti scrive: “Nel 1991 una delle nostre corporazioni legali si è registrata presso le Nazioni Unite come ONG (Organizzazione non Governativa) al solo scopo di potere accedere alle vaste biblioteche delle Nazioni Unite.
3) Le Nazioni Unite sono così superficiali da consentire di “registrarsi” presso le ONG senza nemmeno chiedere di firmare alcun documento. Così essi infatti scrivono: “Al tempo della nostra prima registrazione non ci fu richiesto nemmeno di firmare il modulo di adesione”. (Vediamo qui all’opera ancora una volta la “strategia teocratica” di quest’organizzazione, che omette di dire che alla prima registrazione ne seguirono altre nove, in quanto era obbligatorio rinnovarla ogni anno. Per tutti e nove le altre volte firmarono senza sapere ciò che sottoscrivevano?).
4) Infine, non vi è niente di segreto nella loro associazione alle Nazioni Unite (ma se è così, perché nessuno ne ha saputo niente per dieci anni?); l’unico responsabile dei fraintendimenti che si sono verificati è proprio quest’organismo internazionale che ha mancato di chiarezza nell’informare i suoi membri circa le regole di adesione.
Cosa si può rispondere a queste argomentazioni? Sebbene ne abbiamo già diffusamente parlato nelle pagine precedenti di questo studio, riassumiamo qui, con altri particolari e riferimenti per la ricerca, le cose già dette. Il cuore del problema sta tutto nell’asserzione che i requisiti per l’associazione fossero differenti nel 1992, quando la Watchtower Society fece il suo ingresso nelle ONG, e che quando la Società ne è venuta a conoscenza si è affrettata a ritirare la sua associazione. Ebbene, questa giustificazione è semplicemente FALSA! Infatti con un comunicato stampa del 14 febbraio 1992 (NGO/208 PI/775) i competenti uffici dell’ONU precisavano che per assicurarsi lo status di associato al DPI (Dipartimento dell’Informazione Pubblica), le NGO dovevano sostenere lo Statuto delle Nazioni Unite; inoltre, ancora il 7 agosto 1992 (NGO/211 PI/770) un altro comunicato stampa ribadiva lo stesso concetto. (Per verificare l’autenticità delle fonti appena citate il lettore è invitato a contattare la Biblioteca delle Nazioni Unite [dhl www@un.org]).
Per chi avesse difficoltà a farlo o volesse ancora una volta ignorare l’evidenza, provvediamo di seguito alcune informazioni.
Quando
nel 1991/1992 l’ente esponenziale dei testimoni di Geova a livello mondiale
fece richiesta di adesione alle ONG dell’ONU, i criteri per l’accreditamento
delle ONG erano ufficialmente elencati nella Risoluzione approvata nel 1968
dall’ECOSOC (Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite). Per maggiore
chiarezza si precisa che l’articolo 71 dello Statuto delle Nazioni Unite
stabilisce che il comitato ECOSOC è responsabile delle ONG. La risoluzione n.
1297 del 27 maggio 1968 dell’ECOSOC autorizzò la formale associazione delle
ONG con il DPI (Se si volesse verificare, il collegamento con l’URL è il
seguente:
http://www.un.org/partners/civil_society/docs/ngo1297.htm#association).
Si
noti il paragrafo 6 della Risoluzione: «Si raccomanda che il Segretario
Generale tenga ben presente la lettere e lo spirito della risoluzione 1296 (XLIV)
del Consiglio quando si consente l’associazione di organizzazioni nazionali o
internazionali non governative con l’Ufficio delle Informazioni Pubbliche
(=Dipartimento delle Informazioni Pubbliche)». Il che vuol dire che chi
desidera associarsi con il DPI deve condividere “la lettera e lo spirito della
Risoluzione 1296 (XLIV) che presiedono allo status consultivo”. Ci chiediamo,
a questo punto, cosa dice la risoluzione n. 1296 (XLIV)? Si tratta di una
risoluzione molto ampia che occupa diverse pagine. Per brevità forniamo qui
l’URL, mediante il quale si può leggere per intero, e ne diamo una sintesi:
http://www.globalpolicy.org/ngos/ngo-un/info/res-1296.htm.
Risoluzione 1297 (XLIV). Organizzazioni Non Governative.
