Commento alla disassociazione di Maurizio Pederzini
Esprimo il mio disappunto nei confronti del comitato giudiziario
responsabile
della disassociazione di Maurizio Pederzini
Ho letto con partecipazione e interesse l'esperienza di Pederzini, il testimone di Geova disassociato per avere espresso le sue scuse alla rappresentante della Comunità Ebraica nel corso di una conferenza pubblica tenuta nella città di Modena (si veda questa pagina).
Ancora una volta ho constatato con delusione e rammarico come la Società Torre di Guardia continui a difendersi con le unghie e con i denti (e con le espulsioni) dal suo più subdolo e mortale nemico, che è la Verità. Sì, perché Maurizio Pederzini, scusandosi per quel documento (la "Dichiarazione dei fatti"), oltre che aver detto la verità, ha fatto la sua parte di persona onesta e civile. Con questa espulsione invece la Società Torre di Guardia ha inferto un altro duro colpo alla verità. Ha dimostrato che la "verità obiettiva", quella cioè che lede i suoi interessi, va osteggiata con qualunque mezzo. La Società Torre di Guardia ha indotto ancora una volta i propri aderenti a concepire la verità come "effetto di potere", che vuol dire far corrispondere la verità all'autorità che detiene il potere. Quello che Pederzini ha detto ha minato il loro potere, così, il loro potere l'ha soppresso con la scomunica. Questi "detentori della verità" (come osa definirsi la Società Torre di Guardia) hanno articolato delle menzogne belle e buone per giustificare sia il loro potere che la loro "disciplina teocratica". Ma, d'altronde, cosa ci si poteva aspettare da una organizzazione che ha messo al primo posto fra i suoi parametri d'ingresso la "cieca obbedienza" piuttosto che "l'intelletto"?
Insensati. Perché è insensato chi procede come voi! È insensato chi, per risolvere un problema, ne causa uno mille volte maggiore. È insensato chi, per rimuovere una pedina scomoda, procura un effetto domino dalle proporzioni catastrofiche. Voi l'avete fatto, e per l'organizzazione che rappresentate non è certo stato un guadagno. Soltanto una ragione ottenebrata - quindi da insensati - poteva portare a tanto. Si, la colpa è della vostra ragione e di chi l'ha manipolata per ridurvi cosi. La colpa è di una mente incapsulata in formalismi insulsi che rende insulso anche il vostro agire.
È lampante che il problema non poteva attribuirsi al commento di Pederzini, perché se le stesse parole fossero state pronunciate da un membro del vostro Corpo Direttivo ne sarebbe seguito un applauso scrosciante e voi sareste stati i primi a spellarvi le mani per la "grande manifestazione di onestà" manifestata dai vertici della vostra organizzazione. Non credo che l'avreste disassociato, vero? Ma si capisce chiaramente che il problema era Pederzini, un personaggio scomodo, e vi siete voluti liberare di lui. Sì, perché da voi i personaggi scomodi non sono né i ladri, né i bugiardi, né i fornicatori, ma chi ha il coraggio di dire la verità. Quindi, questi personaggi scomodi, è meglio relegarli in un angolo, meglio isolarli dalla "compagnia" dei fratelli, meglio buttarli via. Perché per voi la "verità" può corrompere. Allora meglio disassociare. Ma la vostra mente ottenebrata non vi fa capire che state buttando via le persone migliori, quelle che hanno il coraggio di essere oneste. Voi volete soltanto gente oscurantista come voi, persone senza coerenza, persone che alla fine sono più dannose che utili, e i risultati lo dimostrano. La vostra ragione, purtroppo, si è assuefatta dalle regole imposte e ora non è capace di difendersi dall'oscurità nella quale queste regole vi hanno immerso. Perché tutte quelle norme vi hanno intorpidito, obnubilando la vostra razionalità. Avete perso il pensiero corretto.
