Il problema vero, quando si ha a che fare con avvenimenti che riguardano intelligenze aliene, è dato dall'enorme varietà di razze che vengono riportate dai testimoni di IR3 e IR4. Questo ci porta inevitabilmente ad analizzare meglio l'unico essere che conosciamo bene, ossia l'uomo. Da sempre l'essere umano è antropocentrico, ossia pone al centro del suo universo ideale l'uomo, e considera esso quale punto di partenza e metro di misura ideale per ogni cosa. Se questo ci semplifica la vita, d'altra parte quando ci troviamo di fronte alla presenza di esseri molto diversi da noi non solo fisicamente, ma anche psicologicamente e culturalmente, nasce l'esigenza di un nuovo metro di misura. Diversi da noi Partiamo dall'impatto fisico: per alcuni versi, trovarsi di fronte a un Grigio altro un metro e venti, che comunica telepaticamente e che nella maggior parte dei casi appare ai rapiti come un essere privo di sentimenti, è forse peggio che incontrare tre o quattro nordici alti due metri, con una muscolatura atletica, che ti guardano dall'alto come un bambino di tre anni? Se a questo divario fisico associamo la presenza di una tecnologia sempre e comunque superiore a quella umana, comprendiamo che l'impatto è forte: l'uomo non è più l'essere più evoluto dell'universo, qualcuno apparentemente ci sovrasta. Dico apparentemente, perchè - a quanto risulta dai resoconti delle abductions - quasi sempre gli alieni in questione, non importa di quale razza, si lasciano sfuggire commenti sulla razza umana, di quanto sia dotata, di quanto sia fortunata, di quanti e quali tesori genetici e spirituali sia dotato l'uomo. Ed ecco che improvvisamente, con un effetto rebound, l'uomo torna ancor più al centro dell'universo: ma come, esseri così avanzati tecnologicamente, e magari anche con un fisico incredibile, mi dicono che noi siamo più fortunati di loro? Certo è che se tante razze aliene si stanno interessando alla Terra, e così assiduamente, questo vuol dire una cosa sola (anzi due): primo, che noi abbiamo qualcosa di maledettamente prezioso e che non ci rendiamo conto di averlo, secondo, siamo geneticamente compatibili con gran parte delle razze presenti nell'universo. E ad un tratto non siamo più molto sicuri di sapere bene chi siamo. Talvolta - non sempre ma accade - alcuni rapiti ottengono un rapporto privilegiato con i loro rapitori alieni: ci parlano, scambiano idee, gli viene mostrato qualcosa su degli schermi, gli vengono spiegate alcune idee e strutture portanti dell'universo, vengono illustrati concetti al limite estremo della nostra comprensione, ad alcuni vengono insegnati persino alfabeti alieni o procedute tecniche, l'uso di apparecchiature e altro. E poi, quella frase, ripetuta così spesso agli addotti da diventare un ritornello: "Tu sei uno di noi", oppure "Tu ci appartieni", o "Siamo della stessa famiglia". Cosa intendono i visitatori con ciò? Si intende che gli esseri umani sono 'fratelli cosmici' in senso allargato? Oppure alcuni esseri umani sono qualcosa di più, ibridi o addirittura - come suggerisce qualcuno - alieni reincarnati in forma umana? Oppure, come suggerisce Corrado Malanga, docente di chimica dell'università di Pisa, gli esseri umani vengono usati come ricettacoli delle idee e dei ricordi di alieni deceduti? Chissà. Di certo, se abbiamo avuto dei contatti con gli alieni, dovremo fare attenzione ogni volta che ci guardiamo allo specchio. Perchè il volto che ci vedremo riflesso potrebbe essere il volto dello straniero. Razze Aliene Catalogazione delle razze aliene incontrate da testimoni di IR (Incontri Ravvicinati) e addotti sono state già tentate, rammentiamo ad esempio l'ottimo lavoro svolto da Moreno Tambellini nel suo libro "Alieni in Italia". In verità le razze descritte sono talmente tante e diverse che se si volesse fare un elenco esaustivo il nostro lavoro sarebbe improponibile. Mi limiterò, dunque, a stilare un profilo delle razze viste con più frequenza e continuità, e di cui si possiede almeno un briciolo di informazioni inerenti il loro aspetto fisico, la loro psicologia, il loro stato tecnologico e la loro biologia. Informazioni di questo tipo possono essere estrapolate solo dai racconti degli addotti, i quali ricordi però sono talvolta 'inquinati' da false informazioni o da elaborazioni dell'inconscio, così cercheremo di dare credito solo a descrizioni che vengono riportate in maniera similare in più casi differenti, giungendo così ad un livello accettabile di credibilità, o perlomeno di possibilità. Rammentiamo che il lavoro di un ricercatore non è solo quello di catalogare le informazioni, ma se possibile anche quello di elaborarle, sviscerare punti in comune, e possibilmente elaborare teorie, che possono poi essere smentite o avvalorate dai fatti. Se continuiamo - come fanno alcuni - a definire 'inattendibile' qualsiasi racconto fatto da un rapito, ed attenerci solo all'esile casistica di IR testimoniati da persone 'non rapite' (e che quindi non hanno avuto interazioni profonde con gli ET) e 'socialmente attendibili' secondo parametri che sembrano cambiare ogni volta che fa comodo a certuni inquisitori, allora rimarremo alla sbarra, e dovremo accontentarci di catalogare gli avvistamenti di oggetti nel cielo per velocità, grandezza dell'oggetto e durata dell'avvistamento, sistema che tra 100 o anche 1000 anni ci darebbe un bel zero totale di conoscenza delle creature che guidano tali oggetti. Personalmente non me ne importa nulla di cosa pilotano gli ET, se per saperlo devo ignorare del tutto i piloti. Si confonde troppo spesso il 'Deus ex Machina' con la macchina stessa, mentre sono due cose diverse. Se qualcuno sta visitando il nostro pianeta, e oltre 4 milioni di persone in America e quasi un milione in Italia asseriscono di essere state rapite, non credo conti molto su che tipo di velivolo hanno fatto la loro corsa, io vorrei sapere CHI li ha presi e soprattutto PERCHE'. E già che ci siamo, vorrei sapere - così, tanto per fare conversazione - come si vive dall'altra parte del cielo, cosa mangiano, cosa pensano, quali passatempi hanno, quali sono le cose importanti per loro. Qualcuno forse dirà: ma se possono fornirci tante informazioni, perché non gli chiediamo di Dio? Perché nessuno ha pensato di chiedergli del divino? In verità molti addotti l'anno fatto, e le risposte sono state quasi sempre stupefacenti: tutte le razze credono a una forza cosmica superiore di qualche tipo. Ma la risposta più incredibile è che loro il concetto di spiritualità - un concetto molto astratto e poco pratico - lo stanno imparando da noi. L'Homo Sapiens non è l'ultima tappa della nostra evoluzione come razza umana, sembrerebbe che in avanti ci attendano delle belle sorprese... se sopravviveremo alla nostra distruttività. |