L'EVENTO:
oltre 20 musicisti insieme per proporre una intera serata
dedicata
ai brani del più grande poeta della canzone d'autore italiana
27 ottobre 2001
CONCERTO TRIBUTO a FABRIZIO
DE ANDRE' con ospiti e jam session
presso il locale SANTI
ANGELI - Giavera del Montello (TREVISO)
ORE 22 - INGRESSO GRATUITO
con:
RADIOFIERA Il gruppo capitanato da Ricky
Bizzarro è considerato a buon diritto una delle bands di
maggior rilievo del panorama rock veneto e nazionale.
Da sempre coniuga le sonorità del rock con una attenzione alla poetica
e all'impegno dei testi che ne fa una formazione al confine con la canzone
d'autore. il successo, culminato nel 1995 con l'album Piòva
- contenente l'omonima hit, in dialetto trevigiano
- è continuato con altre incisioni discografiche e
molteplici date di rilievo. E' previsto in uscita per novembre il
prossimo lavoro discografico inedito intitolato "Nella casa di Alice".
MANODOPERA In poco più di un anno
di esistenza il gruppo, formato da musicisti tutti con pluriennale esperienza,
si è guadagnato un ruolo di primo piano nel panorama musicale del
Nord Italia, grazie alla partecipazione alla finale di "Ritmi Globali Europei
2000" e ai concerti - sempre applauditissimi - che hanno visto i
Manodopera esibirsi a Vascon (con i Punkreas) e in tutte le più
grandi rassegne estive del trevigiano fino al grande successo dell'ultima
edizione di Ferrara Buskers. Il loro suono, a cavallo fra tradizione
mediterranea e balcanica, è una finestra aperta sulla musica popolare
del mondo, con un'occhio di attenzione alla canzone d'autore. Nei
loro concerti propongono abitualmente alcuni brani di Fabrizio De Andrè,
nell'arrangiamento della celebre tournée con la PFM. Il loro
ruolo nel concerto sarà un po' quello del collante tra suoni rock
ed altri più acustici, con il cantante-chitarrista Gianluca Nuti
nella doppia veste di front-man del gruppo e di solista, alla voce,
chitarra e bouzouki.
BUBAMARA Trio acustico di recente formazione
con due chitarristi-cantanti e un batterista-percussionista. Le loro
radici stanno nella canzone d'autore italiana (De Andrè, Conte,
Capossela) e nella canzone teatrale alla Bertolt Brecht. Ironici,
sagaci, capaci di testi di grande intelligenza e talora di forte impegno
civile, sanno creare situazioni di grande suggestione e intensità.
Hanno partecipato al concerto anti-g8 organizzato in piazza Borsa a Treviso
dalle associazioni della rete Lilliput, prima di Genova ...
REVOLUTION La band veneziana ha al suo
attivo una vittoria nell'edizione 1995 di "Ritmi Globali", la manifestazione
storica dell'ambiente musicale veneto e in altri concorsi. Propone
sonorità tra il rock e il folk e su questo solco inserisce spesso
nei propri concerti alcune cover, rivisitate, di Fabrizio De Andrè,
in particolare della produzione più "etnica" del grande cantautore
genovese.
ALBERTO CANTONE Conduttore radiofonico
e organizzatore di concerti per molti anni, cantautore a sua volta, è
fra i principali interpreti trevigiani dei grandi cantautori italiani ed
è in particolare di Fabrizio De Andrè, del cui repertorio
è appassionato e fedele esecutore da quasi vent'anni. Per
la rara rassomiglianza nel timbro vocale e nelle modalità interpretative,
i suoi concerti regalano spesso al pubblico l'emozione di riascoltare dal
vivo la voce di Fabrizio.
Ha partecipato anch'egli al Concerto anti-G8 dello scorso luglio
a Treviso.
LEO MIGLIORANZA Cantante solista dei
Rapsodiva, gruppo rock della scena trevigiana che raggiunse un certo successo
negli anni '90, è divenuto dopo lo scioglimento della band cantautore
e interprete di cantautori. E' stato finalista dell'edizione 2000
di "Ritmi Globali Europei" con un suo brano e sta iniziando i questi giorni
i lavori di arrangiamento e di registrazione del suo primo Cd da solista.
MARCO MANDRUZZATO Chitarrista jazz formato
alla scuola senese di Battista Lena, è da anni uno dei protagonisti
dell'interessante arcipelago jazzistico trevigiano. Strumentista
di grande spessore tecnico e insegnante presso varie scuole e associazioni
musicali, ha dato vita a diversi progetti, di cui l'ultimo è una
formazione - denominata Ciak Five - che propone un repertorio interamente
formato da brani per il cinema di Ennio Morricone rivisitati in chiave
jazz. Parteciperà al concerto per Fabrizio insieme ad altri
ospiti del jazz trevigiano, tra cui il batterista Mauro Roggio.
e altri ospiti
della musica trevigiana ...
