I Testimoni di Geova ed il libro di Daniele

I testimoni di Geova hanno pubblicato nel 1999 un nuovo commentario del libro biblico di Daniele, dal titolo Prestate attenzione alle profezie di Daniele!

Un'attenta analisi rivela chiaramente che l'«intendimento» del Corpo Direttivo (CD) dei Testimoni torce il reale significato della Scrittura e non tiene conto dei fatti documentati dalla Storia. Questi attestano, infatti, in maniera indiscutibile, che gli eventi narrati nel cap.11 si discostano completamente dalle "spiegazioni" della Società Torre di Guardia.

Ecco alcuni esempi:

Daniele capitolo 11

29 Al tempo fissato tornerà, e in effetti verrà contro il sud; ma l’ultima volta non sarà come la prima.

Il "re del nord" invade nuovamente l’Egitto. I dettagli corrispondono all’operato di Antioco IV. «In questo periodo di tempo Antioco organizzò la seconda spedizione in Egitto» (2Macc.5:1). La seconda campagna di Antioco IV contro l’Egitto doveva terminare però con uno scacco umiliante.

30 E certamente verranno contro di lui le navi di Chittim, e se ne dovrà contristare.

Occupata Menfi, si dirigeva verso Alessandria, quando venne incontro ad Antioco – a bordo di navi triremi – nei pressi di Alessandria, il console Gaio Popilio Lenate che gli intimò a nome del Senato Romano di lasciare immediatamente l’Egitto. Questo evolversi degli eventi è riconosciuto anche nel commentario della Società: «Su richiesta del sovrano egiziano Tolomeo VI, Roma invia in Egitto l’ambasciatore Caio Popilio Lenate. Questi arriva con una flotta imponente e con gli ordini del senato romano che Antioco IV rinunci al regno d’Egitto e si ritiri dal paese…Antioco IV chiede tempo per consultare i suoi consiglieri, ma Popilio Lenate traccia un cerchio intorno al re e gli intima di rispondere prima di oltrepassarlo. Umiliato, Antioco IV aderisce alle richieste di Roma e nel 168 a.E.V. torna in Siria». (p.231, §1) L’espressione navi di Chittim designa qui sicuramente le navi dei romani. La volgata rende la parola con "romani". Chittim designava, originariamente, Cipro, ma nella Bibbia sono chiamate in questo modo anche le regioni marittime, specialmente di occidente (cfr. Gen. 10:4, Num. 24:24, Is. 23:1, Is 23:12, Ger. 2:10, Ez. 27:6 = volg. "Italia"). Sorge spontaneo l’interrogativo su come il CD, conoscendo questi fatti storici, possa poi spiegare l’adempimento del passo in tutt’altra maniera. Secondo i Testimoni, infatti, le navi di Chittim, «risultarono essere [durante la prima guerra mondiale] principalmente le navi della Gran Bretagna, al largo della costa occidentale dell’Europa", coadiuvate in seguito dalle navi da guerra statunitensi» (p.264, §§ 13,14; corsivo mio; vedi anche, più avanti in questa pagina, «E le guerre del 'tempo della fine"?»). Per arrivare a tali bizzarre interpretazioni essi compiono acrobazie "esegetiche" spericolate e salti mortali da un secolo all’altro.

Profanazione del Tempio

31 E sorgeranno braccia, che procederanno da lui; e realmente profaneranno il santuario, la fortezza, e sopprimeranno il sacrificio continuo.

«Non sazio di questo, Antioco osò entrare nel tempio più santo di tutta la terra, …e afferrò con empie mani gli arredi sacri; quanto dagli altri re era stato deposto per l’abbellimento e lo splendore del luogo e per segno d’onore, egli lo saccheggiò con le sue mani sacrileghe…Non era più possibile né osservare il sabato, né celebrare le feste tradizionali, né fare aperta professione di giudaismo». Per decreto di Antioco furono soppressi "gli olocausti, i sacrifici e le libazioni" che quotidianamente ("il sacrificio continuo") venivano offerti nel tempio. «Con prepotenza trattavano gli Israeliti che venivano scoperti ogni mese nella città e specialmente al venticinque del mese, quando sacrificavano sull’ara che era sopra l’altare dei sacrifici». «Sull’altare dei sacrifici il re innalzò un’ara e su di essa scannò porci facendo un sacrificio illecito ai Giudei e contrario alla loro religione; e costrinse loro stessi ad abbandonare il culto del loro Dio». Giuseppe Flavio aggiunge che «questa desolazione del tempio si verificò in conformità alla profezia di Daniele» (2 Macc. 5:15,16; 6:6; 1Macc.1:45, 58; Antichità Giudaiche, libro XII, 253; XII, 322).

