Alessandra Alliaud ha iniziato a scrivere il primo libro sullo sci di fondo nel 1988, appena diplomata presso l’ISEF Torino con una tesi sperimentale che trattava in modo specifico la differenza di consumo energetico fra i passi della tecnica classica e quelli della nascente tecnica di pattinaggio.

Questa esperienza è svolta sul campo in collaborazione con il centro di medicina sportiva di Torino, dopo questo pubblica il suo primo manuale intitolato "skating".

Questo è il primo libro in Italia su questo argomento, infatti proprio in quegli anni nello sci di fondo era in corso una "rivoluzione" che avrebbe segnato in modo totale il futuro di questa disciplina, stava infatti muovendo i primi passi una tecnica totalmente nuova: lo skating o pattinaggio.

Lo sci di fondo considerato da molti come uno sport "statico", ha saputo in pochi anni rinnovarsi totalmente, il cambiamento fondamentale consiste nel aver adottato andature o passi che permettono di sciare senza l’ausilio della sciolina di tenuta.

Lo skating si basa essenzialmente sul passo di pattinaggio, che può essere eseguito scegliendo fra diverse varianti, mentre la tecnica tradizionale ha come base l’alternato.

Con l’avvento dello skating anche nazioni come l’Italia, tradizionalmente più legate allo sci alpino, hanno ottenuto risultati in questa disciplina.

Gli strepitosi successi dei nostri atleti hanno favorito una rapida diffusione di questa tecnica nel nostro Paese, infatti si registra uno dei più alti numeri di praticanti lo skating sia a livello agonistico che amatoriale.

Non solo i buoni risultati agonistici hanno permesso una rapida diffusione del pattinaggio: ma anche altri fattori.

Primo fra tutti il grande senso di libertà dovuto alla vasta gamma di passi da adottare, non a caso questa tecnica viene anche definita libera perché permette un’ampia scelta di interpretazione.

In secondo luogo non essendo necessario applicare la temutissima sciolina di tenuta, ha convinto molti, in un primo tempo titubanti, a dedicarsi a questa disciplina.

Lo skating è anche molto divertente e vario: una volta appresa la tecnica, si possono raggiungere velocità elevate e buone prestazioni, con uno sforzo decisamente inferiore a quello necessario nell’esecuzione della tecnica tradizionale: il pattinaggio, infatti, a parità di tracciato e di distanza da percorrere, risulta essere molto più redditizio sia dal punto di vista del dispendio energetico che biomeccanico.

Nella pratica dei diversi passi dello skating si è osservato un miglior equilibrio affiancato a una maggior coordinazione nell’uso degli arti superiori e inferiori, ma è soprattutto a livello muscolare che è più conveniente in quanto grazie al miglior reclutamento dei gruppi muscolari risulta decisamente meno faticoso.

La posizione divaricata degli sci, e soprattutto lo scivolamento che avviene su tutta la superficie priva di sciolina di tenuta, favoriscono un miglior scorrimento generale, permettendo velocità elevate.

Dopo questi brevi accenni sullo skating che possono dare una visione generale di questa disciplina, occorre ricordare che quindici anni fa non esistevano pubblicazioni di alcun genere sull'argomento, basti pensare che il testo ufficiale dei maestri di sci italiani, sullo skating, è stato edito soltanto tre anni dopo l’uscita del libro.

Le esperienze maturate sul campo come maestra di sci hanno permesso la stesura di un manuale che ha aperto la strada alle pubblicazioni e agli studi su questa materia.

Gli argomenti sono trattati cercando di procedere in modo graduale nelle varie esposizioni, con un molteplici supporti fotografici, soprattutto per quanto riguarda la spiegazione degli esercizi propedeutici, e dei vari passi dello skating.

Dopo questa esperienza Alessandra Alliaud, pubblica successivamente altri manuali sullo sci nordico, riguardanti sia lo skating sia la tecnica classica.

Tutti i libri rivelano una matrice comune, cioè quella riguardante la formazione dell’autrice, che maestra di sci ma anche e soprattutto tecnica dello sport.

Gli argomenti vengono infatti trattati prestando molta attenzione alla didattica e alla successione cronologica degli esercizi, senza tralasciare la parte prettamente legata alla biomeccanica del movimento.