LA
CRONACA: Hanno scritto i giornali:
C'erano
tutti, ma proprio tutti i "deandreiani" della provincia e zone limitrofe
sabato scorso al "Santi Angeli", a giudicare dai numeri del più
grande tributo alla musica di Fabrizio De Andrè realizzato a Nord
Est: quasi 2000 persone, assiepate dentro e fuori dal locale, in un lungo
interminabile abbraccio fra palco e platea nel nome della poesia e della
musica di Faber durato le tre ore filate di concerto e per gran parte della
jam session durata fino a notte inoltrata. Ma qualcuno veniva anche
da Genova, o da Torino, oltre che da tutto il Veneto.
Oltre alle presenze musicali e alle "grandi firme" del rock di Marca in
programma fin dall'inizio, la serata ha offerto tre "chicche" inattese:
un video inedito realizzato dall'operatore trevigiano Federico Cassandrin
a pochi giorni dalla scomparsa del grande cantautore genovese, miscelando
in una grande testimonianza civile le note di Khorakhanè (dedicata
ai rom) e sequenze girate in alcuni campi nomadi veneti. Poi un brano inedito,
dedicato a De Andrè dai Bubamara, terza perla una versione elettrica
di "ho visto Nina Volare" di Ricky Bizzarro e dei suoi Radiofiera e infine
una fusione quasi totale fra i "tre cantautori" (Leo Miglioranza, Alberto
Cantone e Gianluca Nuti) con gli applauditissimi Manodopera, al punto quasi
da far calare per certi istanti, specie ad occhi chiusi, la magia di una
certa indimenticabile tournée del 1979 che affiancò Fabrizio
alla PFM.
Grande l'apertura dei Revolution, accorsi da Chioggia con entusiasmo,
con la loro rivisitazione etno-folk del repertorio degli album più
recenti, da "Creuza de ma" a "Le acciughe fanno il pallone" poi Ricky Bizzarro
si affianca al quartetto veneziano per una versione di "Fiume Sand Creek"
che, oltre ad offrire emozioni poetiche e musicali, offre ancora un grande
atto di denuncia storica e civile contro tutte le guerre e i genocidi.
Poi l'acustico assoluto, sognante e recitativo, dei Bubamara, all'esordio
solo pochi mesi fa in occasione del concerto anti-G8 e già capaci
di calcare grandi palcoscenici: le loro versioni di "Hotel Supramonte"
con violinista aggiunto e di "Giugno '73" (ma attenzione ... tradotta e
trasposta in una improbabile atmosfera rusticano-siciliana!) - prelude
all'intenso omaggio inedito con cui si chiude la performance del trio trevigiano.
Il pubblico acclama i Radiofiera, e subito volumi e ritmi salgono di intensità,
fino alle chitarre distorte e al basso "pompato" che riscrivono "Quello
che non ho" con sonorità punk-rock anni '70, per poi regalare poesia
pura con "Sally" e la citata versione insieme elettrica e lirica di "Ho
visto Nina volare".
Tra i tre cantautori e la chiusura in gloria dei Manodopera, splendida
colonna sonora e struttura portante di tutta la serata, non c'è
quasi soluzione di continuità. Si parte con "Anime salve"
in duetto Miglioranza-Cantone, su "Rimini" si aggiungono Nuti e due percussionisti:
Sandro Gentile e Tiziano dei Manodopera. Su "Disamistade" sono già
sul palco il batterista Mauro Gatto (addirittura con birimbao!) e il bassista
Stefano Andreatta (straordinariamente con flauto traverso). Si procede
con il "Canto del servo pastore", su "Via del Campo" si aggiunge anche
il fisarmonicista Fabio Mion e su "Geordie" la voce della cantante pop-dance
Paola. A questo punto i Manodopera sono al completo e scatenano entusiasmo
con tutti i più celebri pezzi in arrangiamento PFM: "Avventura a
Durango", "Volta la carta", "La città vecchia", "Un giudice" (cantata
da Cantone), "Bocca di rosa" (cantata da Miglioranza), "Il Pescatore (eseguita
dal trio dei cantautori) e "Andrea" con cui si conclude, con Ricky Bizzarro
e Simone Chivilò dei Radiofiera, i Bubamara e i Revolution nuovamente
tutti insieme sul palco.
Poi nella lunga jam session fatta di sprazzi, ospiti e improvvisazioni
fino al cuore della notte si vede anche qualche ospite inatteso, tra cui
il pianista Andrea Duprè, vecchia conoscenza del jazz trevigiano
che - con un inconsueto organo indiano - propone una rilettura di "Amico
Fragile" quasi dodecafonica e un po' provocatoria.
Un grande evento che, sfidando la concorrenza dei "divertimentifici" e
dei sabatisera techno-house del triveneto ha regalato una notte di intensità,
profondità, emozioni e divertimento ad un pubblico estremamente
variegato per età e provenienza, a dimostrazione dell'amore e dell'attenzione
che ancora suscitano la grande canzone d'autore italiana e i grandi "poeti
in musica" di cui Faber è l'incontrastato maestro.