La storia, anche in questo caso, conferma che Antioco profanò il tempio. Non si limitò comunque al saccheggio. La Scrittura continua, riportando un aspetto che permette di capire ancora meglio – se mai ce ne fosse ulteriore bisogno – che Daniele 11 sta descrivendo proprio le azioni di questo re. Nei versetti precedenti Daniele ha considerato l’operato dei predecessori di Antioco IV, menzionando fatti dei loro regni che ebbero anche scarsa relazione con il popolo giudeo e con la loro religione. È semplicemente impensabile quindi che la "profezia" non tenga conto delle infamie di Antioco contro la nazione, il tempio e la religione degli ebrei. I TdG, che vogliono intendere diversamente questo brano, non vedendone l’adempimento in quel tempo, commettono così un grave errore e travisano i fatti storici.

L’abominio della desolazione

"E certamente porranno la cosa disgustante che causa desolazione ["l’abominio della desolazione" (BJ, NV, Na); "l’abominio devastatore"(Co)]

Nel primo libro di Maccabei si legge: «Nell’anno centoquarantacinque, il quindici di Casleu il re innalzò sull’altare l’abominio della desolazione». Viene usata la stessa espressione del libro di Daniele. Questo permette di comprendere con certezza di cosa sta parlando il profeta (1 Macc.1:54).

La Bibbia di Gerusalemme, in questo stesso passo, dice che Antioco IV fece erigere nel tempio un idolo. Il secondo libro dei Maccabei precisa chi fosse il dio adorato da Antioco: «Non molto tempo dopo, il re inviò un vecchio ateniese per costringere i Giudei ad allontanarsi dalle patrie leggi e a non governarsi più secondo le leggi divine, inoltre per profanare il tempio di Gerusalemme e dedicare questo a Giove Olimpio e quello sul Garizim invece a Giove Ospitale, come si confaceva agli abitanti del luogo. Grave e intollerabile per tutti era il dilagare del male. Il tempio infatti fu pieno di dissolutezze e gozzoviglie da parte dei pagani, che gavazzavano con le prostitute ed entro i sacri portici si univano a donne e vi introducevano le cose più sconvenienti. L’altare era colmo di cose detestabili, vietate dalle leggi».

L’idolo era quindi la statua di Giove Olimpio fatta erigere nel tempio di Jahvè. Una simile profanazione – estremamente oltraggiosa per la religione ebraica – non era mai avvenuta da che il tempio era stato ricostruito secoli prima. Che cos'è l'abominio della desolazione invece secondo i TdG? «Questo avvenne quando il 24 ottobre 1945 fu ratificato lo statuto delle Nazioni Unite…Così fu posta la "cosa disgustante" predetta dall’angelo: le Nazioni Unite». (p.269. §.24). Non vi sarebbe nessun riferimento ai fatti storici del periodo seleucide, ma solo ad avvenimenti del ventesimo secolo, secondo questa "originale" spiegazione che risulta essere un chiaro esempio di manipolazione settaria delle Scritture.

 

Ecco altri esempi:

Daniele 11:25,26

Come il Sud può diventare il Nord

25 "E desterà il suo potere e il suo cuore contro il re del sud con grandi forze militari; e il re del sud, da parte sua, si ecciterà per la guerra con forze militari straordinariamente grandi e potenti. Ed egli non resisterà, perché trameranno contro i suoi disegni. 26 E i medesimi che mangeranno i suoi cibi prelibati lo infrangeranno. "E in quanto alle sue forze militari, saranno inondate, e molti certamente cadranno uccisi.

 

Questo è il passo di Daniele, così come è riportato nella traduzione dei Testimoni di Geova.

È molto chiara la successione degli eventi narrati:

  1. Il re del nord attacca il re del sud.
  2. Il re del sud si prepara alla difesa con forze "grandi e potenti".
  3. Egli (il re del sud), nonostante il grande esercito ‘non resiste’ all’attacco del re del nord, a causa dei complotti tramati nei suoi confronti.
  4. Le forze militari del re del sud vengono travolte.

