![]() ![]() Secondo quegli scienziati che sostengono la teoria della nascita della vita dagli oceani, il vero futuro dell'uomo sarà nel mare. Plancton, piccoli pesci e soprattutto coltivazioni massive di vari tipi di alghe e piante ibride marino/terrestri potrebbero fornire cibo in quantità, dato che presto i prodotti coltivati a terra non basteranno più per rispondere al fabbisogno nutrizionale di un'umanità in continua crescita demografica. E fra alcuni brillanti ricercatori si fa strada l'idea che il problema della sovrappopolazione potrebbe venir risolto in futuro costruendo enormi città sopra titaniche piattaforme marine. In Giappone - Paese da sempre alle prese con problemi di spazio e di incremento demografico - è in pieno sviluppo un progetto del genere, mentre a sei miglia dalle coste britanniche una ex isola artificiale usata come roccaforte armata dagli inglesi nella 2° Guerra Mondiale è stata acquistata nel 1966 da un facoltoso uomo d'affari e rinominata "Principato di Sealand". Autodichiaratosi Stato indipendente (come il Vaticano o San Marino) nel 1967, Sealand batte moneta ed emette francobolli propri e attualmente, dopo lunghe dispute legali, la sua sovranità è stata riconosciuta dalla Comunità Europea. Bizzarria da magnati, o preludio a una prossima fioritura di staterelli acquatici indipendenti? Viene da immaginare un futuro dominato da un nuovo feudalesimo marinaro, con "Sealords" pronti a tutto per accaparrarsi le riserve ittiche migliori, uno scenario degno del film "Waterworld". È comunque certo, stando ancora agli scienziati, che nei prossimi decenni l'esaurimento delle scorte di petrolio porterà l'uomo a considerare diverse fonti di energia: quella eolica (vento), quella solare e, naturalmente, quella idrica. Insomma, l'acqua diverrà l'ago della bilancia della nostra vita e non è escluso che attorno al possesso e allo sfruttamento del prezioso liquido si scatenino autentiche guerre. ![]() Non c'è popolo che, vivendo di pesca, non abbia appreso a rispettare e temere il mare, e ad amarlo. Per i Greci, Ponto, il mare, assieme a Urano e Gea, era la più antica delle divinità. Più tardi le sue mansioni vennero rilevate dal potente Poseidon, ma nei miti ellenici rimase sempre, anche se più in ombra, la figura del "vecchio saggio" del mare, quel Nereo che tutti i segreti conosceva ma che a pochi rivelava, e solo se costretto. Simile a Nereo è la divinità norvegese conosciuta come "Njord il ricco", padrone delle imbarcazioni di Asgard, che dimorava nel sicuro porto di Noatùn, nome che riecheggia tanto il Noè biblico (Noah in ebraico) che Nettuno. I miti di Nereo/Njord ci riconducono all'idea del mare come custode di tesori nascosti e di conoscenze dimenticate, mentre Poseidon incarna maggiormente la potenza delle acque, ora devastatrici, ora apportatrici di vita e fertilità. Le leggende elleniche narrano di favolose città sottomarine in cui Poseidon viveva con la consorte Anfitrite e la sua corte di Tritoni e di leggiadre Nereidi, esseri anfibi, per i quali il mare era habitat naturale. Oggi alcuni studiosi sostengono che in realtà i miti antichi avessero un fondamento di verità, e che forse in tempi remotissimi una razza anfibia giunse sulla Terra da altri pianeti e colonizzò i nostri fondali marini. Solo fantasia? Può darsi, ma molto spesso oggetti discoidali argentati o luminosi vengono visti immergersi nei flutti marini o uscirne. ![]() Razze Anfibie ![]() (*) La prima spada di Artù, quella estratta dalla roccia, non era Excalibur. Secondo alcune fonti si trattava di quella usata da Davide per decapitare Golia. ![]() Segni della presenza di antiche civiltà collegate al mare sussistono ancora oggi. Nel Pacifico, poco distante dalle coste peruviane, l'isola di Pasqua continua a sconcertare gli studiosi. Le enormi teste votive, dette Moai, secondo il ricercatore Erich Von Däniken sarebbero state intagliate nella roccia con un potente strumento laser. Le teorie del ricercatore svizzero non sono poi così eccentriche: alcune di queste statue pesano 600 tonnellate e sono alte 20 metri, e gli studiosi non riescono a spiegare che tipo di utensili abbiano usato gli isolani per scolpirle. Al largo delle coste delle Bermuda, invece; fin dal secolo scorso, navi e aerei svaniscono nel nulla, mentre gli ultimi contatti radio fanno riferimento a stranissimi sconvolgimenti nel cielo e nelle acque, con relativo malfunzionamento di tutta la strumentazione di bordo. Negli anni '70 un aereo privato con a bordo una coppia di giovani sposi contattò la torre di controllo delle Bahamas. I coniugi erano terrorizzati, dato che sotto di loro vedevano solamente il mare e avevano poco carburante. "Eppure - dicevano - secondo gli strumenti dovremmo essere proprio sulla città"! I due rimasero in contatto con la torre di controllo per due ore, durante le quali i due affermarono di girare in tondo a bassa quota, mentre i clienti di un albergo locale si lamentavano con il direttore per il fragore di un aereo, che però nel cielo limpido non si vedeva! Alla fine, il contatto radio si interruppe e di loro si perse ogni traccia. La sfida del Futuro ![]() |