Nel 1596 sposò donna Francesca Cifuentes, figlia di Melchiorra Imbarbara Crispo e di Luca Cifuentes, Reggente della Cancelleria del Regno di Sicilia e del Supremo Consiglio d’Italia in Spagna, Presidente della Gran Corte in Sicilia e Deputato del Regno nel 1588. Pietro Celestri acquisì per “maritali nomine” il titolo di Barone di Lalia il 2 maggio 1600. Dal matrimonio tra Pietro e Francesca nacque Giovanni Battista.
Nel 1611 Pietro Celestri scrisse "Idea del govierno del regno de Sicilia", il manoscritto di quest’opera in cui descriveva l'ordinamento civile e militare del Regno, è conservato presso la British Library di Londra.
Richiese, per conto della moglie Francesca, la “licentia populandi” per il feudo di Lalia al re Filippo III, la cui supplica si trova custodita all’Archivio Historico Nacional de Madrid.
Il decreto di concessione fu emesso a Madrid il 7 marzo 1615, ma per l’improvvisa morte di Pietro Celestri nel 1616 e del monarca spagnolo nel 1621, l’attuazione del suddetto decreto avvenne tuttavia il 10 ottobre 1623, sicuramente per l’interessamento ancora una volta di Francesca Cifuentes, donna di indubbio carattere, tenace e orgogliosa così come in genere lo sono solo le donne rimaste vedove, le quali rispettose della memoria dei mariti riescono ad imporsi. Donna Francesca aveva avuto l’investitura della baronia di Lalia il 7 Agosto 1617, e nel 1623 ebbe finalmente la possibilità di realizzare il sogno di popolare il suo feudo.
Secondo la pratica del tempo, il feudatario, per ottenere il richiesto privilegio, doveva versare al fisco un contributo variabile da 100 a 400 onze, consuetudine che quando il barone di Lalia chiese la “licentiae populandi” era divenuta a tutti gli effetti una legge con un editto del 13 settembre 1610 a firma di Filippo III.