Questo svolgersi degli avvenimenti è reso evidente in tutte le traduzioni. Ecco alcuni esempi:

"25 La sua potenza e il suo ardire lo spingeranno contro il re del mezzogiorno con un grande esercito e il re del mezzogiorno verrà a battaglia con un grande e potente esercito, ma non potrà resistere, perché si ordiranno congiure contro di lui: 26 i suoi stessi commensali saranno causa della sua rovina; il suo esercito sarà travolto e molti cadranno uccisi" (BJ).

"25 Sicuro della sua forza e del suo coraggio, con un grande esercito muoverà contro il re del sud. Questi si difenderà con un esercito ancora più grande e potente, ma non riuscirà a resistere perché sarà vittima di congiure. 26 Sarà tradito dai suoi più stretti collaboratori, il suo esercito sarà sconfitto e un gran numero di soldati verrà ucciso" (PS).

Come spiega questo passo la Società? Nel recente commentario di Daniele, il versetto 25 è riportato in questo modo: «Ed egli [il re del nord] non resisterà, perché...» (p.241, §16, grassetto mio).

Abbiamo notato che il soggetto è indiscutibilmente il re del sud. Invece, con estrema disinvoltura, il CD adatta la Bibbia alle proprie interpretazioni facendo violenza alla grammatica e alla logica e, torcendo il testo biblico, fa diventare sud il nord e nord il sud!

Nessuno, leggendo la Bibbia da sé, per quanto si possa sforzare di analizzare il testo e approfondire l’argomento, arriverebbe mai a questa conclusione. Dobbiamo riconoscere quindi che "il canale costituito da Dio", "lo schiavo fedele e discreto" deve godere davvero di qualche speciale illuminazione divina che gli permette perfino di invertire i poli geografici per adattare, oltre che la Bibbia e la storia, anche la geografia ai propri "intendimenti"!

 

E le guerre del "tempo della fine"?

Secondo i Testimoni di Geova, l’umanità starebbe vivendo nei suoi ultimi giorni. Il profeta Daniele avrebbe predetto i fatti che sono accaduti dal 1914, data che essi considerano l’inizio del tempo della fine. Daniele dovrebbe quindi aver previsto la prima guerra mondiale. Questo evento ha la massima importanza per i Testimoni e se ne parla continuamente in tutte le loro pubblicazioni. Supponiamo che le cose stiano davvero in questo modo. Potremmo quindi chiederci: dove Daniele predisse questa guerra?

Secondo il CD, la prima guerra mondiale sarebbe stata predetta nei versetti 29 e 30, che recitano:

"Al tempo fissato tornerà, e in effetti verrà contro il sud; ma l’ultima volta non sarà come la prima. E certamente verranno contro di lui le navi di Chittim, e se ne dovrà contristare.

"Il tempo fissato" sarebbe il 1914. Daniele precisa che "l’ultima volta non sarà come la prima": quale fu la prima volta? Quella di cui si parla nei vv. 25 e 26 che, secondo i Testimoni, descrivono la guerra tra Aureliano e Zenobia, conclusasi con la sconfitta di quest’ultima (pp. 240-2, §§.16-20). È chiaro che questa è la "prima volta" a cui si allude nel v.29, se vogliamo leggere con logica il capitolo, seguendone la successione degli eventi. Per cui non ha senso il tentativo della Società di generalizzare l’espressione dicendo che «nei precedenti conflitti tra i due re [anche accettando l’interpretazione che il re del nord sia Roma, di conflitti di questo "re" Daniele ne menziona finora solo uno, nei vv.25 e 26!] l’impero romano era sempre uscito vittorioso» (p.262, §12, corsivo mio). Perché questa generalizzazione? Perché è piuttosto strano che la prima guerra mondiale – uno degli eventi cruciali della storia – venga messa in relazione con una guerra avvenuta nel terzo secolo d.C. e di cui probabilmente solo gli storici sono a conoscenza! È anche inconcepibile che questa remota guerra venga descritta con maggiori dettagli – almeno cinque righe – della prima guerra mondiale! Per questo la Società generalizza la locuzione, cercando di non far notare l’evidente riferimento a questa "prima volta".

