Nigel Eaton
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Nigel Eaton – Pandemonium 

Nigel Eaton, indiscusso maestro britannico della ghironda (in inglese hurdy-gurdy”) si concentra, in Pandemonium, sulle varie sfaccettature del proprio strumento. Un album concentrato su un solo strumento, per giunta – come in questo caso – abbastanza inusuale, pone sempre il critico in una iniziale situazione di perplessità: non sarà uno sfoggio di tecnica? E il repertorio, non correrà il rischio di risultare un po’ troppo ripetitivo? Confessiamo che erano proprio queste le domande che ci passavano per la testa quando ci accingevamo ad ascoltare questo album. Ebbene, la sorpresa è stata, con queste premesse, piacevole e gradita: Pandemonium è un ottimo disco, certo basato sulle particolari sonorità della ghironda (e altrimenti il suo sottotitolo non sarebbe “Music Of The Hurdy-Gurdy”), ma molto gradevole e, soprattutto, molto vario per la tipologia del repertorio scelto dal suo autore.

Nigel Eaton “nasce” pianista e violoncellista, ma passa alla ghironda quando suo padre, Christopher Eaton, inizia a fabbricare questo strumento, nel 1981.

Nel 1985 Nigel Eaton entra a far parte del celebre gruppo di folk revival inglese Blowzabella, con cui inciderà alcuni dei migliori album del gruppo (A Richer Dust, Wall Of  Sound, Pingha Frenzy e Vanilla) ed effettuerà svariati tour europei e americani.

In epoca più recente Nigel Eaton ha suonato con gli Ancient Beatbox (altro gruppo specializzato nella riproposizione di musica medievale, formato insieme a Paul James e Sheila Chandra) e nell’ambito di diversi progetti musicali di ogni genere: da un tour di un anno assieme agli ex-Led Zeppelin Robert Plant e Jimmy Page del periodo No Quarter, registrato insieme ad un’orchestra egiziana (!), all’album Panic At The Cafè, con Andy Cutting; dalle colonne sonore di colossal come “Aliens” e “Il Nome della Rosa” alle registrazioni con la vocalist Julie Murphy per il CD Spin della band Whirling Pope Joan; dalle esperienze classiche con il New London Consort e la Philarmonia agli album con Scott Walker e con Mark Almond.

Pandemonium è, nonostante una carriera così intensa, solo il secondo album solistico di Nigel Eaton, probabilmente per la scarsa commerciabilità di un disco esclusivamente dedicato ad uno strumento “di nicchia” come la ghironda: il precedente The Music Of The Hurdy-Gurdy, pubblicato dalla Saydisc, risale infatti addirittura al 1988.

Pandemonium è comunque un album per hurdy-gurdy, ma non è un disco per solo hurdy-gurdy: ad accompagnare Nigel Eaton sono, in varie combinazioni, Andy Cutting all’accordion, Mark Davies alle tastiere, basso, percussioni e voce, Paul James al sax e Becky Price al piano ed al clavicembalo. In più, due track delle quattordici che compongono il disco, “Break Of The Day/Doctor Fegg” e “Like The Snow”, vedono in azione la grande vocalist anglo-gallese Julie Murphy, già ospite alcuni mesi addietro della nostra testata.

Si diceva all’inizio che questo Pandemonium è un disco estremamente vario e assortito, soprattutto dal punto di vista del repertorio: c’è veramente di tutto, in questo album. Ovviamente la parte del leone la fanno le jig, i bourree, le mazurke ed i valzer, tutti eseguiti con grande gusto e competenza tecnico-stilistica (e tra l’altro Nigel Eaton afferma scherzosamente nelle note di copertina di essere alla perenne ricerca del “perfetto bourree in 3/8”). Sul versante classico vi è anche un intero concerto per ghironda, per l’esattezza l’”Hurdy-Gurdy Concerto II” di Michel Corrette in tre movimenti (Allegro – Adagio – Presto) che lo stesso Eaton ci confessa amerebbe eseguire un giorno con l’accompagnamento di una grande orchestra. Ma Pandemonium non è solo un album rivolto al passato, in esso trovano spazio anche quelli che Eaton chiama esperimenti in “hurdy pop”, ovvero l’uso di una strumentazione tipica della pop music ad accompagnare il suono della ghironda: gli esempi in questo senso sono l’interessante “Sound Of The Bell”, dalla melodia in stile medievale che si sviluppa su un insolito tappeto basso-batteria-basso continuo in chiave pop, l’africaneggiante “Great Escape”, l’intrigante “Ancient Order” e la conclusiva, accattivante “Hum’n’Bass”, che vede Eaton suonare anche il basso elettrico.

Abbiamo tratto da Pandemonium “On The River” un brano ispirato da un fiume bretone, La Rance, che scorre tra St Malo e Dinan, “navigato” da Nigel Eaton in alcuni suoi viaggi in Bretagna. Un ottimo esempio di come uno strumento apparentemente ostico come la ghironda riesca a risultare, nelle mani giuste, estremamente gradevole e interessante.

Pandemonium è pubblicato dalla Beautiful Jo Records, e può essere acquistato direttamente presso il sito web della casa discografica, www.bejo.co.uk

                                                                      

                                                                                                          Testo di Alfredo De Pietra

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