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di Pablo Ayo

Un disco volante di fronte a Giove: entrambi formano una depressione nel tessuto spazio-tempo, il pianeta naturalmente, l'astronave artificialmente. Da anni ormai - a partire dalle prime foto di Adamski - vengono riportati avvistamenti nei cieli di oggetti discoidali, spesso accompagnati da oggetti più grandi di forma cilindrica. In diverse occasioni, i velivoli cilindrici sembrerebbero addirittura poter ospitare quelli a disco al proprio interno. Ma perchè, viene da chiedersi, qualcuno dovrebbe mai costruire un veicolo così poco aerodinamico come uno di forma cilindrica? E perchè gli altri oggetti sono discoidali e non invece di altre forme?

Il salto quantico
Fred Alan Wolf, fisico di fama mondiale, autore di 'The Quantum Leap', riporta una teoria concepita da un altro fisico, Frank J. Tipler. Attualmente docente di fisica e matematica all'Università di New Orleans, Tipler, in un suo articolo risalente al 1974, si espresse positivamente rispetto alla possibilità di costruire una macchina del tempo. "Se Tipler avesse ragione - afferma Alan Wolf - dovrebbe essere possibile creare una curvatura spaziale ruotando velocemente un cilindro che permetterebbe ad astronavi più piccole di viaggiare nel tempo verso altri universi".

La deformazione del tessuto spazio-tempo
Definiamo il concetto di curvatura spaziale. Ogni corpo celeste, pianeta, sole, galassia o asteroide, possiede una sua gravità. Che abbia atmosfera o meno, ogni cosa che possiede massa nello spazio influisce su altri oggetti, attraendoli se di massa inferiore, essendone attratta se di massa superiore (è vero anche il contrario, ma in minima parte). Attorno ad ogni corpo celeste con una sua massa, ad esempio Giove, c'è una piccola curvatura nel tessuto spazio-tempo. Immaginate questo tessuto come un materasso e di porvi al centro una sfera di acciaio grande quanto un pallone da calcio. Sulla porzione di materasso interessata si formerebbe una depressione. Se contemporaneamente ponessimo sul materasso una pallina da ping-pong non si genererebbe alcun effetto, ma avvicinandola alla sfera di acciaio, inevitabilmente la pallina verrebbe a trovarsi nella zona di materasso depressa, verso cui scivolerebbe. Quindi lo spazio attorno ai pianeti e le stelle si deformerebbe in maniera proporzionale alla massa (e quindi alla gravità) del pianeta in questione. È a questo tipo di meccanismo che dobbiamo il fenomeno delle stelle cadenti, asteroidi avvicinatisi troppo alla Terra e risucchiati dalla sua gravità. La gravità però non solo cattura altri corpi celesti, ma anche la luce, come accade coi buchi neri, attorno a cui la curvatura dello spazio (ossia la 'deformazione' del materasso) è così forte che da cambiare apparentemente anche le più note leggi fisiche.


A bordo dell'Enterprise
L'astronave Enterprise di Star Trek viaggia a velocità curvatura Nella serie Star Trek si menziona spesso il cosiddetto Warp Drive (Motore a Curvatura), presupponendo che in un lontano futuro l'uomo avrà scoperto come creare un campo di curvatura artificiale per viaggiare nello spazio. La serie televisiva poggia su dati scientifici, come osservato dal fisico Hawking nel libro 'La fisica di Star Trek'. L'Enterprise impiegherebbe un potentissimo campo di curvatura capace di ripiegare lo spazio-tempo attorno a sè, e, inserendo nel computer i dati di un punto preciso dello spazio, sfogherebbe in quella direzione l'energia accumulata. La deformazione spazio-temporale avvicinerebbe l'astronave alla meta, poi l'Enterprise rilascerebbe il campo di energia, ritrovandosi ad anni luce i distanza, in orbita attorno al pianeta desiderato. Solo Fantascienza? Sembra di no.


Ricostruzione del cilindro di Tipler
I Viaggiatori del Tempo
Per ottenere effetti simili, quale dovrebbe essere la struttura di un astronave? Per Tipler, creando un enorme cilindro di metallo fondendo materiale stellare altamente denso si otterrebbe un campo di curvatura iniziale molto potente. Poi si dovrebbe far ruotare l'asse esterno del cilindro a tre quarti della velocità della luce, dando luogo ad una serie di zone cilindriche di inversione del tempo, concentriche rispetto al cilindro metallico, e raggiungibili però tramite altri velivoli più piccoli. Alcune di queste zone temporali sarebbero traversabili, mentre in altre il tempo stesso cesserebbe di esistere! Si tratta delle Fasce di Von Stockum, postulate da W.J. Von Stockum nel 1936 nella sua soluzione dell'equazione einsteniana di campo del cilindro. Tali fasce sarebbero l'equivalente temporale di ciò che le Fasce di Van Allen sono per lo spazio. Lo spazio-tempo attorno al cilindro si muoverebbe in modo sinusoidale, sicché il tempo, invece di spostarsi dal passato al futuro, varierebbe in modo oscillante. Collegati, lo spazio e il tempo variano proporzionalmente, e con un meccanismo del genere sarebbe possibile viaggiare sia nel tempo che nello spazio. Insomma, per dirla con Alan Wolf, non è necessario superare la velocità della luce per viaggiare nel tempo o nello spazio: "Nel mondo altamente curvo della gravità generale, la velocità della luce può costituire una seccatura, più che una vera e propria barriera". Di fatto sarebbe necessario avvicinarsi a questo cilindro rotante lateralmente, lungo la linea parallela all'asse di rotazione, evitando le zone temporali più turbolente. Ecco la descrizione fornita da Wolf: "I viaggiatori del tempo si avvicineranno con le loro astronavi al cilindro, scegliendo con cautela la traiettoria di accesso alla prima fascia temporale. Mantenendo una velocità centrifuga abbastanza elevata attorno al cilindro, saranno in grado di destreggiarsi con le schiaccianti forze gravitazionali. Tuttavia i loro velivoli spaziali dovranno essere costruiti il più piatto possibile per minimizzare la compressione causata dalla differenza tra forza di gravità ai loro piedi e quella al loro capo. In effetti sarebbero molto simili alla rappresentazione dei dischi volanti, si tratterebbe di semplici dischi, larghi e molto piatti". Una grande astronave a forma di cilindro, quindi, e una serie di navicelle discoidali capaci di viaggiare nel tempo e nello spazio! E tutto questo venne postulato nel 1936, 11 anni prima che Kenneth Arnold rendesse famosa in tutto il mondo l'immagine dei dischi volanti. È solo una teoria, che però giustificherebbe certe evidenze strutturali di alcuni UFO. Si può teorizzare che alcune specie aliene provengano da un tempo diverso, o siano comunque in grado si attraversarlo. La stessa fisica quantistica ipotizza l'esistenza di universi paralleli, e probabilmente una astronave del genere, in grado di valicare le onde del tempo, potrebbe anche viaggiare tra le dimensioni.

Una astronave, distante da un pianeta, mette in moto il suo Warp Drive
Il motore a curvatura sposta l'epicentro della sua massa gravitazionale in una posizione più vicina al pianeta
L'astronave rilascia il campo, e viene risucchiata nel centro focale del proprio campo gravitazionale, ossia accanto al pianeta meta del suo viaggio
(per altre info sui viaggi a curvatura, leggere l'articolo su Bob Lazar nella sezione 'Casi Ufo'.)

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