Ma che dire della seconda guerra mondiale? Dovremmo aspettarci di trovare nella "profezia" qualche allusione a questa guerra che fu ancor più grande e disastrosa della prima. Daniele ha descritto nei dettagli conflitti assai meno importanti e che non hanno alcun rapporto con il nostro tempo. L’unico riferimento alla seconda guerra mondiale i Testimoni lo trovano (!?) in queste parole del v.30b, 31:

E realmente tornerà e lancerà denunce contro il patto santo e agirà con efficacia; e dovrà tornare e prendere in considerazione quelli che avranno lasciato il patto santo. E sorgeranno braccia, che procederanno da lui; e realmente profaneranno il santuario, la fortezza, e sopprimeranno il sacrificio continuo.

Ecco come la Società commenta questi versetti: «Hitler entrò ben presto in guerra, come l’angelo aveva correttamente predetto: "Sorgeranno braccia, che procederanno da lui…". Le "braccia" erano le forze militari che il re del nord usò per combattere il re del sud nella seconda guerra mondiale» (pp.265,266, §20). Certamente ci vuole una straordinaria immaginazione per trovare in queste parole un riferimento alla seconda guerra mondiale! Basta confrontare, per esempio, come nei versetti iniziali del cap. 11 di Daniele vengano descritte dettagliatamente le guerre tra i due re, per capire che qui non si sta certamente parlando di quest’ultimo grande conflitto.

Un simile scontro potrebbe essere quello dei vv. da 40-42, in cui si legge:

"Nel tempo della fine il re del sud si impegnerà ["il re del sud riprenderà la guerra"(PS)] con lui in uno scontro, e contro di lui il re del nord si riverserà con carri e con cavalieri e con molte navi; e certamente entrerà nei paesi e inonderà e attraverserà…E in effetti dominerà sui tesori nascosti dell’oro e dell’argento e su tutte le cose desiderabili d’Egitto. E i libi e gli etiopi seguiranno i suoi passi.

I Testimoni affermano però - alle pp. 277-280 del loro commentario - che qui si parli più specificamente degli anni successivi alla seconda guerra mondiale, al periodo della cosiddetta "guerra fredda" (l’impressione è che queste parole descrivano invece una guerra molto calda). Si può anche osservare che entrambe le guerre mondiali furono iniziate dalla Germania (il moderno re del nord, secondo la Società), mentre qui l’inizio dello scontro è attribuito al re del sud (la potenza mondiale anglo-americana, secondo lo stesso "intendimento").Viene descritta l’avanzata trionfante del re del nord – divenuto nel frattempo il blocco comunista per il CD – che l’avrebbe condotto ad invadere molte nazioni e a dominare su tutte le ricchezze dell’"Egitto", che sarebbe per il CD la potenza anglo americana. Addirittura la Società, quale moderna Cassandra, giunse al punto di affermare che «questi re avranno l’opportunità e l’occasione di sperimentare e di usare le loro spaventose armi micidiali di ogni genere, l’uno contro l’altro» ("Sia fatta la tua volontà in terra", p.296, §57). È accaduto tutto questo? È vero che c’è stato un periodo in cui l’espansionismo sovietico costituiva una minaccia per il mondo occidentale. Ma che fine ha fatto questo presunto re del nord? L’impero sovietico si è dissolto agli inizi degli anni novanta. Così, anziché ad un’avanzata trionfante, si è assistito al suo rovinoso crollo. Ora "lo schiavo" è costretto ad ammettere che attualmente il posto del re del nord è vacante e che «è saggio [!] non fare congetture su chi prenderà il suo posto» (p.281, §21).

Anche la scomparsa dell’impero sovietico, avvenuto ormai da diversi anni, avrebbe dovuto trovare qualche menzione in questa "profezia". Si può trovare qualche allusione alla fine dell’Unione Sovietica nelle parole di Daniele? Senz’altro questo è stato uno degli avvenimenti più significativi del secolo e della storia, ed ha influito notevolmente anche sui Testimoni di Geova. Non c’è tuttavia il benché minimo accenno a questa improvvisa scomparsa del "re del nord" nei versetti che stiamo considerando. E non c’è nemmeno alcun riferimento ad un ulteriore cambiamento di identità o ad una sua improvvisa ricomparsa prima della fine, come scrive – e forse si augura che avvenga, per avvalorare le sue "predizioni" – il CD.

