La Luna: da quando Jules Verne scrisse Dalla Terra alla Luna, l'uomo inizò a concretizzare, in cuor suo, la speranza di toccarla con mano. E nel 1969 ci giunse veramente. Edwin Aldrin, Michael Collins e Neil Armstrong realizzarono il sogno, e due di loro (dato che Collins rimase in orbita circumlunare) calcarono il suolo selenita, sollevandone la polvere. "Un piccolo passo per un uomo, ma un salto da gigante per l'umanità", sentenziò Armstrong in quel frangente. Sembrava l'evento più clamoroso del secolo, l'uomo aveva vinto la sua mortalità, staccandosi dal ventre di madre Terra e lanciandosi nell'infinità dello spazio. Era la premessa di chissà quali future conquiste. L'aspettativa era alle stelle (letteralmente!). Poi, il grande nulla. Dopo il 1973, nessun uomo pose più piede sulla Luna. "Abbiamo visto tutto quello che c'era da vedere", commentò la NASA. "D'ora in avanti ci occuperemo solo del progetto Shuttle". A molti la reazione dell'ente spaziale apparve ingiustificata e fin troppo repentina. Sorsero sospetti e ipotesi, come quella di Bill Kaysing, autore del libro Non siamo mai andati sulla Luna. Ma i silenzi e il cover-up che Kaysing aveva recepito quando lavorava negli ambienti NASA probabilmente erano dovuti a qualcos'altro. La NASA forse intendeva dire: "non c'è niente che VOI dobbiate vedere". Evidentemente era sempre più difficile per loro nascondere l'evidenza di velivoli non terrestri nel corso delle missioni ufficiali. Va rammentato quanto affermato da James McCafferty, capo pubblicazioni della Rocketdyne (una branca della NASA): "sebbene non siano classificati, i dati sulle missioni Apollo non sono disponibili per il pubblico". Perché? È possibile che dal 1973 in poi i viaggi lunari siano entrati in "clandestinità", o meglio, che vennero rilevati e gestiti in toto dall'NSA e dal MJ-12? Oppure qualcosa spaventò i fautori della conquista lunare al punto di forzarli a rinunciare per sempre all'impresa? Qualsiasi cosa accadde, di certo le motivazioni della NASA non reggono. Gli Stati Uniti avevano numerosi progetti sulla Luna. Il colonnello Philip Corso, nel suo libro Il giorno dopo Roswell, spiegò in dettaglio gli estremi del Project Horizon, una operazione dell'esercito tesa a creare basi stabili e permanenti sul suolo lunare, allo scopo di creare un avamposto militare privilegiato da cui controllare l'attività extraterrestre. Ufficialmente il progetto Horizon venne scartato e dimenticato dalle autorità, proprio come le missioni lunari della NASA. Ma le ragioni vere quali furono, ammesso che la strategia dei militari si fosse spinta, già nei primi anni Sessanta (durante la presidenza Kennedy) così avanti sino a pianificare una base lunare permanente? Nel Marzo 1996, alcuni ex scienziati della NASA, il ricercatore Richard Hoagland e il suo gruppo di studi (poi battezzato Enterprise Mission ) indirono una conferenza stampa, nel corso della quale vennero rilasciate clamorose dichiarazioni riguardanti alcune foto lunari. "Questi foto e filmati ufficiali - dissero - da noi analizzati per quattro anni con computers che 30 anni fa (quando furono scattate) non possedeva neanche la NASA, ora ci forniscono le prove scientifiche della presenza di strutture artificiali sulla Luna. Inoltre, appare ora chiaro che il vero proposito di John Fitzgerald Kennedy, quando incoraggiò il programma Apollo, era di mandare gli astronauti americani (prima di quelli sovietici) a controllare di persona queste rovine, filmarle e prelevarne alcuni artifatti per farli analizzare sulla Terra". Era dunque questa la motivazione della "Corsa allo Spazio" che entusiasmò un'intera generazione? I Russi e gli Americani sapevano di strutture artificiali sulla Luna e volevano giungere per primi per poterne ricavarne il massimo? Chissà, forse pensavano di trovare qualche antica arma o fonte energetica abbandonata da poter sfruttare. O