Ciao,
non so se ultimamente avete sentito della protesta che i monaci stanno facendo in Myanmar (ex Birmania) contro gli aumenti sconsiderati della benzina e del cibo attuati dal regime militare al potere da 45 anni.. è una dittatura militare che nonostante le elezioni svoltesi nel 1990 in cui hanno raccolto il 5% dei voti, sostenuti dai pochi ricchi e dai trafficanti di droga e legname, sono ancora al governo di un paese con tante ricchezze materiali (pietre preziose, oro ecc) e una popolazione con una ricchezza d’animo senza eguali nel mondo.
Secondo Chiara ed io, è il popolo più buono, ricco d’animo che esiste sulla terra, sono buddisti e per questo sanno che nella prossima vita raccoglieranno quello che hanno seminato in questa e si comportano di conseguenza.
Forse solo che ci è stato, seppur in ferie, può capire lo stato d’amino della popolazione, come si comportano e cosa provano.. Io ci sono stato una prima volta nel 1996 ed una seconda nel 2005 con Chiara..
Vedere un popolo che è alla fame donare ogni mattina un pugno di riso a tutti i monaci (e non sono pochi) che regolarmente prima dell’alba escono in fila dai monasteri per andare nelle strade dei paesi a raccogliere il cibo con cui sfamarsi, è veramente unico e toccante.. Ora i monaci si ribellano a tutto questo.. come possono loro ricevere questo pugno di riso da ogni abitante se quest’ultimo non ha il riso nemmeno per sfamare se stesso? Considerando poi che il carburante è aumentato a dismisura facendo così lievitare il costo di tutto!!
Il popolo birmano almeno una volta nella vita deve trascorrere un periodo in un monastero per vivere come un monaco, a crescere, ad imparare a meditare.. a mangiare una ciotola di riso al giorno..
Il turista non sente la presenza della dittatura militare, ma questa c’è ed è ben presente! Anni fa quando arrivavi in aeroporto dovevi cambiare 300$ in banconote del “monòpoli” (che non valeva nulla al di fuori dello stato, ma la popolazione comunque considerava dollari) cosicché la giunta militare potesse avere valuta pregiata in contante.. ora che il turismo è aumentato ci sono le agenzie turistiche governative e gli hotel governativi! Sei quasi obbligato a servirti di queste strutture perché se non lo fai chi ti aiuta potrebbe avere problemi seri.
Il regime, nonostante il turista porti soldi, ti permette di visitare solo certi luoghi, non tutto il paese, solo le zone turistiche e da loro concesse. Intere regioni sono proibite, gli occidentali non ci si possono recare, non possono vederle.. non possono riportare e riferire al mondo intero..
Nel 96 avevo conosciuto una famiglia che aveva un albergo, nel 2005 sono ritornato a trovarli ma all’albergo non c’erano più.. abitavano lì vicino e ho saputo che la figlia vive a Parigi (ai tempi una coppia di Belluno l’aiutava finanziariamente a completare gli studi) e il figlio che aveva una propria agenzia di viaggio ci ha raccontato che il governo gli ha confiscato la casa in quanto l’aveva affittata per le ferie ai figli di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace e principale antagonista del potere militare, vincitrice delle elezioni svoltesi nel 1990 con il 95% delle preferenze!! Obbligandolo a pagare le tasse per quella casa, pur non potendoci abitare e a tagliare l’erba del giardino!! ASSURDO!
Altro fatto: anno 2005. A Mandalay, seconda città del Myanmar, più di 12 ore di treno dalla capitale, nella hall del nostro albergo abbiamo incontrato un prete cattolico di origine birmana. Questi prima di parlare con noi ci ha chiesto se avessimo una guida. Nonostante che la nostra guida ce la fossimo trovata tramite canali cattolici, cioè non con agenzie governative e la stessa guida prestasse volontariato presso un ente cattolico nella capitale, si è limitato nel parlare, non ha potuto esprimersi come avrebbe voluto, ci ha descritto sommariamente quello che stava facendo per la popolazione di un paesino poco distante e poco più.. tutto questo per la paura dei militari e delle conseguenze..
Alla fine del viaggio, al nostro ritorno nella capitale, a causa della nostra guida “non ufficiale” siamo stati avvicinati da delle persone che ci chiedevano cosa lui facesse con noi e successivamente lui è stato redarguito dicendogli che gli avrebbero tolto il patentino di guida turistica, poi via posta (tramite questa associazione cattolica) ci ha scritto che gli era andata bene, non gli avevano fatto niente.