Chiediamo di nuovo: dove, in questi versetti, si descrivono gli eventi del nostro secolo? Questa relazione esiste solo nella fertile immaginazione dei dirigenti della Società Torre di Guardia e nella mente di coloro che ne accettano le spiegazioni.

 

 

Daniele 11:35

"Tempo della fine"

E alcuni di quelli che avranno perspicacia saranno fatti inciampare, affinché si compia un’opera di raffinamento a causa d’essi e affinché si compia una purificazione e affinché si compia un imbiancamento, fino al tempo della fine; perché è ancora per il tempo fissato.

Come spiegano i Testimoni l’espressione "tempo della fine" in questo versetto? Ecco la spiegazione della Società prima del crollo dell’impero sovietico: «È predetto che questa persecuzione continuerà finché il re del nord giungerà al suo "tempo della fine" ad Armaghedon…Perciò fino ad allora la classe del santuario di Geova può aspettarsi di essere abbattuta e percossa sotto il dittatoriale "re"» ("Sia fatta la tua volontà in terra", p.285, § 39). Quindi, il re del nord sovietico avrebbe perseguitato i Testimoni di Geova ("la classe del santuario", secondo la loro interpretazione) sino alla fine del mondo.

Come abbiamo visto, però, contrariamente alle infauste previsioni della Società, l’impero sovietico o "re del nord", si è dissolto e questo ha fatto cessare l’oppressione dittatoriale nei confronti della religione e delle varie chiese. Anche i testimoni di Geova ora sono liberi di operare in quasi tutti i paesi che un tempo erano parte o sotto l’influenza dell'U.R.S.S. Inaspettatamente quindi la persecuzione ha avuto termine.

Notate come ora viene spiegato lo stesso versetto: «I servitori di Geova si aspettavano di essere raffinati "fino al tempo della fine". Naturalmente si aspettavano di essere perseguitati sino alla fine di questo sistema di cose malvagio. Tuttavia la purificazione e l’imbiancamento risultanti dall’ingerenza del re del nord erano "per il tempo fissato". Quindi in Daniele 11:35 "il tempo della fine" deve riferirsi alla fine del periodo di tempo necessario perché i servitori di Dio fossero raffinati mentre subivano gli attacchi del re del nord. Evidentemente questo farli inciampare ebbe fine al tempo fissato da Geova» (p.275, § 10). Un tortuoso e poco comprensibile giro di parole per far dire il contrario di ciò che fino ad allora si era sostenuto! È proprio vero che, leggendo la Bibbia in questo modo, le si può far dire qualsiasi cosa ed essa diventa come uno strumento su cui ognuno suona la musica che preferisce!

 

"I profeti profetizzano in nome mio falsità. Io non li ho mandati, né ho comandato loro né ho parlato loro. Vi pronunciano profeticamente una visione falsa e una divinazione e una cosa senza valore e la scaltrezza del loro cuore". - Geremia 14:14.

 

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Lorenzi Achille

 

 

Bibliografia

Versioni bibliche citate o consultate

La Bibbia di Gerusalemme [BJ], Padova, 1988

La Bibbia Concordata [Co], ed. Mondadori, Verona, 1969

La Bibbia, Parola del Signore [PS], traduzione interconfessionale in lingua corrente, ed. LDC - ABU, (Torino) Roma 1985.

La Bibbia, nuovissima versione dai testi originali [NV], Ed. S.Paolo, 1997.

La Bibbia, Versione di F.Nardoni [NA], Libreria Editrice Fiorentina, Firenze, 1960

Pubblicazioni edite dai Testimoni di Geova

Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, con riferimenti, Roma, 1987

"Sia fatta la tua volontà in terra", New York, 1961.

Prestate attenzione alle profezie di Daniele!, Roma, 1999.

Altre opere consultate

G.Ravasi, Introduzione all’Antico Testamento, Ed.Piemme, Casale Monferrato, 1991.

Atlante Storico della Bibbia e dell’Antico Oriente, Ed Massimo, Milano, 1983.

Giuseppe Flavio, Antichità Giudaiche, a cura di Luigi Moraldi, Ed. Utet.