Ma fate per un attimo mente locale, se ne siete ancora capaci. Cosa ha fatto o detto di tanto strano Pederzini?. Ha denunciato coerentemente un documento, e con esso, altrettanto coerentemente, chi l'aveva scritto. Il documento esiste e potreste visionarlo anche voi se aveste la millesima parte di onestà che ha avuto Pederzini. Solo allora, dopo averlo letto, avreste potuto sedervi sul trono dei giudici, ma da giudici onesti, giudici che hanno il coraggio di guardarsi in faccia e di chiedersi: di chi è il torto? Di chi ha scritto quel documento o di chi l'ha denunciato? Ma di tale obiettività voi non sarete mai capaci. Voi non leggete la Bibbia con onestà (vi insegnerebbe un sacco di cose, prima fra tutte la rettitudine). Voi la sapete solo leggere rigorosamente con gli occhiali forniti dalla vostra organizzazione, gli occhiali che vedono solo unilateralmente. Questo vi penalizza, perché vi autorizza ad essere giudici disonesti e fraudolenti come siete stati, quindi inaccettabili da qualsiasi tribunale universale.
I vostri pesi e misure doppi vi squalificano categoricamente dinanzi a Dio e agli uomini, dinanzi a quel Dio che acclamate indegnamente. Perché il vostro dio non è il Dio della Bibbia ma è il vostro Corpo Direttivo che idolatrate più che un dio. Perché Dio, quello vero, insegna a tutti che si deve giudicare senza parzialità, senza preferenze. Se non sapete ancora cosa c'è scritto in Levitico 19:15 ve lo dico io, e ve lo cito dalla vostra stessa Bibbia che, benché lacunosa, qui traduce correttamente: «Non dovete fare ingiustizia in giudizio. Non devi trattare il misero con parzialità, e non devi preferire la persona del grande. Devi giudicare il tuo compagno con giustizia». Ma a voi, il vostro Corpo Direttivo, ha insegnato che è Lui il "grande" e lo dovete sempre giudicare con la massima indulgenza e parzialità. A Lui (il Corpo Direttivo) dovete concedere tutto, perdonare tutto! Quindi, se pubblica, come ha fatto, una dichiarazione anti-ebraica bisogna occultarla, e se qualcuno, molto intelligentemente e soprattutto onestamente, la denuncia, voi copritela pure e disassociate chi ha avuto il coraggio di dire la verità! Bell'esempio di coerenza! Complimenti.
Ma con quale faccia, vorrei capire, continuate a salire sul podio? Qualunque persona onesta al vostro posto, sprofonderebbe dalla vergogna! Con quale faccia continuate ad invitare le persone nella vostra Sala del Regno? L'unica legittima speranza è che chiunque metta piede nella vostra congregazione non diventi come voi, perché solo agendo contrariamente a come agite voi, può sperare di avvicinarsi maggiormente al cristianesimo! Perché il cristianesimo, quello vero, quello che voi non conoscete quindi non praticate, è verità non menzogne; e voi, nell'affermare che quel documento abbia "significati diversi", siete stati dei bugiardi. Il cristianesimo è onestà, ma voi siete stati disonesti disassociando una persona diversa da voi (quindi più onesta). Il cristianesimo è imparzialità ma voi siete stati parziali privilegiando il vero colpevole: il vostro Corpo Direttivo. Il cristianesimo è benignità, ma voi siete estremamente cattivi con chi non la pensa come voi (voi non avete alcun monopolio su nessuno, e tanto meno sui pensieri delle persone, questo vi sia chiaro). Il cristianesimo è una cosa, voi siete l'opposto.
Io non so se Pederzini vi ha denunciato - alla luce di recenti casi analizzati dai tribunali su questioni simili non faticherebbe di certo ad avere ragione - ma se lo facesse sarebbe un atto dovuto e pertinente perché l'intera opinione pubblica, e specialmente chi si interessa di voi, deve sapere in che modo scandaloso si agisce all'interno della vostra organizzazione. Un formale atto d'accusa dovrà comparire davanti al mondo civilizzato. Ma chi vi giudicherà, a differenza di voi, dovrà essere un comitato di persone intelligenti perché l'intelligenza di questi giudici sarà la vostra condanna e rovina. Perché soltanto un comitato composto di giudici incapaci e fraudolenti potrebbe assolvervi.
Se vuoi esprimere la tua disapprovazione per l'accaduto
e la tua solidarietà al protagonista di questa vicenda,
spedisci questa lettera ai seguenti indirizzi:
1) Agli anziani della congregazione dei Testimoni di Geova, Via Marinuzzi 25, 41100 Modena
2)
Alla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, Via della Bufalotta 1281, 00138 Roma
RM