una macchina volante precipitata. Ma quello che trovarono sembra essere diverso. Emerge infatti, dal racconto di alcuni ex astronauti e addotti, che la Luna non è affatto abbandonata, ma tuttora abitata da diverse razze non terrestre. Gli stessi uomini dell'Apollo 11, Aldrin, Collins e Armstrong sono fra quanti hanno vissuto con il peso schiacciante di un enorme segreto. Durante la famosa diretta Tv del Luglio 1969, tutti udirono gli astronauti parlare di una strana "luce" in un cratere, e chiedere ulteriori istruzioni sul da farsi. Tutto sembrò finire lì. Eppure, stando semplicemente alla logica, se gli Americani non erano soli sulla Luna, eseguire l'ordine di andare a controllare sarebbe divenuto di primaria importanza, al diavolo le pietre e i rilevamenti al suolo! Secondo Otto Binder, un ex impiegato NASA, alcuni radioamatori in possesso di un'apparecchiatura VHF riuscirono a bypassare i blocchi radiofonici di Houston, ricavandone la seguente trasmissione: NASA: "di cosa si tratta? Controllo missione chiama Apollo 11..." Apollo11: "questi 'affari' sono grossi, signore. Enormi! OH MIO DIO! Non ci credereste! Vi dico che ci sono due astronavi qui, allineate con l'estremità opposta del cratere. Sono sulla Luna, e ci stanno osservando". Otto Binder non seppe altro, ma durante un simposio della NASA, un certo professore che vuole rimanere anonimo, una volta rimasto da solo con Neil Armstrong gli pose alcune domande a quattr'occhi. Professore: Cosa accadde veramente là fuori, con l'Apollo 11? Armstrong: Fu incredibile, avevamo sempre saputo che c'era questa possibilità... Il fatto è che siamo stati duramente redarguiti dagli alieni: non dovevamo costruire nessuna stazione spaziale o città sulla Luna... Professore: Cosa intende esattamente con "duramente redarguiti?" Armstrong:Non posso entrare nei dettagli, ma le loro astronavi erano estremamente superiori alle nostre, sia nelle dimensioni che nella tecnologia - ragazzi, quanto erano grosse! E minacciose! No, di una stazione spaziale non se ne parla nemmeno. Ma la NASA ebbe altre missioni dopo quella dell'Apollo11... Naturale. La NASA ne aveva l'obbligo a quell'epoca. E non poteva correre il rischio del panico rivelando tutto. Ma furono davvero delle scappate veloci, una corsa e via a casa. Persino l'ufologo russo Vladimir Azhazha conferma il fatto: secondo alcune sue fonti, Armstrong comunicò al controllo missione la presenza di due enormi dischi volanti all'interno di un cratere, ma il messaggio venne censurato dalla NASA. Sembra inoltre che Buzz Aldrin filmò i due UFO con una cinepresa a colori, prima dall'interno del LEM (Lunar Eagle Module) e poi dal suolo lunare. Armstrong avrebbe inoltre ammesso che la CIA si occupava di insabbiare tutta la verità al riguardo. Alla luce di queste informazioni appare chiaro perché, appena possibile, i progetti Apollo e Horizon vennero abbandonati: la Luna era già abitata, e gli attuali inquilini extraterrestri non volevano umani nei dintorni. Fine dell'era lunare. Viene anche da chiedersi se alcuni incidenti (come quello dell'Apollo 13, riproposto dall'ononimo film di Ron Howard) fossero davvero tali o piuttosto danni causati da alcuni colpi di avvertimento... Infine, se Bill Kaysing afferma che alcune missioni Apollo risultano finte e registrate in studio, forse è perché gli ET hanno impedito de facto allunaggi autentici alla NASA, dopo quello di Armstrong e soci. Richard Hoagland ha dunque messo in luce l'esistenza di alcune costruzioni apparentemente artificiali sul suolo lunare. Una di queste è denominata "Shard", ossia guglia, o pinnacolo. La formazione appare in alcune vecchie foto NASA della Luna, anche se è rilevabile solo ingrandendo e ponendo in risalto l'immagine con le tecniche computerizzate. Hoagland ha reso note inoltre diverse altre formazioni lunari sospette, ad esempio quelle chiamate "the Tower" (la