La dittatura militare è sempre presente.. la popolazione è controllata, non può spostarsi liberamente da regione a regione, ci sono posti di controllo. Forse a causa dell’aumento delle vetture e del turismo, i militari non potendo controllare tutti gli spostamenti hanno pensato di aumentare a dismisura il costo della benzina così da scoraggiare gli spostamenti.
Non hanno diritto di parola, di espressione, la tv ed i giornali sono in mano al governo e naturalmente scrivono e diffondono solamente quello che gli fa comodo.. Non si fidano a parlare con gli stranieri per la paura di essere scoperti ed incarcerati..
La dittatura ha da tempo messo agli arresti domiciliari Aung San Suu Kyi, in quanto il popolo continua a seguirla, crede in lei.. I militari non possono arrestarla o giustiziarla, sarebbe troppo, perché il mondo la conosce, ma il mondo non sa che regolarmente la dittatura arresta i militanti più accaniti sostenitori di Aung San Su Chi, esiliandoli, facendoli marcire nelle prigioni o giustiziandoli oppure mandandoli in altre regioni condannati ai lavori forzati.
Non pensavamo potessero colpire direttamente i monaci (ne hanno ammazzato uno e feriti altri 17) e come si è sentito oggi (mattine del 26 sett 2007) e i numeri sono destinati a salire.. hanno arrestato 300 persone tra monaci e manifestanti tra cui un loro noto attore ed un attivista pacifista, accusandoli di aver portato da bere e da mangiare ai monaci che marciavamo pacificamente per le strade o che stazionavano all’ingresso delle pagode.
Non si pensava che arrivassero al punto di colpire i monaci, un gesto che potrebbe portare tutta la popolazione a insorgere e scatenare una violenta guerra civile con conseguenze disastrose..
I militari controllano tutta la corrispondenza, i telefoni, perfino le mail.. se queste contengono certe parole o simboli vengono cancellate non arrivando a destinazione!
I monaci non conoscono altro modo di protestare se non quello di farlo pacificamente, di marciare per le strade e farsi notare, farsi vedere.. anche dal mondo esterno.. non conoscono la violenza, non la praticano, vivono di poco, vivono con quello che la gente gli offre, gente povera che fatica e suda il riso che tiene in casa..
Per come l’abbiamo vissuto noi nel nostro viaggio, andando a fondo nella loro storia ed immergendoci nella loro cultura, meditando con loro, il popolo birmano è per noi, il più buono al mondo…la gente, i contadini, i monaci, le pagode.. tutto questo è avvolto da un amore incondizionato ed accettazione, con dignità e forza nella preghiera, della situazione politica. Ora più che mai ci sentiamo vicini ai monaci, loro vivono per dare amore al mondo. Ci si spezza il cuore a sentire le notizie nei telegiornali, una volta avremmo detto “non possiamo fare nulla per aiutarli” ma ora, è maturata in noi la coscienza che anche solo un pensiero positivo possa aiutare le persone. Noi con la nostra mente possiamo fare tanto, che ci crediate o no possiamo creare o distruggere il nostro mondo.
I monaci pregano tutto il giorno, meditano, la loro vita è spirituale e non materiale.. pensiamo a loro, possiamo tutti fare la differenza in questo mondo che sta perdendo la sua luce.
Tanti pensieri positivi all’unisono, sono come onde che raggiungono una spiaggia.
Immaginate che una luce bianca, pura, piena d’amore, entri dalla sommità della vostra testa e raggiunga il cuore.. e dal cuore esca questa luce meravigliosa, pura essenza d’amore, viaggi lungo gli oceani e raggiunga il Myanmar. Ora tutto il Myanmar, le pagode, le persone, i monaci siano tutti avvolti da questa luce luminosa che li protegge con amore, anche i cuori dei militari siano immersi nello splendore della luce e dell’amore.
Tenete il pensiero per qualche istante e quando vi capita durante il giorno tornate ad inondare di luce il Myanmar.
Emettere luce al mondo ed alle persone, siano esse buone o cattive, non può far altro che migliorarlo. Certi si chiederanno il perché del “mandare luce ai militari”.. la risposta è semplice, loro più di tutti hanno bisogno di amore e di luce nelle loro vite oscure.
I nostri amici monaci sanno che il mondo è con loro, dobbiamo proteggerli, loro semplicemente marciano senza usare alcuna violenza. Se non facciamo qualcosa nel nostro piccolo, come possiamo credere che il mondo cambierà? Questa storia finirà molto male. Dobbiamo agire anche noi, pregare, meditare, non costa nulla, lasciamo parlare il nostro cuore, per favore aiutateci..
Tutti insieme possiamo creare tanta luce da illuminare il mondo.
Pace ed amore
Chiara e Tiziano