Il sangue dei Testimoni

Ancora cambiamenti significativi in casa geovista mentre cresce il dissenso interno.

I Testimoni di Geova sono noti per il rifiuto delle trasfusioni di sangue anche quando è a rischio la loro vita. Fin dal 1961 il Movimento geovista applica misure disciplinari all’affiliato che si sottopone volontariamente a tale terapia trasfusionale [1]. Tuttavia, nel corso degli anni, i vertici geovisti si sono progressivamente astenuti dal sanzionare i Testimoni che accettavano alcune frazioni del plasma sanguigno (come l’albumina, i fattori della coagulazione, le gammaglobuline [link esterno], etc.).

Con l’edizione del 15 giugno 2000 di La Torre di Guardia, da un lato, il geovismo ha confermato "che i testimoni di Geova rifiutano trasfusioni sia di sangue intero che dei suoi componenti principali" (cioè eritrociti, leucociti, piastrine e plasma), ma dall’altro, ha annunciato che non saranno più sanzionati i Testimoni che accetteranno "frazioni di uno qualsiasi dei componenti principali" citati.

Con questa "correzione di tiro", ai Testimoni viene ora concesso - senza condizionamenti dettati dal rischio di essere "disciplinati" - di curarsi con interferoni ed interleuchine (sostanze ricavate dai leucociti e usate nella cura di certe infezioni virali e di tumori), e con un fattore (estratto dalle piastrine) che favorisce la guarigione delle ferite; tuttavia - cosa ben più significativa - questo cambiamento di direttiva consentirà ai Testimoni di beneficiare di trattamenti con emoglobina (ricavata dagli eritrociti) in casi di traumi o interventi chirurgici con massiva perdita di sangue.

È evidente, quindi, che con tale presa di posizione ufficiale, il divieto geovista di sottoporsi a emoterapie è stato ulteriormente ridimensionato a beneficio degli affiliati, del che siamo ben lieti! Resta, comunque, la bizantineria di una posizione che è stata ben descritta da un medico (ex Testimone), il quale ha osservato: "Per fare un esempio, è come se voi rifiutaste un bicchiere d’aranciata contenente pezzi di arancia, per prendere poi dallo stesso bicchiere solo qualche filamento dell’arancia contenuto nella spremuta. Che senso avrebbe tale comportamento? In ogni caso si tratterebbe di parti della stessa soluzione contenuta nel bicchiere!"

Né l’uso di frazioni dei quattro componenti principali del sangue è esente da rischi rispetto a quelli che si corrono con le trasfusioni di sangue intero o dei suoi componenti principali; ciò è facilmente intuibile dal momento che queste frazioni sono parte integrale del sangue. Ritornando all’esempio del bicchiere di aranciata, se nel bicchiere c’è un’infezione virale, che si prenda un filamento d’arancia o tutto il contenuto del bicchiere, si corre lo stesso pericolo. In realtà, teoricamente, il pericolo sarebbe maggiore in quanto gli emoderivati iniettati in un individuo non derivano mai da un solo donatore, ma sono estratti da grossi quantitativi di sangue e quindi da molti donatori diversi. Per giunta, sussiste per i Testimoni di Geova il divieto di accettare le autotrasfusioni, che sono il sistema più sicuro (e ormai più utilizzato negli interventi programmati) per non correre alcun tipo di rischio.

Ci resta irrisolto un quesito: quale ruolo ha svolto il dissenso interno all’Organizzazione nell’indurre il Corpo Direttivo geovista a deliberare questa nuova direttiva?

Che il dissenso esista in casa geovista è ormai noto. Sia in Italia che all’estero, sono attivi gruppi di Testimoni che non condividono alcuni aspetti dell’ideologia geovista. Per restare in tema di emoterapia, è sicuramente interessante visitare il sito http://www.ajwrb.org gestito dalla AJWRB: "Associated Jehovah’s Witnesses for Reform on Blood" (Testimoni di Geova riuniti per la riforma della posizione sul sangue), con un indirizzo postale di Newark (USA). Il sito sostiene che, sotto la sigla AJWRB, si cela un gruppo internazionale di Testimoni di Geova diffuso in oltre 25 paesi, che include "anziani", funzionari dell’Organizzazione geovista, membri dei Comitati di assistenza sanitaria, medici e altri, tutti accomunati da un netto dissenso, portato avanti in modo clandestino, nei confronti della tragica direttiva geovista contraria all’emoterapia.

Achille AVETA


[1] Alcuni Testimoni di Geova rimasero perplessi a causa della variazione ideologica verificatasi tra gli anni 1959-1961, allorquando la questione dell’uso del sangue - che fino al 1959 implicava il potere discrezionale della propria coscienza - divenne motivo di disassociazione. La forma dei versetti biblici da cui il Corpo Direttivo ricava il divieto di emoterapia, è rimasta inalterata nel corso del tempo, la loro applicazione è stata la stessa sia prima che dopo il 1961; come mai si è inteso attribuire un peso diverso ai medesimi versetti? Evidentemente, la risposta va ricercata fuori della Bibbia! Era cambiata la veduta di "alcuni" sul soggetto; perché coloro ai quali i Testimoni demandano con fiducia la decisione su questi argomenti, ritennero di dover definire un "atto di leggerezza" (cf La Torre di Guardia del 15/7/1961, pag. 447) il fatto che ciascuno decidesse secondo coscienza - senza il timore di essere sanzionati - come porsi di fronte alla questione dell’emoterapia? [Torna al testo]