Il Consiglio Economico e Sociale,
Richiamando ulteriormente la sua risoluzione 1296 (XLIV) del 23 maggio 1968, e particolarmente i paragrafi 9 e 17,
Riconoscendo il contributo delle organizzazioni non governative nazionali ed internazionali ai fini della diffusione delle informazioni sulle Nazioni Unite,
Raccomanda che il Segretario Generale incoraggi l’aumento del numero delle organizzazioni non governative da parte di tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite associati con l’Ufficio delle Informazioni Pubbliche, in particolare quelle che rappresentano gruppi razziali a motivo delle diversità delle esperienze che esse hanno sia nel campo dei diritti umani che in quello degli affari economici e sociali; a questo riguardo, dovrebbero essere fatti speciali sforzi per incoraggiare l’associazione con l’Ufficio delle Informazioni Pubbliche di organizzazioni che rappresentano i popoli di origine africana,
Raccomanda che il Segretario Generale tenga ben presente la lettera e lo spirito della risoluzione 1296 (XLIV) del Consiglio quando si consente l’associazione di organizzazioni non governative nazionali e internazionali con l’Ufficio delle Informazioni Pubbliche.
A beneficio di chi desiderasse toccare con mano la FALSITÀ della Società Torre di Guardia, aggiungiamo ancora alcune informazioni.
Si confronti il 3° paragrafo della lettera ufficiale della sede centrale del 1° novembre 2001 con i criteri che sono esposti nell’opuscolo del 1994 del DPI delle ONG su chi desidera associarsi. La pagina 9 (l’ultima pagina) dell’opuscolo, contiene gli estremi di identificazione, e cioè: DPI/1438-02997, aprile 1994 – 7M. Può essere richiesta una copia di tale documento alla biblioteca delle Nazioni Unite chiamando il numero [ST[DPI/1438. Esiste un documento simile del 1997, numerato al [ST]PI/1438/Rev.2.
Sotto, accludiamo copia della copertina dell’opuscolo delle Nazioni Unite in questione ed il contenuto di una delle pagine più significative delle quali forniamo anche la traduzione
Nelle pagine interne di tale opuscolo erano chiaramente indicati gli obblighi delle ONG nei confronti dell’ONU, uno dei quali, contenuto nella pagina sopra riportata, stabiliva senza equivoci che “Le Organizzazioni idonee per divenire ONG associate con il DPI sono quelle che:
· condividono gli ideali dello Statuto delle Nazioni Unite;
· operano esclusivamente su base non lucrativa;
· hanno dimostrato interesse nelle attività delle Nazioni Unite e sono in grado di raggiungere vaste masse di persone, come educatori, rappresentanti di mezzi di comunicazione, autorità politiche ed il mondo degli affari;
· hanno sia la volontà che i mezzi per condurre efficaci programmi di informazione sui programmi delle NU mediante la pubblicazione di circolari, bollettini e opuscoli; organizzando conferenze, seminari e tavole rotonde; e stabilendo contatti con i mezzi di informazione.
Crediamo, giunti a questo punto, che non vi sia più niente da dire su questo argomento. Abbiamo ascoltato sia l’accusa che la difesa e, per dirla con le parole di Daniele 5:27, la Società Torre di Guardia, ancora una volta “è stata pesata ed è stata trovata mancante”. La difesa è, in sostanza, consistita in una serie di pietose bugie dalle gambe cortissime, smascherate con estrema facilità dall’enorme peso della documentazione e delle testimonianze disponibili, ed anche in velate minacce a quanti fra i suoi adepti osino permettersi di dubitare dell’organizzazione “dalla quale hanno conosciuto la verità”. Essa ha cercato di impietosire la giuria ripetendo ossessivamente il vecchio ritornello della persecuzione e del complotto degli apostati; tutte cose che ormai sanno di stantio. Se fosse stata coerente con le parole che abbiamo tratto dalle sue stesse pubblicazioni, avrebbe fatto molto meglio ad ammettere i fatti e a chiedere scusa. Ma questo non fa parte della sua storia. Il “canale di comunicazione di Dio” non chiede scusa nemmeno quando i suoi errori (e sono innumerevoli!) sono causa di sofferenze e morte per i suoi stessi seguaci.
Ci auguriamo con queste informazioni di avere contribuito a chiarire i fatti e a provvedere ai testimoni di Geova sinceri di cui sono certamente piene le congregazioni di tutto il mondo, degli elementi per una serena e matura riflessione.
Siracusa, febbraio 2001
Alcuni edifici della sede centrale della Società Torre di Guardia
ed il quartier generale delle Nazioni Unite, non erano poi così distanti, non è vero?
Cliccare qui per leggere un articolo pubblicato in un quotidiano italiano