Le carestie: un segno della fine?

‘Ci sarà penuria di viveri ’ — Matteo 24:7


«Dopo la prima guerra mondiale ci fu la più grande carestia di tutta la storia. Nella sola Cina settentrionale morivano di fame 15.000 persone al giorno. Ma la penuria di viveri fu anche peggiore dopo la seconda guerra mondiale: un quarto del mondo moriva di fame! E da allora molti continuano a patire la fame. » - Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, ed. 1989, p.150.


È vero che il nostro tempo ha visto avvenire le peggiori carestie della storia dell'umanità, come dicono i testimoni di Geova?

In seguito a studi recenti, che hanno ripercorso la storia delle carestie in Cina e in India, oggi siamo informati di più di 8.000 carestie per i passati 6.000 anni di storia. Per esempio, in Cina, dal 1810 al 1849, in quattro carestie, morirono non meno di 45 milioni di persone. In seguito vi fu una carestia che la stessa Società - in contrasto con quanto scritto nel libro Potete vivere, citato sopra - indica come la più grande di tutti i tempi, quella degli anni 1876-79, nella quale perirono da 9 a 13 milioni di persone.[1] Il diciannovesimo secolo vide morire di fame in Cina 100 milioni di persone! Da notare che oggi la Cina, con oltre un miliardo di abitanti, non conosce questo flagello.

Passando all’India, anche questa disastrata nazione ha visto nel corso dei secoli spaventose carestie con milioni di morti. Alcuni esempi: la più grave carestia che si ricordi avvenne nel 1769-70; sarebbe perito un terzo della popolazione del Bengala, più di dieci milioni di persone, diverse decine di milioni i tutta l’India.[2] Fra il 1860 e il 1880 ci furono sei grandi carestie. Fra il 1860 e il 1908, ve ne furono venti. La carestia del 1865-66 costò tre milioni di vite umane, quella del 1876-78 più di cinque milioni. Nel 1896-98, morirono altri cinque milioni; nel 1899-900, tre milioni e mezzo.

A partire dal 1914, c’è stato qualche incremento nel numero delle carestie in India, considerando anche l’enorme aumento della popolazione che si è verificato in questo secolo? Uno dei maggiori esperti di carestie indiane ha risposto: «Dopo il 1908 e fino alla tragedia del Bengala [nel 1943] non vi sono state nel paese carestie di rilievo».[3] «La carestia, nella maniera in cui se la intendeva fino al 1907, è scomparsa, non esiste più. Al suo posto è opportuno parlare di un problema alimentare».[4]

I dati dimostrano quindi che, nei due paesi più popolosi e affamati del mondo, Cina e India, le carestie, a partire dal 1914, hanno registrato un inequivocabile decremento nelle dimensioni e nel numero, rivelando una tendenza opposta a quella che sarebbe lecito attendersi se vivessimo nel "tempo della fine". In realtà, fu l’ottocento il secolo delle carestie, non il nostro.

Non ho parlato dell’Europa e di altre parti del mondo. Cito qualche dato:

  • 1069, Inghilterra: Grande carestia, "cosicché gli uomini, spinti dalla fame, mangiavano carne di altri uomini, di cane e di cavallo".

  • 1116, Irlanda: Grande carestia, "durante la quale la gente divorava i propri figli".

  • 1347, Italia: una terribile carestia condusse ad uno stato assoluto d’inedia una grande moltitudine di abitanti. Fu seguita dalla "morte nera".

  • 1437, Francia: una grande carestia che dura circa due anni colpisce la Francia e molti altri paesi. "Nelle grandi città la gente muore a mucchi sul letame".

  • 1586-1589, Irlanda: "Ci si divorava l’un l’altro per la fame".

  • 1693, Francia e paesi circostanti: "Una carestia apocalittica di tipo medioevale uccide milioni di persone in Francia e nei paesi confinanti".

  • 1896-1897, Finlandia: una delle più terribili carestie della storia europea. Da un quarto a un terzo della popolazione perisce.

  • 1709, Francia: circa un milione di morti per fame.

  • 1770, Francia: il 5% della popolazione muore durante una carestia.

  • 1745-1849, Irlanda: perduto l’intero raccolto delle patate. Un milione e mezzo di persone condannate a morire di fame e un altro milione costretto a fuggire dalla propria patria per evitare lo stesso destino. Questa fu la più grave carestia europea.

Dal 1914, dove in Europa vi sono state carestie anche lontanamente paragonabili a quelle elencate sopra? Non doveva esserci un incremento di questo aspetto del "segno" per provare che siamo negli "ultimi giorni"?

  • «In tutti i secoli le carestie sono state un fenomeno ricorrente, di modo che vi è stata la tendenza a considerarle calamità più o meno inevitabili…Ma ci sono prove notevoli riguardo al fatto che nel passato esse furono molto più estese e frequenti di oggi in quasi tutte le aree abitate del mondo».[5]

  • Malnutrizione e carestia sono sempre esistite in tutta la storia, ma, nei secoli passati il problema era molto più grave che nel nostro. La malnutrizione è una diretta conseguenza della mortalità infantile: il fatto che la mortalità in generale, ma soprattutto la mortalità infantile, sia andata declinando durante il ventesimo secolo in quasi tutti i paesi del mondo, dimostra che nel passato le cose sotto questo aspetto erano molto peggiori.[6]

    Quindi, anche questo aspetto del cosiddetto "segno degli ultimi giorni" non si è affatto adempiuto in maniera particolare a partire dal 1914.

    Lorenzi Achille


    Note:

    [1] La Torre di Guardia del 1 ottobre 1983, p.3: «Ed è vero che la storia è piena di racconti di carestie, dai tempi di Abraamo e di Giuseppe fino alla più grande carestia di tutti i tempi, quella che colpì la Cina fra il 1878 e il 1879. (Genesi 12:10; 41:54) Si calcola che durante quella carestia siano morti dai 9 ai 13 milioni di cinesi». Comunque non è esatto che questa sia stata la più grande carestia della storia; alcune carestie precedenti in Cina causarono un numero maggiore di vittime: nel 1849 morirono 14 milioni di persone in una carestia.

    [2] Vedi il Guinness dei primati 1983.

    [3] B.M. Bhatia, Famines in India, Londra, 1967, p. 246.

    [4] Ibid., p. 270.

    [5] B.F. Johnston, nell’articolo sulla carestia scritto per la Collier’s Encyclopedia, vol. 9, New York, 1979, pp.552-3.

    [6] Nel 1900 il tasso di mortalità infantile, in tutto il mondo, superava il 50‰ dei nati vivi. Nel 1983, in 84 paesi, tale tasso era sceso sotto del 50‰.