Torre) e "the Castle" (il castello). "Nella foto NASA AS10-32-4822 si nota qualcosa che torreggia per sette miglia al di sopra del suolo lunare", dice il ricercatore Mike Bara a proposito del Castello. "Si è fatta la comparazione tra due differenti versioni del frame fotografico scattato dall'Apollo10, la prima ottenuta da Hoagland e la seconda da un altro ricercatore. Il confronto comprova la reale autenticità e materialità dell'oggetto in questione. Il 'Castello' non cambia mai forma nonostante il movimento dell'Apollo 10, proprio come farebbe un oggetto reale. Si notano inoltre delle costruzioni simili al vetro, il che confermerebbe fortemente la voce della presenza di abitazioni di 'vetro' nella regione lunare di Sinus Medii. Va studiato anche un cavo che sembra passare attraverso la cima del 'Castello': si piega come fosse sottoposto ad un certo peso, come farebbe un vero cavo di sospensione". Insomma, diverse foto rilasciate dalla NASA in tempi lontani perché ritenute "innocue" avvalorerebbero l'optesi di insediamenti sul limitare della faccia oscura della Luna. In alcune foto scattate dall'Apollo 10 Hoagland ha sottolineato la presenza di apparenti rovine di un'immensa città, da lui ribattezzata scherzosamente la "Los Angeles" lunare. Altri scatti ripresi dalla sonda Clementine nella sua 314° orbita lasciano intravedere strutture simili a una base adibita a scavi minerari, mentre sul limitare del famoso cratere Lobachevsky, immortalato dall'Apollo 16, spicca una sorta di portale di dimensioni titaniche, che la NASA ha frettolosamente liquidato come un "flusso lavico raffreddato". Le conferme che la Luna sarebbe attualmente utilizzata come base da alcune razze extraterrestri provengono dalle fonti più disparate, come gli addotti o i "remote viewers" governativi. Secondo il contattato Alex Collier, la Luna sarebbe addirittura un satellite artificiale semovente, una specie di enorme astronave. "La Luna fu portata qui 11.213 anni fa come base, trasportando degli extraterrestri che volevano colonizzare la Terra, cosa che poi fecero", afferma Collier. "Secondo gli Andromediani, esistono nove grandi città abitate sulla faccia nascosta della Luna, e vi vivono cinque milioni di alieni. Vi sono zone coperte estese per centinaia di miglia, con acqua, vegetazione e tutto il resto: c'è anche dell'atmosfera nella parte oscura: alcuni astronauti hanno fotografato delle nubi! E ci sono anche quattro piramidi...". Fra l'altro, gli scienziati non sono mai riusciti a spiegare il fenomeno delle cosiddette "librazioni" lunari, una serie incomprensibili vibrazioni e piccoli spostamenti del nostro satellite. Nello spazio un corpo celeste di quelle dimensioni potrebbe avere librazioni di questa entità solo a patto di avere una massa incredibilmente inferiore a quello stimata. Vale a dire: la Luna forse è cava. Ma se lo è, cosa si nasconde al suo interno? Altro dato: è peculiare che la Luna offra sempre la stessa faccia al nostro pianeta. La Luna può svolgere alla perfezione le mansioni di "osservatorio" della vita terrestre (sul lato interno) e di "avamposto" pronto a segnalare chiunque si avvicini alla Terra dallo spazio esterno. Ma se la Luna ruotasse in maniera differente, la postazioni adibite ad osservatorio potrebbero ritrovarsi affacciate verso lo spazio esterno, e al contrario quelle usate per la difesa verrebbero inutilizzate sul lato rivolto alla Terra. Una razza estremamente sviluppata potrebbe aver trovato il metodo di controllare la velocità della rotazione lunare, sfruttandola a sua favore. Sin quando non giungeranno prove definitive sulla autentica natura della Luna, continueremo a scrutare il cielo notturno ammirandola, che sia artificiale o meno… un luogo in cui gli antichi vedevano agitarsi lo spirito di Diana, Ecate o Selene, in tutta la loro bellezza, fascino e mistero. (articolo pubblicato su Stargate n°7) |